Dermatologia e allergologia: esperienze in MC

Autore: Carlo Di Stanislao

Ago

Solo i saggi possiedono delle idee, la maggior parte dell’umanità ne è posseduta
Samuel Taylor Colderidge



La dermatologia è un settore molto importante della Medicina Cinese, sviluppatosi come branca specialistica dal XIV secolo (1-2). Una delle difficoltà che si presentano a chi si avvicina per la prima volta allo studio della Medicina Cinese risiede in una ovvia distanza culturale e linguistica. Le distanze tra la medicina cinese e la medicina occidentale sono prima di tutto distanze tra ambiti di pensiero più vasti, differenze nella concezione della natura e del suo rapporto con l’uomo, ma ancora più profondamente differenze tra modi di sistematizzare il mondo e di pensarne i problemi. Per capire la Medicina Cinese occorre prima di tutto comprendere alcune differenze sostanziali tra le concezioni occidentali e quelle della tradizione cinese, almeno per quanto riguarda l’ambito della medicina (3-4).

Il corpo dei cinesi è l’universo in miniatura ed è allo stesso tempo uno specchio dell’ordine sociale; infatti la simbologia usata nel dialogo dell’Imperatore Giallo con il suo consigliere (il testo fondamentale della medicina cinese) è la stessa usata per descrivere l’Impero. Il sistema viene descritto in termini di uffici nella burocrazia centrale del corpo, non in termini anatomici. Gli organi sono meri correlati del sistema di funzioni. Anche nel caso della medicina, il corpo viene costruito in maniere completamente diverse. Per tradurre il termine greco per corpo – sarkos – un termine che denota chiaramente il fisico (soma, erroneamente tradotto con corpo fisico, indica invece “l’idea del corpo”), ci troviamo di fronte a quattro termini: shen, t’i, ch’u e hsing. Di questi i primi tre (shen, t’i e ch’u ) hanno una denotazione più ampia (denotano o implicano il concetto di personalità o persona), mentre il quarto, hsing (=forma) veniva raramente impiegato.

Secondo Sivin il corpo cinese è “composto soprattutto da ossa e carne vagamente definita e attraversata da tratti circolatori”; questi tratti collegano degli “insiemi di funzioni”, i cosiddetti organi, per cui si può dire, con Unshuld che la patologia cinese è funzionale. Come si legge sul Classico dell’Imperatore Giallo: “Il soggetto del discorso…è il flusso libero ed il movimento centrifugo e centripeto del qi divino (shen qi). Non sono pelle, carne, tendini ed ossa . L’etica buddhista, con la sua idea di sacralità del corpo, ad un certo punto si innesta sulla filosofia confuciana e contribuisce a rendere il corpo cinese un tutto indiviso, per studiare il quale il medico deve osservare le funzioni, l’equilibrio delle sostanze. Un corpo dissezionato non è di alcun interesse per il terapeuta, ed è significativo che in medicina cinese la immagine tipica usata per descrivere la morte imminente sia quella di una separazione tra yin e yang (5-6). A parte ciò la Medicina Cinese condivide con la medicina psicosomatica, la visione la malattia in generale e quella cutanea in particolare, siano meccanismi con causali di adattamento a problemi di stress o inconsci che si convertono in modo non casuale (7).

Infatti per la Medicina Cinese la pelle (pi fu) è un organo di superficie che rappresenta l’involucro protettivo e insieme di contatto con il mondo esterno. Struttura di confine fra il sé ed il non sé, organo di senso e organo di fondamentale importanza nell’omeostasi, è forse più di ogni altra parte del corpo implicata nelle vicende psico-emotive dell’individuo (8). Pertanto il medico tradizionale cinese nel valutare la terapia delle varie dermatosi deve analizzare l’intero individuo secondo i parametri di emozione e di apprendimento, tenendo conto delle interrelazioni fra fattori genetici e ambientali, con comportamenti analoghi a quelli di recenti contributi della psicologia cognitiva. Ciò introduce stimolanti metodi di accertamento delle risorse biologiche individuali e principi di intervento (9-10). La più parte degli studi moderni sulla letteratura indicizzata ha riguardato l’agopuntura che si è dimostrata efficace soprattutto in corso di prurito essenziale, uremico e colestatico, acne persistente del dorso dell’adulto, nevralgia post-erpetica (11-14). Studi più recenti hanno riguardato l’impiego in campo dermoestitico con ragguardevoli risultati (15-16). A volte è importante combinare agopuntura con formule erboristiche, come, ad esempio, in corso di dermatite atopica, psoriasi e ulcere trofiche sia vasculo che neuropatiche (17-18).

Dal 1996 abbiamo attivato un servizio convenzionato di agopuntura presso la UO di Dermatologia, che esegue circa 1200 trattamenti l’anno relativi, all’incirca, a 120 pazienti. Nel corso di 13 anni di ininterrotta attività abbiamo potuto verificare l’efficacia dell’agopuntura in corso di prurito senile (19), herpes zoster, dermatosi da stress (20) e delle formule erboristiche cinesi in corso di dermatite atopica (21). Alcune esperienze, inoltre, hanno riguardato la psoriasi. Infine abbiamo segnalato reazioni avverse in portatori di allergia al nichel. In verità parlando di dermatologia ed allergologia l’elemento comune è la Weiqi e, attraverso questa, i Tendino Muscolari, i Distinti ed i Qiao fra i Meridiani, Rene, Fegato e Polmone circa la teoria degli Zang Fu. (22). Sulla scorta degli insegnamenti del maestro Yuen, depositario del Modello Classico di orientamento Taoista e Chan, abbiamo trattato con successo casi di orticaria cronica con i punti Riunione dei Tendino Muscolari Yang dell’alto (13GB) e del Basso (18SI), unitamente allo Yang Kiao con i punti 62 e 59BL, aggiungendo il 7CV per trattare il rientro del Sangue e, attraverso questo, il controllo dei Tendino Muscolari da parte del Fegato (23-24).

Nel 75% dei casi (su un totale di 47 casi), si è avuta scomparsa della forma dopo un totale di 10 sedute a cadenza settimanale. È stato interessante poi notare come, in molte forme allergiche, vi sia una conversione verso forme autoimmunitarie, condizione legata a turbe dei cosiddetti linfociti T regolatori che, in Medicina Cinese, coinvolge l’aggressione in profondità della Energia Difensiva per disfunzione dei cosiddetti Meridiani Distinti (25). In forme, pertanto, di orticaria autoimmune o legata ad autoimmunità (gastrica, tiroidea, ecc.), il trattamento con tecnica detta “loop” di tali Meridiani ha dato risultati mmolto soddisfacenti. La funzione dei suppress Treg, che sono s un importante “self-check” insito nel sistema immunitario, capace di prevenire reazioni eccessive una volta che l’antigene è stato eliminato limitando così il danno tissutale, prevede anche un coinvolgimento dello Shen come sistema di controllo e, pertanto, sono stati trattati anche i punti attivi su tale “Tesoro”, selezionandoli in rapporto alle caratteristiche individuali (26-27). È stato anche possibile valutare (in dieci casi) una regolazione delle interleuchine connesse.

Bibliografia
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