Associazione Medica per lo Studio dell’Agopuntura

Scuola Italo-Cinese di Agopuntura di Roma

Corso di Perfezionamento in Medicina Biointegrata della Università di Chieti

Centro Allergologico della UO di Dermatologia-Dipertimento di Medicina

PO S.Salvatore-AUSL 04 L’Aquila

 

 

La congiuntivite allergica: inquadramento e schemi sintomatici di trattamento in agopuntura, dietetica cinese, omeopatia e fitoterapia

 

Carlo Di Stanislao

 

“Ho imparato dalle malattie molto di ciò che la vita non avrebbe potuto insegnarmi in nessun altro modo”

J.W. Goethe

 

Riassunto: Si definiscono i criteri etiopatogenetici e diagnostici relativi alla diverse forme di congiuntive allergica e, in sezioni distinte, si passano in rassegna schemi pratici e differenziati di trattamento sintomatologico in agopuntura, dietetica cinese, omeopatia e fitoterapia.

Parole chiave: congiuntive allergica, agopuntura, dietetica cinese, omeopatia, fitoterapia.

 

Summary: Etiopathogenic and diagnostic criteria for different forms of allergic conjunctivitis are described. In a separate section are reviewed a collection of practical schemes along with the symptomological treatments using acupuncture, chinese diets, homeopathy and phytotherapy.

Key Words: allergic conjunctivitis, acupuncture, chinese diets, homeopathy, phytotherapy.

 

Medicina Scientifica[1] [2] [3] [4]

Circa il 15-20% della popolazione mondiale soffre di problemi legati all'allergia oculare. La congiuntivite allergica è la forma più comune di allergia oculare ed è legata a meccanismi immunitari IgE-mediati con coinvolgimento di vari protagonisti cellulari: mastociti, eosinofili e basofili. Abbiamo le seguenti varietà cliniche:

-          rinocongiuntivite allergica stagionale

-          rinocongiuntivite allergica perenne

-          cheratocongiuntivite primaverile

-          charocongiuntivite atopica

-          congiuntivite gigantopapillare.

