Libri da Leggere e Rileggere
“Un medico crede dapprima a tutta la medicina,
un teologo a tutta la sua filosofia.
Essi divengono sapienti, quando non credono più a nulla”Voltaire
Stegano M.: Omeopatia Bioenergetica. L’omeopatia rivista secondo le leggi dell’agopuntura, Ed. Tecniche Nuove, 2° ed., Milano, 2001.
Questa seconda edizione, mantenendo saldi gli aspetti innovativi presenti nella prima per quanto riguarda l’identificazione e la prescrizione del rimedio più appropriato secondo il codice di lettura della Medicina Tradizionale Cinese, è stata arricchita da una sezione specifica relativa al concetto di Medicina Bioenergetica. L’introduzione del concetto ormai diffuso di Medicina Vibrazionale, il suo inquadramento nella dinamica delle Energie che costituiscono la Vita, una volta recepiti dal Terapeuta, ne consentono una sua ulteriore evoluzione sia interiore sia, inevitabilmente, professionale. Più che una “seconda edizione”, quindi, questo scritto ampliato e riveduto, dovrebbe essere considerato come un momento di ulteriore considerazione del concetto di “realtà” da parte del lettore più attento, sì da indurlo ad uno stato di consapevolezza superiore. Questa crescita sarà ottenuta soltanto grazie alle doti insite in ogni lettore che potrà trovare nel presente libro alcuni strumenti che gli permetteranno di ottenere un tale risultato. Ma non per tutti sarà la stessa cosa: difatti ognuno prenderà solo ciò che saprà e che potrà. Tutti coloro che lo vorranno potranno dunque trovare gli strumenti giusti per continuare la ricerca del Vero poiché, dicendola con Dante: “fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza”.
§ Brigo B.: Omeopatia in Dermatologia, Ed. Tecniche Nuove, Milano, 2001.
Giorno dopo giorno, la Medicina convenzionale si viene misurando con forme terapeutiche diverse, nella prospettiva di una Medicina integrata. Da tale confronto deriva la necessità di definire logica, ruolo, possibilità e limiti dell’Omeopatia nel trattamento delle varie affezioni. In particolare, la cute, elemento di confine e separazione tra il mondo interno ed esterno, sede frequente di manifestazioni patologiche sia acute che croniche, specchio della totalità dell’organismo, diventa “luogo” privilegiato per valorizzare il contributo dell’Omeopatia nella terapia delle manifestazioni dermatologiche. Dopo i primi due capitoli introduttivi su Omeopatia e Dermatologia, il testo propone l’applicazione terapeutica nelle varie forme di dermopatia, inquadrate secondo il criterio della lesione elementare prevalente. Nel capitolo seguente viene tratteggiato il profilo dei principali medicinali omeopatici che presentano un evidente interesse dermatologico. Nella parte conclusiva l’ausilio di schemi e di alcune immagini di dermopatie orientano il medico nella scelta del medicinale omeopatico specifico. In definitiva, la personalizzazione dell’approccio al paziente consente di utilizzare con efficacia l’Omeopatia secondo le modalità reattive personali nella terapia ordinaria di numerose forme di patologie dermatologiche.
Djebbar A.: Storia della scienza araba. Il patrimonio intellettuale dell’Islam, Ed. Raffaello Cortina, Milano, 2002.
Un libro prezioso si cela dietro un titolo troppo ottimista, se si considera quale impresa sembra affidare a un solo volume. All’inizio si resta perplessi nel constatare come una parte corposa dell’opera sia dedicata non tanto alla scienza araba o alla sua storia, quanto alla storia politica e culturale delle regioni che tra il IX e il XV secolo si sono avvicinate all’Islam, con lo scopo di ricostruire quel tessuto connettivo che permise la fioritura del periodo più felice della scienza araba. Si tratta, in effetti, di una scelta che permette di riconoscere in noi alcuni pregiudizi culturali. Così impariamo a considerare gli scienziati arabi non come copisti o traduttori, semplici conservatori o tramiti del sapere greco, egiziano o indiano, ma come tasselli insostituibili di una storia in cui rivestono ruoli rilevanti la struttura politica ed economica, come pure l’idea di cultura, di scienza e di conoscenza, proprie dell’impero musulmano di quel periodo. Tra le domande di Jean Rosmorduc e le risposte di Ahmed Djebbar, il dialogo è scorrevole e leggero; relega le pochissime formule a cornici che mirano a rendere trasparenti i concetti anche a chi è digiuno del linguaggio scientifico. E, se siamo messi alla prova da autori o titoli a noi sconosciuti, su cui il nostro occhio sembra scorrere con impermeabile velocità, non di meno questo libro ci offre una chiave per curiosare in un luogo.
