Sun Tzu

 

YANGWEIMAI: “LASCIARSI AFFERRARE DALLA VITA”

Significato del meridiano curioso Yangweimai:
revisione della letteratura e spunti di riflessione.

 

 Marialucia Semizzi, Giulia Boschi, Luigi De Franco,
Gilberto Gori, Emilio Simongini, Carlo Di Stanislao

 

 

Ogni uomo è un abisso,

a uno gira la testa se ci guarda dentro.

(Georg Büchner, Woyzeck)

 

Nessun uomo è un’isola, completo in sé:

ciascuno è parte del Continente, un pezzo di terraferma.

(John Donne, Devotions)

 

Ogni vita è una moltitudine di giorni, un giorno dopo l’altro.

Noi camminamo attraverso noi stessi incontrando ladroni,

spettri, giganti, vecchi, giovani,mogli, vedove, fratelli, adulterini.

Ma sempre incontrando noi stessi.

(James Joyce, Ulisse)

 

 

Riassunto:

Dopo aver riassunto a linee generali i concetti fondamentali sui meridiani curiosi, il lavoro riassume quanto si trova in letteratura sul meridiano curioso Yangweimai, sugli ideogrammi che ne compongono il nome, sui punti condivisi e sulle sue funzioni. Presenta poi una interpretazione di esso che è frutto delle riflessioni e delle esperienze degli Autori, coll'obiettivo di fornire una visione delle funzioni del meridiano utilizzabili anche per la sua scelta nella clinica. In questa prima parte viene presentato l'inquadramento generale sui meridiani curiosi o straordinari e sulle funzioni generali della coppia dei meridiani weimai.

Partole chiave:

Vasi straordinari, Meridiani Curiosi, Yangwei, Yangweimai, qi jing ba mai, ch'i ching pa mai.

 

Summary:

After a brief overview of the basic concepts found in extraordinary vessels theory, the article focuses on Yangweimai, providing an etymological analysis of the ideograms composing its name and a thorough synthesis of what it is found in specialistic literature about its functions and active

points. The Authors then expand their interpretation of Yangweimai based on their own experiences and remarks, in the aim of offering some useful suggestions for its clinical use.

The following first part of the article deals with general theory of extraordinary vessels and general functions of Weimai vessels.

 

Keywords:

Extraordinary vessels, Curious Meridians, Yangwei, Yangweimai, qi jing ba mai, ch'i ching pa mai.

 

 


INTRODUZIONE

 

Sebbene in incremento negli ultimi anni, la letteratura disponibile sui meridiani straordinari è senz’altro più scarna rispetto a quella riguardante i canali principali o gli altri argomenti della fisiopatologia energetica. Tra i meridiani straordinari poi ci sembra che maggiore attenzione didattica sia data a quelli “di prima generazione” o embrionali, ossia Dumai (Vaso Governatore), Renmai (Vaso Concezione), Chongmai e al meridiano cintura Daimai rispetto a quelli accoppiati (Qiao e Wei). Tuttavia è nostra osservazione che il modo di vivere cittadino contemporaneo (con l’alterazione artificiale dei ritmi, la frustrazione dell’ambizione, la fretta, la costrizione degli spazi e dei tempi, i conflitti e delusioni relazionali e di coppia) crei delle perturbazioni energetiche che, qualora siano protratte e così profonde da intaccare l’individuo costituzionalmente, alterano la corretta funzione energetica soprattutto dei meridiani straordinari accoppiati (Qiao e Wei). Per questa ragione riteniamo possa essere di una qualche utilità offrire alla lettura di coloro che siano interessati una sintesi di quanto si conosce su uno di questi meridiani curiosi, Yangweimai, presentando alcune considerazioni personali maturate dagli autori nella loro pratica e nei loro studi ed elaborate poi insieme discutendone tra loro.

Verranno presentate un’introduzione sintetica sui meridiani straordinari e sul loro significato funzionale, una revisione della letteratura riguardante Yangweimai a partire dall’esame degli ideogrammi che ne compongono il nome ed infine alcuni spunti di riflessione sul ruolo patogenetico e funzionale del meridiano.