La forma stagionale, acuta, rappresenta circa il 90% di tutte le allergie oculari. Ha un andamento stagionale ed è causata prevalentemente dall'esposizione ai pollini ed alle graminacee (Figura 1). La forma perenne, cronica, persiste durante il corso di tutto l'anno. Questa variante è scatenata per lo più dal contatto con allergeni presenti costantemente nell'ambiente domestico come pelo di animali o polveri di varia origine (sensibilità agli Acari maggiori). Il sintomo predominante della congiuntivite allergica stagionale è un moderato prurito oculare e perioculare (Foto 1), possono essere presenti anche rossore, bruciore, lacrimazione eccessiva, una notevole secrezione di muco filamentoso e rinite. Tuttavia , la congiuntivite allergica acuta può essere scatenata da antigeni che non sono veicolati nell'atmosfera, come ad esempio farmaci, soluzioni per lenti a contatto e conservanti (in questi casi è possibile un meccanimo T-mediato ovvero una sensibilità di tipo ritardato).  La cheratocongiuntivite primaverile è una rara e potenzialmente grave patologia. E' più frequente nell'infanzia, soprattutto nel sesso maschile e di solito si risolve in un periodo variabile tra 4 ed i 10 anni. I pazienti affetti hanno spesso un'anamnesi familiare  di febbre da fieno, allergia, atopia, asma; lamentano intenso prurito, bruciore, lacrimazione, fotofobia. La cheratocongiuntivite atopica è una condizione cronica con esacerbazioni nei mesi invernali che coinvolge tipicamente i giovani intorno ai venti anni di età, con manifestazioni quali febbre da fieno, allergia, eczema, atopia, asma (Figura 2). I pazienti lamentano un prurito costante, bruciore, fotofobia e secrezione acquosa (Foto 2). La congiuntivite gigantopapillare (Foto 3) è più frequente in pazienti portatori di lenti a contatto (soprattutto morbide), ma si può riscontrare anche in soggetti con protesi oculari e suture corneali post-chirurgiche. Può essere causata da una reazione di ipersensibilità della congiuntiva ai depositi presenti sulla superficie della lenti, oppure dallo sfregamento continuo della congiuntiva sul bordo della lente stessa. I sintomi sono caratterizzati da discomfort del bordo palpebrale o dolore derivante dalla rimozione delle lenti stesse, annebbiamento visivo e lieve secrezione mucosa. Con il passare del tempo, si ha la sensazione di corpo estraneo, bruciore, lacrimazione, aumentata secrezione ed intolleranza alle lenti a contatto. La storia clinica, l’esame obbiettivo i test in vivo (prick e talvolta patch-test) (Figure 3 e 4) e la ricerca delle IgE totali e specifiche (RAST) permette una agevole diagnosi. Talvolta è utile uno striscio congiuntivele che evidenzia ricchezza di eosinofili nel secreto. Nelle forme gigantofollicolari vi è grande abbondanza di linfociti. La diagnosi clinica non è sempre agevole. La congiuntivite allergica si manifesta in genere con arrossamento degli occhi, prurito, lacrimazione e intolleranza alla luce. I sintomi anzidetti insorgono improvvisamente a seguito dell’esposizione agli allergeni. Nella congiuntivite di tipo allergico, a differenza di quanto può avvenire nelle forme virali e batteriche, i sintomi a carico dell’occhio non sono quasi mai isolati ma si accompagnano ad analoghe manifestazioni a carico delle mucose nasali (oculorinite). Nelle forme solo congiuntivele la D.D. rispetto a forme batteriche o virali senza l’ausilio dei test allergologici e del laboratorio è pressoché impossibile. La terapia più efficace consiste nell’evitare per quanto possibile di entrare in contatto con gli allergeni. Questo è ragionevolmente semplice per chi è allergico al pelo degli animali domestici, molto più complicato per chi è allergico al polline o agli acari della polvere che sono in pratica dappertutto. Nei casi più lievi si ricorre a colliri con associazioni di antistaminici (levocabastina) e vasocostrittori (pseudoefedrina), ovvero contenenti antinfiammatori non steroidei (diclofenac). Nei casai più severe si usano, 2-3 volte al dì, colliri con stabilizzanti di membrana (cromoglicato disodico o nedocromile). Gli steroidi usati per lungo tempo sono proinfettivi e aumentano il tono oculare. I vasocostrittori, invece, possono indurre effetti rimbalzo. Gli antistaminici per via sistemica sono poco utili in caso di interessamento esclusivamente oculare e vanno riservati alle forme oculo-nasali (raffreddore da fieno).

Agopuntura

In Medicina Tradizionale Cinese (MTC) le congiuntiviti allergiche si definiscono o Mu Chi Zhong Tong (Rossore Stagionale degli Occhi) o Mu Chi Feng Re (Vento e Calore degli Occhi)[5]. Tali condizioni sono dovute a Vento-Calore Esterni (Xie) che arrivano agli occhi attrervo i Meridiani o Zu Tai Yang (iperemia più intensa sull’angolo interno dell’occhio) o Yang Ming (iperemia più intensa nella metà inferiore dell’occhio o a livello della congiuntiva tarsale)[6]. L’altra causa è di natura Interna (forme per lo più perenni, facile complicanze suppurative), legata ad Eccesso di Fuoco di Fegato e di Vescicola Biliare (per lo più le palpebre sono tumide e la congiuntiva arrossata verso a parte esterna dell’occhio)[7].  Nel caso di forme Esterne il polso è superficiale (Fu) e la lingua con scarso induito. Vi saranno fotofobia, lacrimazione ma assenza di segni generali. Se le palpebre sono molto gonfie si deve presumere la presenza anche di Umidità[8]. Il trattamento si avvale della puntura in dispersione dei punti LI4, LR3, Yintang, 1BL[*]. In caso di interessamento nasale si sostituisce Yintang o con BL3 (nel caso di rinopatia bilaterale) o con GV23 (nel caso di congestione nasale una volta a destra e una volta a sinistra)[9]. In caso di congestione molto intensa o di interessamento del Livello Yang Ming (arrossamento della metà inferiore dell’occhio e della congiuntiva tarsale, fotofobia spiccata, epiforia, arrossamento periarbitario), ai punti locali si aggiungono LU11 e LI11, lascindo sempre LI4 e LR3[10]. In caso di palpebre molto gonfie si useranno  i punti TB6-23, LI4-11 e Yintang[11]. Le forme di cheratocongiuntivite (primaverile o atopica) e quelle allergiche persistenti si debbono per lo più ad eccesso di Fuoco di Fegato e Vescicola Biliare. In questi casi avremo dei segni generali come cefalea, sapore amaro in bocca, agitazione. Il polso sarà teso a corda (Xuan) e la lingua con induito giallastro, sottile ed appiccicoso[12]. Il trattamento, sempre in dispersine, si avvarrà degli stessi punti locali (con le medesime indicazioni) e, come punti generali, del trattamento su LR2 e GB43[13]. Le forme gigantofollicolari si debbono a Stasi del Sangue. I questi casi si usa, come punto locale il 23GV e come punti generali PC7 e BL17[14].  Le sedute, a giorni alterni, fanno migliore il quadro in pochi giorni e vanno prolungate per cicli di 1-2 mesi (in rapporto alla durata dei sintomi e all’allergene in causa).

