Due casi di patologia reumatica tendinea trattati con agopuntura, omeopatia e sistema fisico Tinki

brooklyn

“L’unico modo per conoscere i limiti del possibile è quello di superarli, accedendo così nell’impossibile”.
Arthur Boch

In questi ultimi tempi, ripercorrendo la strada dell’associazione fra agopuntura ed omeopatia già tracciata da alcuni AA francesi e tedeschi del passato, ho sviluppato qualche osservazione di un certo interesse sull’azione combinata di queste due pratiche alternative che, in comune, hanno la visione olistica, costituzionalista ed energetica dei diversi problemi (1-2). Di recente ho avuto modo di osservare due casi piuttosto interessanti.

Il primo si riferiva ad un «dito a scatto» che, seguito nel tempo, ha dimostrato un’imprevista risoluzione, stabile ad un anno, con azione combinata agopuntura ed omeopatia, dopo l’insuccesso di pratiche infiltrative e chirurgiche.
Una singola osservazione non ha certo significato scientifico (3) ma, per noi, può costituire il punto di partenza per l’esplorazione di modi altri e diversi di trattare i singoli individui. Avevo già avuto modo di visitare nel 1997 il signor M.P., di 46 anni, portatore di un dito a scotto con interessamento tenovaginitico calcifico del flessore del pollice della mano destra (diagnosi ecografica). Avevo rifiutato di curarlo con metodiche non convenzionali poiché convinto che, in questi casi, l’agopuntura e/o le altre pratiche alternative hanno scarsa possibilità di successo. Il signor M.P. si era quindi, di controvoglia, rivolto ad altri specialisti che, dapprima avevano eseguito quattro infiltrazioni locali settimanali di metilprendnisolone e carbocaina e poi, vista l’inutilità del trattamento, attuato un intervento chirurgico di tipo incisionale. A tre mesi dall’intervento recidiva della forma, con nodulo di dimensione doppie (circa 3 per 2 cm) del precedente.

In effetti, il «dito a scatto» (4) (trigger finger degli anglosassoni) è la conseguenza di una tenosinovite stenosante, più frequente negli adulti di media età e di sesso femminile, legata a fatti costituzionali (patologia del tessuto connettivale) con l’aggiunta di microtraumi continui. Il trattamento chirurgico, come per tutte le situazioni cistico-nodulari tendinee e paradentidinee, può dar luogo a recidive anche più gravi. M.P. aveva familiarità per patologia del tessuto elastico (varici materne e di due sorelle, rotula mobile di un figlio) ed era sottoposto, poiché tappezziere, a microtraumi continui della mano destra. L’esame obiettivo mostrava tumefazione dolorosa e dolorabile di forma circolare e di consistenza fibroelastica alla radice del pollice destro, che palpata in fase di flessione, determinava sensazione di crepitio. Era inoltre riferito dolore locale irradiato al palmo della mano ed era evidente lo “scatto” nella flessione forzata del primo dito.

L’esame tipologico faceva inserire M.P. nel modello definito Legno Yang (media statura, colorito olivastro, occhi vivaci, sguardo fiero e mobile, capelli scuri, volto ossuto, barba rada, numerose rughe d’espressione, aspetto alquanto giovanile, mani regolari, segni profondi al palmo, tendini molto pronunciati sotto la cute, scarsa elasticità delle dita). Il polso radiale (mai) appariva un po’ teso e la lingua (she) un poco arrossata sui bordi. La comparsa di saltuaria pirosi postprandiale e di cefalea parieto-temporale ad irradiazione nucale nei momenti di tensione, indicavano una stasi di Qi di Fegato con iniziale Fuoco. Sintomo curioso era una tosse stizzosa, definita “nervosa”, che insorgeva soprattutto di sera e solo in momenti particolari. L’esame dell’espettorato, la radiografia standard del torace, la spirometria erano stati negativi. Normale il livello di IgE totali circolanti. Il dolore locale era peggiorato dal calore, dalla pressione, dal movimento, non risentiva di condizioni atmosferiche e non subiva oscillazioni nictoemerali. Ho dapprima trattato (per tre volte e a distanza di tre giorni) i punti: zhongfu (LI1). feishu (BL13) e ganshu (BL 18) per attivare il Tendino-Muscolare Shou Yang Ming dell’area anatomica interessata e regolare gli Organi risultati disfunzionanti in base all’esame ed all’interrogatorio. La situazione è rimasta invariata.
Ho allora pensato di:

  • cambiare punti;
  • aiutarmi con rimedi per così dire “chimici e fisici” di tipo alternativo.

