Centro di Terapie Naturali XIN SHU – Roma

Direttore: Dott. Rosa Brotzu

Associazione Medica per lo Studio dell’Agopuntura - Roma

Presidente: Dott. Carlo Di Stanislao

Scuola Italo-Cinese di Agopuntura, Roma

Direttore: Dott. Dante De Berardinis

 

Dal Volume "China Welcome You" - Ismay Publication Ltd. - Hong Kong

 

Studio energetico della colonna dorso lombare.

Rosa Brotzu, Emilio Simongini, Giuliana Franceschini, Stefano Scaccianoce.

 

“Il poeta non è completamente libero nel suo atto creativo, 
deve seguire il percorso che l’inconscio gli prescrive facendo affiorare il simbolo”

G. Groddeck, “il linguaggio dell’Es”

 


 

Riassunto: la congiunzione tra la zona intermedia e quella bassa della colonna vertebrale ha delle caratteristiche  meccaniche particolari che ne influenzano la fisiologia e la patologia.  L’analisi della struttura e del movimento viene associata ad un’analisi energetica e  simbolica per ricavare il ruolo complessivo di questa regione nella postura dell’individuo e nella sua patologia. Il lavoro vuole evidenziare la presenza di disturbi psichici o relazionali che si esprimono a livello della colonna.

 

Parole chiave: colonna vertebrale, colonna dorsolombare, rotazione del corpo, cerniera, shao yang vescica biliare.

 

Summary: Physiology and pathology of junction between intermediate and low part of column depend on mechanical  features of junction itself. Structure and movement analysis is associated with energetic and symbolic analysis to obtain a complete vision of the role that this region assumes in body position and its pathology. This study affirms the existence of psychic or relational disorders that manifest themselves in column pathologies.

 

Key words: dorsal column, lumbar column, shao yang, body rotation.

 

 

 

Lo studio di quella zona particolare del corpo che definiamo “cerniera dorso-lombare” non può prescindere da una visione globale della colonna vertebrale.

Possiamo riassumere le funzioni della colonna vertebrale in tre principali raggruppamenti:

 

1) contenere il midollo

2) dare solidità

3) permettere qualunque movimento

 

 

1) CONTENERE IL MIDOLLO

 

La colonna vertebrale ha un’azione di protezione del sistema nervoso, ed in particolare del midollo spinale che contiene.

Nella Medicina Tradizionale Cinese l’osso (Gu), ed i midolli (Sui) fanno parte del gruppo dei “visceri straordinari”.

La denominazione di visceri straordinari deriva dal fatto che questi hanno a che fare con un processo di crescita e di evoluzione individuale, descritto nel Taoismo come trasformazione dell’essenza, Jing, prima in Qi (soffio, energia), poi in Shen (spirito).

 

 

2) DARE SOLIDITA’

 

La verticalizzazione “interna” dell’uomo (che possiamo definire mentale, spirituale) avviene in modo privilegiato in un corpo armonicamente verticalizzato.

La colonna vertebrale non è un asse dritto, che sarebbe così molto fragile, ma è composta da una successione di curve che si completano, si compensano, e le conferiscono una notevole solidità nella flessibilità. La retta ideale che queste curve formano unisce in modo esatto,  su uno stesso piano, le caviglie, i reni, le orecchie.

Come supporto, asse solido, la colonna vertebrale è il luogo privilegiato dove s’imprimono le nostre possibili realizzazioni, ma anche i nostri blocchi, le nostre paure, i nostri rifiuti di evolvere e tutte le tensioni che, di conseguenza, si generano.

Lo studio del simbolismo della colonna necessita delle brevi premesse.

Secondo la Tradizione Cinese il corpo energetico è nella sua realtà non manifesta maschile a destra e femminile a sinistra; mentre nella sua realtà manifesta è femminile a destra e maschile a sinistra.

Si chiama non manifesto, ontologico, il Cielo Anteriore e manifesto, biologico, il Cielo Posteriore. Quest’inversione di orientamento è situata in un momento molto preciso: la concezione. Il Cielo Anteriore è ciò che sta prima della concezione, il Cielo Posteriore tutto ciò che c’è dopo.