Esposito B.: Fisiologia dei Meridiani Secondari, Ed. Nuova Ipsa, Palermo, 2002.
Il libro ha due meriti egualmente di pregio: in primo luogo il recupero di una dimensione “meridianica” in un periodo di dominio quasi incontrastato dell’ottica degli zang/fu; il secondo di occuparsi di fisiologia. Riteniamo, infatti, che sia lo studio dei meridiani, sia l’approfondimento degli aspetti fisiologici siano, negli ultimi anni, abbandonati dagli studiosi di agopuntura, più interessati alle meccaniche sindromiche degli Organi e dei Visceri ed agli aspetti clinici legati alla MTC. Nel libro traspare l’impostazione franco-vietnamita dell’A. che, in ogni modo, fornisce spunti originali, ripresi da altre Scuole, sul ruolo di Tendino-Muscolari, Distinti, Luo e Curiosi.
Bornoroni C.: Farmacologia Omeopatica, Ed. Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 2002.
Questo volume, frutto di più di venticinque anni di esperienza clinica dell’autore, si uniforma con il tipo di docenza che viene realizzata presso l’Istituto Superiore di Medicina Olistica e di Ecologia dell’Università degli Studi di Urbino. Questa didattica è in perfetta armonia con lo studio metodologico, anche se anacronistico, delineato da Samuel Christian Hahnamann e con l’obiettività clinica e le nuove acquisizioni scientifiche della medicina moderna. Gli argomenti trattati riguardano 33 farmaci omeopatici cosiddetti “policresti”, in quanto possiedono una vasta “patogenesi sperimentale” e quindi un ampio spettro di azione terapeutica. I farmaci descritti sono quelli più utilizzati nella patologia acuta, senza escluderli dalla patologia cronica; alcuni si adattano più a un quadro nosologico ben definito, altri identificano il loro quadro patogenico sperimentale con aspetti acuti o cronici di un cosiddetto quadro sindromico non nosologicamente distinto. Ogni farmaco omeopatico viene analizzato in conformità delle patogenesi precisate dal fondatore dell’Omeopatia e dai suoi allievi, tenendo sempre conto di due parametri fondamentali che caratterizzano l’Omeopatia: la visione olistica del malato e la tipologia sensibile, cioè l’insieme di quei denominatori comuni che accomunano alcuni soggetti particolarmente sensibili all’azione di una sostanza farmacodinamica. Per rendere più facili l’apprendimento e la memorizzazione delle patogenesi e più pratica la consultazione del testo, lo studio di ogni farmaco è stato suddiviso in sette settori ognuno dei quali rappresenta un aspetto conoscitivo e un quadro indicativo della sostanza in studio.
§ Bèimont E.: Ritmi del tempo. Astronomia e calendari, Ed. Zanichelli, Bologna, 2002.
