Imperatore Huangdi
 

CONFRONTO TRA LA MEDICINA TRADIZIONALE CINESE
E L’ANTICA MEDICINA MESSICANA

Alberto Lomuscio

 

 

RIASSUNTO: La medicina tradizionale messicana  non è molto conosciuta al di fuori del suo Paese d’origine e dei Paesi latino-americani, e tuttavia sopravvive come sistema medico e rituale. Essa integra le più antiche tecniche terapeutiche delle culture mesoamericane pre-ispaniche, l’antica medicina europea, e la medicina moderna. Questo lavoro getta uno sguardo sulle analogie esistenti tra la medicina messicana tradizionale (MTM) e la medicina tradizionale cinese (MTC). Le principali analogie comprendono il concetto olistico nella cura della salute, un approccio filosofico dualistico, la base eziologica delle malattie, nonché tecniche terapeutiche similari. In entrambe le medicine vengono utilizzati punti specifici, dal punto di vista sia diagnostico che terapeutico; alcuni distretti sono considerati vulnerabili nei confronti degli agenti patogeni.

Parole Chiave: Medicina Tradizionale Cinese, Antica Medicina Messicana

 

SUMMARY: Mexican traditional medicine is not well known outside Mexico and other latin american Countries and yet survives as a medical and ceremonial system. It integrates the oldest therapeutic techniques of pre-hispanic mesoamerican cultures, old european medicine and modern medicine. This paper presents some of the similarities between Mexican (MTM) and Chinese Traditional Medicine (TCM). Major analogies include the concept of holistic health care, a dualistic philosophy, the etiology of disease and similar therapeutic techniques. In both approaches specific corporal points are used as diagnostic and therapeutic tools; some bodily sites are considered vulnerable to given pathogenic agents.

Key words: Traditional Chinese Medicine, Ancient Mexican Medicine

 

INTRODUZIONE

 

   La Medicina Tradizionale Messicana (MTM) è stata usata per secoli dal popolo messicano, e rappresenta ancor oggi un’importante risorsa per la salute pubblica. Purtroppo, gli scritti originali non esistono più a causa fondamentalmente di due fatti: il primo è rappresentato dall’invasione spagnola nel XVI Secolo, che ha imposto le credenze della medicina europea soffocando quella locale; e il secondo è ovviamente rappresentato dallo sviluppo della medicina moderna.

   Poiché gli invasori spagnoli hanno distrutto tutti i documenti medici scritti, la maggior patre dei principi filosofici e teorici delle tradizioni mediche indigene americane è oggi in gran parte sconosciuta e non più ricostruibile. Fortunatamente, le conoscenze mediche indigene non sono andate perdute del tutto, in quanto una considerevole porzione del corpus di conoscenze è stato tramandato oralmente di generazione in generazione. Ancora al giorno d’oggi buona parte della popolazione, soprattutto nelle campagne, utilizza pratiche mediche che derivano e ricalcano quelle  dell’antica tradizione messicana, particolarmente nelle zone dove la presenza dei medici è scarsa.

   Prima dell’invasione spagnola il pensiero medico messicano era basato su principi olistici e sulla stretta correlazione tra uomo e natura. Esistevano autorità mediche chiamate “tlamatini”, che erano in grado di distinguere i vari gradi di sviluppo delle malattie e insegnavano i metodi per preparare i farmaci. Questi rimedi erano di norma preparati e somministrati dai “papiani”, mentre i “titici” potevano soltanto somministrarli. Affinchè la cura fosse più efficace, essa veniva accompagnata da svariati rituali, invocazioni agli dei, nonché maledizioni contro gli agenti patogeni. La dea “Tzapatlenan” era venerata come la protettrice della medicina, ed è oggi difficile sapere se questo personaggio sia realmente esistito o sia semplicemente l’idealizzazione di un principio protettivo. Nella storia scritta dagli Spagnoli la dea viene relegata nell’ambito della leggenda, mentre vi è la possibilità che essa sia realmente esistita e abbia inventato molti metodi  di cura.

   La MTM era organizzata in modo complesso, e il sistema medico era diviso in settori rigidamente specializzati: i medici chiamati “titici” praticavano la medicina generale, mentre altri medici erano specialisti nella chirurgia, erboristeria e farmacologia, salassi, massaggio e altre terapie. La medicina veniva praticata indifferentemente sia dagli uomini che dalle donne, ed era del tutto empirica, tanto che i “tlamatini” ritenevano ogni malattia avesse un rimedio specifico, reperibile nel mondo vegetale, minerale o animale.