Tuttavia questi due orientamenti sono concomitanti, perché in realtà la nascita è costante e permanente, in qualsiasi istante la vita di un individuo è in continua rinascita.

Riferita al corpo umano la colonna vertebrale è la rappresentazione dell’albero della vita, e  può essere paragonata ad una scala a pioli dove la base sta appoggiata alla Terra e la sommità si protende verso il Cielo. E’ importante ritenere che l’evoluzione dell’uomo, la sua stessa vita, stia scritta tra la Terra ed il Cielo.

La parola scala nella lingua ebraica è costruita sulla radice s-k-l che ritroviamo in tutte le esortazioni alla “scalata”: scala, scuola, scheletro. Inoltre la parola ebraica scala “selam” è costruita così: “Guidato dall’albero della tradizione, poggiato su di esso, l’uomo va verso la sua realizzazione”.

Nello schema corporale le energie che si mobilitano lungo la colonna vertebrale, rappresentano la forza dinamizzante del re-incontro dell’uomo con se stesso e con il mondo esteriore.

Simbolicamente la colonna vertebrale grazie alla sua solidità indica il percorso, il cammino dell' incontro con noi stessi, della nostra potenzialità, del “compiuto” e del “non ancora realizzato”. Nella tradizione Taoista la colonna vertebrale è la guida luminosa di colui che sa vedere; è lo strumento di colui che sa operare; è il cammino di colui che sa salire.

Il concetto cinese nel periodo Song esprime puntualmente la funzione della colonna vertebrale: “La colonna vertebrale è una scala a pioli lungo cui si realizza il passaggio dell’uomo nella sua crescita spirituale dalla Terra verso il Cielo”.

In sintesi la “solidità” della colonna vertebrale rappresenta il luogo della ri-creazione costante e permanente dell’uomo.

 

 

3)     PERMETTERE QUALUNQUE MOVIMENTO

 

L’uomo, come la natura, segue un ritmo binario: yin-yang, movimento-immobilità. Non si tratta di una lotta tra rivali; infatti il voler evitare, escludere, una delle due polarità, blocca il ritmo della vita.

La capacità di sopportare il dispiacere ed il dolore senza irrigidirsi cambiando assetto, postura, va di pari passo con la capacità di amare e di rendere felici.

Nell’uomo si contrappongono due forze: l’una è propulsiva, è vitale, è movimento, è coraggio, è sentimento, è “barbara”; l’altra è frenante, è vecchiaia, è rigidità, è “l’impero bizantino”.

La colonna vertebrale, asse portante della vita, è assai mobile: si flette, si estende, ruota, s’inclina nelle varie direzioni dello spazio. Lo studio della fisiologia del movimento della colonna vertebrale pone l’accento sul ruolo di questa, sia nella strutturazione dell’individuo, che nella possibilità di procedere nell’ambiente.

La colonna vertebrale rappresenta il luogo che testimonia il processo di differenziazione. Pur nella similarità, ogni uomo è unico e irripetibile. Da un punto di vista energetico questo processo è rappresentato in particolare dai canali Du Mai e Zu Tae Yang che corrono lungo e vicino alla colonna vertebrale, sostenendola nei diversi movimenti.

Il processo di differenziazione dell’uomo inizia con movimenti di estensione della colonna vertebrale subito dopo la nascita. Il bambino alla nascita continua ad assumere la posizione fetale, dopo qualche settimana si attivano due riflessi motori: prima “alzare la testa”,  poi “ergere i lombi”.

Nella cultura Cinese alzare la testa , attivare il punto 14GV (Da Zhui), simbolicamente significa guardare l’orizzonte, proporsi degli scopi, attivare la ricerca nel mondo.

Il riflesso di ergere i lombi a livello del punto 4GV (Ming Men), permette invece di stare in piedi, rappresenta l’autonomia fisica nel mondo; in termini energetici è il modo in cui diventiamo yang.

Questi riflessi sono utilizzati inconsapevolmente ed inconsciamente tutti i giorni, costantemente. L’individuo si muove alla conquista del mondo e l’individuo eretto si muove con dignità nel mondo.