Ho focalizzato la mia attenzione sul fatto che vi fosse tosse secca, stizzosa, abbaiante, chiaramente legata al Fegato (5). Ho poi ricollegato che esiste una giunzione meridianica circadiana fra meridiani Zu Jue Yin e Shou Tai Yin. Mi sono ricordato che (6), a volte, forme di Calore al Polmone sono di origine interna e si debbono a Fuoco del Fegato. Il punto specifico, per queste forme, segnalato da Sciarretta, è l’8 LU (jingqu), punto jing prossimale, situato proprio a ridosso dell’inserzione del legamento arciforme sull’articolazione metacarpofalangea e sull’aponevrosi palmare (7), dove il tendine del flessore s’inserisce nel tunnel osteofibroso che risulta compromesso. Non conoscendo principi erboristici specificatamente attivi, mi sono rivolto a precedenti ricerche in campo omeopatico (1-2). Per le algie delle dita si segnalano principalmente (8):

  • Apis mellifera;
  • Arnica montana
  • Ruta graveolens
  • Rhus toxicodendron.

In tutti questi rimedi le distorsioni ed i microtraumi sono presenti nella storia clinica (8).
L’aggravamento con il caldo, la flogosi e la sinovite si ascrivono bene ad Apis. Mancavano, tuttavia, i caratteri di aggravamento pomeridiano e con il riposo (che anzi migliorava la forma). Anche Arnica determina algie aggravate dal caldo, ma principalmente notturne e che risentono del freddo-umido. Inoltre la lateralità superiore è sinistra e non destra. Ruta era da escludere poiché peggiora col freddo, di sera e con l’umidità atmosferica. Infine anche Rhus che peggiora col freddo e migliora col caldo e col movimento non si attagliava al nostro paziente. La presenza di cefalea da disfunzione del Fegato, la lateralità destra, l’ansia, l’aggravamento con il movimento mi hanno fatto pensare a Sanguinaria canandensis che ben si adattava all’inquietudine ed al malumore quasi ipocondriaco di M.P. Ho pertanto prescritto Sanguinaria 9 CH 2 granuli alle 10-17-22 ed agopuntura due volte alla settimana (ogni 3/4 giorni) sul punto LU 8 trattato bilateralmente.

Ho usato aghi bimetallici cinesi di tipo Hwa To da 0,45 per 30 mm, inseriti obliquamente con la punta diretta verso il polso, infissi per circa 1 cm. Ho manipolato gli aghi in senso antero-posteriore e rotatorio ogni 10 minuti, fino alla sensazione di dolore irradiato verso le dita della mano. Ogni seduta aveva una durata di trenta minuti. Alla fine di ciascuna seduta si eseguiva irradiazione per 30 minuti a potenza media con sistema ad emissione infrarossa Tinki (9-10). Di fabbricazione cinese, l’apparecchio emette bande magnetiche diverse nella zona dell’infrarosso e sembra piuttosto utile nelle patologie reumatiche.

Composto di cinque radiatori che producono uno spettro d’emissione infrarossa a diversa lunghezza d’onda, in rapporto alla quantità relativa di solfuri, boruri, carburi e fluoruri, il TIN-KI, svolge effetto termico con miglioramento microcircolatorio, ma anche altre azioni biologiche complementari. Utile ed efficace nelle patologie dolorose neurodistrofiche e post-traumatiche, se ne ignora ancora il precipuo meccanismo d’azione. Gli studi sull’effetto biologico degli infrarossi (IR) condotti negli anni ‘40-60 (Girandolfo M. et al., Ann. Ist. Sup. Sanità, 1976, 12: 241-250) dimostrano che essi agiscono come attivatori della circolazione periferica, con incremento della circolazione capillare e riassorbimento di lipofucsine ed altre sostanze pigmentanti. Tuttavia esistono ipotesi non verificate su altre e più ampie azioni biologiche di tipo più ampiamente vibrazionale. Quest’ipotesi speculativa è oggi, per così dire, sospesa, nell’attesa d’evidenze scientifiche che per il momento sembrano mancare.

Durante la seconda settimana si è avuto un aggravamento del dolore, ma con riduzione volumetrica della tumefazione tendinea che, alla palpazione risultava meno dura.
A questo punto abbiamo optato per:

  • Sanguinaria canadensis 30 CH 2 granuli ore 10 e 22.
  • Sedute di agopuntura (con stessa metodica) ogni sette giorni, seguita da irradiazione per 30 minuti con Tinki.

