Cezanne - Les joues de cartes
Cezanne - Les joues de cartes

 

Integrazione diagnostica multidisciplinare:
fondamento nell’approccio alle problematiche posturali e dell’ATM

 

 

F. Deodato*, C. Di Stanislao**, C. Malpassi***

 

* Professore a Contratto di Gnatologia Clinica  Dip. Scienze Odontostomatologiche Università di Siena. Centro ATM.

** Presidente AMSA; Dirigente Medico di I Livello della U.O. di Dermatologia, Centro Allergologico AUSL04, L’Aquila.

*** Ricercatore Dip. Scienze Oftalmologiche e Neurochirurgiche Università di Siena.

 

 

Riassunto: L’attenta osservazione che in ambito medico si pone alla considerazione globale (“olistica”) dell’organismo, ha fatto emergere , anche in campo odontoiatrico, la necessità di valutare l’apparato stomatognatico non più come struttura a sé stante, bensì come parte integrante di un sistema funzionale molto più complesso ed affascinante. Discipline quali la  Posturologia, la Kinesiologia e la Medicina Tradizionale Cinese, possono fornire elementi valutativi estremamente accurati ed importanti e consentire la formulazione di nuove ipotesi diagnostiche e terapeutiche . Solo attraverso l’ integrazione multidisciplinare è possibile interpretare quadri sindromici complessi , correlando sintomi e disfunzioni apparentemente indipendenti tra loro, limitando  gli interventi terapeutici e, sicuramente, informando in maniera più approfondita il paziente sul suo stato generale di salute.

 

Parole chiave : Postura, Posturologia, Kinesiologia, ATM, MTC, Medicina Tradizionale Cinese, Occlusione

Key Words :  Posture, Posturology, Kinesiology, TMJ, TMC, Traditional Chinese Medicine, Occlusion

 

Abstract : The careful observation that, in medical field, is given to the global consideration (holistic) of organism, has come out , also in dental field, the necessity to evaluate the stomatological apparatus not more like an apart structure , but like an  integrating part of a more complex and fascinating functional system.

Disciplines like Posturology, Kinesiology and Traditional Chinese Medicine, can provide important and extremely careful valuation elements and allow the formulation of new diagnostic and therapeutic hypothesis  .

Only through multidisciplinary integration is possible to explain some complex syndromic pictures, correlating symptoms and troubles apparently independent one from the other  , limitating the therapeutic intervention and, surely, informing accurately the patient about his general state of health..

 

INTRODUZIONE

 

 

Le  correlazioni tra alterazioni dell’A.T.M e dell’occlusione  e problematiche posturali sono sempre più oggetto di curiosità e di approfondimento.

Considerare l’apparato stomatognatico un “sistema costituito non solo da mandibola ed articolazione temporo-mandibolare, ma anche dalla colonna cervicale, dall’osso ioide e dai muscoli che si originano da queste strutture” (1) permette di comprendere come mai alterazioni del recettore podalico possano variare un equilibrio occlusale (alterazione ascendente) e viceversa, disequilibri occlusali, alterare l’appoggio plantare (alterazione discendente).

I muscoli cervicali ed i muscoli sovra e sottoioidei regolano la postura del cranio rispetto alla colonna vertebrale collegando, i primi, mandibola, occipite e rachide , i secondi , anteriormente, strutture quali  sterno, prime coste e cingolo scapolare. (2). L’equilibrio funzionale tra questi porterà ad una corretta postura cranio-cervicale in senso antero-posteriore, che risulterà viceversa alterata qualora uno dei due sistemi risulti più (o meno) attivo rispetto all’altro.

Considerato che la mandibola, insieme allo ioide, è l’unico osso “ sospeso” del cranio e che la sua postura è regolata   esclusivamente dall’equilibrio di muscoli agonisti ed antagonisti (elevatori, abbassatori, sovra e sottoioidei, protrusori, retrusori, ecc..) risulta facile immaginare quanto risulti importante l’equilibrio muscolare  per garantire il corretto funzionamento delle articolazioni Temporo-Mandibolari..

Pertanto, se per motivazioni occlusali  o di altro genere, la mandibola risultasse costretta in massima intercuspidazione a collocarsi in posizione non fisiologica, l’attivazione delle catene muscolari che da essa partono risulterebbe asimmetrica e con meccanismo a “cascata”  finirebbe per alterare distretti topograficamente lontani  attraverso atteggiamenti compensatori  del cranio e /o del rachide ( 3)

Molti Autori (Walther, Nahmani, Bricot, ecc.) concordano sul fatto che ogni variazione del tono muscolare, sia ipo che ipertonìe, possa determinare un’alterata funzionalità dell’articolazione interessata dall’attività del muscolo stesso e, per compensazione, tramite le catene muscolari, anche di muscoli, articolazioni  ed apparati lontani.