 

I MERIDIANI STRAORDINARI

 

Non è questa la sede per trattare diffusamente il capitolo dei Meridiani Straordinari o Curiosi, pertanto rimandiamo per questo ai trattati di Medicina Tradizionale Cinese (Per esempio, tra i testi disponibili: Minnelli E, 1992; Maciocia G, 1996; Mollard Y et al, 1996; Corradin M et al, 2001). Per approfondimenti rimandiamo soprattutto al testo di embriologia energetica scritto alcuni anni fa da Mollard e Maiola in cui viene descritta mirabilmente l’embriologia energetica in modo chiaro e correlabile con quanto sappiamo di embriologia in Occidente.

In questa sede sintetizziamo solo i concetti indispensabili per comprendere appieno quanto si dirà poi su Yangweimai.

In generale possiamo dire che i meridiani straordinari (nei quali circola yuanqi, ma anche jing, xuè e yingqi – Corradin M et al, 2001 -) rappresentano l’impalcatura dell’organizzazione dell’organismo umano e la regolazione della sua predisposizione a vivere nel mondo[1]. Sono la radice, il serbatoio energetico in cui è depositata l’energia ancestrale renale, la struttura più profonda e fondante dell’organismo: secondo alcuni, trattarli significa attingere direttamente alla yuanqi originaria e quindi disperderla. Per questo motivo i Maestri taoisti che avevano studiato a fondo la circolazione energetica dei curiosi e avevano imparato ad utilizzarli nella pratica clinica non ne parlavano a chiunque, ma trasmettevano la loro conoscenza soltanto ad allievi “scelti”, cioè che sapessero comprendere la valenza profonda e radicale di un trattamento basato su di essi. In generale, possiamo dire che essi vanno riservati a situazioni in cui altri approcci agopunturistici risulterebbero inefficaci, ossia a situazioni croniche e complesse, “costituzionali”[2].

Nei trattati si trova la seguente schematizzazione dei meridiani straordinari:

- Meridiani straordinari di prima generazione: Ren, Du, Chong e Dai (venire al mondo)

- Meridiani straordinari di seconda generazione: Yin/Yang Wei e Yin/Yang Qiao (muoversi nel mondo e sincronizzarsi col mondo)

Vediamo di capire cosa significhi questa suddivisione, e lo facciamo in parole povere per tentare di essere comprensibili pur essendo estremamente concisi.

Quando inizia una nuova vita, dopo il concepimento, iniziano anche a livello energetico oltre che biologico una serie di concentrazioni, suddivisioni, runioni e sviluppo di “forma” a partire da un “progetto”: l’utero materno (baomai) diviene un misterioso e fervente “cantiere” in cui questo progetto si realizza. La Yuanshen del nascituro rappresenta “il progetto” che dal Cielo Anteriore irrompe nel Cielo Posteriore e si fa individuo, il Jing (prima manifestazione dell’individuo è ancora quasi tutto Yuanjing cioè Jing di Cielo Anteriore) è rappresentato dallo zigote, cioè il grumo di “corpo” ancora quasi invisibile in cui è racchiuso già ogni dettaglio del futuro individuo, il suo patrimonio genetico e, attraverso il dispiegamento di esso, il suo Destino biologico. La Yuanqi o “energia originaria” è la potenzialità energetica che viene assegnata all’individuo, e attraverso il Jing e sotto il controllo dello Yuanshen opera le trasformazioni e lo sviluppo dell’individuo.

Con una similitudine “profana” si potrebbe dire che il “budget di spesa” assegnato per edificare quell’individuo e accompagnarlo nello spazio-tempo è la Yuanqi, mentre il Yuanjing in questo paragone profano sarebbe la stoffa a disposizione e lo Yuanshen il sarto che ha inventato il vestito.

Questo iniziale progetto sarebbe decodificato e compiuto attraverso la rete dei Meridiani Curiosi  che in questo senso sarebbero “primitivi” e non “secondari” (Mollard Y et al, 1996).

Sappiamo che i Meridiani (Mai) Straordinari (dizione preferibile a quella di “Curiosi”, come si specificherà) si chiamano Qi Mai dove Qi  (Ricci 462) non è l’ideogramma di “energia”, bensì l’ideogramma che significa “meraviglioso, sorprendente, che desta meraviglia e strappa un’esclamazione di stupore” (Wieger L, 1972), ma che significa anche “dispari, singolo[3], irregolare, straordinario” e in questo senso straordinario come dialetticamente opposto ad “ordinario” (zheng).

