Ambulatorio di Agopuntura
e Moxa UO di Dermatologia
P.O. San Salvatore -
L'Aquila
Associazione Medica per
lo Studio dell'Agopuntura
L'Aquila
Scuola Italo-Cinese di
Agopuntura
Roma
Trattamento di 107 casi di cervicalgia acuta mediante agopuntura e
massaggio.
Risultati immediati e follow-up a 12 mesi.
Carlo Di Stanislao, Edi Galluzzo[*],
Loredana Fiamma[†]
"Tutto ciò si dovrebbe ottenere col metodo e
cautele accennate. Ma sa, V.S. Ill.ma, che la Medica Professione è lontana da
certezze".
Giovanni Battista
Morgagni,
Consulti Medici, lettera datata 27 dicembre
1737,
Consulto LXXVIII del testo Ed. da Cappelli, Bologna, 1935
(di proprietà
della famiglia Giuseppe Savini di Roseto degli Abruzzi).
Riassunto:
Prima di illustrare i
dati relativi ad una casistica di discreta numerosità su pazienti d’ambo i
sessi con cervicalgie a diversa etiologia, trattati in regime ambulatoriale
mediante agopuntura e massaggio energetico estremo-orientrale, s’individuano le
cause delle algie cervicali e si precisano i punti d’agopuntura ritenuti
comunemente più attivi.
Parole chiave: cervicalgie,
agopuntura, tuina, shiatsu.
Summary
: Before illustrating
the relative data to a casuistry of discreet numerosity on patients with cervical pain of various origin,
treatys in not hospitalized regimen by means of acupuncture and energetic
massage, describe the causes of the cervical pains and the acupuncture points thought
more assets commonly are specified.
Key worts: cervical pain,
acupuncture, tuina, shiatsu.
Premessa
Il dolore cervicale, fugace o
persistente, è patologia frequente, specie in età avanzata, che può originarsi
da una qualsiasi struttura del rachide, perciò da una delle otto radici
nervose, dai legamenti, dai muscoli o dalle loro inserzioni, dalle
articolazioni o dall’osso.
La classificazione più
frequente prevede la suddivisione in cervicalgie da cause intrinseche ed
estrinseche.
Patologie estrinseche (
strutture responsabili di dolore riferito)
Patologie
dei tessuti molli del collo (faringe, tonsille, tiroide, ghiandole salivari,
linfonodi, carotidi, cute)
Patologie
dell'articolazione acromio-clavicolare
Patologie
dell'articolazione temporo-mandibolare
Lesioni
della fossa cranica posteriore
Sindrome
da compressione (scaleno anteriore, costoclavicolare)
Patologie
a carico di: cuore ed arterie coronarie (sesta banda dermatomerica cervicale),
apice polmonare (tumore di Pancoast), diaframma e bronchi (radici C3, C4 e C5),
lingua, colecisti, pancreas, aorta. .
Patologie intrinseche
Osteoartrosi
Artrite
reumatoide
Lesione
del disco intervertebrale
Radicolopatia
Mielopatia
Sublussazione
atlanto-epistrofica e sublussazioni intervertebrali
Lussazione
verticale del processo odontoideo
Iperostosi
anchilosante (DISH)
Ossificazione
del legamento longitudinale posteriore
10. Sindrome miofasciale
Torcicollo
Stiramento cervicale acuto
("colpo di frusta")
Infiammazioni, infezioni,
neoplasie delle vertebre e dei tessuti perivertebrali
Malattie metaboliche
(osteoporosi, morbo di Paget)
Neoplasie intradurali ed
extradurali
Fratture
Insufficienza del circolo
vertebrale
Il tipo di dolore ed i sintomi
associati possono essere importanti per indirizzare la diagnosi:
dolore trafittivo con
parestesie agli arti superiori, esacerbato dalla tosse e dall'aumento della
pressione intratecale (ad esempio starnuti) in caso di radicolite nervosa;
dolore riferito alla nuca,
al collo ed alle spalle per spasmi muscolari;
dolore irradiato in sede
retro-orbitaria, mandibolare ed occipitale per compressione delle radici C1-C3;
dolore irradiato al braccio con perdita o riduzione
della sensibilità per irritazione radicolare C5-T1;
mancanza della forza o alterazioni della sensibilità del braccio, difficoltà al
controllo della defecazione e della minzione, disturbi della deambulazione
(compromissione del midollo cervicale e delle radici nervose).