Funzioni asimmetriche o comunque alterate, oltre a generare  un aumento dell’attività muscolare (che cerca, in situazione di allarme, di mantenere  l’equilibrio posturale attraverso continui piccoli aggiustamenti), possono creare (in tempi più o meno brevi a seconda della soglia di adattabilità del soggetto) sintomatologie di tipo doloroso.

 

LA POSTURA

Con  il termine  “ postura” si intende la risultante dei rapporti spaziali tra i diversi segmenti corporei; in situazione di equilibrio  tale condizione si conserva tanto in atteggiamento statico  quanto in quello dinamico .

Anche in statica , paradossalmente, è più corretto parlare di equilibrio dinamico considerando che il corpo non rimane mai completamente immobile, ma, continuamente sottoposto a forze esterne, subisce lievi e continue oscillazioni che ne consentono l’adattamento:”Solo le statue sono immobili, in piedi a riposo l’uomo non è mai immobile. Egli oscilla continuamente seguendo ritmi particolari e complessi generati dal funzionamento dei complessi circuiti sensori-motori che piazzano e mantengono il centro di gravità nel poligono di appoggio” (J.B. Baron).

Per postura statica si intende la resistenza attiva alla dislocazione  che la forza di gravità provocherebbe sui segmenti corporei . In postura statica fisiologica il corpo risulta uniformemente distribuito ed ogni articolazione è in posizione stabile .Per Bowen e Stone “ la postura eretta fisiologica è quella condizione in cui i vari segmenti corporei ( testa , collo, torace, addome ) sono bilanciati verticalmente l’uno sull’altro in maniera tale che il peso venga sostenuto principalmente dalla struttura ossea, con il minimo lavorìo dei muscoli e ridotte sollecitazioni tendinee”. La postura eretta ideale si riferisce alla posizione che assume il corpo in stazione eretta, con la faccia rivolta in avanti e con gli arti superiori allineati ai fianchi. In condizioni  di equilibrio (statico e dinamico),  il baricentro del soggetto deve essere mantenuto, con il minor dispendio di energia, all’interno del poligono d’appoggio nel massimo rispetto delle strutture ossee, articolari, ligamentose e muscolari , in maniera tale che il peso corporeo sia ben distribuito e sostenuto principalmente dalla struttura scheletrica. Questa condizione viene mantenuta da ripetute contrazioni muscolari isometriche, antagoniste .

Per postura dinamica si intende: “ il modo di stare in equilibrio del corpo umano attraverso componenti attive ( muscoli e fasce), passive ( articolazioni ed ossa), organi di controllo e di comunicazione ( vie e centri nervosi: sistemi visivo, vestibolare, propriocettivo ed esterocettivo)”.

In atteggiamento fisiologico di normalità, ogni segmento corporeo occupa una posizione vicina alla posizione di equilibrio meccanico al fine di generare una minima quantità di tensione e contrattura dei singoli distretti e , conseguentemente, un minimo dispendio energetico.

 

1)     POSTUROLOGIA: IL SISTEMA TONICO POSTURALE

 

Le continue modificazioni che il sistema subisce continuamente ( per interferenze esterne o interne all’organismo stesso) fanno sì che questo risulti estremamente complesso e sofisticato, per garantire anche in condizioni di precarietà l’equilibrio e la stabilità necessaria. A tale fine lavora un insieme di strutture comunicanti e finalizzate al medesimo scopo, un sistema complesso formato da più sotto-sistemi in stretta correlazione reciproca.

In ogni circostanza, la postura corretta viene ottenuta  e mantenuta mediante una serie di piccole contrazioni riflesse che costituiscono quella che viene definita “attività tonica posturale”: un’attività muscolare differente dal tono di base che, oltre a mantenere il corpo in equilibrio, permette di opporsi a forze esterne, stare seduti, in piedi e muoversi. Tale attività motoria riflessa, regolata da molteplici e complesse vie sensitivo-motorie si avvale di un sofisticato sistema di afferenze ed efferenze nonché da una raffinata integrazione centrale .

Il sistema tonico posturale è formato da catene cinematiche chiuse e che si susseguono dai piedi alla testa ; i meccanismi che lo regolano sono svincolati dalla volontà e si avvalgono di attività riflesse che ricevono le informazioni da recettori periferici. I segnali afferenti provenienti dalla periferia sensitiva, si integrano a livello dei centri superiori (scatola nera), dove si organizza la risposta efferente che va ad esercitarsi sugli alfa e gamma motoneuroni spinali.Le informazioni attivano vari circuiti nervosi che regolano l’ attività tonica dei muscoli degli arti, del rachide e l’ ampiezza dei movimenti articolari.

Per questo si può considerare il sistema dell’equilibrio come un sistema polisensoriale, che integra, principalmente a livello del complesso nuclei vestibolari-cervelletto le informazioni provenienti dagli estero ed endorecettori.

