La dieta nello sportivo:
considerazioni energetiche
The diet of the sportsman:
energetic considerations
I parte
C. Di Stanislao, F. Deodato
“Quello che dai resta tuo per sempre,
quello che conservi lo perdi per sempre”E. E. Schimd
Riassunto: Dopo aver esaminato alcune tra le principali tecniche e tendenze dietetiche utilizzate in ambito sportivo, gli autori introducono il concetto di alimentazione secondo la Medicina tradizionale cinese ed evidenziano come parlare di dieta solo in termini di quantitativi energetici ( calorie) possa essere riduttivo ed in alcuni casi pericoloso. Ciascun alimento possiede infatti, oltre al suo quantitativo calorico, caratteristiche energetiche specifiche che possono essere terapeutiche in casi di malattia, di supporto in situazioni che necessitino di un aumento della richiesta energetica , ma anche dannose in caso di scelta qualitativa non opportuna. Se queste considerazioni generali risultano utili per ogni individuo, ancor più lo saranno per gli sportivi, considerati macchine* ad elevatissimo consumo energetico che necessitano di carburante di altissima qualità.
Parole chiave: Medicina Tradizionale Cinese, Dietetica, Sport, Alimentazione
Abstract: After the examination of some main dietetic techniques and trends used in sports ambit, the Authors introduce the concept of alimentation according to Chinese Traditional Medicine and point out that the consideration of diet based only on energetic amounts (calorie) can be restrictive and some times dangerous. In fact, each aliment, besides its caloric amount, have peculiar energetic characteristics that can be therapeutics in cases of disease, a support in situations needing an increase of the energetic request, but also dangerous if the qualitative choice is unsuitable.
If these general considerations are helpful to each individual, much more they will be to sportsmen which can be considered as high energetic consumption machines needing high quality fuel.
Key Words: Chinese Traditional Medicine, Dietetics, Sport, Alimentation
Introduzione e stato dell’arte
L’attività sportiva può attuarsi fondamentalmente per motivazioni più disparate: ricerca del benessere psico-fisico, agonismo ( professionistico o dilettantistico), desiderio di contatto con la natura, strumento per scaricare le tensioni accumulate durante la giornata, ecc..
In ogni caso durante una competizione, all’organismo è richiesto un impegno ed uno sforzo considerevole, tanto più per prestazioni intense e ravvicinate. Una delle principali riserve energetiche è costituita dalla quantità ma ancor più dalla qualità degli alimenti assunti.
Circa il fabbisogno energetico e, conseguentemente, la quantità di cibo da assumere, molti studi sono stati effettuati; naturalmente l’apporto energetico giornaliero raccomandato per uno sportivo è superiore rispetto a quello richiesto ad un soggetto sedentario: in Italia nel primo ( generalmente) si considera un apporto quotidiano pari a 3000-3500 kcalorie per l’uomo e 2200-2500 kcalorie per la donna, mentre nel secondo 2200-2700 kcal per l’uomo e 1800-2000 kcal per la donna (1).
Allo stesso modo sono ormai codificati i tre elementi principali che consentono di soddisfare al nostro fabbisogno energetico: glucidi, proteine, lipidi ( i primi con prevalente funzione energetica, le seconde con principale funzione plastica, i terzi con funzione di riserva plastico-energetica) e le altre sostanze fondamentali necessarie a garantire il corretto funzionamento del nostro organismo, la crescita ed il sostentamento dei tessuti: vitamine e minerali .
Pur se con piccole variazioni, numerosissime ed ormai codificate risultano le composizioni dei principali alimenti, nonché il loro quantitativo in termini glucidici, proteici, lipidici e la presenza di vitamine e minerali, sì da permettere una scelta estremamente raffinata del cibo in relazione alla necessità del momento ed all’attività da svolgere ( un maratoneta si alimenterà differentemente rispetto ad un centometrista). E’ stato infatti appurato scientificamente quanto sin dall’antichità tramandato per generazioni: il cibo può divenire fonte di malattia se utilizzato in maniera impropria e, viceversa, servire non solo a prevenire malattie ma addirittura curarle, se scelto con attenzione ( in Cina si utilizzano regolarmente “ minestre medicate”nella terapia medica)(2). Così al soggetto con rischio cardiovascolare si consiglierà dieta capace di ridurre la quantità di colesterolo riducendo grassi animali ( carni, burro, latticini, zuccheri semplici, dolci ) ed arricchendola di pesce, olio extravergine, frutta e verdura, carboidrati complessi ( pane, pasta e riso). Altrettanto noti e pubblicizzati sono ormai gli effetti di alcune vitamine sulle patologie neoplastiche o di altre sostanze antiossidanti sull’invecchiamento.