Il procedere verso lo spazio coinvolge tutto il dinamismo della colonna vertebrale, ed in particolare il movimento di rotazione del corpo.

Tutte le vertebre hanno la caratteristica di essere mobili nelle varie direzioni dello spazio, così che il nostro asse portante è in continuo aggiustamento con movimenti di estensione, flessione, rotazione, inclinazione, scivolamento.

Esistono lungo la colonna vertebrale delle zone di rotazione privilegiate, definite “cerniere di rotazione” che permettono di ruotare il corpo nello spazio. Le cerniere hanno la funzione di collegare due parti di una struttura, permettendo la rotazione di una parte rispetto un’altra, più precisamente, di una parte rispetto un asse solidale all’altra parte. A livello delle cerniere della colonna vertebrale i movimenti di rotazione si contrappongono perché questi luoghi coincidono (non a caso) con i punti di inversione delle curve fisiologiche della colonna vertebrale (lordosi cervicale, cifosi dorsale, lordosi lombare), punti in cui passa l’asse immaginario che unisce coccige e grande forame occipitale, asse che rappresenta globalmente la colonna vertebrale. Tutte le cerniere fisiologiche comportano una vertebra detta “di transizione” che riassume le caratteristiche delle vertebre del gruppo superiore e quelle del gruppo inferiore.

Le cerniere di rotazione della colonna vertebrale sono tre:

1)  cerniera cervicale (rotazione fino 90°)

2)  cerniera dorso-lombare (rotazione fino 35°)

3)  cerniera lombo-sacrale (rotazione fino 5°)

CERNIERA CERVICALE

 

Indipendentemente dal mantenimento della stazione eretta, tutto l’equilibrio del corpo è condizionato dalla posizione dello sguardo, dalla posizione della testa nello spazio e dall’equilibrio degli spostamenti della testa. Secondo la scuola “mezierista” la muscolatura del collo ha la qualità di governare l’intero atteggiamento posturale del corpo.

L’attività della cerniera cervicale permette principalmente la rotazione della testa,  che simbolicamente indica l’esplorazione del mondo. Attraverso la percezione delle varie informazioni, la cerniera cervicale permette l’orientamento e la collocazione nello spazio e negli eventi , ed è guidata in questo compito dagli orifizi sottili che danno vita alla vista, ai suoni, al gusto, all’olfatto.

Allo stesso tempo il conoscere e ri-conoscere il mondo ci permette di desiderare, di cercare ciò che conosciamo, o che immaginiamo ci aiuti a ritrovare la felicità dell’unità.

Da un punto di vista energetico il collo costituisce un importante “cilindro” di connessione fra bocca e stomaco, orecchie e reni, naso e polmone, occhio e fegato, cervello e midollo spinale; inoltre il collo è sede dei vasi sanguigni (vene giugulari, arterie carotidi, e vertebrali) di importanza cruciale per il collegamento tra cuore e cervello.

La cerniera cervicale attraverso gli orifizi ci orienta, e attraverso il collegamento con la profondità ci permette di esplorare il mondo, e di cercare ciò che desideriamo.

La rotazione cervicale prevede sempre anche un’inclinazione omolaterale, solo il livello occipite-C1 (in minima parte C1-C2) permette la rotazione pura, assiale su un asse verticale (il gesto del no). Quando parliamo di cerniera cervicale intendiamo proprio questa zona di massima rotazione, poiché tra C7-D1 avviene il cambio di rotazione, che è una rotazione relativa. Quando giriamo la testa in un determinato senso il resto del corpo da C7 a D12 ruota in senso opposto, altrimenti ruoterebbe tutto il corpo. In questo modo è possibile nel movimento mantenere la fissità dello sguardo.

 

 

CERNIERA LOMBO-SACRALE

 

Le rotazioni minime della colonna lombare , ricordiamo massimo 5°, sono principalmente a carico della cerniera lombo-sacrale L5-S1. Questo minimo movimento di rotazione è di importanza fondamentale per bilanciare i movimenti del bacino e degli arti inferiori durante la deambulazione. La cerniera lombo-sacrale rappresenta quindi il luogo che permette di camminare dritti, di avere una direzione nella vita.