All’ interno del sistema tonico posturale possiamo riconoscere varie componenti  tra cui i recettori ( 4, 5):

I  recettori:

I recettori riconosciuti ufficialmente in ambito posturologico, sono: occhio, piede, sistema vestibolare; attualmente si fa strada l’ipotesi che la bocca possa entrare a far parte di questi

L’ occhio ed il piede,  possono essere considerati i recettori principali del sistema tonico posturale; in essi si riconoscono contemporaneamente  componenti propriocettive ed esterocettive

Nell’OCCHIO la componente esterocettiva è costituita dai recettori retinici  : i coni ed i bastoncelli

La componente propriocettiva è data dai recettori ( fusi neuromuscolari e organi muscolo tendinei del Golgi ) che si trovano nei muscoli oculomotori : muscoli retti e obliqui.

Le informazioni, trasportate dai nervi ottici, vengono integrate a livello centrale con quelle provenienti dal labirinto e questa sinergia permette che gli occhi rimangano fissi sull’ oggetto anche se la testa si muove.

Nel PIEDE  giungono informazioni provenienti dai propriocettori dei muscoli e delle articolazioni di piede e caviglia e, soprattutto, dagli esterocettori della pianta del piede, ricca di recettori cutanei.

Questi recettori, non solo attivano circuiti riflessi, ma raggiungono anche i centri superiori attraverso vie extralemniscali.

Da un punto di vista posturale il piede può comportarsi come elemento:

 

L’ORECCHIO INTERNO: IL SISTEMA VESTIBOLARE.

In ambito posturale l’orecchio interno è considerato un accelerometro, una struttura che permette di rilevare esclusivamente variazioni della velocità I recettori presenti nel vestibolo dell’orecchio interno forniscono informazioni sulle accelerazioni lineari o angolari,in tutti i piani dello spazio, a cui è sottoposta la testa.

Nell’apparato vestibolare periferico sono presenti due gruppi di recettori : le creste ampollari dei canali semicircolari e le macule dell’utricolo e del sacculo.

LA BOCCA. Recenti lavori propongono la bocca come distretto attraverso il quale è possibile creare modificazioni dell’equilibrio posturale; una struttura che, quando opportunamente sollecitata, permette di accedere al sistema posturale ( 6). 

I recettori  presenti nell’apparato stomatognatico hanno un ruolo importante nella percezione cosciente del movimento e della posizione della mandibola e probabilmente partecipano anche alla regolazione riflessa del movimento mandibolare. Nella capsula e nei legamenti della ATM sono stati identificati  quattro tipi di recettori: recettori di Ruffini, di Golgi, di Pacini e terminazioni libere di fibre mieliniche ed amieliniche, molte delle quali di tipo nocicettivo. I recettori sono più numerosi nelle regioni laterali e posteriori della capsula articolare e sono innervati da fibre che decorrono nel nervo auricolo-temporale.

 

Il  rapporto  Occlusione – Postura

 

L'attività motoria della mandibola ed il rapporto occlusale fra le superfici dei denti antagonisti, sono regolati dalla "funzione neuromuscolare": integrazione di circuiti sensitivo-motori.

In un arco  di tempo brevissimo, appena i denti antagonisti vengono a contatto, scatta un riflesso di apertura che, a protezione dell'organo della masticazione, fa allontanare le arcate dentarie agendo sui muscoli abbassatori della mandibola (stimolandoli a contrarsi) ed inibendo, nel contempo, gli elevatori, al fine di eliminare il contatto occlusale.

Un’ occlusione fisiologicamente equilibrata presuppone un contatto uniforme e simultaneo desto- sinistro, più marcato posteriormente e solo sfiorante in zona incisale ( i recettori parodontali sono infatti calibrati con valori  di soglia estremamente differenti) senza dislocazioni patologiche della mandibola nei tre piani dello spazio.

Qualora una perturbazione occlusale impedisca tale situazione fisiologica, della sua presenza sarà immediatamente e direttamente avvertita la parte mesencefalica del nucleo trigeminale attraverso i recettori trigeminali, di cui denti e parodonto sono ricchissimi.(7)

La mandibola verrà così deviata a seconda del tipo di precontatto in posizione “afisiologica” con conseguente  alterazione dell’equilibrio articolare delle ATM. (Fig.1-2)

E' comprensibile che una tale alterazione possa originare altre interferenze creando sollecitazioni sui centri preposti al controllo dell'occlusione e conseguenti modificazioni mandibolo-articolari.(8)

Il “vizio posturale  mandibolare provocato dalle perturbazioni occlusali (e presente per ogni atto masticatorio o per ogni riflesso di deglutizione) crea una sollecitazione prolungata ed alterata su fibre e fibrille dei muscoli masticatori generando uno stato di stress   prolungato con acidosi  catabolica e notevole sofferenza . Compariranno, assai rapidamente, nei muscoli interessati, delle aree dolentissime, "zone grilletto", evidenziabili attraverso una adeguata palpazione.

