Le lacrime dentro.
Carlo Di Stanislao
“Bevi, Asclepiade! perchè queste lacrime?
Ma che cos'hai? Non sei tu solo preda
della spietata Cipride, ne' solo
su di te Eros amaro tese l'arco
e le sue frecce. Perchè, ancora vivo,
stai tra la cenere? Beviamo il succo
puro di Bacco. Così breve è il giorno!
O aspettiamo la lampada, compagna
del sonno? Ma via beviamo, disperato
amante! Tra non molto
la nostra lunga notte dormiremo”
Asclepiade di Samo, III sec a.C.
“Lunga è la notte. E' inverno, che a mezzo le Pleiadi inclina,
ed io bagnato m'aggiro innanzi a queste porte,
ferito dal desiderio di quella falsa, ché Eros
Cipride non mi mandò, ma greve saetta di fuoco”
Asclepiade di Samo, III sec a.C.
“Dietro la porta dell'anima
si nascondono i ricordi di ognuno .
per i più sentirseli raccontare
non ha nessun significato, ma sovente capita
che qualcun'altro ci si specchi dentro ...
e riveda la propria storia.
E' li, in quel momento,
che si congiungono i
destini di tanti sconosciuti ...”
Artur Brand
Riassunto: Una perdita affettiva importante, non espressa in modo evidente,può indurre stati emotivi che, nel breve e medio termine, conducono a
inquietudine, agitazione, tristezza in grado di determinare stati di pienezza
(stasi del Qi) e di Vuoto (di Jing e di Yin) che, oltre a pregiudicare lo Shen,
alterano vari Organi:
Polmone, Milza, Cuore, in relazione alle caratteristiche individuali.
A volte un trattamento specifico, in relazione al ruolo individuale e profondo
di uno o più punti, non si rivela solo sintomatico, ma in grado di una azione
più inerente le reali esigenze individuali.
Parole chiave: perdita, inquietudine, agitazione, tristezza, 15GB, 41 GB.
Abstract: An important affective loss, not expressed in obvious way,can induce be emotional that, in short and the medium term, leads to
restlessness, agitation, sadness in a position to determining be of fullness
(stasis of the Qi) and of Empty (of Jing and Yin) that, beyond pregiudicare
the Shen, they alter you vary Organs: Lung, Milza, Heart, in relation to
the characteristics characterizes them. To times a specific treatment,
in relation to the role characterizes them and deep of or more points,
it is not revealed symptomatic only, but in a position, to a more inherent
action the real requirements it characterizes them.
Key words: lossness, rstlessness, agitation, sadness, 15GB, 41GB.
R.M., 36 anni, architetto di grande valore e reputazione in città,
mi consulta per uno stato di prostrazione psicofisica, con tachicardia,
insonnia, estrema agitazione. Ha condotto, nel corso dell’ultimo mese,
varie visite specialistiche (internistica, cardiologica, endocrinologica)
e diversi accertamenti (esami ematochimici di routine, controllo dei valori
tiroidei e degli enzimi cardiaci, ECG, ECG-dinanico, Holter cardiaco),
senza che emergessero problematiche organiche. Il medico di base e gli
specialisti avevano concluso per stato ansioso-depressivo con disturbi
neurovegetativi e consigliato terapia con ansiolitici-antidepressivi e supporto
di tipo psicologico. Convinto sostenitore delle terapie naturali e fiero “avversario”
di quelle farmacologiche, mi consulta per un trattamento di tipo “alternativo”.
Guardandolo (longilineo, languido, pallidissimo), esaminandolo (eloquio chiaro,
lento, scandito; voce flebile, sussurrata; gesti lenti, ampi, “molli”) e
“soppesandolo” (sguardo come spento, vuoto, melanconico) si evidenziava
una netta predominanza biotipologia del Metallo
[1] [2]. Nella raccolta anamnestica nulla di significativo (comuni esantemi,normale sviluppo psico-fisico, nessun intervento chirurgico, dieta e stile di
vita del tutto regolari) fino a tre mesi prima. Da allora, e in rapida successione,
insonnia, sonno agitato, tachicardia e grande stanchezza, sia fisica che mentale.