   Può essere utile analizzare la MTM alla luce di un altro sistema medico, che si è  tramandato in modo molto più completo, ossia la MTC: l’antica Medicina Cinese, infatti, gioca un ruolo fondamentale nella comprensione dei sistemi medici indigeni nel mondo, e ciò è legato a tre motivi fondamentali:

1)     Il mondo cinese è stato in grado di tramandare gran parte del suo sapere antico tramite testi contenenti una gran quantità di informazioni filosofiche ed empiriche che si sono sedimentate durante molti secoli

2)     La MTC non ha subito l’influenza di invasori esterni in grado, come fecero gli Spagnoli in Sud America, di eliminare la cultura locale sostituendola con la propria

3)     I governi rivoluzionari della Cina hanno promosso l’uso di tutte le risorse mediche, comprese quelle che orbitavano nella sfera dell’antica MTC

 

 

CONSIDERAZIONI FILOSOFICHE

 

   Com’è ormai noto anche ai profani, la base teorica della MTC è la visione dualistica Yin-Yang, ed è interessante notare come anche le culture antiche del Cnetro America consideravano il mondo diviso in due principi polari, “tléyotl” e “ceuhqui”. Il primo è paragonabile allo Yang, in quanto indica il maschile, il cielo, la luce, la vitalità, la fecondità, il calore; il secondo, cehuqui, richiama il femminile, la terra, il buio e l’umidità.

   Nella MTM, come in quella Cinese Tradizionale, numerosi sono i rifeimenti ai due principi complementari, anche nel campo dietetico e farmacologico, in quanto sia i cibi e le bevande che le erbe medicamentose sono considerati di natura fredda o calda; anche le malattie vengono considerate alla luce del dualismo polare: ad esempio, le malattie da “vento-freddo”, dette “izticpatli”, vengono curate con bagni caldi simili a saune, mentre la terapia di forme febbrili ed esantematiche viene affrontata con l’acqua fredda.

   Oltre a ciò, è interessante notare come in entrambe le culture mediche sia presente il concetto di trasformazione: un esempio è dato dalle terapie a base di calore “corretto” per combattere il calore patogeno, come la terapia del morbillo in fase febbrile (“cocoliztli”), che prevede l’uso di trattamenti fortemente riscaldanti, o la terapia di forme oculari infiammatorie con farmaci anche in questo caso riscaldanti, in quanto gli antichi medici Messicani ritenevano che “il calore combatte il calore”: è quasi un principio omeopatico “ante-litteram”!

   Infine, il concetto cinese che esprime la forza vitalizzante del corpo è “QI”, governata dall’equilibrio armonico di Yin e Yang: ebbene, “Tonalli” è il nome dato a un concetto pressochè identico nella concezione messicana antica. “Tonalli” è il “respiro”, il “soffio” della vita che si ritiene situato al vertice del cranio, zona nella quale troviamo, secondo la MTC, il punto Baihui (GV20).

 

 

CONSIDERAZIONI EZIOLOGICHE

 

   La MTC afferma che la malattia sia legata a fattori patogeni che ricadono in tre categorie fondamentali:

1)     Esogeni, come le energie perverse cosmiche, ossia il vento, il calore, l’umidità, la secchezza e il freddo, che sono in grado di generare forme patologiche se l’energia corretta del paziente non è ben equilibrata;

2)     Endogeni, come gli stati emotivi, ossia la collera, la gioia eccessiva, la rimuginazione, la tristezza, la paura, tutti fattori in grado di generare squilibri energetici;

3)     Curiosi, come i traumi e le ferite.

 

   Nella MTM vi sono diverse analogie con la MTC: ad esempio, molto importanti sono le malattie provocate dal vento (“ehécatl”), citate come cause di dolori muscolari, intestinali, cefalea, flogosi viscerali, febbre, edemi, vomito, ipersensibilità cutanea, ansia e agitazione, diarrea. La malattia viene vista come squilibrio tra il caldo e il freddo. Secondo la MTM, vi sono due modi tramite i quali un soggetto può andare incontro a un eccesso di caldo o di freddo: un’alimentazione sbilanciata verso cibi di natura fredda o calda (la natura è ovviamente considerata un fattore intrinseco dell’alimento, e non riguarda la temperatura di consumo del cibo, proprio come nella MTC!) porteranno rispettivamente all’astenia o alla febbre; la seconda modalità è l’esposizione al caldo o al freddo in condizioni inusuali, e questo concetto è sorprendentemente simile a quello cinese di energia sregolata in rapporto alla stagione.

   Come nella MTC, un’altra fonte di malattia è data dalle emozioni: la paura può condurre a uno svuotamento di energia (vuoto di QI per la MTC, Tonalli per la MTM); la collera può dare una sindrome di risalita dell’energia del tutto simile a quella che la MTC chiama “risalita del fuoco di fegato”, e che la MTM definisce “bilis” (!).