Il miglioramento è stato progressivo. Dopo altre due settimane lo scatto era fortemente ridotto, il dolore, anche durante il lavoro, appena percettibile e la tumefazione diminuita fino alla grandezza di un chicco di grano. Il polso radiale era ancora teso, ma la lingua non più arrossata sui bordi. Persistevano la tosse stizzosa sopradescritta, l’agitazione, il malumore.
Abbiamo ulteriormente cambiato lo schema con:

  • Sanguinaria canadensis 30 CH 2 granuli alle 22.
  • Agopuntura settimanale sui punti LU 8 (jingqu) e LU 11 (shaoshang) bilateralmente.
  • Irradiazione, dopo l’agopuntura, per 20 minuti con sistema Tinki.

Il punto jing distale lo abbiamo aggiunto in base alle seguenti considerazioni (11-12):

  • Riduce il calore nell’Organo.
  • Tratta il dolore lungo il Meridiano e l’accoppiato secondo Biao/Li.
  • Secondo la regola dei punti “Penn” rappresenta il punto d’ingresso del Legno nel Metallo (12).

Solo per jing distale abbiamo usato aghi Hwa To da 0,16 per 10 mm, infissi obliquamente ed in senso centripeto (dispersione).

Dopo un altro mese (8 settimane dopo l’inizio della terapia) il dito mostrava motilità normale, la tumefazione risultava del tutto scomparsa, il dolore era solo saltuario, dopo intensa attività lavorativa e del tutto sopportabile. Scomparsa anche la tosse stizzosa di cui sopra.
Abbiamo ricontrollato periodicamente (circa ogni 4 mesi) il paziente per un anno. Due successive ecografie (a 2 e 10 mesi dalla fine del trattamento) non hanno evidenziato elementi patologici a livello della guaine del flessore del pollice. Il dolore non è aumentato, né si è registrata difficoltà di movimento. La tosse stizzosa ed abbaiante si è ripresentata solo in due occasioni, collegata sempre ad accessi di collera. I familiari riferivano un miglioramento dell’umore ed una minore irritabilità. Per inciso la lingua si è mostrata sempre normale, ma il polso sempre teso e, a volte, accelerato. Non si è avuta alcuna azione sul numero ed il tipo di cefalee tensive.

Il secondo caso è relativo ad una tendinite dello sportivo o malattia di Sinding-Larsen-Johanson (4). Si trattava di un giovane calciatore di serie C2 (B.L.), dell’età di 18 anni, con tendinopatia flogistica acuta del tendine patellare nella sua inserzione inferiore. Vi erano dolore spontaneo ed alla estensione forzata e zoppia antalgica da sforzo. Il dolore era peggiorato dal caldo e dalla pressione ed aggravato dall’umidità. Buone le condizioni generali. La lingua ed il polso risultavano normali. La costituzione era ascrivibile a metatipo Acqua-Legno-Terra (struttura robusta, stenica, bacino e spalle ampie, volto quadrato con mandibola volitiva, piedi grandi, mani tozze con dita corte ed eminenza ipotenare molto sviluppata). Oltre al dolore, nell’interrogatorio generale, è emersa una eiaculatio praecox saltuaria, più significativa nei momenti di stanchezza fisica e mentale. Consultato uno specialista andrologo, si era posta diagnosi di eiaculazione precoce secondaria e non organica (13).

La malattia di Sinding-Larsen-Johanson è una tendinite microtraumatica tipica degli sportivi (4) (calciatori, giocatori di basket e saltatori in alto), che recede con il riposo, i FANS ed i corticosteroidi anche iniettati localmente. B.L. era alla terza recidiva nel corso di un anno ed essendo stanco di terapie infiltrative si era, di sua iniziativa, rivolto alla medicina non convenzionale. Il tipo di dolore era da pienezza locale di Yang, mentre la sua irradiazione ha richiamato la nostra attenzione sul Meridiano Zu Yang Ming. Poiché l’origine era microtraumatiche e non vi erano turbe del tono muscolare, abbiamo pensato al Meridiano dei Muscoli (jin jing). Secondo alcuni AA (Cantoni, Dujani, Garavaglia, Mollard; Lanza e coll., ecc.), i dolori traumatici possono essere trattati, oltre che con i Tendino Muscolari, disperdendo localmente i punti più dolorosi, quindi ripristinando la circolazione nei Meridiani interessati, pungendo il punto jing distale per richiamare l’energia nel Meridiano ed il punto ying per accelerarne la circolazione, In caso di stravasi ematici sono importanti i punti jing prossimale ed he.

In base alle convinzioni della nostra Scuola (14) abbiamo prescelto: St 45 (lidui), St 41 (jexi), GB 36 (waiqiu), Inserzione locale su un punto “trigger” dell’estremità inferiore della rotula, tutti dal lato dolente e SI 18 (quanlia) bilateralmente. Tutti i punti appartengono al trattamento del Tendino-Muscolare (Jing distale e prossimale, inserzione e riunione), mentre il punto GB 36 è uno xi che elettivamente sblocca gli accumuli di Yang al ginocchio (15).