Se da un lato l’analisi specifica di ogni singolo alimento e la formulazione in sintesi di molte sostanze ha permesso in numerosi casi di sopperire a gravi deficit nutrizionali, dall’altra l’inquinamento ambientale, la conservazione, la raffinazione, gli additivi, l’utilizzo di farmaci e la produzione continua durante il corso di tutto l’anno degli stessi alimenti, non rispettando la ciclicità delle stagioni e la naturale “ dieta a rotazione”, hanno favorito l’insorgenza delle intolleranze alimentari( 3)
Allergie ed intolleranze ( queste ultime si manifestano in maniera meno evidente ma non meno fastidiosa), coinvolgono vari organi, sistemi ed apparati: respiratorio, cutaneo, visivo, gastrointestinale, posturale, nervoso, cardiovascolare, genitourinario, ,muscolare, articolare, praticamente ogni componente del corpo umano. Tutto questo non può stupire, considerato che l’introduzione di un cibo verso il quale si è intolleranti o allergici costituisce un elemento di intossicazione per l’organismo, richiede la mobilizzazione di riserve energetiche e causa grande stress sugli organi emuntori e sulle strutture deputate alla neutralizzazione di queste interferenze.
L’organismo entra in fase di stress surrenalico e la risposta dell’organismo ( G.A.S.) si attua nelle ormai conosciutissime fasi: 1. Allarme ( Eustress), 2. Resistenza, 3.Esaurimento (Distress); ricordiamo che Selye ( 4) considerò lo stress una risposta aspecifica dell’organismo ad ogni sollecitazione ( interna od esterna), “ad ogni richiesta effettuata su di esso” , causa di una reazione adattativa dell’organismo attraverso una attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-corticosurrene.
Certamente la soglia di manifestazione patologica da stress risulta essere estremamente individuale, strettamente correlata alle capacità adattative ed alla tollerabilità del singolo sistema: la medesima sollecitazione potrà creare perturbazione in un caso e non crearne affatto in altri o potrà crearne nello stesso individuo solo in particolari momenti della vita , qualora la concomitanza di più stimolazioni stressogene abbassi il livello di soglia. Gli effetti dello stress, così come le cause primarie di stress, possono individuarsi ed allo stesso tempo manifestarsi, considerata la stretta relazione reciproca, in ambito: Biochimico, Psicologico, Strutturale.
Nel caso in questione pertanto uno stress biochimico potrà facilmente portare alterazioni sul piano Strutturale ( posturale, ecc.) e Psicologico (emozionale) ma, è estremamente importante ricordarlo, potrà a sua volta derivare da questi ultimi.
Se quanto esposto è valido ed estremamente importante in ogni individuo, lo è ancor più nel caso di atleti agonisti, macchine perfette , sensibilissime ad ogni variazione di “ carburante” introdotto, e praticamente sempre “ sotto stress” ( durante allenamenti, competizioni, ecc..).
I test per individuare eventuali intolleranze o allergie sono numerosi: test kinesiologici ( Dria, ecc..), Citologici ( Citotest), bioelettronici ( Vegatest), ed altrettanto numerose sono le terapie proposte in letteratura (terapie farmacologiche, naturali, omeopatiche rotazioni alimentari, diete disintossicanti, anallergizzanti, , ecc..)( 3-5); generalmente, considerata l’alta percentuale di falsi positivi , si consiglia di eseguire più test.
Altri importanti studi si sono indirizzati nella classificazione del soggetto in esame: attraverso l’analisi dei capelli ( Mineralogramma)( 6) è possibile individuare la personale tipologia ossidativa principalmente mediante l’analisi dei rapporti intratissutali di Ca / K e Na / Mg.