Alla richiesta di precisarmi eventi concomitanti e scatenanti possibili, dopo una
lunga e sofferta pausa di riflessone, si apre e, con fare molto rattristato
(alternando parole a profondi sospiri[*]), mi racconta che, appunto tre mesi
prima, aveva rotto una relazione durato oltre 10 anni.
Mentre parla mi vengono in mente (per la ricercatezza delle immagini e per
la espressione languida ed estenuata) i poeti ionici del III secolo, gli epigrammi
ed i giambi sofferenti di Callimaco, Teocrito, Asclepiade[3].
Sul perché della separazione fu vago, evasivo e mi apparve così irritato che
preferii glissare. I polsi apparivano piuttosto tesi (Stasi di Qi) ma anche percepii
un Vuoto a livello del pollice di destra (insieme Polmone e Grosso Intestino)[4].
La lingua era pallida (Vuoto di Qi) con lieve arrossamento alla punta
(area di Cuore e Polmone) e sui bordi (area di Fegato e Vescica Biliare)[5].
Alla palpazione riscontrai dolenzia sottoclaeveare (zona topografica di Polmone)
e all’ipocondrio destro (zona della Vescica Biliare)[6].
Ciò che percepivo (dalle parole, dall’atteggiamento) era la profonda delusione per
un amore finito, per un sentimento ancora forte in lui e su cui aveva molto investito.
Ora sappiamo che le delusioni (soprattutto amorose) vuotano lo Yin[7] [8] e
certamente l’insonnia, la tachicardia, l’agitazione deponevano per Vuoto di Yin[9].
Altrettanto certamente, data la costituzione, il polso e la lingua, indicavano che,
partito dal Rene, il Vuoto di Yin aveva impegnato soprattutto il Polmone[10] [11].
Secondo le attuali vedute la tristezza e la depressione (definite xin qing yi yu)
si debbono a Stasi di Qi[12] [13], peraltro qui confermate dal polso teso e dai bordi
linguali arrossati. In relazione poi ai Classici sappiamo che la tristezza (bei) dissipa
il Qi e ferisce il Polmone[14]. Secondo una nostra profonda convinzione[15] i Sette
Sentimenti si pongono come un’interfaccia tra la costituzione e la tipologia,
connettono i vari aspetti dell’essere, consentendogli di percorrere la strada della
propria esistenza. Nel valutare lo stato di R.M. emergeva più che uno stato di sola
tristezza e delusione una condizione di inquietudine associata ad estrema agitazione.
Dall’Yi Feng (Classico del XIX secolo), sappiamo che l’inquetudine causa consunzione
del Jing di Milza e Cuore, con astenia psicofisica, cute pallida e priva di luminosità,
anoressia, disturbi del sonno, alvo mosso, palpitazioni, ecc[16].
Nel testo Zhang Shi Yi Tong (1695) di Zhang Lu, al capitolo Shen zhi (turbe psichiche),
si avverte che la tristezza, se protratta, si traduce in Calore Interno con agitazione
(zang zao) che, a lungo andare, porta a follia (dian kuang)[17] [18].
Soprattutto non esprimendo la “perdita” il “lutto, la “delusione” si sviluppano stati
di Calore che, consumando Yin e Jing, possono condurre a perturbazioni gravi dello
Shen[19] [20]. In generale, una risposta luttuosa normale è intesa come reazione
affettiva alla perdita di una persona amata, mentre quando il lutto di un particolare
individuo, in una particolare cultura, appare deviante nel modo in cui è associato
con l’eccessiva o prolungata morbosità psicologica o fisica, può essere etichettato
come patologico[21]. Fra le numerose espressioni corporee delle diverse civiltà,
troviamo che il pianto è la più fisiologica, utile ed immediata.
Jung definiva questa espressione come uno dei modi per dare forma all'inconscio[22]
ed impedire uno sviluppo patologico attraverso la rimozione.