Abbiamo usato aghi Hwa To di 0,30 X 30 sui punti St 41, Insertivo e 18 SI, da 0,45 X 30 mm per il GB 36 (punto verticalemente a circa 2,5 cm) e da 0,16 per 10 mm sul punto 45 St (puntura obliqua e centrifuga). Abbiamo manipolato soltanto i punti: GB 36 (in senso verticale) ed insertivo (in senso antiorario con movimenti ampi e lenti). Le sedute duravano 30 minuti ed erano eseguite due volte la settimana. Ogni seduta era seguita da irradiazione con Tinki a potenza media, per 30 minuti sull’area colpita. I dolori al ginocchio rispondono ad almeno una dozzina di rimedi omeopatici (8,16). L’aggravamento col calore, col movimento e con l’umidità ci ha fatto pensare a Laedum palustre, che abbiamo dato alla 9 CH, 2 granuli 3 volte al dì lontano dai pasti (alle 10-17-22). Dopo due settimane di terapia e riposo, il paziente è tornato a svolgere normale attività sportiva. Non ha più lamentato dolore e tumefazione nel corso degli otto mesi successivi, senza eseguire nessun altro specifico trattamento. Ci ha nuovamente consultato (dopo tre mesi dal trattamento in oggetto) per la sua forma di eiaculatio praecox.
Abbiamo posto diagnosi (13) di Vuoto di Qi di Milza e Sangue di Cuore e prescritto:

  • quattro sedute settimanali sui punti MP10 (Xuehai), St36 (Zusanli), PC6 (Neiguan).
  • regime dietetico a base di: carne di bue e/o di pecora, grano, mais, uova, carote, castagne, ciliege, evitando zuccheri, cotture in umido ed arrosti.
  • fitoterapia con Gui Pi Tang, cp. da 500 mg 1 X 3 al dì dopo i pasti.

Purtroppo il paziente non ha riscontrato alcun miglioramento. Sottopostosi, poi, a fisiocinesiterapia per rinforzare i muscoli del pavimento pelvico e con l’impiego saltuario di crema a base di lidocaina al 2%, ha risolto in modo soddisfacente il suo problema sessuale.

Bibliografia

  1. Lebarbier A.: Valutation energetique des rimedies homeopatiques, Rev. L’Acupuncture, 1988, 92: 1-10.
  2. Beuchelt H.: Konstitutions un Reaktionstipen in der Medizin, mit Beruksichtigung ihrer thera peutishen barkeit in Wort und Bild, Ed. Huard-Verlag, Berlin, 1971
  3. Di Stanislao C.: Può l’agopuntura contribuire allo sviluppo della medicina occidentale ?, Riv. it. d’Agopunt., 1999, 94: 20-26.
  4. Rizzi R., Forgion V., Borghini R.: Dizionario di Reumatologia, con elementi di farmacoterapia, Ed. CEA, Milano, 1995.
  5. De Berardinis D. et al.: Organi e Visceri in Medicina Cinese, Ed. Sanli/Bimar, Roma, 1992.
  6. AAVV: Auteroche B., Navailh P.: Diagnostic en Médicine Chinoise, Ed. Maloine, Paris, 1983.
  7. Virno V.: Miologia, in Anatomia Umana Normale, Vol II, Ed. Personale, Roma, 1972.
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  9. Corbellini C.: TIN-KI-multi-source-frequency spectrum MF, Yi Dao Za Zhi, 1997, 8: 15-16.
  10. Cignitti M.: Raggi Infrarossi, in Enciclopedia Medica Italiana, vol VII, USES Ed. Scientifiche, 1980, Firenze.
  11. Borsarello J.F.: Agopuntura, Ed. Masson Italia, Milano, 1980.
  12. Duron A., Lavylle-Mery Ch., Borsarello J.: Traité de Bioenergethique en Médicine Chinoise, Ed. Maissonneuve, Moulin-les-Metz, Voll I-III, 1971-1973.
  13. Valentini P.: Eiaculatio precoce, Tesi di Diploma, Scuola Italo-Cinese di Agopuntura di Roma, Anno accademico 1998-1999.
  14. AAVV: Dispense di Agopuntura, policopie, Ed. AMSA, Roma, 1998.
  15. Gabriele M.: I punti barriera, TMA, 1991, 16: 10-17.
  16. Duprat H.: Traité de matiere homeopatique, Ed. J.B. Bailière, Paris, 1975.