La malattia diabetica (xiao ke):
esperienze cliniche
(II parte)

"Mi adoperai a controllare ogni parola"
G. Morselli, Un dramma borghese, Ed. Adelphi, 1977.

Riassunto: Si riferiscono i risultati di recenti ed originali ricerche sulla polineuropatia e sul parkinsonismo vasculapatico in corso di diabete mellito.

Parole chiave: diabete, polineuropatia, parkinsonismo, capillaroscopia, agopuntura.

Autori: C. Di Stanislao, M. Corradin, R. Montanari.


In questo ultimo anno abbiamo invece studiato 9 individui (5 uomini e 4 donne) diabetici insulinodipendenti con polineuropatia. L’et� dei soggetti esaminati oscillava fra i 57 ed i 69 anni (media 61.5) e tutti erano in terapia insulinica da un minimo di 4 ad un massimo di 10 anni. La diagnosi di polineuropatia era stata posto da 3 a 5 anni prima della nostra osservazione.
Com’� noto le complicanze neurologiche del diabete mellito vanno sotto il nome di neuropatia diabetica, sono pi� frequenti nelle forme inveterate e sembrano colpire l’80% degli individui, sopratutto (come le angiopatie) agli arti inferiori, rispettando gli arti superiori ed il tronco.
Se ne conoscono diverse variet�:

Naturalmente esistono anche forme peculiari come l’artropatia neurogena diabetica a tipo Charcot e le distrofie neurovascolari, nelle qualli � impossibile distinguire la componente nervosa somatica e sensitiva da quella vascolare.
I pazienti da noi esaminati mostravano note di polineutopatia sensitivo - motoria degli arti inferiori con dolori trafittivi e piccottanti lungo le radici del grande ischiatico (L5-S2), ipoestesie simmetriche sia superficiali che profonde (senso vibratorio), debolezza muscolare (sopratutto poplitea e tibiale anteriore) e ritardo di conduzione all’elettromiografia. I riflessi patellare e rotuleo erano nettamenti ridotti bilateralmente, mentre vi era assenza di spiccate turbe trofiche del piede, di dolori pseudotabetici notturni, di nevralgie trigeminali e/o dolori intercostali, di paralisi dei nervi cranici, di modificazioni del riflesso pupillare alla luce. Non vi erano inoltre variazioni patologiche della frequenza cardiaca e pressione arteriosa in clino ed ortostatismo, ma tutti presentavano turbe della sudurazione (iperidrosi dell’area malare post-prandiale, iperidrosi spontanea ascellare).
Elefante sacro proveniente dall'India sul Monte EmeiPoich� due sono le ipotesi sulla patogenesi della polineuropatia (difettoso controllo metabolico relativo al metabolismo lipidico con danneggiamento strutturare della guaina mielinica; ovvero angiopatia che coinvolge i vasa.-nervorum) tutti i pazienti sono stati sottoposti a capillaroscopia della piega del primo dito di ambo i piedi. Si � potuto notare che mentre non esistevano correlazioni fra gravit� della microangiopatia e colesterolemia totale e frazionata, questa era chiara nei confronti dei quadri polineuropatici. Attualmente alcuni neurologi ritengono che la polineuropatia, al pari di altre complicanze del diabete (cataratta, nefropatia, ecc.), sia da ricondurre ad un accumulo intracellulare di sorbitolo, derivato dalla trasformazione del glucosio ad operata dall’enzima aldoso-reduttasi. Per tale motivo si � impiegato un principio definito tolrestat che, almeno secondo alcuni studi sperimentali, provoca positive modificazione nella velocit� di conduzione nervosa ed agisce blocconda l’aldoso-reduttasi e provocando un decremento intracellare di sorbitolo.
In base alla sintomatologia abbiamo posto le polineuropatie esaminate fra le affezioni "ma mu", contrassegnate da parestesie, formicolii e perdit� della sensibilit�, senza svenimenti (a differenza delle forme jue) o atrofie (a differenza delle forme wei). Le "ma mu" si debbono (secondo una revisione testuologica del 1989 di Giullaume e Mach-Chieu) a stasi di energia e sangue nei "jing-luo", legata a cause diverse (vuoto, ostruzione, ecc.). Nel gruppo da noi esaminato erano evidenti segni di stasi da accumulo di flegma (yin) in 6 casi, ovvero stasi da eccesso di calore negli altri 3.
L’accumulo di flegma era contrassegnato da cute degli arti inferiori opaca ed alquanto pastosa, avversione per il freddo, poliuria con urine chiare, polso scivoloso, lingua un p� gonfia e non troppo secca. La digestione lenta e laboriosa con sensazione di inconbro epimesogastrico post-prandia e l’iperidrosi oleosa faceno deporre per un grave vuoto di yang di Milza.
Nel caso di accumulo di calore erano presenti dolori urenti, spuzzo purpurico declive, polso rapido, lingua molto secca, urine cariche, diarrea con bruciore anale, polidpsia ed intensa, spesso incontenibile polifagia.
Anche l’aspetto videoscopico (sonda da 200 x) mostrava nette differenze micrangiopatiche: in tutti i casi stravasi ed ectasie, ma anse pi� cancellate nello forme da accumulo di flegma e pi� dilatate e tortuose ,con stasi venosa in quelle da calore.
Abbiamo impiegato in tutti i casi i punti Sanyinjiao (SP6), che sblocca i " jing luo" ed � indicato nel diabete dei "tre riscaldatori"e Yaoyangguan (GV 3) , posto fra L4 ed L5, capace di trattare (Zhang Heping) la patologia neurologica sia della zona lombosacrale che dell'arto inferiore. Inoltre, come punti differenziati abbiamo usato:

Abbiamo trattato i pazienti tutti i giorni con aghi da 28 gauche per trenta minuti senza manipolazione. Si eseguivano 5 sedute la settimana per 2 settimane, una settimana di riposo e poi un nuovo ciclo. Il trattamento � durato per tre mesi.
Le parestesie ed i formicolii sono migliorati in 6 pazienti (66.6%), in 5 ( 55.5%) si � avuta una riduzione della ipotonia muscolare ed un recupero dei riflessi Achillei mentre in 7 casi (77%) si � notato un miglioramento della sensibilit� tattile e vibratoria. In nessun caso, comunque, si � potuto dimostrare una modificazioni elettromiografica, mentre una riduzione capillaroscopica delle dilatazioni ansali era presente in 6 casi (66.6%). La ricomparsa della sintomatologia avveniva da un minimo di 6 ad un massimo di 20 settimane. Non abbiamo registrato, infine, variazioni significative della glicemia trioraria, della insulinemia, della emoglobina glicosita e del c peptide.

Sempre nel corso del 1997 abbiamo avuto modo di seguire 5 diabetici (4 uomini ed una donna) con parkinsismo vasculopatico. Com'� noto la vasculopatia diabetica pu� differenziarsi in macro e microangiopatica, � polidistrettuale e dipende dalle alterazioni endoteliali da iperglicemia (con accumulo di sorbitolo) e da piu' precoce infiltrato ateromasico a causa delle anomalie del metabolismo lipidico. A differenza del morbo di Parkinsons (paralisi agitante) la forma � rapidamente evolutiva, con scarso tremore, spiccate turbe del linguaggio, rigidit� e segni di pseudoparalisi bulbare (pianto e riso spastico, ecc.). La terapia con farmaci dopaminergici o anticolinergici e vasodilatatori risulta, di solito, poco efficace.
L'atrofia neurologica interessa il locus niger e gli altri nuclei della base e passa rapidamente alla corteccia cerebrale e cerebellare, al talamo e, talvolta, all'ipotalamo con turbe gravi del sonno e dell'appetito. Frequenti i segni secondari come scialorrea e seborrea ed il coinvolgimento del sistema piramidale (debolezza, paresi, paralisi, iperiflessia, Babinski e varianti, cloni spontanei e provocati, segno di Mendel Bechterew, Rossolimo, Hoffman, ecc.). Nei nostri pazienti il rapporto colesterolo HDL/LDL, l’esame del fundus, lo studio Eco-color-Doppler dei vasi sopraortici e quello dei vasi intracranici ha permesso di relazionare i disturbi extrapiramidali con l’involuzione ateromasica vascolare. Inoltre esaminando con sonda 200 x il microcircolo periferico, abbiamo riscontrato note evidenti di microangiopatia diabertica (anse dilate e muostruose con aspetto a "naso di elefante").