"Trigger points" si possono anche trovare, per lo stesso motivo, in altri distretti corporei, a volte topograficamente lontani dalla bocca,  a testimonianza del tentativo di compensazione attuata da organi ed apparati

Alcune tra le sintomatologie a “distanza” che potrebbero essere riconducibili ad alterazioni occlusali sono:

 

Restauri protesici, conservativi, interventi ortodontici, se eseguiti in maniera incongrua, oltre naturalmente a malocclusioni, precontatti o edentulie, ecc.. sono alcune comuni concause della problematica;

 

 

 

Fig. 1  Postura mandibolare viziata in occlusione abituale:

morso crociato anteriore e sul canino sx

 

  

 

Fig. 2 : Riposizionamento spontaneo ( ottenuto escludendo l’ultima fase di chiusura della bocca) della mandibola e centratura della linea mediana. Evidenziazione clinica del precontatto su 23 e 33 (con mandibola  riposizionata fisiologicamente) causa,in massima intercuspidazione, dello slittamento antero-laterale sx

 

 

 

 

Occhio

 

Orecchio

Bocca??
 

Piede

 

 

 

                 

                         

 

In ambito odontoiatrico, la Posturologia permette ( attraverso test clinici e strumentali) di valutare quanto, modificazioni occlusali o articolari, possano interferire sul sistema posturale , e quando sia necessario integrare queste ( o in alcuni casi preferirle)  a stimolazioni  plantari o visive.

In caso di  pazienti non patologici, permette inoltre di monitorare eventuali terapie ortognatodontiche in atto, evitando patologici adattamenti a distanza.

Tralasciandone alcuni per brevità ( Romberg Posturale, Posturodinamica, Test di Bassani, ecc…) esaminiamo alcuni dei test  più utilizzati in ambito posturale( facili e rapidi  da eseguire) per uno screening iniziale:

 

Test del passo di Fukuda

Valuta lo spostamento del paziente e la sua direzione nel momento in cui effettua una marcia sul posto di 50 passi a piedi nudi e con le braccia distese orizzontalmente,  ad occhi chiusi. Si considera normale una rotazione del corpo di 30° a destra o a sinistra. Viene considerata invece patologica una rotazione superiore, indice  di uno squilibrio posturale (9)

 

Test di convergenza podalica

 

“La manovra si esegue sul soggetto in decubito sul dorso, con le braccia distese lungo il corpo, la testa in posizione centrale, lo sguardo in posizione primaria e la mandibola in posizione di riposo (non in occlusione) .

 Si testa la resistenza allo stiramento dei gruppi muscolari rotatori esterni degli arti inferiori imprimendo un movimento di rotazione interno agli arti stessi, con presa podalica.

Applicando sui due arti una forza di eguale intensità, si apprezza la loro resistenza e il loro massimo angolo di rotazione che descrive la simmetria od asimmetria allo stiramento dei muscoli rotatori esterni e quindi indirettamente l’equilibrio o lo squilibrio tonico di questi gruppi muscolari”(6)

Se i muscoli rotatori esterni sono in equilibrio si riesce a ruotare nella stessa misura entrambe le gambe, se invece c’è uno squilibrio, il muscolo in ipertono opporrà una resistenza maggiore, e di conseguenza l’arto ruoterà meno.(Fig 3)

 

 

Fig 3: ipertono destro

 

Test lento di convergenza oculare

 

La valutazione posturale della componente oculare comprende l'aspetto visivo (difetti di rifrazione) e l'aspetto oculomotore (asimmetria di tono dei muscoli oculari). Nello screening in ambito stomatognatico ci interessa e ci può riguardare maggiormente  l'aspetto oculomotore, i difetti di rifrazione saranno rilevati da specialisti  in oftalmologia.

La valutazione clinica viene effettuata mediante la misurazione del punto prossimo di convergenza (P.P.C.), tramite il test lento di convergenza oculare ( 10, 11)

Nel contesto di una visita posturale odontoiatrica ci preme sapere se il tono dei muscoli oculari sia buono e simmetrico.

Il test è di esecuzione estremamente facile e richiede poco tempo: si esegue avvicinando una matita o una mira luminosa al Nasion del paziente invitandolo a fissarla continuamente con entrambi gli occhi. In base al gruppo di muscoli che si vogliono testare, si farà avvicinare la mira da posizione frontale, laterale dx e sx,superiore od inferiore rispetto agli occhi del soggetto

La capacità di convergenza è considerata normale quando il soggetto mantiene la fissazione sulla mira luminosa con entrambi gli occhi fino alla radice del naso.

Nell’immagine questo test viene effettuato con l'ausilio di un apparecchio ( ideato dal dott. Malpassi) (6) costituito da un'asta graduata in centimetri, che viene appoggiata sul Nasion, su cui scorre la mira luminosa da fissare, mentre uno specchio opportunamente posizionato permette di leggere in qualunque momento a quale distanza dal Nasion questa si trovi ( Fig. 4).