dispnea
(compromissione radici C3-C5 con disturbi dell'innervazione della muscolatura
respiratoria);
disfagia (masse osteofitiche che spingono faringe o esofago);
aritmie cardiache (interessamento di C4 e del simpatico cardiaco),
precordialgie simulanti crisi anginose (interessamento di C6);
parestesie arti inferiori o paresi spastica (compressioni midollari od ostacoli
dell'irrorazione cerebrale);
cefalea (interessamento simpatico cervicale o delle arterie vertebrali o dei
nervi cervicali oppure fibromialgie e spondilosi);
disturbi visivi scatenati o influenzati da movimenti del collo (compromissione
del simpatico cervicale);
perdita
dell'equilibrio ed alterazioni uditive (compressione delle arterie vertebrali);
ecc.
L'esame
obiettivo comprende:
ispezione
valutazione
della motilità[‡].
esame
della forza dei muscoli,
test
della compressione del capo
manovra
di Valsalva (espirazione forzata a glottide chiusa)
visita
neurologica
Particolarmente
interessante è lo studio dei miotomi cervicali[§]:
C1,2
con la flessione cervicale,
C3
con l'inclinazione laterale cervicale,
C4
con l'elevazione della spalla,
C5
con l'abduzione della spalla,
C6
con la flessione del gomito e/o l'estensione del polso,
C7
con l'estensione del gomito e/o la flessione del polso,
C8
con l'estensione e/o la deviazione ulnare del pollice,
T1
con l'abduzione e/o l'adduzione della muscolatura intrinseca della mano.
Naturalmente, poiché molte sono le cause in gioco, un
esame clinico completo, radiografie in 2 o 3 proiezioni, la RMN, la TAC,
l'elettromiografia e la mielografia (nel sospetto di lesione del canale
midollare) sono criteri indispensabili per un corretto inquadramento. Circa le
etiologie più frequenti ricordiamo la spondiloartrosi (o spondilosi), i colpi
di frusta, la spondilite anchilopieitica, posture sbagliate o irregolari, l'artrite
giovanile, le ernie discali, le linfoadenopie infiammotorie e neoplastiche,
l'osteomielite, la sindrome di Pancoast atipica (importante in caso di tosse e
dispnea eseguire una radiografia del torace), un infarto miocardico (in caso
d'insorgenza acuta con lipotimie ed ipotensione eseguire un ECG ed un dosaggio
enzimologico cardiaco comprendente CPK e troponina), un'anomalia
dell'articolazione temporomandibolare (eseguire una valutazione gnatologica in
caso di dolorabilità dei condili mandibolari, scrosci e scatti articolari
all'apertura della bocca o persistente dolore facciale) ([1]
[2]
[3]
[4]).
Per un corretto approccio clinico occorre differenziare il tratto cervicale in
superiore (C1-C3) ed inferiore (C3-C7). Nelle patologie del tratto superiore è
principalmente limitato il movimento di rotazione con considerevoli segni di
rigidità; se invece è colpito il tratto inferiore i movimenti limitati sono in
flesso-estensione e nella inclinazione laterale (con rotazione pressoché
normale). Il tratto alto determina sovente interessamento vestibolare (sindrome
di Neri-Barrè o di Lermoyez) e si deve a patologie ossea (dismorfismi) o
articolari (spondilite reumatoide o siero-negativa, artrite settica) ovvero a
disturbi legamentosi (polientesopatia iperostonsante dismetabolica, ecc.) (5).
Il tratto inferiore causa insufficienza vertebro-basilare (sindrome di
Lieu-Barrè), riduzione dei riflessi bicipitale e/o tricipitale, irradiazione
del dolore verso le scapole e l’area dorsale ([5]).
Le cause, per questo segmento, sono ernie discali, artriti specifiche,
spondilite anchilopoietica e, soprattutto, artrosi. La terapia, secondo i
criteri della medicina scientifica, si avvale di FANS, analgesici non oppioidi,
collari (sino all’immobilizzazione completa con Minerva), fisioterapia (fino
alle trazioni per sindromi radicolari) e rieducazione posturale globale ([6]
[7]).
Indispensabile è curare la posizione nel corso del riposo notturno. Un cuscino
tipo "a farfalla" è sempre di grande aiuto nel riposo notturno.
La
chinesiterapia può migliorare il tono ed il trofismo dei muscoli della colonna
cervicale e di rieducare la funzionalità vertebrale[8].
Non viene, tuttavia, favorevolmente accettata da molti pazienti.