Per la Medicina Tradizionale Cinese il cervello (nao) � un "viscere curioso" che si definisce "mare del midollo", � connesso col jing dei Reni e contiene il lo shen-ming (l'intelligenza secondo Li Shi Zhen). Nel testo taoista del XIII secolo "Metodi per la Conservazione dell'Elisir d'Oro" si afferma che essso "� l'organo del cinabro superiore (shang dantian) e da esso dipende l'individualizzazione e la memoria. Cervello e colonna sono strettamenti connessi: la colonna (e quindi il Dumai) ricollega il cinabro inferiore al superiore (relazione Rene Cervello) e grazie alla colonna (radici nervose dei nervi perifirici) gli arti si muovono sotto il controllo del Cervello. Per questo in tutti i testi si afferma che i punti di GV sono attivi sul SNC, sullo psichismo e sulla mobilit� generale. Il Cervello rappresenta la nostra individualit� e determina di fatto la creativit� individuale. Poich� ogni persona deve la sua individualit� al jing (forma fisica) ed allo shen (forma mentale), Rene e Cervello sono di fatto l'individualit� ed il condizionamento del destino individuale. lI cervello, poi, risente dei liquidi profondi (ye) e pertanto delle secrezioni endocrine nella loro totalit� (si consideri la relazione fra involuzione senile cerebrale e ormoni sessuali, tiroidei, dellla coteccia surrenale, ecc.). Una cattiva alimentazione (con scarsa formazione di guqi) determina aggravamento del vuoto di liquidi sia jin che ye ed il soggetto anziano e diabetico spesso non riesce a produrre di fatto una corretta "energia alimentare". Poich� il cervello ha tre diverse componenti (neo, paleo ed archiencefalo) possiamo affermare quanto segue:

Sotto il profilo piu' strettamente energetico e meridianico, avremo poi:

Tutti i punti (descritti nel Ling shu 22) detti "finestre del cielo" sono connessi al cervello, ma sopratutto i punti Lu 3 (per l'energia) e PC 1 (per il sangue).
Nel morbo di Parkinson (come nei tremori ad alta frequenza) c'� un eccesso di movimento che si pu� dialettizare come Taiyang: i punti jing distali di IT e BL (IT1-BL67) possono essere molto utili come sintomaticii (J. Yuen).
Piu' semplicemente le ricerche cinesi attuali considerano i parkinsonismi la conseguenza di tre differenti cause embricate:

I trattamenti mirano a "calmare il Fegato, tranquillizare l'agitazione, ricostituire il midollo per integrare il cervello".
Punti molto efficaci si considerano (Wang Xuanwei et al.) Baihui (GV20), Taichong (LR3), Juegu (GB39), Hegu (LI4), Waigan (TB5). In questo modo si afferma che si possono ottenere, con trattamenti di media durata, nette riduzione dei tremori, dell'ipertonia e dell'ipocinesia. Trattandosi poi di una patologia degenerativa ed involutiva a progressivo interessamente cerebrale (gangli della base, areee corticali, talamo, ipotalamo, cervelletto), alcuni studi propongono la stimolazione con aghi o laser dei seguenti punti: GV 20 (Baihui) e EX-HN 5 (Taiyang), che associati a GB 20 (Fengchi) e GV 16 (Fengmen) (Zhan Qin et al., 1982; Gu Guochu et al., 1993). Altri autorevoli clinici, (Mingqing Zhu, Sheng Rong-Bao) affermano che la craniopuntura (touzhen) risulta estremante efficacce nel ridurre i tremori e migliorare le turbe della parola. Questa tecnica � ancora poco diffusa sia in Cina che in occidente ed ha una circolazione molto specialistica (Hsu E., 1996). L’area pi� impiegata si definisce Dingnie Qianxie Xian, parte dal Du 21 (qingding) e scende sui due lati della testa incrociando Zutaiyang e Zushaoyang fino al punto GB6 (xuanli). Sopratutto i 2/5 inferiori (Zhu, Chau, Shen-Rong, ecc.) sembrano attivi nel coordinamento motorio e pi� in generale nelle turbe vasculopatiche cerebrali. Altri Autori (Roustan, Mai Van Dong, Ngyuen Van Nghi) affermano che anche la cosidetta zona della corea (1.5 cm davanti alla zono motoria e parallela a questa), punta bilateralmente � utile per ridurre i tremori. Gli aghi impiegati sono da 30-32 Gauche, lungi 1.5 cun, inseriti fino al sottocute con puntura obliqua con angoli di 30 gradi e poi spinti con metodica rotatoria fino alla spazio sottoaponevrotico. Si manipolano in senzo sia verticale che rotatorio ogni 5 minuti e sono mantenuti da un minimo di 8 ad un massimo di 24 ore.
L’auricoloterapia (er zhen) impiega come punti principali naogan (punto del tronco encefalico situato sulla parte mediale dell’antielice) e jiaogan (punto simpatico situato sul bordo inferiore della fossetta triangolare). Anche il punto cosidetto "occipitale" (superficie laterale del cono posterosuperiore dell’antitrago) pu� essere utile (sopratutto se sono presenti situazioni involutive gravi).
Integrando le osservazioni precedenti, di tipo piu' esoterico, a quelle cinesi attuali, molto pratiche, abbiamo selezionato, in tutti i casi, i punti: PC1 (Tianchi), LU3 (Tianfu), GV20 (Baihui), GB39 (Juegu). Trattandosi, poi, di una malattia interna abbiamo trattato prima i punti yin poi quelli yang con aghi a perdere con manico in plastica da 2,5 cun, manipolati all’inizio fino al "deqi" e lasciati in situ per 30 minuti.
Abbiamo esguito sedute giornaliere (5 la settimana) per tre settimane di seguito, intervallate da 2 settimane di riposo, per un totale di 5 mesi.
Naturalmente le forme da calore mostravano segni di stasi e compressione del qi del Fegato (polso teso, lingua arrossata sui bordi e/o con taches diffuse), quelle da flegma vuoto del qi di Milza (polso molle, lento, scivoloso, lingua un p� gonfia).
Alla fine del trattamento il tremore (peraltro non molto pronunciato) era migliorato (subiettivamente ed obiettivamente) in tutti i pazienti. Tre pazienti (60%) hanno mostrato miglioramento della rigidit�, mentre solo in due casi (40%) si � avuto una variazione significativa della bradicinesia e dell’iniziativa motoria. Non abbiamo invece registrato miglioramento dei segni pseudobulbari, della scrittura, della scialorrea e della seborrea centrofacciale.

CONCLUSIONI

L’agopuntura,e pi� in generale la MedicinaTradizionale Cinese, si dimostrano in grado di migliorare i quadri clinici ascrivibili a complicanze angio e neuropatiche in corso di diabete mellito. Mentre si possono facilmente registrare variazioni sintomatologiche, retinoscoscopiche e capillaroscopiche, non sembra siano evidenti o costanti quelle di tipo metabolico. Pertanto la dieta, la terapia insulinica e con ipoglicemizzanti orali, rappresentano sempre il trattamento di fondo.
Altri interessanti aspetti del diabete mellito meriterebbero particolare attenzione (ad esempio le turbe sessuali erettive o dell’eiaculazione), ma di queste ci occuperemo in altra sede.

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 Ringraziamenti:

 Indirizzo per corrispondenza:

Dott. Carlo Di Stanislao

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L’Aquila
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