Dietetica Cinese[15] [16] [17]

Occorre ridurre in tutti i casi l’Eccesso di Yang eliminando il Vento, il Calore ed il Fuoco. Si consiglieranno alimenti di Natura Fresca o Fredda e Sapore generalmente Amaro, in grado di determinare la sottomissione del Calore patogeno e di spegnere il Fuoco. Si eviteranno, invece, le carni rosse, i crostacei, i cibi troppo grassi o conditi, le piante aromatiche, le spezie, il caffè, che esaltano lo Yang. Orzo, broccoli, carote, cicoria, ravanelli, rape, sedano, zucchine, verza, alghe, soia, cachi, cocomero, melone (soprattutto invernale) sono gli alimenti da prediligere. In caso di forte accumulo di Umidità (palpebre gonfie) si daranno: mais, cipolla, thè, capperi, carne di manzo ben cotta, carrube molto mature, finocchio. In caso di Stasi del Sangue (macrofollicoli tarsali con parestesie e formicolii locali): anguilla, granchio, erba cipollina, melanzana, prezzemolo, salvia e zafferano. Nelle forme Esterne non complicate (episodiche, senza interessamento palpebrale, né parestesie) eliminare i legumi (che esaltano il vento) e dare un poco di alimenti Piccanti come carne di cavallo, melanzane, peperoncino, borragine, erba cipollina. 

Omeopatia[18] [19] [20]

L’omeopatia sintomatica di tipo unicista differenzia i vari trattamenti in rapporto all’esame obbiettivo oculare. Vediamo nella sottostante tabella i diversi trattamenti (sempre 9CH e tre granuli tre volte al dì per periodi compresi fra 15 gag a 6 settimane)

Caratteristiche cliniche

Rimedio

Congiuntive edematose con una sorta di bordo sollevato attorno all’iride

Apis

Iperemia piuttosto chiara e senza edema

Belladonna

Lacrimazione abbondante ed irritante

Euphrasia

Sovrapposizione batterica con pus palpebrale

Mercurius solubilis

Croste mieliceriche adese al mattino

Pulsatilla

Cheratocongiuntivite

Rhus toxicodendron

In tutti i casi si debbono usare dei colliri a base di Calendula D4 o Euphrasia D4. La calendula soprattutto per sovrapposizione batterica e l’Euphrasia negli altri casi.

Fitoterapia[21] [22] [23] [24]

La medicina popolare impiega infusi e decotti per applicazioni locali. La moderna ricerca dimostra che l’infuso di capolini fioriti di camomilla (un cucchiaino in una tazza da thè) è decongestionante per la presenza di azulene e bisobalolo. Tuttavia va ricordato che la stessa crocia con le Compositae (Artemisia, ecc.) e può indurre sensibilizzazione nei soggetti con elevati livelli di IgE-totali[25] [26]. L’Euphrasia è molto più maneggevole. Contiene resine e mucillagini antinfiammatorie e decongestionanti. In infuso (30 g in un litro di acqua) assunta tre volte al dì, può risolvere anche episodi molto congestivi. A partire dalla Medicina Araba un grande valore decongestionante è attribuito ai semi di Nigella sativa. L’azione antistaminica si esplica per via generale e si deve ad un polimero del timochinone: il nagellone.. È utile, soprattutto, per via generale. Un infuso con semi di Napello, radici di Malva sylvestris e Helicrisium italicum come pianta intera (20 g di ciascun principio), assunto tre volte al dì si rivela utile nei sogetti atopici con crisi congiuntiveli associate a rinite, prurito cutaneo e disturbi respiratori bassi. L’Helicrisium italicum è dotato di azine antiflogistica ed antistaminica per la ricchezza di flavonoidi[27]. Uno studio scientifico recente[28] dimostra che il Farfaraccio (Petasites hybridus, fam. Composite), è efficace in infuso tanto quanto la citerizina nelle forme oculo-nasali, senza produrre sedazione. In Fioterapia Energetica con Principi Occidentali[29] si possono usare, in Estratto Fluido[†] o Tintura Madre[‡], i seguenti principi:

-          Vento-Calore Esterni: Taraxacum dens leonis

-          Ecceso di Yang di Fegato e Milza: Cynara scolimus

-          Stasi del Sangue: Urtica urens.

-          Umidità: Crysanthellum americanum

-          Calore-Tossico (con suppurazione secondaria): Viola tricolor

 

Note conclusive

Molte forme di congiuntivite allergica o sfuggono alla terapia o comportano rischi di aggravamento iatrogeno. In questi casi è possibile tentare approcci di tipo non-convenzionale[30]. I trattamenti proposti sono più efficaci se integrati fra loro, per lo più privi di effetti indesiderati[§] ed accettati favorevolmente dai diversi pazienti. Si tratta comunque di trattamenti sintomatici e non dotati di una documentata efficacia preventiva. Tali trattamenti debbono avere una durata dipendente dal tipo di allergene in causa e, pertanto, da poche settimane a 3-6 mesi (per gli acari della polvere). Sarà compito del medico stabilire, caso per caso, ritmo delle sedute e posologia dei rimedi.

 

Figura 1: Polline di Graminacee dopo colorazione con eosina ed osservato al microscopio ottico ed elettronico

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Figura 2: Schema dell’obbiettività della congiuntiva bulbare e tarsale in corso di congiuntivite allergica

 

 

 

Figura 3: Prick-test a lettura immediata

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Figura 4: Patch-test a lettura ritardata

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Foto 1

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

Foto 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Foto 3


 

 

 

 

 

 


Indirizzo per chiarimenti

Carlo Di Stanislao

E-mail: [email protected]



[*] Con ago di piccolo calibro (0,28-0,25 mm).

[†] 15-30 gtt 1-3 volte al dì dopo i pasti

[‡] 25-50 gtt 1-3 volte al dì dopo i pasti

[§] Eccetto possibili stravasi anche gravi pungendo il punto 1BL. L’altro rischio riguarda la Matricaria camomilla nei soggetti con allergia alle composite.



Bibliografia

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[2] Bielory L.: Ocular allergy guidelines: a practical treatment algorhitm, Drugs, 2002, 62(11): 1611-1634.

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[4] Allansmith M.R.: The eye and immunology, Ed. Mosby, St. Louis, 1982.

[5] AAVV: Chinese-English Terminology of Traditional Chinese Medicine, Ed. Hunan Science and Thecnology Press, Hunan, 1983.

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[12] AAVV: Elementi essenziali di Agopuntura Cinese, Ed. Paracelo, Roma, 2002.

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[14] Konopachi D.: Punti di agopuntura con determinazione dei tronchi e dei rami, CD-ROM, Ed. AMSA, Roma, 2003.

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[23] Di Stanislao C., Paoluzzi L.: Vademecum Ragionato di Fitoterapia, Ed. MeNaBi, Terni, 1991.

[24] Paoluzzi L.: Fitoterapia e Energetica, Ed. AICTO, Anguillara (RM), 1997.

[25] Frenguelli P., Menghini L.: La camomilla, Aria, Ambiente & Salute, 2 (VI): 25.

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[29] Di Stanislao C., Corradin M., Iommelli O.: La Fitoterapia Energetico-Costituzionale,  http://digilander.libero.it/fitoamici/clinica/Ortona%202001.doc, 2001.

[30] Antonin K.H., Burkhard B.: Significance of environmental medicine from the viewpoint of the medical review board of the social health insurance program, Versicherungsmedizin, 2003,55(1):13-18.