La
massoterapia può favorire il rilasciamento muscolare ed essere un complemento
della rieducazione funzionale, nelle cervicalgie croniche. L'applicazione
locale di calore (bagni caldi, ultrasuoni, ecc) è utile nelle forme
degenerative senza segni di infiammazione. Le manipolazioni vertebrali possono
essere impiegate nel blocco della colonna cervicale, dando un certo sollievo;
nelle altre patologie sono inutili o controindicate (forme acute o nelle
patologie delle arterie vertebrali)[9].
Lo
stretch and spray è una valida tecnica nella disattivazione dei punti trigger
allo scopo di inibire le risposte muscolari riflesse. L'infiltrazione dei punti
trigger, viene impiegata anch'essa al fine di eliminare quei fattori
perpetuanti il dolore, e nelle sindromi miofasciali. Si iniettano con un ago di
piccolo diametro (23/25 Gaus) 0,5-1 ml di mepivacaina al 2% nel punto di
massima dolorabilità all'interno della briglia rigida apprezzabile alla
palpazione. All'anestetico si può aggiungere, eventualmente, un cortisonico a
lento assorbimento (20 mg di metilprednisolone). Anche l'iniezione di soluzione
salina isotonica, la compressione ischemizzante applicata sul punto per qualche
minuto, la semplice puntura senza iniezione sortiscono, nelle sindromi
miofasciali, lo stesso effetto, anche se con minori garanzie, verosimilmente
con un meccanismo di analgesia da iperstimolazione.
La stimolazione elettrica transcutanea
(TENS) rappresenta una tecnica non invasiva, sicura e discretamente efficace.
Può essere impiegata da sola o in associazione alla chinesiterapia e alla
farmacoterapia, specialmente nel dolore di origine neuropatico. L'ottenimento
di una buona risposta iniziale è frequente, ma nella maggioranza dei casi il
sollievo non si mantiene nel tempo. Valida nelle patologie acute, dove,
modulando opportunamente la frequenza intorno ai 200 Hz, si ottiene, quasi
sempre, un'analgesia immediata. L'uso prolungato induce tolleranza. E'
controindicata nei portatori di pacemaker.
La
magnetoterapia viene da alcuni impiegata nelle patologie dolorose del rachide
cervicale, in virtù dei postulati effetti antiedemigeni ed antiinfiammatori.
Vengono riferiti buoni risultati nelle spondilosi, miofibrositi, stiramenti
muscolari e mediocri nelle cervicalgie da discopatia o da compressione. Anche
la laserterapia viene preconizzata come efficace supporto in alcuni dolori del basso
rachide (contratture dolorose, dolori muscolo-legamentosi, artrosi, ecc.).
Difficilmente precisabili la reale efficacia e le indicazioni di queste due
tecniche relativamente recenti ed in questo campo, in parte, insufficientemente
sperimentate.
Il
blocco anestetico delle faccette articolari va impiegato quando ci si trova di
fronte al problema di una cervicobrachialgia da spondiloartrosi delle faccette
articolari posteriori o da trauma ("colpo si frusta"), che non
risponde ai provvedimenti terapeutici conservativi iniziali (riposo, FANS,
ecc.).Le complicanze dell'inezione intraarticolare sono rare e legate al
rischio di emorragia, di infezione e di iniezione subaracnoidea.
L'analgesia
peridurale cervicale con steroide
e/o anestetico a basso dosaggio, va effettuata solo da mani esperte. I
meccanismi mediante i quali agirebbe sul dolore sono:
indebolimento
e scollamento delle aderenze periradicolari ed allontanamento del disco protuso
dalla radice,
risoluzione
dello spasmo muscolare riflesso,
azione
antiedemigena, disreattiva ed antiinfiammatoria,
aumento
del trofismo locale,
paradossa
analgesia per effetto neurolitico del polietilenglicole aggiunto, a
concentrazioni del 3% circa, ad alcune sospensioni cortisoniche,
azione
sistemica dei cortisonici.
Nel caso di ernie e/o fatti compressivi è indispensabile
la chirurgia.
L'agopuntura
neuroreflessologica e l'elettroagopuntura, la cui pratica va estendendosi,
possono offrire apprezzabili vantaggi terapeutici nelle cervicalgie acute e
croniche[**].