 

 

Fig. 4 : Convergenza oculare: ipoconvergenza dell’occhio dx

La convergenza regolare ,simmetrica e fluida di entrambi gli occhi fino alla radice del naso indica un buon equilibrio di tono dei muscoli retti oculari orizzontali.

Nel caso di asimmetria di tono , invece,  ad es. l'ipertono di un retto laterale produce per un momento un ritardo di movimento, un blocco di movimento o una deviazione esterna dell'occhio interessato ( Fig 4).

 

2) KINESIOLOGIA

 

La kinesiologia applicata   in ambito odontoiatrico trova le sue basi nella chiropratica.

 

La chiropratica

I  principi della chiropratica, scienza le cui basi furono poste nel 1895 da Palmer, utilizzano le relazioni esistenti tra strutture muscolo-scheletriche e  funzioni corporee (in particolare colonna vertebrale e midollo spinale) al fine ultimo di ottenere la guarigione o il mantenimento di un buono stato salute generale. Il fondamento di tali teorie  si basa sulla convinzione che lo stato della colonna vertebrale ( condizionando direttamente  il sistema nervoso) influenzi il funzionamento del corpo umano ed il suo stato di salute generale.

Le alterazioni funzionali della colonna vertebrale possono provocare un’allerta del sistema nervoso:

 

 

Il fine del chiropratico è quello di ristabilire l’equilibrio funzionale della colonna vertebrale mediante degli aggiustamenti effettuati in alcuni casi direttamente sulle vertebre, sulle loro articolazioni, sulla loro muscolatura ed in altri su altri distretti corporei che influenzano l’equilibrio funzionale della colonna vertebrale. La frequenza con cui  è stato notato che questi disequilibri si accomunassero a problematiche dell’ATM e del piede ( tra le altre) ha fatto focalizzare l’attenzione su tali distretti.

La kinesiologia applicata

Lovett, docente di chirurgia ortopedica, è stato il primo ad utilizzare  “test di pressione articolare” nel 1912 .Il primo articolo pubblicato descrivente questi test fu scritto da Wright, collaboratrice ed assistente di Lovett.

La kinesiologia è lo studio dei movimenti del corpo provocati dai muscoli. E’ a Goodheart, chiropratico di Detroit, che si devono il termine simile di “kinesiologia applicata” : egli osservò che, costantemente, quando un organo (o una ghiandola endocrina) presentava una disfunzione, un muscolo o un intero gruppo muscolare specifico si rivelava quasi sempre indebolito e che , dopo il trattamento,  nel momento in cui la disfunzione spariva , si osservava un miglioramento delle condizioni del muscolo interessato.

Questa metodica d’esame completa gli esami tradizionali fornendo spiegazioni su alcune patologie estremamente variabili individualmente ( soggettività diagnostica), non rilevabili attraverso metodiche mediche tradizionali, non associate ad alcuna lesione organica evidente ( oggettività diagnostica) e spesso ignorate o considerate solo  problemi psicosomatici.

Il criterio logico secondo cui si esegue una valutazione kinesiologica si fonda su semplici osservazioni:

Secondo tali principi, risulta possibile testare le funzioni corporee attraverso test muscolari.

In ambito odontoiatrico la kinesiologia applicata, come la posturologia, si può utilizzare  in  diagnostica  differenziale clinica  e per “ misurare” la tolleranza dell’organismo in reazione a sollecitazioni indotte durante le fasi terapeutiche; il test muscolare è generalmente finalizzato a valutare il corretto equilibrio delle ATM e dell’occlusione o le eventuali patologie legate alla  loro disfunzione.

Test frequentemente utilizzati si eseguono sul muscolo temporale  ( particolarmente per patologie e disfunzioni masticatorie) deltoide, quadricipite femorale , tensore della fascia lata , ecc.. variando la posizione mandibolare, occlusale o comunque la condizione di partenza. Se un muscolo inizialmente forte  ( “ indicatore forte”) diventa debole ( o, più in generale, se un muscolo indicatore varia il suo stato di forza) , la variazione indotta può essere ritenuta responsabile di aver creato una perturbazione negativa sul sistema. 

L’analisi dell’apparato stomatognatico può essere effettuata in una svariata serie di situazioni, tra cui , ad es:

 

 

Attraverso il test muscolare  abbinato alla  Therapy Localization ( TL : il soggetto tocca una regione contenente un apparato che non funziona correttamente, ed il muscolo testato subisce un cambiamento di forza ( 12)) è possibile inoltre valutare clinicamente la postura mandibolare nei tre piani dello spazio:

 

 