Che giorno è oggi? Sembra una domanda peregrina, invece serve a farci riflettere sulla relatività del tempo, o almeno dei sistemi usati per misurarlo. Perché se a Milano e dintorni abbiamo pochi dubbi di essere nel 2003, altri potrebbero sostenere con altrettanta convinzione di trovarsi nel 1423, anno dell’Egira, o nel 5763/64 dalla creazione del mondo. Forse è stata proprio questa complessità ad affascinare il fisico Emile Biémont spingendolo a raccontare il rapporto dell’uomo con il tempo: impossibilitati a controllarlo, nota l’autore, abbiamo finito per glorificarlo. Così, se oggi ricorriamo a tecnologie sempre più sofisticate alla ricerca di una maggiore precisione, in passato si è affidata la gestione del tempo a demoni e divinità. Ne segue che una storia dei calendari, dei nomi dei mesi e dei giorni, del modo di dividere la giornata in ore, non è altro che una piccola storia dell’umanità. Che l’autore propone con garbo, aiutato da piacevoli illustrazioni che spaziano dai primi calendari babilonesi all’antichità classica e dai vecchi almanacchi illustrati ai calendari cinesi o balinesi. In fatto di misurazione del tempo, ci ricorda Biémont, tutto è davvero molto relativo: anche la durata di un giorno o di un anno, mille volte decisa e mille volte modificata al mutare di un regime politico o al nascere di una nuova religione. Partendo dalle necessarie premesse scientifiche che aiutano a capire su che base siano stati generati - spesso con qualche eccesso di fantasia - i diversi calendari, il saggio dedica ampio spazio alle tappe fondamentali della storia del tempo, dalla tradizione babilonese alla nascita del calendario gregoriano - quello oggi in vigore in gran parte del mondo - alla breve stagione riformatrice della rivoluzione francese. Senza trascurare le culture di altri paesi, dalla Cina all’India al Centroamerica: a conferma di come la nostra sia - almeno in fatto di calendari - solo una delle scelte possibili.
§ Speziale-Bagliacca R.: Freud Messo a fuoco. Passando dai padri alle madri, Ed. Bollati-Boringhieri, Torino, 2002.
Questo libro è la storia del pensiero di Freud nel contesto scientifico, medico e umanistico dell’Europa di fine Ottocento. Nella prima delle due parti in cui si articola il volume il pensiero di Freud viene confrontato con quello di medici, scienziati, ipnotizzatori e suggestionatori che operavano in Europa in quello scorcio di secolo. Il quadro che ne risulta mostra che Freud era in una posizione paradossale: figlio dell’Illuminismo si è trovato a confrontarsi con i fenomeni irrazionali della mente che non trovavano spiegazioni razionali. Il contesto scientifico-culturale di Freud aveva diverse radici. Da una parte, l’ambiente universitario di Vienna e il rigore metodologico di Von Brucke e Breuer. Dall’altra, il contesto non ortodosso che si collegava a Mesmer, Puysegur, la scuola di Nancy, l’insegnamento di Liébeault e di Bernheim. L’autore dedica pagine interessanti alla personalità di Mesmer, a quella di Charcot e di Janet. A quest’ultimo viene attribuita l’originalità di concepire l’isteria come espressione di una scissione della personalità capace di produrre emozioni e sintomi somatici non spiegabili con la logica razionale della medicina dell’epoca. Particolare attenzione viene dedicata al rapporto di Freud con Breuer e al suo «passaggio» di identificazione con Fliess, che ha costituito il momento trasformativo in cui Freud abbandona il rigore della scienza tedesca dell’epoca per un’avventura che doveva concludersi con la scoperta della psicanalisi. Non vengono risparmiate critiche alla cultura maschilista dell’Ottocento, di cui Freud è stato un esponente, né viene taciuta la conflittualità del primo nucleo di psicanalisti intorno a Freud, che produce la rottura di Freud con alcuni suoi importanti allievi come Jung, Reich e altri. Tale rottura è sempre legata anche alla difesa a oltranza che Freud compie dei principi cardine della psicanalisi: la rimozione, l’inconscio, la sessualità infantile. Questi concetti importanti appartengono ai lavori metapsicologici, scritti da Freud durante la grande guerra 1915-18. Dopo la guerra, l’avventura catastrofica del nazifascismo in Europa ridimensiona la psicanalisi e costringe Freud all’esilio. Speziale-Bagliacca descrive bene in questa prima parte le tappe del pensiero freudiano: la prima e la seconda topica, le trasformazioni del suo pensiero rispetto al transfert e al controtransfert, il lavoro sul sogno, la polemica mai finita all’interno del movimento psicanalitico e, infine, le difese messe in atto nei confronti dei numerosi nemici della psicanalisi che, allora come