 

Meridiani Straordinari

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Questi concetti in italiano si possono esprimere con l’unico vocabolo di “straordinario”, che si accorda sia con lo “stupore” iniziale che induce la meraviglia di una nuova vita che si forma, sia con la funzione di “serbatoio straordinario” (extrameridiano e soprattutto extra-organi e visceri) di energia, quasi silos in cui raccogliere l’eccesso del raccolto come riserva per i momenti di carestia[4], sia con il senso che si tratta di meridiani extra-ordinari.. Ciò che si vuole ora sottolineare è che i Meridiani straordinari hanno una funzione che, iniziata al momento del concepimento, poi si evolve e modifica ma rimane attiva per tutta la durata della vita, rappresentando la “costituzione” energetica dell’individuo.

Dopo il concepimento il nucleo energetico iniziale, che si forma dal Mingmen, è rappresentato dai meridiani longitudinali Ren e Du e dalla risonanza tra essi Chong e infine da Dai che li circonda. Questi quattro meridiani sono detti di “prima generazione” o embrionali proprio perché si sviluppano per primi, come cisterne (o meglio “laghi” o forse meglio ancora “letti di fiume”) che raccolgono energia ricca di potenzialità di sviluppo e contenente una precisa informazione biologica, atta a guidare lo sviluppo armonico e complesso dell’individuo. Chongmai sarebbe il primo nucleo energetico (Mollard Y et al, 1996), che serve poi da “base” per lo sviluppo a partire da esso degli altri meridiani ancestrali, ossia Dumai posteriormente, Renmai anteriormente e Daimai che li raccoglie, li orienta e dà loro sostegno abbracciandoli. Si crea così un “embrione” energetico che sviluppa e concretizza il “fuoco del Mingmen” in un organismo nuovo. In un secondo tempo si delineano le linee di forza energetiche che diventeranno i meridiani principali e muscolotendinei e tutto contribuisce alla “presa di forma” del soggetto. Successivamente alla formazione dei primi quattro meridiani straordinari si sviluppano i meridiani “di seconda generazione” ossia i Wei e i Qiao che in un certo senso possono essere visti come un predisporre l’individuo che si sta formando a vivere in un ambiente costituito da successione di unità temporali, da spazio, da altri individui con cui confrontarsi: in una parola predispongono l’organismo che si sta formando ad “uscire” dall’utero per “vivere”.

Cerchiamo adesso di creare un’immagine che possa evocare una suggestione, in modo che questa suggestione aiuti a comprendere quest’ultima affermazione (cioè che i Wei e i Qiao predispongono l’individuo che si va formando ad uscire dall’utero e ad esserci come “individuo sociale che si relaziona con l’ambiente”) immaginando come si esprime l’*esserci*: appoggiando i piedi a terra (Qiao: i punti chiave di questi meridiani sono a livello dei talloni, che si appoggiano a terra per stare eretti e prendere possesso di un territorio e dove tra l’altro si fissano i calzari per “camminare”) e delimitando uno spazio con le braccia (Wei: i punti di apertura di questi meridiani sono a livello dei polsi, dove si afferra una persona per trattenerla o per entrare in contatto “fisico” con lei, e dove tra l’altro si mettono in quasi tutte le culture i bracciali di appartenenza ad un gruppo o di espressione della propria bellezza).

 

I WEI MAI

 

Prima di entrare in dettaglio su Yangweimai, vediamo di specificare un po’ meglio le funzioni della coppia dei meridiani Wei, per quello che Yinwei e Yangwei hanno in comune.

Cominciamo col nome. In Inglese i Weimai sono tradotti come “linking vessels” ossia “vasi di collegamento”, tanto che la loro sigla internazionale OMS è Yin LV e Yang LV (Linking Vessel, appunto). La vecchia denominazione con cui sono stati conosciuti in Europa alcuni decenni fa era di vasi Yin Oè e Yang Oè[5], tradotti “Vasi di Connessione Yin e Connessione Yang”.

 

L’IDEOGRAMMA E IL SIGNIFICATO DEL NOME

Wei Mai

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L’ideogramma è WEI (Ricci 5512) che può significare “fibra, filamento; legare, attaccare, congiungere, unire; principio fondamentale, regola; mantenere, salvaguardare, preservare”. Tuttavia è metodologicamente scorretto riferirsi a tutti i possibili significati di un ideogramma, occorre stabilire quale sia pertinente nel contesto in esame (Boschi G, 2003)

Per quanto riguarda l’ideogramma Wei nei vari testi si trovano descrizioni differenti.