Oltre alle valutazioni strutturali biomeccaniche , la kinesiologia, attraverso il “ triangolo della salute”, considera estremamente importanti, nel determinismo di uno stato patologico,le disfunzioni endocrino e biochimico-metaboliche, nonché le alterazioni emozionali, ritenendo la salute intesa  appunto come sintonia tra psiche, biochimica e struttura. L’alterazione di uno qualunque tra questi elementi comporta inevitabilmente la modificazione degli altri, in continuo adattamento reciproco. I test funzionali ed un interrogatorio appropriato permetteranno di  distinguere quale aspetto preponderi rispetto agli altri . Si potranno ad es. riconoscere fenomeni di intolleranze o di allergie alimentari, causa frequente di disturbi viscerali  con manifestazione sintomatologica posturale ( lombalgie, cervicalgie, cefalee ecc..). Le sostanze o gli alimenti in esame possono essere testati per via sublinguale ( dopo averle insalivate e masticate). Una TL ( positiva o negativa) indicherà la tolleranza dell’organismo: generalmente e paradossalmente, l’alimento più desiderato dal paziente è quello verso cui c’è intolleranza. ( 12)

Esaminiamo brevemente il triangolo della salute:

 

Psiche

Biochimica
 

Struttura 

 

 

La struttura:

Base del triangolo, è la struttura muscolo-scheletrica che sostiene gli apparati digerente, respiratorio, cardio-vascolare, linfatico ed i meridiani d’agopuntura, considerati in quanto legati dal sistema nervoso.

L’odontoiatra interviene sulla struttura dell’individuo a livello dell’apparato stomatognatico in particolare in gnatologia, ortodonzia e protesi,. Allo stesso modo il logopedista interviene sulla struttura mediante l’intermediazione della lingua e l’ortopedico mediante l’impiego di appropriate suolette. Il posturologo, l’osteopata ed il chiropratico, i quali riequilibrano il sistema locomotore, intervengono anch’essi sulla struttura.

La chimica:

è rappresentata principalmente da un equilibrio di scambi biochimici che possono essere influenzati dalla nutrizione e dalle prescrizioni medicamentose che perturbano tale equilibrio.

Il mentale:

rappresenta la personalità in senso psichico: la psicologia studia questo aspetto della salute e la psichiatria si occupa della sua terapia. Lo stato emozionale di un soggetto influenza la sua fisiologia (in particolare la sua statica) ed, al contrario, alcuni stati fisiologici possono modulare i fattori psichici.

PATOLOGIA

 

Come precedentemente accennato,l’instaurarsi di un disequilibrio in un distretto, può generare problematiche anche negli altri ( dinamicità del problema) ( 13, 14).” Una tensione strutturale prolungata può accompagnarsi a reazioni emozionali. Queste influenzeranno l’apparato digerente la cui disfunzione provocherà uno squilibrio biochimico che scatenerà una debolezza muscolare che andrà ad aggravare la tensione strutturale” (J.P. MEERSSERMAN)

Naturalmente ( è estremamente importante sottolinearlo) tutto è legato alla soglia di tollerabilità individuale:

“Per abbassamento della soglia di tolleranza, un’occlusione normale può diventare patologica; una semplice ipertonia può diventare una contrattura accompagnata da cefalee croniche e sensibilità muscolari localizzate”( Schilingbourg e coll)

 

3)MEDICINA TRADIZIONALE CINESE

Premesso che  per medicina Tradizionale Cinese si intende l’inquadramento diagnostico relativo a tutta la Medicina Tradizionale Cinese e , in ambito terapeutico, a tutte le discipline utilizzate in tale ambito: farmacologia cinese, massaggio, agopuntura ,moxibustione ecc…, questo approccio, sicuramente il più antico tra quelli presi in esame, aggiunge alla valutazione biomeccanica dei vari distretti corporei ( meridiani tendineo-muscolari, ecc),  una importantissima indicazione sulla importanza del clima, dell’alimentazione ( intesa come equilibrio di sapori e di natura  energetica dei cibi (21) ), una correlazione tra organo e stagione,clima, alimento, emozione, ritmo circadiano,ecc., inserendo tutti questi elementi in una individualità “morfopsicobiotipologica” propria  del soggetto in esame

Secondo la medicina cinese l’universo è definito e spiegato attraverso due sistemi: uno rappresentato dalla dicotomia opposta e complementare Yin / Yang, l’altro dalla divisione di tutti i fenomeni della vita in cinque categorie o movimenti” (15). E’ importante sottolineare che lo Yin e lo Yang sono complementari l’uno all’altro ,  si trasformano l’uno nell’altro (16) e  non possono esistere l’uno senza l’altro e che i cinque elementi (legno, fuoco,terra, metallo, acqua) racchiudono “qualsiasi oggetto o fenomeno , fisico o psichico, materiale o immateriale”. Ad ogni  Elemento-Movimento è associata una stagione, un viscere (cavo) ed un organo (pieno), un colore, un sapore, un sentimento, particolari tessuti del corpo, secrezioni, ecc.. ed ogni individuo, in base alle sue caratteristiche morfopsicobiotipologiche, si collocherà prevalentemente all’interno di una di queste logge energetiche ( 17, 18,19).