Il dott. Watson distinse in ambito nutrizionale due tipi di soggetti: uno che brucia il cibo a velocità estremamente superiore rispetto alla media ( iper), l’altro a ritmo estremamente più lenti ( ipo). Per questo il primo necessita di velocizzare il metabolismo per far fronte al suo continuo dispendio energetico, mentre l’altro tende ad accumulare
.Le caratteristiche fisiche e psicologiche dell’iper e dell’ipoossidatore differiranno radicalmente. Il primo, tende a “soffrire lo stress”: ipersurrenalico generalmente di taglia media, tendente all’ipersudorazione ed alla cute grassa, sarà tonico, poco sensibile al freddo, estroverso, nervoso, dominante, irritabile ed attivo tenderà all’ansia , alla paura ed all’apprensione e, in caso di aumento ponderale, accumulerà adipe a livello addominale; presenterà viso triangolare ,mani quadrate con dita affusolate lunghe quanto il palmo ed arti inferiori magri ed affusolati ; l’altro ipotiroideo, flaccido, tenderà all’iposudorazione ed alla cute secca, all’accumulo di adipe su addome, fianchi, glutei e cosce, con pelle a buccia d’arancia e sarà lento, timido, introverso, poco espressivo , depresso e metodico .
Differenti saranno gli schemi dietetici perché diverse le patologie verso cui questi tenderanno: nel caso di ipoossidazione marcata si cercherà di stimolare il metabolismo attraverso l’assunzione preferenziale di elementi tonici e stimolanti quali le proteine ( 60%) ( nonostante la carenza di acido cloridrico faccia risultare poco gradita la carne all’ipo-ossidatore) , riducendo i grassi ( 10%) e mantenendo i carboidrati complessi , frutta e verdure su valori pari al 30%, nel caso iperossidazione marcata si cercherà di rallentare il metabolismo riducendo la quantità di carboidrati ( che questo soggetto consuma e brucia troppo rapidamente, trovandosi facilmente in deficit energetico) al 10%, aumentando i grassi ( 30%)e mantenendo le proteine al 60%.
Un iperossidatore può facilmente tendere,a seguito di stress prolungato, a trasformarsi in ipoossidatore per depauperamento di sostanze ; generalmente la terapia tende al raggiungimento dello stato di normoossidazione oltre che col controllo alimentare attraverso supplementazione appropriata.
Purtroppo però mal si concilia questa visione, pur estremamente interessante ed articolata secondo “caratterizzazione individuale”, con le proprietà serotoninergiche dei carboidrati complessi ( ormai così note da far preferire un pasto a base di carboidrati per cena ai soggetti con disturbi del sonno) , con le virtù dei cereali integrali così celebrate dalla dottoressa Kousmine (7) , dalla Macrobiotica (8), dalla dieta PH (9) e dalla conseguente importanza dei vegetali per raggiungere l’alcalinizzazione dell’organismo ( si pone l’accento sui problemi correlati all’iperproteinemia, all’iperacidosi ed all’alterazione nella funzionalità degli emuntori, contestate anche alla più recente DIETA ZONA) e con l’inquinamento eseguito attraverso farmaci ed ormoni sui prodotti animali.
A questo si aggiunge la grande complessità legata alle combinazioni alimentari:
· alcune teorie ritengono che , per ottenere una buona digestione degli alimenti, non si debbano scindere le proteine dai carboidrati (1) poiché in ciascuno di questi sono contenuti enzimi necessari alla digestione degli altri
· altre scuole demonizzano le errate combinazioni alimentari (10), compresa l’errata associazione di frutti alcalini con frutti acidi, ritenendole responsabili di importanti alterazioni dei processi digestivi (ad es: i carboidrati necessitano per la loro digestione di ambiente alcalino e la proteine di ambiente acido e necessitano di tempi differenti per la loro assimilazione (digestione più lenta quella delle proteine e più rapida dei carboidrati); la contemporanea assunzione di entrambe le sostanze crea variazioni di pH, interferenza nei tempi digestivi, fermentazioni , putrefazioni e molti altri problemi
Molto seguita è inoltre la tecnica di carico dei carboidrati , eseguita durante la settimana per rifornire di glicogeno fegato e muscoli e preparare l’organismo alla gara. In pochi però sanno associare allenamenti adeguati, di minore intensità, al momento di scarico dei carboidrati (la fase di supercompensazione (carico) deve sempre essere preceduta da quella di deplezione) (5), quando la temporanea iperproteinemia e la produzione di corpi chetonici può comportare ipersollecitazione renali ed epatiche
Ancora molti autori invitano ad “assecondare” le regolazioni ormonali dell’organismo durante il ritmo circadiano (11-12) :i carboidrati e gli zuccheri dovrebbero essere assunti entro e non oltre il pranzo e le proteine a cena , molti altri ritengono indispensabile integrare con prodotti naturali o di sintesi una normale e bilanciata alimentazione in caso di prestazione fisica( 13, 14, 15), nonostante siano ben noti ormai gli effetti derivanti da ipersupplementazione o da utilizzo indiscriminato di integratori e sostanze stimolanti…ma se tutto questo rischiasse di creare nello sportivo solo una grande confusione?