Secondo quanto scrivono Mollard e Maiola l’ideogramma sarebbe formato dalla chiave che rappresenta un “filo attorcigliato”, forte, da “uomo” e da “scettro di giada”. Questo ideogramma lo riferiscono molto simile a quello usato per designare “luo” che però avrebbe in più l’immagine dell’occhio (Mollard Y et al, 1996: pg 60).

Essendo alcuni di noi sinologi riportiamo invece le nostre osservazioni sull’ideogramma.

Esso è costituito dal radicale “filo” e da un elemento fonetico che rappresenta un uccello a coda corta (alcuni leggono separatamente i due elementi costituenti questo elemento fonetico, ma non è possibile scindere i due elementi 'uomo e 'scettro dei giada' trattandosi di un unico radicale): il significato è “legare assieme, preservare” e questo dà l'idea di spazi delimitati[6].

Invece il riferimento all’ideogramma Luo 'collaterale'  descritto dal testo di Mollard e Maiola (Ricci 3219 ) non ci risulta pertinente, in quanto non lo abbiamo trovato citato nei testi classici in riferimento ai meridiani collaterali, anche se ha il significato affine di 'rete' (più precisamente 'rete per uccelli') e ha in comune con 'Wei' il filo di seta e l'uccello a coda corta. L’ideogramma Luo di  “collaterale” (Ricci 3217 ) condivide il significato di 'rete' ma con un'accezione più precisa riferita alla fisiologia e al 'collegamento'.

Sia i meridiani Wei che i meridiani Luo esprimono una funzione di “collegamento” delle varie parti dell’organismo tra loro e di comunicazione dell’uomo con l’esterno, ma questa comunicazione nei “luo” avrebbe una più spiccata valenza cognitiva ed emotiva profonda (Yuen J, 2002), mentre la comunicazione dei Wei sarebbe più “biologica” o vegetativa[7]. L’immagine che evoca l’ideogramma Wei è quindi quella di una fibra che forma una rete che da un lato funge da connessione interna tra le varie parti dell’organismo (Yangwei connette tra loro le parti più superficiali e le parti Yang; Yinwei connette tra loro le parti interne e le parti Yin[8]) e dall’altra funge da “delimitante” dei confini nel corpo e nei confronti dell’ambiente e da contenitivo delle energie costitutive dell’individuo affinchè non “si spandano” e disperdano a contatto con l’esterno.

Secondo Corradin et al il concetto racchiuso nel nome è quello di “legare, congiungere (i diversi meridiani) e nel contempo preservare (gli spazi) dando loro una regola. Lo Yinwei e lo Yangwei hanno lo scopo di armonizzare distintamente lo yin e lo yang” (Corradin M et al, 2001; si vedano anche Kespì JM, 1982; Andrés G et al, 1997).

Si potrebbe però anche pensare che il “preservare” e il “dare regola” riguardi non solo gli spazi ma anche il Jing, la Yuanqi, lo Xuè e la Yingqi (concetto di “meridiano straordinario” come serbatoio). Questa ultima distinzione sarebbe in linea con quanto insegna Jeffrey Yuen, il quale collega i Weimai con l’invecchiamento biologico (Yinwei) ed esistenziale (Yangwei) (Corradin M et al, 2001: pag 374; si veda anche Sciarretta C et al, 1984)[9].

 

LA FUNZIONE DEI WEIMAI

Quando si vuole creare con l’argilla una scultura, poiché l’argilla è molle si utilizzano delle reti di metallo modellate con la forma desiderata, sulle quali si stende l’argilla in modo che prenda la forma giusta. Questo paragone mi sembra adatto a crearci una suggestione visiva  che ci aiuti a intuire correttamente la funzione “ancestrale” dei weimai: rete di organizzazione strutturale del corpo nello spazio, collegamento tra i vari “centri vitali” e impalcatura dell’organismo (questa funzione è svolta soprattutto dai weimai più “materiali” ossia la coppia Yinwei: Lishizen nel Qi Jing Ba Mai Kao annota che “i due Yinweimai sono i principali assi del corpo umano”. – Corradin M et al, 2001: pg 374, nota 6 [10]). La prima funzione è quella di “collegare” tra loro i due principi complementari e opposti yin e yang, tenendoli uniti in modo che possano interrelazionarsi e formare il soggetto. Anche se si dice che lo Yinwei collega la parte Yin (e la profondità) e lo Yangwei la parte Yang (e la superficie), in realtà non possono essere disgiunti, tanto che Souliè de Morant precisa che essi sono dei modulatori che assicurano l’equilibrio fra produzione e distribuzione dell’energia, tra le regioni interne e quelle esterne del corpo e che non è possibile disperderne uno senza tonificare l’altro o tonificarne uno senza impoverire l’altro (Soulié de Morant, 1985), come se fossero un unico circuito o sistema di dighe[11].