ora, pullulano nel mondo occidentale. L’autore non risparmia a Freud la critica di aver fatto un errore strategico nel pensare che chiunque avrebbe potuto maneggiare uno strumento così delicato e potente come la psicanalisi. La seconda parte del libro è forse la parte più originale: Die Mütter (Le madri). Qui Speziale-Bagliacca sostiene l’ipotesi che il complesso materno possa avere fortemente influenzato Freud e averne determinato il modo stesso di analizzare i pazienti. Si riferisce in particolare ai manoscritti del diario dell’analista americano Smiley Blanton in cui parla della sua analisi con Freud. Dal diario emerge che Freud fosse più interessato a prendere pazienti che volevano diventare analisti piuttosto che pazienti con cui esercitare le funzioni terapeutiche. Emerge anche l’immagine idealizzata di un analista che ai nostri occhi oggi appare poco ortodosso: disquisiva con i suoi pazienti, raccontava fatti suoi, parlava della sua collezione di reperti archeologici, teneva sempre vicino a sé la sua cagna chow-chow. Anche nel parlare del Freud clinico, Speziale-Bagliacca non risparmia alcune critiche, soprattutto alla sua difficoltà di riconoscere il transfert negativo. Riporta, a riprova, una intera seduta del 27 febbraio 1930 in cui il sogno del paziente Blanton sembra non sia stato colto in tutte le sue sfaccettature, soprattutto in quella relativa al transfert negativo e alla difesa rispetto all’asimmetria della relazione. La fine del libro contiene una breve messa a fuoco del problema epistemologico della scientificità della psicanalisi. In questa parte viene sottolineata la necessità di mantenere per ciascun metodo scientifico i propri confini e la necessità di perfezionare lo statuto scientifico della psicanalisi per evitare confusioni epistemologiche. Viene colto dall’autore il passaggio da un ruolo essenzialmente paterno che dominava il pensiero di Freud a un ruolo prevalentemente materno che viene dopo gli anni trenta con Melanie Klein. L’ipotesi interessante che l’Autore fa è che il padre sia stato posto al centro della scena edipica di Freud come negazione del suo stesso «complesso materno».
Peilin S. (Ed.): Treatment of Pain with Chinese Herbs and Acupuncture, Ed. Churchill Livingstone, London, 2002.
L’argomento potrebbe apparire logoro, esausto, variamente percorso in ogni direzione. Ma questo testo ci dimostra che una trattazione sistematica ed organica non era ancora stata ben composta. Dopo l’introduzione ed un ampio studio fisiopatologico sul dolore (somatico e viscerale), si differenziano per categorie topografiche le sindromi algiche, analizzando per ciascuna forma l’etiopatogenisi tradizionale cinese e precisando schemi di trattamento erboristici ed agopunturali. Il taglio è pratico ma i contenuti sempre molto chiari, dettagliati, profondi.
§ Corbellini C.: Agopuntura. Una terapia antica per l’uomo postmoderno, Ed. Tecniche Nuove, Milano, 2003.
Il libro ripercorre la storia dell’agopuntura e presenta le scuole di pensiero cinesi per conoscere l’atmosfera culturale in cui si è sviluppata l’agopuntura, perché solo una visione epistemologica ci permette di approfondire un tema così affascinante. La trattazione dei fondamenti e del percorso diagnostico-terapeutico, permette di comprendere la validità attuale di una medicina che, basandosi su una rigorosa osservazione, ha anticipato di migliaia di anni molte recenti scoperte mediche. Infatti, si tratta di una medicina fondata sul concetto di salute, che mira a prevenire le malattie e a curarle, stimolando e modulando le capacità reattive dell’organismo. Si dà notizia dei risultati delle ricerche e degli studi clinici poiché, pur essendo l’efficacia dell’agopuntura insita nei successi terapeutici ottenuti in milioni di persone per migliaia di anni, nondimeno sono fondamentali le verifiche sperimentali, che hanno convalidato il trattamento in Occidente. Importante anche la ricerca di base in quanto, oggi, attraverso le nuove tecniche dinamiche di imaging, è possibile individuare anche le modificazioni funzionali indotte dell’agopuntura. Infine vengono trattate nella maniera più completa possibile le indicazioni, per permettere al lettore di conoscere le numerosissime applicazioni terapeutiche dell’agopuntura.
§ Schoefer Happ L. U.: Qi Gong. Per migliorare la vista e l’udito, Ed. Pisani, Milano, 2003.
Dopo una esauriente premessa sullo sviluppo storico e dottrinario del Qi Gong l’A. presenta semplici esercizi, tecniche di automassaggio e digitopressione, che aiutano a preservare e migliorare le capacità di vista ed udito. La lettura è stimolante e riserva più di una originale notazione.