Va qui aggiunto che i rituali ci aiutano a vivere il dolore, ci mostrano la strada per
superare il lutto e ci danno sensazioni di sicurezza, di sostegno attraverso l'appoggio
del gruppo. Abbiamo già indicato che, quando il lutto come perdita si congela in noi,
quanto “non si riesce a piangere”, due punti sono molto importanti, il 15 ed il 41GB,
che hanno stesso nome (lingqi) il cui significato è, appunto: “essere sul punto di
(e non riuscire a) piangere”[23] [24] [25]. Ora R.M. aveva “congelato il lutto”,
bloccato le lacrime, demandato al corpo (attraverso la “conversione”) il ruolo di
lamentatice e prefica, impedendo che il sentimento, come tale, fosse agito fino in
fondo in lui. Le sue lacrime erano dentro, non sgorgate, non vissute,
non manifestate[26]. Stando inoltre alle attuali indicazioni questi punti sono in
grado di sbloccare l’Energia e dissipare l’Eccesso di Yang (inteso come Vento e
Calore)[27] [28] [29] [30]. Per inciso si aggiunga che, secondo l’Elttroagopuntura
di Voll, la misurazine su questi punti, segnala, oltre allo stato della colecisti,
la componente emotiva trattenuta individuale[31]. Va infine detto che i punti della
Vescicola Biliare (Zu Shao Yang), sono in grado di agire sullo Yin del Rene e,
pertanto, sullo Yin in generale[32] [33]. Pertanto abbiamo trattato, senza alcuna
manipolazione e aghi Seirin da 0,30 x 30 mm, con cadenza settimanale e con durata
singola di 30 minuti, questi due punti, con puntura piuttosto profonda ed indirizzando
l’ago in senso centrifugo[34]. Insonnia e tachicardia sono scomparsi dopo due
settimane e alla fine del secondo mese il paziente ci ha comunicato la decisione di
voler iniziare una psicoterapia di supporto. A questo punto (dopo otto sedute),
rilevando una normalizzazione dei polsi ed una scomparsa degli arrossamenti linguali,
abbiamo sospeso il nostro trattamento. Accomiatandosi il paziente ci ha confessato
di aver pianto molte volte durante quei mesi, ma di aver anche compreso che tutto
passa e nulla, davvero, dura in eterno. L’importante è manifestare i sentimenti che
ogni evento, anche grave, induce in noi. Mentre scrivo penso a due “amori disperati”,
concepiti dai miti di quella terra rossa di calore e di sangue che è la Sicilia:
a Galatea[†] e Aci, ad Alfeo e Aretusa[35]. AIfeo pianse lacrime ardenti di folle dolore
e Venere, pietosa, lo volle soccorrere. Un fiume fece di lui, ricco d'acqua e di forza
impetuosa, come l'amore che, per la bella Aretusa[‡], egli nutriva nel seno.
Lungo vie sotterranee, non visto, e per gli abissi profondi del mare, lo spinse affettuosa
fino a quando, della fonte di Ortigia, non si ricongiunse con l’oggetto d’amore[§].
E furono le lacrime, disciolte in disperato canto, a convincere la dea a salvarlo dalla
pena, donandogli, alfine, una gioia senza fine. E ancora, Galatea, la bianca Nereide,
sconsolata, con l’aiuto degli dèi, trasforma il corpo morto di Aci in sorgive di acqua
dolce, che scivolano giù come lacrime, lungo i pendii dell’Etna[**], mormorando
suoni melanconici di struggente nostalgia. Il segreto è saper piangere, perché le
lacrime esprimono quello che le parole non possono dire e ci tengono al riparo dai
drammi interiori del “lutto”[36].
Indirizzo per chiarimenti
Carlo Di Stanislao
E-mail: [email protected]
[*] Con un timbro rugginoso, lacerato, che mi ricorda il blues ed anzi i canti di Amalia Rodriguez, che parlano di ferite mai rimarginate, di malattia del vivere e ancora, di sconfitta e morte, di sofferenze, inganni, tradimenti e amori perduti. Ascolta The Art Of Amália Rodrigues, Hemisphere/Emi, 1998.
“Galatea”. Giuseppe Bezzuoli (Firenze 1784-1855), 1818-19, Olio su tavola, cm 60, Brescia, Musei Civici d’Arte e Storia.
“Trionfo di Galatea” (affresco) – Raffaello – 1511, Villa della Farnesina, Roma.
“Aretusa” (bronzo) – Enzo Assenza, Provincia Regionale di Siracusa.
Fonte Aretusa, Siracusa.
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