L’ideogramma wei ha il significato di “filo con cui si tesse la rete": se si toglie il filo principale la rete si sfilaccia e tutto perde l’organizzazione strutturale. L’ideogramma wei può avere anche il significato di “regola” e questo fa pensare che la funzione dei Weimai sia anche di “regolare” la strutturazione dello spazio del corpo nel tempo dell’esistenza, controllare che la forma sia conforme al tempo “anagrafico” del soggetto, cioè alle evoluzioni temporali del suo Jing. I Weimai (in questo senso Yinweimai) sarebbero i meridiani che regolano l'evoluzione nel tempo del Jing (Yuen J, in press): si fanno, cioè, carico degli eventi che intervengono nell'organismo nel corso della vita, dopo che il Jing tumultuoso delle prime fasi della vita è stato diretto da Chongmai, Renmai e Dumai. Quando l'individuo è formato subisce dei mutamenti, continui e ciclici, ed il suo Jing cambia, come ci ricorda il  Sowen nel primo capitolo, a ritmi di sette anni nelle femmine e di otto anni nei maschi. L'evoluzione del Jing è regolata dai Weimai, in particolare lo Yinweimai: i “curiosi” del cielo anteriore hanno a che fare con ciò che è innato, quelli del cielo posteriore con ciò che succede in quello spazio che è la vita postnatale.

 

BIBLIOGRAFIA

- Andrès G., Berger G., Guillaume G., Kespì J.M. et al.: Méridien Extraordinaires, Ed. Guy Trèdaniel, Paris, 1997, pagg: 101-103.

- Boschi G: Medicina Cinese, la radice e i fiori: corso di sinologia per medici ed appassionati. Nuova edizione riveduta e corretta, CEA, Milano, 2003.

- Corradin M, Di Stanislao C; Parini M: Medicina Tradizionale Cinese per il massaggio e per il Tuina. Volume I. CEA, Milano, 2001: 367-414

- Deadman P; Al-Khafaji M; Baker K: Manuale di Agopuntura. Ed. it. CEA, Milano, 2000

- De Franco L (a cura di): Dal Libro I del Trattato in IV volumi del XIX sec. Yi Heng (La Medicina sulla bilancia): “Sulle idee principali dei meridiani curiosi e gli otto vasi”  di Li Dongbi. http://www.agopuntura.org/Cineserie/meridiani_curiosi_1.htm

- Di Concetto G; Sotte L; Pippa L; Muccioli M: Trattato di agopuntura e Medicina Cinese, volume 1, UTET, Torino, 1992

- Kespì JM: L'Acupuncture, ed. Maissonneuve, Moulin-lesMetz, 1982, pagg. 403-404.

- Lian YL ; Chen CY ; Hammes M ; Kolster BC : Atlante Seirin di Agopuntura. Könemann Verlagsgesellschaft mbH, Slovenija, 2001

- Maciocia G: I fondamenti della Medicina Tradizionale Cinese.CEA, Milano, 1996: 365-76

- Minelli E: I meridiani Curiosi Qijingmai. In: Di Concetto G; Sotte L; PippaL; Muccioli M: Trattato di agopuntura e Medicina Cinese, volume 1, UTET, Torino, 1992: 341-67

- Mollard Y; Maiola M: L’uomo prima della nascita: embriologia energetica. Sowen/Jaca-Book, Milano, 1996: 51-69

- Sciarretta C; Di Stanislao C; Borgonuovo R; Giovanardi CM; Mazzanti U; Mennella F: Meridiani Curiosi: Fisiologia, clinica e terapia, Riv. It. D'Agop., 1984, 60: 1-80

- Soulié de Morant G: L’Acupuncture Chinoise. G. Soulié de Morant et Maloine, Paris, 1985

- Wieger L: Caractéres Chinois, Kuang Chi Press, Taichung, 1972. Lezione 58I

-Yuen J: I canali Luo. I Parte. Riv. It. D’Agop. SIA, 2002: 102: 56-62 . II Parte Riv. It. D’Agop. SIA, 2002; 103: 39-59.