Il colore della carnagione del paziente ( il suo viraggio verso tonalità di rosso, giallo, bianco, verde, grigio...), la  sua freddolosità / calorosità, la sua voce ( timbrica, tonalità...) , l’atteggiamento ( introverso, estroverso, collerico, pauroso, rimuginativo, triste..) ed ogni altra sua caratteristica ( forma della mano, ecc..) permettono una  sua classificazione tipologica  all’interno delle 5 logge energetiche ( terra, metallo, acqua, legno, fuoco) .Ognuno sarà collocato in una di queste (spesso tra due o più logge) a seconda delle sue caratteristiche costituzionali psico-fisiche. Semplificando molto a titolo esemplificativo,  potremo riconoscere nell’individuo terra  un  soggetto di corporatura robusta,viso rotondo,guance spesse e paffute, labbra carnose amante della buona cucina e particolarmente dei cibi zuccherini, con mani larghe, tozze e dita corte, molto disturbato dall’umidità , con  denti  quadrati e giallastri , ecc. L’individuo metallo potrà presentarsi pallido, con il viso piccolo e rettangolare , denti lunghi e rettangolari ,spalle strette, mani lunghe con dita sottili e generalmente più corte del palmo, con lassità ligamentosa , problematiche digestive a livello del grosso intestino o problematiche di tipo respiratorio, l’individuo legno  con denti forti e regolari ( soprattutto canini ed incisivi), collerico, con tensioni  tendineo-muscolari “ migranti”... e così  via per ogni loggia energetica  ( 17).

I vari elementi sono strettamente correlati funzionalmente tra loro da precisi cicli di generazione, controllo e dominazione ; la perturbazione di uno o più di essi genera la patologia,viceversa, il loro equilibrio consente il mantenimento di un buono stato di salute psico-fisica.

L’importantissima integrazione diagnostica fornita dalla MTC, permette di avere importanti indicazioni anche nei casi clinici funzionali più complessi.

Attraverso un inquadramento morfopsicobiotipologico è possibile capire perché alcuni dolori si scatenino con il vento , con l’umidità, con il caldo, con il freddo e con la secchezza., attraverso l’esame della lingua o dei polsi  si può valutare quando è il caso di tonificare un sistema ( attraverso ad es. degli integratori ), o quando risulti indispensabile prima “ disperdere il perverso”eliminare le perturbazioni interne od esterne al sistema , onde evitare, paradossalmente di  tonificarle , acuendo la sintomatologia e facendo progredire la patologia  verso strati più profondi .

Un interrogatorio mirato ( 20)  ed indirizzato secondo l’inquadramento morfopsicobiotipologico, permetterà comprendere come mai in soggetti “ legno” il vento  possa acuire cefalee temporali o dolori all’estremità cefalica, problemi oculari, ecc.. , o in soggetti “ terra”  un clima umido faccia comparire patologie dolorose a carico degli arti inferiori, pesantezza agli arti cefalee frontali. Allo stesso modo sarà possibile trovare una matrice comune ad una cefalea temporale scatenata o aggravata da stress e vento,  un carattere collerico,  un alvo alterno, un sonno disturbato da sogni, sudori notturni, e tanti altri sintomi e dati anamnestici apparentemente non correlati tra loro ma presenti ad es. in un quadro di lombalgia continua e quotidiana..

 

Il Paziente Tipo

 

L’insieme di circostanze descritte sfocia in un quadro clinico tipico; si studierà un soggetto che non presenta alcuna patologia specifica né sistemica né organica ( ricordiamo sempre che si può eseguire una valutazione funzionale solo dopo aver escluso categoricamente patologie organiche) , con sviluppo fisico armonioso e i cui esami complementari risultano nella norma: il soggetto è apparentemente sano, ma presenta una patologia algico-disfunzionale con uno o più dei seguenti segni:

 

 

Il carattere decisamente polimorfo di questa sintomatologia porta il paziente a consultare numerosi specialisti senza mai approdare ad un trattamento efficace. Questo soggetto ricorre frequentemente ad una farmacopea costituita essenzialmente di antalgici e antinfiammatori ai quali finisce spesso per aggiungersi una terapia neurolettica. Tutto ciò non porta che a dei risultati effimeri e scoraggianti.

Se questa  situazione “tipo” si decodificasse secondo la MTC , potrebbe essere individuato un quadro di vuoto o  di stasi di sangue o di yin di fegato e rene con generazione di vento interno. E’ indispensabile conoscere  e saper individuare questa eventualità, questa probabilità diagnostica, innanzi tutto perché potrebbe spiegarci in taluni casi per quale motivo questi quadri sindromici “ tipici” si acuiscano sotto stress ( stasi di Qi di fegato ) e migliorino ad es. in vacanza o in momenti piacevoli ( decompressione del fegato) o ancora in particolari stagioni dell’anno a seguito di variazioni climatiche  ed in secondo luogo, perché potrebbe permetterci di avere una opportunità in più da valutare in ambito diagnostico e terapeutico.