Le
applicazioni devono essere giornaliere o a giorni alterni nei casi acuti ed
ogni 5/7 giorni in quelli cronici. L'uso di punti a distanza, appartenenti a
dermatomeri non contigui, è controverso. Se si associa l'elettrostimolazione
(in genere aumenta l'analgesia) va impiega una corrente ad onda quadra, con
frequenza bassa e minima intensità di stimolazione.
Nonostante il costo ridotto, la mancanza di
consistenti complicanze ed il buon effetto miorilassante ed analgesico, bisogna
escludere dalle indicazioni dell'agopuntura tutte quelle forme in cui vi siano
rilevanti lesioni organiche. I risultati migliori, anche se non duraturi,
vengono ottenuti nelle sindromi miofasciali, nelle cervicalgie artrosiche non
inveterate, nelle forme iniziali di discopatia, nelle mialgie statiche o
funzionali (contrattura muscolare con blocco dei movimenti, sovraccarico
funzionale del rachide, ipotonia muscolare, affaticamento muscolare)[10].
L'agopuntura tradizionale può
essere molto efficace. Secondo AA francesi ([11]
[12]
[13])
ed italiani ([14] [15])
sono molto utili, per ridurre il dolore cervicale e migliorare la motilità
(attraverso un azione miorilassante), alcuni punti sia locali che a
distanza. Questi punti sono: BL10,
GV16, GB20, GB21, TE15, LI4, SI3, TE5-10, SI 6, PC6, GB39, BL57-60-62[††].
Naturalmente ogni punto risponde a ben precise indicazioni sintomatologiche ([16]
[17]
[18]
[19])
che possiamo così riassumere:
BL10: dolore nucale con
rigidità e limitazione ai movimenti di flesso-estensione. Il dolore s’irradia
in alto ed in avanti sino alla fronte e scende in basso verso le spalle.
Vertigini importanti.
GB20: dolore alla rotazione
e che risente negativamente delle correnti d'aria.
GV16: dolore che dal centro
del rachide s’irradia verso entrambe le spalle, associato a sindrome
vestibolare e/o insufficienza vertebro-basilare[‡‡].
GB21: dolore irradiato alla
spalla (moncone), peggiorato dalla rotazione, con intensa contrattura dei
muscoli del collo (splenio, grande complesso) e delle spalle (scaleno).
TE 15: dolore analogo a
quello del GB21 ma con spiccata meteoropatia[§§].
LI 4: dolore irradiato alla
mandibola, all'occipite e dietro gli occhi.
SI 3: dolori mediani sulle
apofisi spinose, con limitazione alla flesso-estensione. Patologia ossea ed
articolare[***].
PC 6: dolori da posture errate
ed a seguito di stress emotivo. Dolori piccottanti e notturni da Stasi del
Sangue[†††].
LI 6: cervicobrachialgia
senza compressione del plesso
brachiale nei soggetti anziani.
5 TE: dolore soprattutto
alto e rotatorio che risente del cambiamento del tempo (soprattutto neve e
temporali).
10TE: dolore da tensione
muscolare o da colpi di frusta[‡‡‡].
Dolore con interessamento dell'articolazione temporo-mandibolare, con bruxismo.
GB39: tutti i dolori
cervicali da traumatismo (rinforzato da LI16).
BL 57: dolori e contratture
cervicali con estese fibromialgie paravetebrali in soggetti con posture errate.
BL 60: tutte le forme di
patologia dell'osso e soprattutto cerviartrosi.
BL62: dolori cervicali alti
(C1-C2) da cause muscolari in soggetti con disturbi del sonno. Il dolore si
aggrava di notte.
Il massaggio energetico svolge
un'azione antalgica e decontratturante e, attraverso meccanismi propiocettivi,
risulta utile per il recupero di un più idoneo e fisiologico assetto posturale
([20]).Studi
clinici cinesi indicano che il massaggio migliora lo stato circolatorio sia
locale che a livello dell’arto superiore riducendo l’ischemia riflessa che
aggrava sia la contrattura che il dolore. Per quanto concerne lo shiatsu, studi
italiani hanno riguardato le cervicalgie acute secondarie a colpi di
frusta.
Nel nostro centro siamo soliti
impiegare mobilitazioni passive del collo in senso antero-posteriore e
circolare a paziente sdraiato, seguite da massaggio lineare meridianico (Tai
Yang nei disturbi inferiori e Shao Yang superiori), con, infine, piccole
"spinte" sulle aree paravetebrali del tratto cervicale e
cervico-dorsale (da C1 a T2)[§§§].