Xingjian G.: Il libro di un uomo solo, Rizzoli, 2003.
E’ la storia d'amore, tormentata e sensuale, tra un maturo intellettuale cinese in esilio e un' "ebrea fornita di un cervello tedesco e che parla cinese", Margarethe; ed è il sofferto racconto della vita in Cina durante la Rivoluzione culturale, l'epoca in cui i figli denunciavano i genitori, i vicini spiavano i vicini, gli artisti - come accadde a Gao - bruciavano i propri quadri e le proprie poesie. Tra autobiografia e finzione narrativa, le riflessioni sulla persecuzione politica e la fede nella letteratura di un maestro del nostro tempo. Gao Xingjian, che vive esule a Parigi, ha vinto il Nobel nel 2000. Da giovane, in Cina, aveva studiato medicina.
§ Sillove D., Manivasagar V: Dominare gli attacchi di panico per vivere meglio, Ed. Armenia, Milano, 2003.
Spiega come vincere il panico ricorrendo alla terapia psicologico-cognitiva che si basa su tecniche atte a modificare gli schemi di pensiero negativi. Gli autori assicurano che il paziente può riuscire a controllare o eliminare gli attacchi di panico. La lettura è piacevole, lo stile convincente, la capacità di empatia considerevole.§ Sadler W.E.: I Ching del Manager, Ed. Età Dell’Acquario, Milano, 2003.
Chi vive un'intensa vita professionale può trarre da questo antico libro oracolo cinese ispirazione per una condotta retta e produttiva. L’A testimonia una profonda conoscenza dei Ching e della loro interpretazione, oltre ad una competenza sinologica davvero inconsueta. Lettura formativa anche per chi non ha ruoli decisionali, ma per tutti coloro che, con pacatezza, si aggiungono a raggiungere la serenità anche nello stress del quotidiano.§ Scholem G.: I segreti della creazione, Ed. Adelphi, Milano, 2003.
Con magistrale limpidezza Scholem ci espone il drammatico racconto «preliminare» delle dieci sefirot o «sfere» in cui si dispiega la vita segreta della Divinità, emersa dall’insondabile En Sof, e il mistero della Creazione secondo la Qaballah. L'insegnamento qabbalistico è una via iniziatica tradizionale completa, che si snoda attraverso le Sephiroth, le quali non sono che modificazioni di Kether-Uno, come per i vedanta l'universo non è che una modificazione di Isvara.§ D’Anna N.: René Guénon e le forme della Tradizione, Ed. Il Cerchio, Milano, 2003.
Una saggio sul pensiero di Guénon che illumina il lettore e lo introduce all'opera del grande pensatore. L'Oriente: l'India, il Buddismo, il Taoismo e i loro influssi sul pensiero di Guénon. La Qabbalah, il Cristianesimo e l'Islam. Testo impareggiabile per chi intenda seriamente occuparsi di culture tradizionali.§ Shimon Alevi Z.B.: L’Albero della Vita, Ed. Xenia, Milano, 2003.
Il sistema mistico che è alla base della Cabbala, via esoterica dell'ebraismo e insegnamento segreto, applicato ai problemi del nostro tempo, all'esistenza pratica quotidiana, alla vita politica ed economica, al problema della morte e del tempo.
§ Bellavite P., Borghini F., Cappello L. et al.: Omeopatia costituzionale. Con elementi di Metodologia, Ed. Edi Lombardo, Roma, 2003.