 

 

 

CERNIERA DORSO–LOMBARE

 

L’attività della cerniera dorso-lombare è molto complessa e permette, da un punto di vista motorio, la variazione della posizione del tronco nello spazio.

Il fulcro immobile della cerniera dorso-lombare è D12; a questo livello vi è un cambio di rotazione legato alle curve fisiologiche della colonna vertebrale (cifosi dorsale, lordosi lombare). Al di sopra di D12 le vertebre che vanno da D8 a D11 permettono la rotazione del tronco; al di sotto di D12 è effettuata una controrotazione, cioè una rotazione relativa, che consente di rimanere stabili nel proprio assetto verticale durante la rotazione.

Al di fuori del rachide cervicale tutta la rotazione del corpo si effettua a livello del segmento della colonna vertebrale compreso tra D8 e D11, poiché la cerniera lombo sacrale, come visto, ruota al massimo di 5° per bilanciare il movimento della deambulazione.

E’ interessante notare che il canale straordinario Du Mai, che scorre lungo la colonna vertebrale, non presenta punti in corrispondenza delle vertebre D8-D9 e D12-L1, cioè in corrispondenza della zona di inizio e di fine della rotazione della cerniera dorso-lombare.

In corrispondenza del punto 7GV, posto tra D10-D11, si effettua la massima rotazione del tratto dorso-lombare. Ogni segmento vertebrale dorsale ha stretti rapporti con le costole corrispondenti. La resistenza della gabbia toracica interviene nel limitare notevolmente i movimenti del rachide dorsale. Le ultime due costole sono però libere, cioè non si articolano con lo sterno e permettono quindi una più ampia rotazione, ciò si verifica soprattutto a livello D10-D11.

Il punto 7GV rappresenta quindi la zona di massima rotazione della cerniera dorso-lombare. Da un punto di vista energetico questa funzione è in stretta relazione con la risonanza energetica Shao Yang (cerniera dello Yang) ed in particolare con il viscere Vescica Biliare.

Quando la colonna vertebrale ci supporta con la sua solidità, in posizione eretta attiviamo i nostri orifizi sensoriali per orientarci, per esplorare il mondo, per desiderare (cerniera cervicale). Si inizia così, grazie all’attività della cerniera lombo-sacrale , il cammino verso una determinata direzione. Ma nel corso della vita è difficile che si possa raggiungere, o meglio che si possa tendere verso una meta ideale secondo una traiettoria retta, lineare. Spesso dobbiamo aggiustare il nostro “tiro” decidendo di andare da una parte o da un’altra, lasciando la strada principale perché incontriamo ostacoli o difficoltà nel corso del nostro cammino. In questa situazione entra in funzione la Vescica Biliare e ciò si ripercuote in particolare a livello del punto 7GV, posto sotto l’apofisi spinosa di D10.

Il nome del punto 7GV è Zhong Shu che significa “cerniera centrale”. Notiamo inoltre che il 7GV è posto al centro del punto 19BL (Dan Shu), punto Shu del dorso della Vescica Biliare.

La nostra ipotesi è che il punto 7GV, per la sua posizione e perché è situato nel canale Du Mai, il più Yang del corpo, specifichi la funzione di centralità della Vescica Biliare nel decidere di cambiare direzione nella vita.

La Medicina Tradizionale Cinese indica nelle diverse funzioni i diversi centri dell’uomo: il Cuore-Imperatore, la Milza, il TR, la Vescica Biliare.

In effetti la VB è al centro del territorio esistenziale, rappresenta la relazione tra il territorio e l’anima, l’ispirazione interiore. Essa detiene una connotazione centrale anche perché è la sede della “rettitudine mediana” ed è simbolo della perennità. La VB è l’ordine del Cielo e della Terra e ci permette di avere il coraggio di decidere della nostra vita scegliendo il giusto mezzo. La deviazione, il cambiamento di rotta, consente gli aggiustamenti indispensabili per esaudire i nostri fabbisogni fisici, affettivi, intellettuali, spirituali, sociali e professionali.

