Azienda Sanitaria Locale 04 – L’Aquila

P.O. S. Salvatore

Dipartimento di Medicina

U.O. di Dermatologia

Direttore: Prof. G. Bologna

 

Zhu-Xi fondatore del neo Confucianesimo

 

Azione antinfiammatoria e restitutiva
di un nuovo topico contenente fitoprincipi
in veicolo cremoso di tipo evanescente.

 

Carlo Di Stanislao, Giovanni Bologna.

 

 

 

“Il buon Dio ha creato le piante medicinali e l’uomo saggio non le diprezza”

Eclesiaste, 34, 6

 

 

 

Riassunto: L’integrità anatomo-funzionale è condizione necessaria per la perfetta fisiologia cutanea. Gli stati di flogosi irritativa e le condizioni micrangopatiche vanno adeguatamente contrastati al fine di non incorrere in ulteriori complicanze. L’articolo esamina i risultati ottenuti su 20 pazienti adulti con varie dermopatie, utilizzando un topico cremoso evanescente con vari fitoprincipi ad azione  antiflogistica ed epitelio-protettrice.

Parole chiave: pelle, fitoprincipi, azione antiflogistica, azione epitelio-protettiva.

 

Summary: The skin physiology depend to correct biochemical and morphological aspects of cutis. The inflammatory and micrangopathical states are efficacy treated for prevention complications. The article described results on the trial concerned 20 patients witch differents dermatitis, treated by topic witch phytoprinciples in evaneshent cremous veichle

Key words: skin, phytoprinciples, antiflammatory action, epithelial-protective action.

 

Premessa

L’integrità anatomo-funzionale della pelle è compromessa in varie dermopatie a carattere infiammatorio o micrangiopatico, le quali modificano gli aspetti biochimico-funzionali del tegumento sovvertendone, più o meno radicalmente, il potere tampone, la capacità di selezionare le sostanze assorbibili, il contenuto di acqua, il grado di elasticità, ecc[1]. I topici definiti restitutivi, pertanto, debbono possedere la capacità di ricomporre il film idrolipidico di superficie, normalizzare la maturazione cheratinocitaria e svolgere un’azione reologica ed antinfiammatoria[2]. Soprattutto nelle forme con disepitelizzazione occorre impiegare principi ben selezionati, per non favorire la sensibilizzazione aptenica con la possibilità di aggravamenti eczematosi anche di tipo fotomediato[3]. I principi più impiegati rientrano nella categoria degli emollienti che si suddividono in animali, minerali e vegetali[4] Rispetto a quelli animali (lanolina, urea, spermaceti, cera d’api, colesterolo, ecc.) e minerali (vaselina e paraffina), i vegetali sono dotati di maggiore effetto antiflogistico e reonormalizzante, ma, in soggetti sensibili o con fenotipo chiaro (biondo o rossiccio),  possono indurre reazioni fototossiche e fotoallergiche[5]. Una delle più pressanti difficoltà tecniche relative alla preparazione di topici dermatologici è relativa alla stabilità e miscibilità di vari principi in opportuni veicoli che, al contempo, siano ben spalmabili, poco untuosi e che non producano effetti irritanti. In altre parole l’incremento veicolare della liposolubilità transcutanea deve garantire un maggiore indice di distribuzione senza implementare il rischio di reazione avversa ai principi attivi rilasciati . Altrettanto importante è la stabilità, che è garantita da un’opportuna selezione dei componenti e da una ragionata valutazione ponderale dei diversi contenuti percentuali. In tutte le preparazioni topiche, pertanto, l’analisi dei principi attivi (ad esempio fitoprincipi), le norme di buona fabbricazione ed il controllo di qualità sono elementi di primaria importanza[6].

 

Analisi generale del prodotto

Il topico da noi impiegato (denominato TruedermÓ) si compone di tre fitoprincipi intesi come fitocomplessi (piante intere)[7], inseriti in un veicolo cremoso evanescente, molto spalmabile e del tutto privo di profumi. I fitocomplessi presenti sono: Prunus dulcis, Borrago officinalis, Aloe barbadensis  (o Aloe delle Babados). Esaminiamo, brevemente, le note farmacologiche reative all’uso locale di tali piante medicinali[8] :

Prunus dulcis, ricco in idrocarburi monoterpenici con azione regolarizzante il microcircolo. Inoltre contiene favonoidi (come il picnogenolo) con azione antiflogistica pronta data l’elevata idrosolubilità. Come dimostrato fin dagli anni ’80, i flavonoidi incrementano i livelli di elastina e quindi l’elasticità tegumentaria[9]. Altre ricerche condotte nell’ultimo decennio, dimostrano che i polifenoli bioflavonoidi proteggano, con azione proporzionale alla concentrazione, da danni diretti e da accumulo radicali legati alla irradiazione UV[10]. Tali principi, inoltre, unitamente ai tannini contenuti nel fitocomplesso, svolgono vigorosa azione endotelio-protettrice, paragonabile a quella descritta per la vitamina E[11].