- Yuen J: Visceri Curiosi e invecchiamento, Le lezioni di Jeffrey Yuen, volume terzo, AMSA, Roma 2002, policopie, in press

 

 



[1] Nel II libro del ZhenJiu Da Cheng si legge: “Gli otto vasi collegano gli otto punti Hui, sono l’impalcatura della casa; i dodici meridiani, i dodici punti yuan, sono le cerniere delle porte” (versione di Yang Ji Zhou, citato in Mollard Y et al, 1996). Un'altra traduzione (a cura di De Franco L: Biao You Fu “Prosa del chiarimento  dell’Oscuro”) recita:"L'inizio e la fine degli otto vasi sono legati agli otto hui (incontri), e sono fondamentalmente i principi guida; i dodici meridiani, i collaterali e i dodici yuan (fonte) sono considerati gli elementi chiave".

[2] In realtà essi raccolgono anche durante l’esistenza “l’energia in eccesso” dai meridiani e la rendono disponibile per situazioni di necessità, per cui c’è un certo ricambio e rinnovo dell’energia anche a livello di questo sistema meridianico. Nel capitolo 27 del Nan Jing (traduzione di P. Unschuld con testo a fronte: Nan-Ching The Classic of Difficult Issues, University of California Press, 1986) si legge “quando si hanno piogge abbondanti, i canali e i fossi sono pieni fino all’orlo….allo stesso modo i meridiani straordinari sono situati al di fuori del sistema dei meridiani così possono ricevere l’energia in eccesso dai meridiani principali”.

[3] Nelle prime trattazioni, es. Nanjing 28°, si dice che questi meridiani "non sono toccati" dagli altri meridiani e quindi sono "percorsi singoli". Inoltre, oltre ai significati citati, nel Zheng Yun, compare un senso di qi (curioso) davvero degno d'attenzione: esso infatti viene interpretato come yi, diverso, differente, peculiare. Nel classico degli eremiti, Xian jing, si dice: l'uomo ha tre “peculiarità” (yi): l'essenza (jing), il qi (energia vitale) e shen (spirito). I cosidetti 'curiosi, straordinari' sono infatti meridiani diversi, a sé, e che contengono come si è detto, il processo umano, la crescita umana. Essendo diversi , differenti, hanno qualità differenti dai classici meridiani.

[4] Come si accennava più sopra, è necessario distinguere la funzione di assorbimento degli “eccessi” intesi come squilibrio dalla possibilità di “ricaricare” il circuito dei curiosi che riguarda essenzialmente la Yuanqi. In altri termini: quando per  un eccesso di patogeni/fatica/veglia/attività attingiamo al nostro 'serbatoio di riserva', andiamo a intaccare l'energia del 'destino' (mingmen), accorciando potenzialmente la nostra vita. Non è poi semplice rinnovarla, bisogna arrivare ad avere Zhenqi (con la sua componente Yuan) in sovrabbondanza e ciò non avviene con l'attività ordinaria, per arrivare a 'riempire' i curiosi di energia autentica occorre 'aprire' circuiti che modificano le abituali capacità percettive e cognitive (Xiao Zhou Tian, Qigong, tecniche meditative, eccetera)

[5] Gli ideogrammi vengono traslitterati in caratteri latini secondo la pronuncia e ne esistono varie grafie, ma attualmente si utilizza solo la traslitterazione Pinyn, cioè Wei.

[6]  Il significante 'filo' lo troviamo anche in Jing e Luo. L'uccello a coda corta non è significante in quanto wei è  un composto fonetico, è come se si dicesse "quella cosa che si pronuncia wei e che ha a che vedere con i 'fili' (sottili del nostro corpo)".