La Medicina Tradizionale Cinese
Già 3000 anni fa la coscienza che alimenti e prodotti di derivazione naturale, avessero poteri terapeutici e preventivi, era piena nella popolazione cinese. Dopo l'Imperatore Fu Xi (2000 avanti Cristo circa) che insegnò al popolo cinese l'arte e la Musica, la caccia e la pesca, l'Imperatore Shen Nong insegnò ai cinesi l'uso dell'aratro e la conoscenza degli alimenti e di tutti i prodotti derivati dalla coltivazione e dalla Natura.
Da quel momento ogni alimento venne studiato ed impiegato secondo le sue caratteristiche, al fine di essere consumato nel modo più conveniente possibile, sia per il mantenimento della salute, sia per la sua riconquista.
Gli alimenti divengono contemporaneamente fonte di nutrimento e artefici dell'equilibrio corporeo ma allo stesso tempo, se non gestiti correttamente anche fonte di malattia e autori del decadimento corporeo, perché agiscono sull'energia e sulle varie funzioni e strutture corporee.
Questi posseggono energia che viene trasferita all'uomo al momento in cui questi li assume, energia che non è casuale ne generica, ma è specifica di ogni singolo alimento e, questa diversità, si evidenzia nel Potere Vitale (o Jing), nel Sapore, nella Natura, nella Tendenza, nell'odore, nel colore. ( 16,17, 18). Si delinea una prima , fondamentale differenza con la nutrizione impostata secondo il conto delle calorie, per la quale sono equivalenti una barretta di cioccolato ed un piatto di cereali: ogni alimento ha un suo preciso potere vitale, un suo specifico Sapore, una sua precisa Natura, una sua specifica tendenza, una sua precisa direzionalità, un suo odore ed un suo colore, tutti fattori che interagiscono con l'energia individuale, modificandola.
Le modificazioni che intervengono a seguito delle interazioni tra corpo ed alimento, sono le più varie anche in relazione all'età individuale, al periodo stagionale, ad alcuni eventi fisiologici e patologici della vita dell'individuo, ai sistemi di coltivazione adottati, alle condizioni ambientali nelle quali l'alimento si è venuto a trovare, ecc.
Tra le decine di esempi che possono illuminare su quanto appena detto, quello che può chiarire maggiormente l'argomento si riferisce alla Natura dell'Alimento. Se un individuo tendenzialmente portato a soffrire in presenza di caldo, a soffrire di ipertensione, di insonnia e di agitazione (sintomi che riconducono alla mente l'immagine del Fuoco), assume alimenti di Natura calda o tiepida (che aumenterebbero la gravità dei sintomi appena elencati), potrebbe incorrere in gravi evenienze patologiche, mentre verrebbe notevolmente sollevato dall'assunzione di alimenti che posseggono una Natura fredda o fresca, Natura che potrebbe "spegnere" per così dire, il fuoco che brucia l'individuo.
Molti errori alimentari vengono commessi proprio quando le caratteristiche soggettive sono disarmoniche rispetto ai cibi che vengono assunti.
I cibi, per il fatto di essere assunti ogni giorno per tutto l'arco dell'esistenza, possono fare le due cose :
1^ mantenere l'equilibrio e la salute della persona che li assume
2^ togliere l'equilibrio e la salute della persona che li assume.
E' dietologicamente equilibrata e portata a vivere a lungo, quella persona che fa entrare in sintonia il suo corpo con gli alimenti, mentre è dietologicamente minacciato quell'individuo che è in disaccordo con gli alimenti che mangia.