Inoltre, cambiare direzione può portare a scoprire dimensioni impensabili, mondi sconosciuti, a cui probabilmente non abbiamo mai pensato e che arricchiscono  la nostra conoscenza.

In tutte le arti marziali quando si affronta un nemico, per offesa o difesa, non c’è mai un porsi frontalmente, di petto, ma si compiono sempre rotazioni dorso-lombari offrendo la robusta schiena ed allo stesso tempo sferrando colpi con le mani ed i piedi.

Al di sopra del punto 7GV è situato il punto 8GV, consensuale alla rotazione del primo. Il punto 8GV è localizzato tra D9-D10 e centralmente rispetto il punto 18BL (Gan Shu), punto Shu del Fegato.

Nel Su Wen al cap. 47 leggiamo: “Il Fegato è l’ufficiale, ma è sotto il comando della Vescica Biliare”

Al di sotto del punto 7GV, quindi nello spazio compreso tra D11 e D12 troviamo il punto 6GV, Ji Zhong (centro della colonna vertebrale). Il 6GV è situato al centro del 20BL (Pi Shu), punto Shu della Milza. La Milza ha sempre un ruolo centrale, rappresenta la Terra su cui l’uomo poggia, il mantenimento della vita. Così come in corso di digestione la Milza segue la decisione della Vescica Biliare per iniziare la sua attività, a livello motorio la rotazione della cerniera dorso-lombare ha inizio a livello del punto 7GV (D11) ed è seguita dall’attività di fulcro immobile del punto 6GV (D12).

E’ interessante notare che lo spazio compreso tra D12 e L1 non presenta punti.

Tra L1-L2 è situato il punto 5GV Xuan Shu (cerniera sospesa) che si trova al centro del punto 22BL, punto specifico del Triplice Riscaldatore, che energeticamente appartiene alla risonanza Shao Yang, come la Vescica Biliare.

Il 5GV non fa parte direttamente della cerniera dorso-lombare , ma è il primo punto che bilancia la rotazione intorno al fulcro D12 con un movimento di rotazione relativa (controrotazione).

Globalmente la cerniera dorso-lombare simboleggia il cambio di prospettiva, dettata dalla spinta interiore alla ricerca della nostra autenticità, oppure da una reazione di risposta ad un evento esterno. Per es. un guerriero vede un aggressore che cerca di colpirlo e para il colpo con una rotazione .

L’attivazione contemporanea delle tre cerniere del corpo (cervicale, dorso-lombare, lombo-sacrale) permette all’individuo, perlomeno per un po’, di camminare “guardando indietro”.

Nella filosofia Taoista ciò indica che la vita è in continuo movimento e dinamismo; è fondamentale guardare avanti, salire i pioli della nostra scala, ma anche, ogni tanto ruotare verso il passato, guardare la nostra storia. Ciò permette di creare un ponte mobile, una cerniera, tra passato e futuro, in modo che il presente funga da fulcro immobile e possa essere vissuto a pieno.

Nel corso di ciascuna esistenza umana è frequente incontrare disagi, difficoltà avanti, nel realizzare il nostro essere, la reazione più frequente è quella di rifugiarsi nel passato oppure di proiettarsi nel futuro senza più riuscire a vedere il presente.

Concludendo: la colonna vertebrale contiene in sé tutte le informazioni riguardanti un individuo, è il mezzo che indica e testimonia la strada che ci guida nel processo di individuazione. Sarà compito del medico attento, qualora si trovi di fronte ad un’alterazione (o sbilanciamento) di un determinato tratto della colonna vertebrale, diagnosticare e trattare la sofferenza fisica, psichica, spirituale, conscia oppure incosciente di quella stessa persona, ricordando che spesso le turbe meccaniche di questa regione possono nascondere (esprimere) problemi viscerali ed energetici di collocamento e di percorso spirituale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bibliografia

 

 

 

 

Indirizzo per chiarimenti

Rosa Brotzu

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