[7] Questo collegamento tra Wei e Luo lo troviamo anche nel Nanjing. Nella 26° difficoltà Yangwei e Yinwei sono considerati 'Luo' di Yinqiao e Yangqiao; nella 28° si dice che Yinwei e Yangwei "abbracciano come una rete tutto il corpo " e il verbo usato è "weiluo": ideogramma wei di yin/yangwei e ideogramma luo di 'collaterale': "Yangwei/Yinwei weiluo il corpo".

[8] Yinweimai connette i canali di Rene, Milza, Fegato e Renmai e si dice che domini l’interno del corpo; Yangweimai connette i canali di Vescica, Vescica Biliare, Triplice Riscaldatore, Intestino tenue, Stomaco e Dumai e si dice che domini l’esterno di tutto il corpo. (Deadman P et al, 2000: pag: 11)

[9] Per chiarire meglio questo spunto sul collegamento tra Weimai e invecchiamento possiamo pensare al ruolo maggiore della yingqi o energia nutritiva nell’invecchiamento anagrafico, mentre a quello della weiqi difensiva nella reattività all’ambiente e quindi nelle conseguenze delle scelte e “battaglie” esistenziali. Infatti nel Yi Heng (La Medicina sulla bilancia): “Sulle idee principali dei meridiani curiosi e gli otto vasi di Li Dongbi” si legge: “Lo Yangwei prende inizio dall’incontro di tutti gli yang, parte dalla caviglia esterna per salire muovendosi nella sezione dell’energia wei. Lo Yinwei prende inizio dall’incrocio di tutti gli yin e parte dalla caviglia interna per salire muovendosi nella divisione della yingqi, creando così una fitta rete su tutto il corpo. (De Franco L, 2002)

[10] Non ci soffermiamo sul concetto “esoterico” dei meridiani curiosi, ma diciamo solo, (per far intuire questa funzione di “guida” della struttura del venire al mondo svolta dai Weimai e in particolare dallo Yinweimai, connesso al concetto di “terra” dialetticamente contrapposto a quello “celeste” di Yangweimai) che nel Yi Heng (“Medicina sulla Bilancia”) si legge “Gli otto vasi sono la radice della grande via e l’antenato di tutti i qi. La scelta cade solo sullo yinwei considerato come l’antecedente e non appena questo meridiano si muove, tutti quanti gli altri comunicano: successivamente il Du, il Ren e il Chong tutti e tre saranno la fonte generale della creazione e della mutazione”. Solo il meridiano yinwei viene citato nel testo esoterico Danjing “Classico per la raffinazione del cinabro”, e i suoi nomi sono molti: radice celeste, porta dei demoni, passo del ritorno al destino, radice della vita e della morte ed ha anche uno shen che lo regola e il suo nome è tiaokang (delizioso pruno). (De Franco L, 2002)

[11] Anche se ci rendiamo conto che simili accostamenti risultano azzardati e imprecisi, suggestivamente segnaliamo che anche la biomedicina occidentale riconosce una struttura simile all’interno dell’organismo, identificabile con la membrana basale cellulare. E’ interposta tra matrice e superfici cellulari ed è costituita da un insieme di molecole eteropolimeriche (tra le quali collageno di tipo IV, laminina, perlecano, entactina) disposte in modo caratteristico: il Collageno tipo IV è il maggiore costituente di tutte le membrane basali e i monomeri della proteina si legano gli uni agli altri attraverso una parte globulare che si trova ad entrambe le estremità delle molecole a formare una struttura complessa simile ad una rete a maglie regolari, una specie di reticolato che ha la funzione di filtro e la funzione di impalcatura per il legame di altri costituenti della membrana basale (laminine, nidogeno, e un aggrecan con eparansolfato). L’impalcatura di collageno IV serve poi come un’importante barriera per i fluidi e i soluti della matrice e come un’importante superficie di scorrimento e collegamento delle cellule.

-          Trelstad R.L.: Matrix Glycoproteins and Proteoglycans. In: Kelley W.N. et al.: Textbook of Rheumatology. Section I: Structure and function of Joints, Connective Tissue, and Muscle, pp 37-54; Fifth Edition, W.B. Saunders Company. Philadelphia, 1997

-          Williams C.J., Vanderberg P., Prockop D.J.: Collagen and Elastin. in: Kelley W.N. et al.: Textbook of Rheumatology. Section I: Structure and function of Joints, Connective Tissue, and Muscle, pp 23-54; Fifth Edition, W.B. Saunders Company. Philadelphia, 1997