Come detto dianzi, ogni alimento possiede alcune caratteristiche che, oltre a differenziarlo dagli altri alimenti, determinano, una volta consumato, una modificazione energetica, nell'individuo, differente da quella determinata da tutti gli altri alimenti.
La prima caratteristica è il Potere Vitale o Jing che è quella potenzialità energetica che fa in modo che l'alimento entri a far parte dell'individuo che lo ha assunto e infonda in esso l'energia vitale che gli deriva dalla terra, dall'acqua, dal sole. I germogli sono alimenti estremamente vitali, così come la buccia dei frutti, le cortecce, e tutti quegli alimenti che hanno legami con il concetto di crescita, di vigore, di evoluzione. Purtroppo il Jing è assai debole e poco resistente al tempo per cui se l'alimento viene colto e consumato subito, ha un Jing più forte di quello che avrebbe un alimento che viene lavorato e conservato.
Anche i sistemi di cottura sono deleteri per il Jing e, infatti, nella dietetica cinese, ma anche nelle altre forme di dietetica tradizionale, è assai raccomandabile l'assunzione di alimenti crudi ed appena colti e, se debbono essere cotti, che la cottura sia breve e molto curata.
La seconda caratteristica è data dal Sapore che, oltre a riferirsi a quella sensazione gustativa innescata dall'assunzione dell'alimento, si riferisce ad una carica energetica specifica che modifica l'energia, le funzioni e le strutture dell'individuo. Secondo la MTC., affinché tutti gli organi possano essere adeguatamente nutriti durante il pasto ( o quantomeno durante la giornata), tutti i sapori devono essere presenti ( con prevalenza di quello relativo all’organo da sostenere o tonificare)
I Sapori sono 5 principali e due accessori e sono innanzitutto divisi in Sapori YANG e Sapori YIN. I primi hanno la capacità di indurre l'energia a velocizzarsi, ad esteriorizzarsi ed a salire verso l'alto mentre quelli YIN hanno la capacità di indurre movimenti opposti (rallentamento, interiorizzazione, abbassamento).
I Sapori YANG sono :
- Piccante
- Dolce
- Insipido
I Sapori YIN sono :
- Salato
- Amaro
- Acido
- Acre
Il Sapore Piccante induce la sudorazione e l'accelerazione energetica, umidifica e sblocca le stasi, agendo principalmente sul Polmone e sul Fegato. Se assunto in quantità eccessiva, disperde il QI (l’energia) e lede Polmone e Milza. Il Sapore Dolce è nutriente, pacificante, umidificante e tonificante ed agisce principalmente su Milza e Fegato. Assunto in quantità eccessiva può causare la deposizione dei catarri. Il Sapore Insipido è diuretico. Il Sapore Salato è ammorbidente, lassativo, umettante, ammorbidisce gli indurimenti e seda lo Shen. Agisce principalmente sul Rene e Cuore. Assunto in quantità eccessiva, può determinare danni ai vasi sanguigni ed a ledere le ossa. Il Sapore Amaro è disseccante, indurente, purgativo e agisce principalmente sul Cuore. Assunto in quantità eccessiva, causa dispersione del QI, lesione della Milza e del Rene. Il Sapore Acido contrae, astringe, limita le perdite ed è antisudorifero. Agisce sul Fegato e sul Polmone. Assunto eccessivamente lede la Milza e la Vescica. Il Sapore Acre ferma le perdite e la diarrea. Un alimento può avere uno o più dei sapori appena descritti e la scelta in base al Sapore, deve avvenire conoscendo le caratteristiche dell'individuo che li assumerà tenendo presente, ad esempio, che un individuo astenico e con deficit funzionale delle funzioni spleniche, viene aggravato dall'assunzione eccessiva di Sapore Piccante; che un individuo affetto da stipsi, peggiora se gli vengono prescritti alimenti acidi, ecc. La terza caratteristica degli alimenti è la Natura che è la capacità di un alimento di agire sul dinamismo energetico dell'individuo o, detta all'occidentale, sul metabolismo organico. Le Nature che possono caratterizzare gli alimenti sono 5, anch'esse divise in YANG, quindi con capacità ipertoniche ed acceleranti, e YIN con caratteristiche opposte ( sedative). Fanno parte delle Nature YANG quella Calda e quella Tiepida mentre sono Nature YIN la Fredda e la Fresca. Il non appartenere a nessuna delle