L’inquadramento sempre più preciso del problema, permette di stilare un attento iter terapeutico, di informare il paziente e di evitare inutili eccessi terapeutici, eseguendo  una diagnosi differenziale che permetta di preferire un approccio terapeutico all’altro o,  più frequentemente , di integrarli.

Infatti il “ pellegrinaggio” del paziente da un operatore all’altro , spesso non è legato all’incongruità della terapia proposta o attuata, quanto alla sua parzialità ( naturalmente se si escludono le terapie sintomatiche in ambito funzionale).

Frequentemente è ripristinato solo un aspetto del problema, condizione che innalza momentaneamente il livello di soglia ma che recidiva appena una nuova sollecitazione ( anche, banalmente, climatica) perturba il sistema.

Conclusioni

Posturologia e kinesiologia, discipline importantissime in ambito funzionale  per la diagnosi di problematiche multifattoriali si completano attraverso l’ integrazione con la MTC. E’ indispensabile per operatori del settore, prima di intervenire con sollecitazioni meccaniche , saper differenziare ad es. una lombalgia da deficit di Yang ( paziente freddoloso, pallido, astenico, con lingua pallida, gonfia ed umida, lombalgia particolarmente mattutina, ecc…) da una lombalgia da deficit di Yin ( paziente ansioso, sofferente di insonnia, mal di testa , iperattivo , con secchezza di bocca e lingua, calore al palmo delle mani ed alla pianta dei piedi, febbricola serale e lombalgia che perdura per tutta la giornata).

Questo  primo screening clinico anamnestico, integrato ad una valutazione morfopsicobiotipologica , all’osservazione della lingua,  e a qualsiasi altro mezzo diagnostico di cui si disponga, permette all’operatore di ipotizzare quanto la causa primaria della lombalgia possa dipendere da disequilibrio posturale e strutturale ( interventi odontoiatrici , oculistici incongrui, ecc.) o da causa energetico-funzionale,  e di indirizzare in maniera mirata l’interrogatorio e la valutazione diagnostica , nonché l’approccio terapeutico .

In tal modo , inoltre, è possibile spiegarsi come mai , apparentemente senza motivo, sistemi riportati in equilibrio “biomeccanico” si modifichino nel tempo, disequilibrandosi o a volte  si riequilibrino spontaneamente senza intervento alcuno, e come mai soggetti, pur raggiunto un equilibrio “ posturale” funzionale e strutturale, conservino la sintomatologia algica.

La MTC permette di integrare a quanto sopra espresso, la dinamicità , la continua trasformazione di forme patologiche ( o fisiologiche), la correlazione di queste a particolari condizioni climatiche  ( e non solo emozionali), l’adeguatezza o meno di integrazioni dietetiche secondo “ precise norme stagionali ed individuali”, ma soprattutto permette di capire come mai soggetti apparentemente interessati da patologie similari, abbiano risposte differenti   , inserendo il concetto di “ costituzionalità”

Proprio approfondendo lo studio del terreno costituzionale sarà forse possibile migliorare l’atto medico, cercando non tanto di curare patologie in atto, ma di permettere al soggetto di preservarsi al meglio, indicandogli le sue principali debolezze costituzionali e le regole comportamentali, alimentari ecc. per mantenere nella migliore condizione il suo stato di salute .

 

 

 

Emozione

 
 

 
Clima

Costituzione

Struttura

   

Alimentazione

 

 

                    

Crediamo che, quando si riuscirà a non assolutizzare le indicazioni fornite da test od esami, corazzandosi dietro scuole di pensiero, si perseguirà il vero fondamento delle “ terapie olistiche” : osservare, interrogare ed interpretrare, integrando e non catalogando in schematismi preconcetti L’attuale approccio comune certamente riduttivo, pregiudica a tutte queste terapie funzionali il raggiungimento del loro ultimo fine : una valutazione globale, “ d’insieme”, che non trascuri nessun dettaglio, superfluo per una ma magari fondamentale per un’altra disciplina, una considerazione dell’individuo attuata secondo più direzioni,  eseguita da più punti di vista al fine unico di “ comprendere e decodificare“ il linguaggio  ed i bisogni del paziente.

Si potranno allora  “ testare” attraverso esami kinesiologici o posturali, quadri sindromici ipotizzati attraverso più decodifiche , valutando eventuali modificazioni dei test muscolari attraverso massaggio sui agopunti  “ chiave” o  differenti approcci terapeutici o ancora si potranno  evitare  terapie agopunturistiche o farmacologiche qualora si ipotizzino quadro biomeccanici puri, risolvibili attraverso terapia in  ambito posturale.

Se si considera però l’estrema complessità  e la continua adattabilità dell’essere umano, risulta facile comprendere come la migliore soluzione preveda il più delle volte la tanto ambita integrazione multidisciplinare.

 

 

 

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