Associazione Medica per lo Studio dell’Agopuntura
Scuola Italo-Cinese di Agopuntura di Roma
UnamedicinaUn caso di calaziosi infantile trattato con agopuntura ed omeopatia
Carlo Di Stanislao
“I medici lottano per il bene come gli artisti si battono per il bello,
spinti ogn'uno da quell'ammirevole sentimento che chiamiamo virtù”H. de Balzac
“Ama ciò che fa la tua felicità, ma non amare la tua felicità”
G. Thibon
Riassunto : Si riferisce un caso di calaziosi bilaterale in un bambino con ipogammaglobulinemia di 24 mesi. Il trattamento con agopuntura ed omeopatia ha determinato un eccellente e rapido risultato.
Parole chiave: calazio, agopuntura, omeopatia.
Abstract: A bilateral case of chalazia in a child of 24 months with ipogammaglobulinemia refers. The treatment with acupuncture and homeopathy has determined excellent and a turned out express.
Key words: chalazia, acupuncture, homeopathy
Premessa
Il calazio, unitamente all'orzaiolo, rappresenta una delle più frequenti lesioni acquisite della palpebra in età pediatrica (Lederman et al., 1999). Le palpebre, com’è noto, contengono alcune strutture annessiali particolari: le ciglia con annesse le ghiandole di Zeiss ( che sono ghiandole sebacee); le ghiandole di Moll (sudoripare modificate) e le ghiandole di Meibomio. Queste sono ghiandole sebacee olocrine inserite profondamente nel piatto tarsale e completamente indipendenti dai follicoli delle ciglia. Sono presenti in un numero variabile da 20 a 30 sulla palpebra superiore e da 10 a 20 in quella inferiore e producono un materiale lipidico normale costituente del film lacrimale. Qualora si verifichi l'ostruzione del dotto escretore o quando una primitiva infezione batterica (orzaiolo interno) ne provochi la rottura, il rilascio del materiale lipidico nei tessuti circostanti produce una reazione da corpo estraneo costituita da istiociti, cellule giganti multinucleate, plasmacellule, eosinofili, linfociti e leucociti polimorfonucleati. Si costituisce così il calazio, un lipogranuloma che si sviluppa attorno alle ghiandole di Meibomio (Peduzzi, 2000). La diagnosi differenziale principale va posta con l'orzaiolo, infezione batterica a carico del bulbo pilifero e/o delle ghiandole di Zeiss (orzaiolo esterno) o delle ghiandole di Meibomio (orzaiolo interno), il più delle volte sostenuta dallo Staphylococcus aureus. che si risolve in 5-7 giorni con il drenaggio spontaneo dell'ascesso. Altra diagnosi differenziale va posta nei confronti della cellulite presettale, che si manifesta con eritema ed edema palpebrale, che, tuttavia, si caratterizza per la presenza di febbre e leucocitosi (Saraux, 1997). L'evoluzione del calazio è condizionata dalla possibilità della ghiandola di svuotarsi, se ciò avviene, può guarire spontaneamente. L' applicazione ripetuta nel corso della giornata di impacchi caldi agevola questo processo. Se si associa una blefarite significativa, può essere utile un antibioticoterapia topica. Quando il trattamento conservativo fallisce si ricorre all' infiltrazione di 0.05-0.2 ml di Triamcinolone 5 mg/dL, che determina la guarigione delle lesioni entro 1 o 2 settimane, questo approccio terapeutico si è dimostrato più efficace rispetto al solo trattamento conservativo. In alcuni casi si può ricorrere al curettage transcongiuntivale del granuloma. Qualunque sia la scelta terapeutica è bene tenere presente che la presenza di calazi a livello della palpebra superiore può determinare un transitorio appiattimento della porzione centrale della cornea con conseguente diminuzione del visus, peraltro reversibile a seguito della guarigione (Hurst, 1991). I soggetti affetti da calaziosi vanno educati ad una accurata e giornaliera detersione della rima palpebrale per la possibilità che il fenomeno si ripresenti; oltre a questo provvedimento di base, deve essere messo in opera quanto necessario per la terapia della patologia di fondo (dermatite seborroica, rosacea) quando presente.