quattro, da origine alla Natura Neutra. Le Nature Calda e Tiepida sono YANG, inducono riscaldamento, combattono la presenza del Freddo, aumentano il metabolismo, disseccano i liquidi, riscaldano l'interno, sostengono lo YANG e sbloccano il circolo energetico e del Sangue. D'altra parte fanno peggiorare le condizioni di Calore, di disidratazione del corpo, di deficit dello YIN, di sanguinamento. La Natura Fredda e Fresca sono YIN, purificano il Calore, rallentano il metabolismo, eliminano le tossine, favoriscono la diuresi e rinfrescano il Sangue. D'altra parte fanno peggiorare le condizioni di malattia da Freddo interno, di deficit di YANG, di stasi di Umidità, di stasi di Sangue e di ipometabolismo. La Natura Neutra è armonizzante, inerte e tonificante. La quarta caratteristica degli alimenti è la Tendenza, che si riferisce alla capacità di indurre le proprie caratteristiche energetiche a dirigersi nelle quattro direzioni, alto, basso, esterno o interno. Un alimento che induca l'innalzamento, fa in modo che le sue caratteristiche raggiungano le parti superiori del corpo (testa, volto, torace, spalle, arti superiori), mentre un alimento che le fa abbassare, induce queste a raggiungere, lombi, arti inferiori, addome e pelvi. Alimenti esteriorizzanti fanno si che le proprie caratteristiche si dirigano alla cute, mentre alimenti interiorizzanti, fanno si che raggiungano l'interno. La quinta caratteristica è il Tropismo per i Canali Energetici, che si riferisce alla capacità di un alimento di fare in modo che le sue caratteristiche energetiche si dirigano verso un Meridiano energetico particolare o più Meridiani. Questa caratteristica fa si che gli alimenti possano essere scelti in funzione di ottenere effetti energetici mirati a precisi distretti e funzioni. Le caratteristiche di Colore e Odore sono di importanza marginale e scarsamente approfondite anche nella letteratura moderna. Gli alimenti possono essere consumati cotti o crudi e questa possibilità non va trascurata. Gli alimenti crudi posseggono le massime potenzialità relative al Jing, tuttavia alcuni alimenti non possono essere assunti crudi, come la carne, il pesce od alcuni vegetali troppo duri. La cottura è una metodica di trattamento degli alimenti che può indurre in essi delle modificazioni energetiche anche molto rilevanti. Infatti l'influenza del fuoco sull'alimento non è impercettibile. Gli alimenti possono subire trattamenti:- con l'uso del fuoco (arrostitura)
- con l'uso del fuoco e dell'acqua (alimento lessato)
- con l'uso del vapore
- con l'uso di fuoco e olio (frittura)
L'uso della fiamma o della brace per ottenere la cottura dell'alimento presuppone che il fuoco non abbia ostacoli a raggiungere direttamente l'alimento. Questa tecnica di cottura disidrata fortemente l'alimento e si addice alla cottura di alimenti che contengano molta parte di acqua che risulterebbe poi difficile da smaltire. Tuttavia una eccessiva arrostitura determina il disseccamento dell'alimento e diventa quindi dannoso per lo Stomaco, che necessita dei liquidi per funzionare al meglio. Il passaggio della fiamma sull'alimento porta la sua Natura a virare verso il Tiepido o il Caldo. Questa è un evenienza vantaggiosa quando è necessario evitare che la persona assuma alimenti Freschi o Freddi. Tuttavia alcuni alimenti posseggono di per se una Natura Calda e l'impiego del Fuoco non farebbe altro che aumentare questa caratteristica energetica e un individuo affetto da malattia da Calore eccessivo, potrebbe veder peggiorata la sua condizione. L'uso del fuoco e dell'acqua da origine agli alimenti lessati, che vengono cotti in questo modo per ottenerne il brodo, o l'estratto, od il liquido di cottura, nel quale risiedono le sostanze nutritive e le caratteristiche energetiche che contraddistinguono gli alimenti cotti in questa maniera. Gli alimenti cotti in questo modo vanno incontro ad una bollitura e la parte veramente importante, non è il residuo solido, quanto la parte liquida rimanente, nella quale cuocere, eventualmente, dei veicoli cereali come riso, miglio, pasta, orzo od altro.