Il testo affronta i temi più significati e più “caldi” della Medicina Omeopatica: Cos'é l'omeopatia? - Frammenti scelti di storia della medicina - Il superamento del dogma umoralista - L'evoluzione dei modelli clinici di riferimento - Vita e opere di Hahnemann - Storia dell'omeopatia in Italia - Etica ed epistemologia in omeopatia - Acqua e omeopatia - Interazioni farmacologiche in omeopatia - Composizione e preparazione del farmaco omeopatico - Le basi del modello omeopatico costituzionale - Storia dello studio delle costituzioni umane - Le forze energetiche fisiopatologiche - Le costituzioni secondo il principio embriologico - I biotipi misti - La cartella clinica in omeopatia costituzionale - La prescrizione in omeopatia costituzionale - Il drenaggio - I farmaci di base in omeopatia pediatrica costituzionale - Il temperamento del paziente pediatrico - Costituzione e modello di malattia cronica - Analisi antropometrica del somatotipo - Il consenso informato in omeopatia - Il rapporto tra medico e paziente: il counselling - Omeopatia e medicina convenzionale - Il percorso legislativo delle medicine non convenzionali - Il processo di integrazione - Farmacoeconomia dell'approccio omeopatico - Ricerca di base e omeopatia - Modelli di verifica sperimentale in omeopatia - Immunofarmacologia omeopatica - Omeopatia e psicosomatica - Tra omeopatia e omotossicologia - Omeopatia e PNEI - Il repertorio come strumento clinico. Scritto da cultori di chiara fama corrdinati dal prof. Bellavite, è un testo essenziale e da non perdere.
§ Caspani F., Pellegrino A.: Dietetica cinese nella pratica clinica. Il Dao, la legge dei cinque sapori, Ed. Tecniche Nuove, Milano, 2003.
La dietetica nella Medicina Tradizionale Cinese ha sempre avuto un importante ruolo medico preventivo e curativo, al fianco delle altre discipline come la farmacologia, l’agopuntura, la moxibustione, le psicoginnastiche e il micromassaggio. I saggi cinesi e i dietisti imperiali nel corso delle dinastie hanno codificato gli alimenti basandosi sul Dao (Legge) dei cinque sapori (acidi, amari, salati, dolci, piccanti-frizzanti) a loro volta legati a cinque aspetti simbolici (Terra, Legno, Fuoco, Metallo, Acqua). Da questa antica classificazione discendono i principi dietoterapici applicati attualmente. La dietetica tradizionale cinese è quindi un argomento affascinante che gli autori hanno scelto di attualizzare rispetto al contesto occidentale in cui viviamo e alle acquisizioni della moderna scienza dell’alimentazione. Il punto di approdo è la definizione di un modello dietetico integrato, proposto come utile strumento complementare per la prevenzione e il trattamento di svariate malattie. Gli argomenti sono trattati con rigore e completezza e, proprio per consentire una migliore comprensione, alla parte più specificatamente dietoterapica vengono premessi alcuni capitoli che descrivono i concetti di base della Medicina Tradizionale Cinese. La sezione dedicata alla pratica clinica presenta invece gli interventi dietetici da effettuarsi nelle diverse patologie, introdotti dalla descrizione della sintomatologia presente nei quadri patologici esaminati. Si tratta quindi di un lavoro rivolto a medici e a cultori di dietetica o di cure naturali, comunque a operatori specializzati in grado di utilizzare coerentemente le virtù terapeutiche degli alimenti all’interno di un sistema medico complesso.
§ Zanardi M.: Conoscere e dominare Le Allergie, Ed. Red/Studio Redazionale, Como, 2003.
Un manuale che aiuta a capire cos'è un'allergia e che suggerisce come riconoscerla e contrastarla. Scritto in modo semplice e diretto, aggiornato alle ultime scoperte della ricerca, consiglia il meglio dei rimedi naturali e di quelli della medicina ufficiale.
Ossia tutto ciò che funziona veramente, perché accertato dalle più accurate indagini scientifiche e verificato nella pratica di centinaia di medici e terapisti.
§ Klausberndt V.: Colori. Come utilizzare pienamente il loro straordinario potere terapeutico, Ed. Red/Studio redazionale, Como, 2003.
I colori sono dotati di uno straordinario potere terapeutico: donano tranquillità, forniscono energia, stimolano l’organismo e favoriscono la sua capacità di autoguarigione. Ogni colore ha una sua funzione particolare e tutti concorrono al benessere complessivo dell’individuo. Questo libro ne svela i segreti e suggerisce come usarli nel modo migliore.Questo il sommario:
- Le proprietà dei colori fondamentali: giallo, rosso, blu.
- La terapia dei colori: per curare particolari disturbi o neutralizzare le emozioni negative.
- Gli esercizi con i colori: visualizzazione e disegno.
- I colori della casa e dell’abbigliamento: come sceglierli, come abbinarli.