 

 

CONSIDERAZIONI TERAPEUTICHE

 

   Sul finire del XVI Secolo, poco dopo il loro arrivo in Centro-America, gli Spagnoli si accorsero che la medicina indigena era molto avanzata, tanto che un cronista dell’epoca scriveva: “…c’è una strada nella quale si trovano tutti i tipi di radice e di erba medicamentosa reperibili sulla Terra”. In effetti, vi erano lassativi, emetici, anti-emetici, diuretici, farmaci per sudare, abortivi, anti-abortivi, sostanze antiasmatiche: questi rimedi venivano somministrati dopo cottura o macerazione, o sotto forma di polvere o olio, e gli Europei romasero veramente stupiti di fronte a tutto ciò. Molte di queste preparazioni che si trovano nelle farmacie europee devono la loro presenza all’occupazione spagnola del Messico, ed effettivamente l’arrivo delle piante medicinali americame in Europa ha rivoluzionato la medicina europea nel XVI Secolo. Gli invasori spagnoli testimoniarono di persona la rapidità d’azione e l’efficacia delle pratiche chirurgiche per trattare le ferite; inoltre, si assisteva a una rapida e completa guarigione di ferite, ulcere, ascessi e tumori dopo l’applicazione delle erbe curative dei Messicani. Perfino la guarigione delle fratture ossee era accelerata dall’uso delle erbe.

   Un’altra metodica largamente utilizzata era il sanguinamento, che veniva praticato da specialisti chiamati “tezoani”, i quali usavano aghi naturali, detti “huiztli”: i punti scelti erano i punti dolenti (simili ai punti “a-shi” della MTC), o altri punti noti per la loro capacità di agire su fattori patogeni di varia natura.

   I bagni quotidiani, che non erano praticati nell’Europa dell’epoca, erano considerati un metodo di mantenimento della salute, e dal punto di vista igienico si tratta di un concetto ineccepibile: la popolazione prendeva il bagno nei fiumi, nei laghi, nei torrenti, e gli Spagnoli impararono presto i vantaggi della balneazione quotidiana, soprattutto nelle zone climaticamente più calde. Oltre ai bagni, però, vi era l’usanza, ancor oggi seguita in molte zone del Centro America, di fare uso di bagni di vapore, amaloghi alle moderne saune, che erano chiamati “Temazcal”, o “Temascalli”, e vi era uno specialista che gettava acqua sulle rocce precedentemente arroventate, tanto che si generava un abbondante vapore che riempiva la camera del Temascalli; questo metodo era utile in caso di avvelenamento da morsicature di animali velenosi, febbre elevata, e altre situazioni patologiche.

   Una menzione particolare merita l’uso di particolari punti cutanei che avvicina la MTM alla MTC: anche per  gli antichi Messicani, infatti, molti punti cutanei potevano aiutare nella diagnosi e nella terapia di molte patologie. Un concetto molto diffuso era che un “vento diabolico” può penetrare attraverso un foro che si crea nel corpo a causa dello squilibrio energetico, provocando una malattia: ad esempio, un tipo di cefalea generata dal vento (“quatlaliztli”) veniva trattato con la coppettazione e il sanguinamento di una zona sul retro del collo e sulla parte alta del tronco: si tratta di due punti che corrispondono abbastanza fedelmente all’ 11 BL e al 21 GB!  Le lombalgie invece venivano trattate con principi vegetali rossi e scaldati, come ad esempio il pomodoro, applicate nella parte bassa della schiena, approssimativamente corrispondente al punto BL25.

 

 

CONCLUSIONI

 

   In comune con la MTC abbiamo quindi i principi teorico-filosofici, soprattutto la visione olistica, la realzione tra uomo e natura, l’enfasi data alle forze esterne e climatiche come agenti patogeni, il concetto bipolare del tipo Yin-Yang, il concetto dell’energia corporea corretta che protegge contro fattori patogeni sia esterni che interni, la visione simile dello sviluppo delle sindromi patologiche…

   La MTM mostra quindi interessantissime analogie con la MTC, e ulteriori studi storico-archeologici orientati a chiarire meglio la teoria e la pratica della MTM viste alla luce dei principi teorici della MTC potrebbero aprire nuove possibilità per comprendere appieno il valore dei presupposti di questa medicina indigena.

   La materia medica, sia quella vegetale che animale che minerale, come pure le tecniche terapeutiche del tipo “Temazcal” sono virtualmente sconosciute al di fuori del Centro America. Questi contributi non sono ancora stati integrati nel corpus di conoscenze e nell’armamentario terapeutico dell’approccio olistico, così essenziale per il benessere e la salute di tutta l’Umanità.

 

 

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