Caso clinico
B.F., di 24 mesi, portatore di eczema seborroico e familiarità atopica, ma con livelli normali (25mU/ml) di IgE totali. Secondo episodio di calaziosi (Foto 1 e 2) della palpebra inferiore dell’occhio sia destro che sinistro, con intenso dolore, ma senza febbre né leucocitosi. I parametri ematochimici mostrano incremento lieve della VES (I.K, 15), e lieve ipogammaglobulinemia (8,2 % su 7,2 g/dl di proteine totali). Dal tampone congiuntivale viene isolato lo Stafilococco aureo e l’esame, dopo colorazione panottica con ematossilina ed cosina, evidenzia presenza di neutrofili e linfociti. La forma nodulare persiste da due mesi e si è dimostrata insensibile ai trattamenti con cefalosporina per os, FANS, e antibioticoterapia topica. Nella storia clinica episodi di diarrea con feci poco formate e voluminose, ricche di residui alimentari. L’esame parassitologico delle feci evidenzia presenza di Giardia lamblia. I familiari, stanchi delle terapie convenzionali, richiedono un trattamento alternativo e in Medicina Naturale. Si rifiutano, anche, di eseguire terapia per la giardini (metronidazolo 15mg/kg in tre dosi refratte per gg 5), convinti che “di antibiotici ne erano stati già assunti in abbondanza”. Proponiamo trattamento con moxa e omeopatia, che viene accetta con entusiasmo. La moxa, infatti, in età pediatrica, può utilizzarsi anche in presenza di segni di Calore (Réquéna, 1990; Scilopoti, 1995; Corradin et al., 2001). In Medicina Tradizionale Cinese (MTC) il calazio (come ogni altra infiammazione palpebrale) può dipendere o da turbe della Milza (Pi) o del Piccolo Intestino (Xiao Chang) (Bossy et al., 1981; Kovacs et al., 1998). I sintomi addominali di B.F. non erano patognomici e l’esame del polso è ingannevole in età pediatrica (AFA, 1987). Tuttavia la presenza di noduli e non semplice suppurazione[1] (Kovacs et al., 1998) e di dermatite seborroica[2] ha fatto optare per i punti Pishu (20BL) e Taibai (3SP). al fine di rinvigorire la Milza. In omeopatia i rimedi più indicati in corso di calazio sono Staphysagria e Thuya (Clarke, 1999). Tuttavia l’espressione dermopatia anamnestica (eczema seborroico), l’assenza di prurito, le nodulazioni congeste e molliccie, facevano propendere per Thuya (Di Stanislao, 2002). Le sedute si eseguivano due volte la settimana, la Thyua era data alla 9CH 3 granuli tre volte al dì due ore dopo colazione, pranzo e cena. Il gonfiore ed il dolore sono scomparsi dopo circa 5 giorni e, dopo 2 settimane (Foto 3-4) si assisteva ad una completa risoluzione (totale 4 sedute). Curiosamente i genitori notavano una regolarizzazione dell’alvo, con feci formate, evacuate una volta al dì e prive di residui alimentari. Un nuovo esame parassitologico (seguito tre settimane dopo il precedente) era negativo per Gardia. Ad un follow-up dopo 2 mesi nessuna recidiva di calazio né d’alterazione intestinale. Un nuovo esame ematochimico metteva in luce un incremento delle gammaglobuline (12,7% su un totale di 7,5g/dl di proteine).
Foto 1: occhio sinistro
Foto 2: occhio destro
Foto 3: Occhio sinistro a fine terapia
Fig. 4: Occhio destro a fine terapia
Discussione
Non solo la calaziosi si è dimostrata rapidamente responsiva, ma, inaspettatamente, sono scamparsi la diarrea e la giardiasi. I reperti di laboratorio (peraltro incompleti e privi, ad esempio, delle sottopopolazioni linfocitaria) sembrano ascrivere questi eventi ad un miglioramento dello stato immunitario. Certamente la moxa si rivela attiva nei defit immunologica con diarrea (Wu et al., 1997) ma, nel caso in esame, non possiamo né valutare se l’azione si debba alla stimolazione dei due agopunti o alla Thuya (che pure agisce, classicamente, elicidanto una risposta immune), né immaginare attraverso quali citochine immmunolgiche la stessa si sia realizzata (Pastorello, 1990; Hegert, 1995). In definitiva occorrerebbe realizzare osservazioni meglio strutturate e modelli di studio in grado non solo di verificare l’efficacia, ma studiare attraverso quali elementi essa si realizzi. Va anche segnalato che, contrariamente a quanto sostenuto dalla ricerca clinica più recente, anche forme biotiche possono rispondere, per via indiretta, a tecniche di stimolazione agopunturale anche senza l’impiego di piante medicinali. In età pediatrica l’impiego di formule attive sul redu e sulle patologie da microrganismi (chong) possono creare alterazione dei Liquidi e dello Yang e, pertanto, vanno impiegate con una certa prudenza (Nguyen, 1983). Inoltre, una volta ancora, crediamo di aver provato il sinergismo d’azione fra due Terapie Complementari, apparentemente diverse sotto il profilo storico e geografico, ma legate, evidentemente, a comuni meccanismi d’azione (Marino et al., 2001).
Bibliografia
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