Il residuo solido, in verità, risulta nutrizionalmente assai povero e il fatto di essere infarcito di acqua, può renderlo di difficile digestione. L'uso di fuoco e acqua, poi, da origine al vapore con il quale vengono cotti molti alimenti. In questo caso l'alimento non viene impoverito delle sue sostanze e delle sue caratteristiche ma le conserva, rendendosi ricco e facilmente digeribile. L'uso di fuoco e di olio (oliva, sesamo, mais, semi) da origine alla frittura che è un metodo di cottura che permette di trattare alcuni alimenti in modo da renderli più caldi ed appetibili. La frittura prevede la saltatura ed un periodo di immersione nell'olio, molto breve. Dannosi sono quei fritti nei quali la permanenza nell'olio si è dilungata eccessivamente. Le verdure fritte, ad esempio, dovrebbero appena essere croccanti mentre l'interno dovrebbe essere cotto a modo. L'eccesso di fritti porta ad una introduzione eccessiva di grassi che non fanno altro che fiaccare le funzioni digestive con comparsa di sintomi legati alla stasi di Calore e Umidità. Gli alimenti conservati sono molto diffusi, ma poco raccomandabili per due motivi principali. Posseggono pochissimo Jing ed il principio di conservazione altera le caratteristiche dell'alimento conservato. Gli alimenti conservati sotto sale hanno una eccessiva azione sul Rene e ne alterano la funzione di filtrazione urinaria. Gli alimenti conservati sott'olio tendono a dirigersi verso la Milza inducendo in essa un superlavoro. Gli alimenti conservati sott'aceto si dirigono al Fegato inducendo potenziale stasi energetica, alterando anche le funzioni vescicali e spleniche. Gli alimenti che provocano le minori alterazioni sono quelli surgelati, tuttavia il quantitativo di Jing viene comunque impoverito. L'uso terapeutico degli alimenti è una pratica molto diffusa nella Medicina Cinese e viene sempre abbinata a pratiche terapeutiche più rapide ed incisive come l'Agopuntura, il Massaggio, la Moxibustione e la Farmacologia. Infatti occorre ammettere che la forza terapeutica degli alimenti è assai contenuta poichè le caratteristiche energetiche (di Sapore e Natura) sono abbastanza blande ed agiscono sull'organismo, modificando il suo assetto, in tempi relativamente lunghi. Per questo motivo l'uso degli alimenti a fini terapeutici si pone l'obiettivo di mantenere, nel tempo, i risultati conseguiti con le pratiche più potenti elencate dianzi. Se con l'Agopuntura si è trattato un paziente per una stasi di QI, dopo averne sbloccato la stasi, si deve procedere a prescrivere alimenti che favoriscono il fluire dell'energia e che si oppongano alla genesi di una nuova stasi, per cui sarà indicato l'uso di cibi piccanti e dolci. Una utilizzazione più nobile degli alimenti, è l'uso a fini preventivi. Questo può avvenire solo se si è inquadrata la persona dal punto di vista tipologico. Lo studio degli aspetti fisici e psichici che accomunano alcune persone rispetto alle altre, ha permesso di verificare la presenza di diverse Tipologie umane.Si è scoperto che nell'ambito di un variegato e numeroso agglomerato umano, si distinguono alcuni individui con aspetti che li rendono simili tra loro, ma differenti dalle altre persone e queste differenze sono a carico di tutta la persona e del suo comportamento, per cui è possibile stabilire in anticipo, e con un elevato margine di esattezza, un certo comportamento in corso di malattia ed una altrettanto prevedibile risposta alle terapie.
Questo distinguere le tipologie, potrebbe essere di notevole aiuto non solo in caso di impostazione di terapia in presenza di malattia ma, soprattutto, in caso di impostazione di cura per evitare la comparsa delle malattie.