Usiamo una miscela di Oli Essenziali (OE) composta di 1\3 di cajeput, 1\3 di
trementina e 1\3 di olio di mandorle dolci, con azione antinevralgica e
lenitiva ([21] [22]).
Ogni massaggio ha una durata media di 40-45 minuti. Naturalmente la pressione e
le spinte sono connaturate con l'età, la costituzione ed il sesso. Il massaggio
è di norma eseguito prima del trattamento con aghi (Huatwo da 0,30 X 30 mm, non
manipolati e tenuti per 30-35 minuti). Nel trattamento si utilizzano punti
locali e a distanza in rapporto alle caratteristiche sovraesposte, impiegando,
complessivamente, da sei a otto aghi per paziente.
Casistica
E’ stata raccolta fra il gennaio 1998 ed il settembre 2000 ed ha riguardato 107 pazienti di diverso sesso (60 donne e 47 uomini) ed età (mediana 48.5 anni), con patologia cervicale di tipo soprattutto artrosico (55 casi) e da contrattura muscolare per atteggiamenti viziati (19 casi). Una minoranza di pazienti era affetta da malattie più impegnative (spondilite reumatoide, 5 casi, sequele di colpi di frusta, 4 casi, ecc.). Nella nostra casistica non vi erano forme tumorali o dismorfismi vertebrali e vertebro-basilari (uno studio radiografico in due proiezione del rachide cervicale, è stato effettuato in tutti i casi). Tutti i pazienti sono stati trattati per due volte la settimana e per un totale di tre mesi. Il follow-up con controllo telefonico mensile, ha avuto una durata (in tutti i casi) di un anno. Nel periodo attivo abbiamo valutato il punteggio medio quindicinale del dolore, calcolato con scala analogica visita a 10 punti (Graf. 1) e la riduzione media della motilità rotatoria o sagittale e laterale (Graf. 2). Abbiamo considerato poi in periodi successivi (suddivisi per trimestri) le recidive, indicando come tali le condizioni (a giudizio dei pazienti consultati telefonicamente) con dolore e limitazione funzionale analoghi al periodo precedente l’agopuntura (Graf. 3).
Si può notare che la riduzione del dolore ed il miglioramento della motilità sono in media molto significativi dopo un mese di terapia e, pertanto, dopo circa otto sedute. Sebbene una percentuale non indifferente (32/107, pari al 30%) non ha avuto ripresa della sintomatologia algica ad un anno, molti presentano rigidità e dolore dopo una interruzione di sei mesi (il 41% dei casi trattati). Questo dato suggerisce l’importanza di un ciclo più breve di “richiamo” a 4-6 mesi dal primo trattamento, per consolidare i risultati o impedire recidive importanti.
Indirizzo per chiarimenti:
Carlo Di Stanislao
UO di Dermatologia PO S. Salvatore
ASL 04 L’Aquila
P.zza Giulio Natali
67100 L’Aquila
Tel. 0862368642
E-mail: [email protected]
[*] Ph D., Specialista in Reumatologia.
[†] Operatrice Shiatsu
· 130° in flesso-estensione
· 160° in rotazione
· 75° in inclinazione laterale
Le articolazioni dotate di maggior mobilità sono le unità funzionali C4-C5, C5-C6 e C6-C7 quindi le alterazioni degenerative interessano primariamente questi livelli.
[§] Bergamini L.: Manuale di Neurologia, Ed. Piccin Padova, II Ed., 1990.
[**] Sembianti G.: Trattato dfi Agopuntura Reflessoterapia, Ed. Piccin, Padova, 1980.
[††] Secondo vari studi recenti soprattutto d’AA cinesi esistono altri punti da prendere in considerazione:
- 7LU che attraverso il Metallo rinforza l’Acqua ed è attivo con CV24 quando l’origine è strettamente ossea con segni di Vuoto di Rene.
-
23BL che rinforza il Qi di Rene ed è utile nei dismorfismi e nelle spondiloartrosi anche
cercivali, inoltre rinvigorendo lo Yang può essere d’ausilio nelle ernie
discali.
-
14GV: Che tratta i dolori trasversali che dal collo
(tratto inferiore) si irradiano posteriormente alle braccia, peggiorati dal
freddo e migliorati dal calore, caratterizati da sensazione di testa che cade
in avanti.