Borrago officinalis, contiene antociani, mucillageni, tannini, allantoina e sali minerali. L’azione coibente delle mucillagini e quella diaforetica dei principi aromatici rende il fitocomplesso (composto da fiori e pianta) molto idratante. Un’azione antissoditante e capillaro-protettrice è riconosciuta agli antociani, mentre l’alto contenuto di acidi grassi poliinsaturi[*] induce azione antinfiammatoria[†] ed epitelio-protettrice[‡].  Il ficomplesso contiene alcaloidi pirazolidinici per il quali si è documentata un’azione carcinogenetica per azione genotossica. Per tale motivi il ficomplesso non va impiegato su cute con cheratosi o altre precancerosi[12].

Aloe barbadensis, si definisce Aloe vera ed è impiegata esclusivamente  in cosmetica. Si prepara eliminando i prodotti antracecinici dall’Aloe delle Barbados. E’ una soluzione densa, colloidale ed idrofila, ricca in mucopolisaccaridi, con dimostrata azione emolliente. La ricchezza in potassio ne induce azione sui periciti dei manicotti pericapillari. Svolge anche azione antisettica su Gram + e Gram – e pertanto riduce la necessità d’impiego di conservanti ed additivi che, molto spesso, creano problemi topici di sensibilizzazione6,8. 

 

Studio clinico

Allo scopo di valutare l’efficacia antiflogistica e restitutiva del topico denominato TruedermÓ, abbiamo condotto uno studio spontaneo, aperto e sequenziale, su 20 pazienti di ambo i sessi, con dermopatie infiammatorie ed angiopatiche, di età compresa fra i 24 e gli 84 anni, con massima incidenza fra i 55 ed i 78 anni d’età. Circa l’incidenza delle patologie trattate si veda il Graf. 1. Tutti i pazienti sono stati invitati ad applicare il topico 2 volte al dì, in una quantità media di 5 cm per volta ed a formulare un giudizio a quattro punti (eccellente, buono, discreto, nullo) dopo un mese di terapia. I risultati sono espressi nel Graf. 2.  Soltanto in due casi il risultato è stato definito nullo mentre in quasi la metà dei paziente l’idratazione e l’effetto restitutivo è stato giudicato ottimale. Non si sono verificati effetti avversi locali e nessun paziente è uscito dalla sperimentazione. Giudicata da tutti eccellente l’accettabilità cosmetologica, l’odore e la spalmabilità.

 

Considerazioni conclusive

I migliori risultati, si sono avuti in corso di angiodermite non ulcerata e dermatite irritativa. L’efficacia dimostrata anche nel caso di eczema microbico testimonia che il preparato (grazie alla presenza di Alore vera) è dotato anche di azione antibatterica.

La bassa concentrazione di conservanti e l’assenza di profumo minimizzano i possibili effetti collaterali. Anche se solo su basi teoriche (vedi Borrago officinalis) non è prudente l’impiego in sedi cutanee con premalignance (cheratosi, verruche seborroiche, radiodermiti, flogosi croniche di tipo lupico, ecc.).

 

 

 

Indirizzo per chiarimenti

Carlo Di Stanislao

UO di Dermatologia

P.O. S. Salvatore

67100 L’Aquila

Tel. 0862368729-642.

E-mail: dermoaq@lkatamail.com



[*] Di tipo, soprattutto, v-3.

[†] Riduzione della PGE2 e del LTB4.

[‡] Attraverso un incremento della PGE1.



Bibliografia

[1] Bologna G., Di Stanislao C., Nibid A.: La cosmetologia alle soglie del III millennio, Pandora, 1996, 1: 10-21.

[2] Celleno A.: La galenica dermatolologica, La Pelle, 2001, 7(7): 20-22.

[3] Fabbri A.: Immunodermatologia, Ed. ISED, Brescia, 1993.

[4] Di Stanislao C.: L’idratazione cutanea in fitocosmetologia, TMA, 1987, 8:12-19.

[5] AAVV: Repertorio fitoterapico, Refit ’97, Ed. OEMF, Milano, 1997.

[6] Proserpio G.: Chimica e tecnica Cosmetica 2000, Sinerga,  Milano, 2000.

 

[7] Di Stanislao C., Giannelli L., Iommelli O., Lauro G.: Fitoterapia comparata, Ed. Di Massa, Napoli, 2001.

[8] Penso G.: Le piante medicinali nella cosmetica, Ed. OEMF, Milano, 1992

[9] Tixier J.M. et al.: Evidence by in vivo and in vitro studies that binding of pyconogelol to elastin effects its grade to degradation by elastase, Biochem. Pharmacol., 1984, 33: 3933-3939.

[10] Gooughang A.: Ultraviolet-radiation induced oxidative stress in culturerd human skin fibroblasts and oxidant protection, Biological Research Rapport for University of Jyvaaskia, 1993, 33: 1-86.

[11] Rong Y. Et al.: Pycnogenol protect vascular endothelial cells from t-butylhydroperoxide induce antioxidant jiniury, Biothec. Ther., 1995, 5:117-126.

[12] Wistendorf J.: Pyrrolidine alkaloids, Adverse effects, 1994, 30(5): 334-339.