Da sempre la Medicina Cinese ha studiato le Tipologie umane distinguendole in modo preciso e descrivendone accuratamente le caratteristiche distintive. Le Tipologie umane, descritte dalla Medicina Cinese, si richiamano ai Cinque Movimenti Wu Xing che sono delle raffigurazioni dinamiche che regolano e spiegano le evoluzioni di tutto l'Universo, uomo compreso. Esistono quindi le seguenti Tipologie umane:
Tipo Legno
Tipo Fuoco
Tipo Terra
Tipo Metallo
Tipo Acqua
Il Tipo Legno, ha caratteristiche simili proprio al legno. E' nodoso, legnoso, con muscoli evidenti e ben definiti, corpo allungato, spalle alte e larghe, con mani e piedi piccoli. La pelle è olivastra e può essere un soggetto collerico o irritabile, ma volitivo e deciso. Su tutta la struttura corporea, prevale quella muscolare. In termini embriologici è il caratteristico tipo Mesomorfico.
Patologicamente tende ad ammalarsi di disfunzioni causate da stress e a carico del Fegato e della Colecisti.
Il Tipo Fuoco ha caratteristiche che richiamano alla mente proprio il fuoco. E' armonioso e fisicamente affusolato, di colorito rossastro con mento e cranio appuntiti, mani e piedi piccoli e con frequente calvizie proprio dell'apice cranico.Su tutta la struttura corporea, prevale quella relativa ai vasi sanguigni. Il suo atteggiarsi è frenetico, divampante, si "scalda" rapidamente e viene per lo più colpito da malattie come ipertensione, infarto, psicosi, ecc. Tende ad avere una vita breve e dal punto di vista embriologico, è un tipo Mesomorfico.
Patologicamente, tende ad essere affetto da malattie neurologiche gravi e improvvise e da gravi disturbi cardiovascolari.
Il Tipo Terra è simile alla Terra, ovvero rotondo e massiccio, accogliente e pesante. Ha un colorito giallastro, con testa grossa e rotonda, con ventre largo e rotondeggiante. Su tutta la struttutra corporea prevale quella ventrale. Ha mani e piedi piccoli, è calmo, buono, poco ambizioso. Embriologicamente è un tipo Endomorfico.
Dal punto di vista patologico, tende ad ammalarsi di malattie dell'intestino e digestive come il diabete, intolleranze alimentari, tossicosi, ecc.
Il Tipo Metallo richiama alla mente proprio il metallo. Ha un colorito biancastro e pallido, con testa piccola e torace stretto e lungo. Le mani e i piedi sono minuscoli. Su tutta la struttura corporea, prevale l'area toracica. E' un tipo minuzioso e molto semplice, proprio come il metallo. Embriologicamente parlando, è un classico tipo Ectomorfico. Dal punto di vista patologico, tende ad ammalarsi di patologie respiratorie e immunitarie.
Il Tipo Acqua possiede un colorito scuro o livido, con testa grossa e spalle strette e spioventi, ventre largo e con rachide lungo. E' un soggetto perennemente in movimento e riccamente dotato dal punto di vista intellettivo. Tende ad essere infido e opportunista. Di tutta la struttura corporea, si evidenzia la lunghezza del tronco. E' un caratteristico tipo Ectomorfico.
Dal punto di vista patologico, tende ad ammalarsi di malattie ossee, neurologiche e psichiche.
Nessuna persona, però, incarna un tipo solo di quelli elencati, ma possiede anche caratteristiche di un altro tipo umano, in forma meno evidente. Avremo quindi diverse mescolanze tra tipo Terra e Legno, o Fuoco e Terra, Legno e Fuoco, ecc.
Queste tipologie plurime inserite in un unico individuo, vanno tenute in opportuna considerazione, poichè se i segni della tipologia minore, divengono maggiormente evidenti, significa che vi è un disequilibrio che va opportunamente trattato rafforzando il tipo soccombente o inibendo quello preponderante o agendo con tutte due le metodiche. Naturalmente la considerazione delle tipologie miste, diviene ancor più importante dal punto di vista della prevenzione delle disfunzioni. Infatti un persona di tipo Legno, con caratteri recessivi di tipo Fuoco, può ammalare di patologie caratterizzate da forte attività del Calore, con sintomi a carico della psiche, dell'apparato cardiovascolare e nervoso e sarà quindi importante prescrivere a questa persona l'adeguato regime dietetico che porti a controllare il Calore, a sedare lo spirito e a sedare gli eccessi energetici.
Bibliografia e indirizzo per chiarimenti alla fine della II parte