Un interessante lavoro italiano (Montanari R.: Cervicobrachialgie e Punti Finestre del Cielo, Riv. It. D'Agopunt., 1999, 95: 23-24) ha preso in considerazione, in caso di dolore cervicale con brachilogia, alcuni punti Finestra del Cielo che sembrano dotati di interessante azione sintomatica anche molto rapida e duratura. Sono pertanto da trattare, in rapporto alle "otto regole" i seguenti punti:
Punto |
Quadro |
16SI |
Pienezza alla nuca ed alla testa con vuoto al braccio e dolore lungo Tai Yang |
17SI |
Pienezza di Yin al braccio e al collo con dolore da Vuoto (migliora con il freddo e la pressione) alla fronte. Insonnia |
17LI |
Dolore cervicale da Vuoto di Yang (migliora con caldo e pressione); farangodinia |
9ST |
Dolore cervicale da Vuoto di Yang con difficoltà respiratoria. Spesso turbe sessuali. Frequentemente bolo isterico o struma tiroideo. |
16TE |
Dolore da Ristagno migliorato dal movimento lento e dal massaggio. |
[‡‡] In caso di insufficienza vertebro-basilare aggiungiamo 17BL e 7PC per muovere il Sangue e “nutrire” (yang ) il Cervello (nao).
[§§] Punto insertivo di Yang Wei Mai. La sua azione può essere potenziata da BL63 e TE5.
[***] L’azione antalgico può essere più incisiva in associazione con LR3.
[†††] Nel caso di Stasi di Sangue siamo soliti aggiungere GV17.
[‡‡‡] Nel caso di colpi di frusta aggiungiamo GV14 e BL12.
[§§§] Insistendo soprattutto sui punti Huatuojaji da C5 a C7 e sul punto Extra situato 0,5 cun dall’apofisi spinosa dell’epistrofeo.
[2] Corvetta A.: Il dolore nelle malattie reumatiche, Adria Medica, 1993,
6(III): 85-88.
[3] De Gowin D., De Gowin M.: Dai sintomi alla diagnosi, Ed.
Medico-Scientifiche, Torino, 1976.
[4] AAVV: Manuale Merck di Diagnosi e Terapia, Ed. Merck Italia, Roma, 2000.
[5] Stringa G.: Lezioni di Ortopedia, Ed. Porziuncola, Assisi, 1977.
[6] Zanussi C. (a cura di): Terapia Medica Pratica, Ed. UTET, Torino, 1988.
[7] Fields H.J.: Il dolore, meccanismi d'insogerza e terapia curativa, Ed.
Mac Graw Hill, Milano, 1988.
[8] Barreca C.: Economia
articolare e rieducazione gestuale, Artrite e Reumatismi, 2000, 23: 3-6.
[9] Taccari E.: La spondilite
anchilosante, Artrite e Reumatismi, 2000, 23: 6-12.
[10] Carcassi A.: Trattato di
Reumatologia, Ed. Il Pensiero Scientifico Editore, Roma, 1993.
[11] Cygler B.: La tete e le cou, Ed. Guy Trèdaniel, Paris, 1988.
[12] Giullaume G., Chieu M.: Rhumatologie et Mèdicine Traditionelle Chinoise,
Ed. Presence, Paris, 1990.
[13] Giullaume G., Chieu M.:
Pathologie ostéo-articolaire, Ed. Guy Trèdaniel, Paris, 1997.
[14] Di Stanislao C.: Il rachide, monografia Gruppo San Li, policopie, Ed. San
Li, Roma, 1993.
[15] Di Stanislao C., Gatto R.: Il dolore in MTC, policopie, Ed. Sowen,
Milano, 2000.
[16] .Voisin H. L'agopuntura, Ed. DEMI, Roma, 1974.
[17] Nguyen V.N.: Pathologie et Pathogenie Energetique en Médicine Chinoise,
Ed. Don Bosco, Marseille, 1977.
[18] Gori G.: Il ruolo
energetico dei punti di agopuntura, Ed. S. Marco Libri, Venezia, 1989.
[19] Morandotti R. et al:
Indicazioni sui punti di agopuntura, MS DOS, Ed. SIA, Milano, 1998.
[20] Corradin M., Di Stanislao C., Parini M. (a cura di): Medicina Cinese per
lo Shiatsu ed il Tuina, Ed. Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 2001.
[21] AAVV: Aromoterapia, Ed.
Natura Holding, Milano, 1980.
[22] Iommelli O., Lauro G., Di Stanislao C.: Fitoterapia Comparata, Ed. Casa
Editrice Ambrosiana, Milano, in press.