ELEMENTI DI VALUTAZIONE IN AMBITO
GNATOLOGICO – POSTURALE:
INTEGRAZIONE CLINICA.
Francesco Deodato*, Carlo Di
Stanislao**,
Claudio Malpassi***, R. Giorgetti****, Bruno Venditti*****
* Professore a contratto di Gnatologia
Clinica (Ordinario : Prof. R. Giorgetti) Centro ATM.Università Degli Studi di Siena.
Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche
** Aiuto della U.O. di Dermatologia,
Centro Allergologico AUSL04, L’Aquila. Presidente AMSA
***Ricercatore Dipartimento
di Scienze Oftalmologiche e Nerurochirurgiche. Università degli Studi di Siena
****
Ordinario della cattedra di Ortognatodonzia e di Gnatologia Clinica. Direttore della Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia dell’Universita’ degli Studi di Siena.
****
Medico Agopuntore, Perugia
.... ringraziando tutti i colleghi e
gli amici che mi hanno fatto capire
che ... SPESSO… dipende dal punto di vista!
RIASSUNTO:
Convinti che la visione “olistica” del paziente necessiti
soprattutto di una rivalutazione della semeiotica clinica e di una approfondita
osservazione e raccolta anamnestica, gli Autori propongono, per l’approccio
alle problematiche gnatologico-posturali, elementi diagnostici caratteristici
della Medicina Tradizionale Cinese (quale l’osservazione della lingua) e ne
consigliano l’integrazione ai protocolli
tradizionali utilizzati.
Parole
chiave: Occlusione, Postura, MTC, ATM
ABSTRACT:
Sure that patient's olistic consideration needs above all a revaluation
of clinic semeiology, a careful observation and a anamestic collection; the
authors propose , for the approach to problems postural and gnathological,
diagnostic elements of traditional chinese medicine ( just like tongue
observation) and suggest integration to used traditional protocols.
Key Words: Occlusion, posture, MTC, TMJ.
INTRODUZIONE:
La
sempre più grande attenzione posta sulle interrelazioni occlusione –
postura e l’ampia informazione, e
troppo spesso disinformazione, esercitata da mass- media e da molti operatori del settore ci sta
portando verso una estremizzazione diagnostica e terapeutica, in nome di un
approccio “ olistico “ che spesso di olistico ha veramente poco.
La tendenza delle molte scuole di pensiero è quella di proporre
approcci diversi per la risoluzione delle stesse problematiche. Abbiamo
sottolineato (1) come l’ottenimento di risultati soddisfacenti sullo stesso
individuo, o nel medesimo ambito, attraverso interventi eseguiti su distretti
anatomicamente differenti, possa testimoniare un’importante adattabilità di un
sistema che si modifica interamente a seguito di sollecitazioni indotte; così
come abbiamo sottolineato spesso
una stretta correlazione funzionale tra strutture
topograficamente lontane.
Partendo dal presupposto che non
dovrebbero esistere interessi commerciali od economici nel proponimento di
terapie sanitarie e quindi che i risultati proposti in letteratura possano
essere considerati effettivamente
utili ed ancora che non si possa parlare di
“effetto placebo” nei ripristini funzionali ottenuti attraverso terapie di cui
non siano completamente noti gli effetti su sistemi di cui non si conosca
altrettanto approfonditamente la risposta specifica, ci siamo domandati come
mai ci sia un così vasto
proponimento terapeutico per le patologie disfunzionali in ambito gnatologico e
posturale.
La risposta che ad oggi ci sentiamo di
dare è: In ogni approccio cambia il punto di vista, cambia la considerazione
delle “ sfumature” prese o non prese in considerazione e soprattutto cambia il
distretto su cui si pone l’attenzione. Alla fine ognuno propone la soluzione
più adatta per quello che è riuscito a cogliere nel campo in cui è più ferrata
la sua conoscenza
Risulta
essere estremamente affascinante il fatto che, nonostante l’approccio super
specialistico, il sistema risponde frequentemente modificando sintomatologie
e/o funzioni anatomicamente e
fisiologicamente apparentemente lontane tra loro, verso la direzione
voluta. Se questo è possibile, probabilmente i vasti cortei sintomatologici
individuati e i coinvolgimenti di organi ed apparati differenti nello sviluppo
di una problematica “ globale” hanno matrici comuni o quantomeno strettamente
interdipendenti.
In questa ottica è possibile accettare
e non screditare molti tipi di approcci diagnostico-terapeutici su cui si può
concordare o discordare ( sempre in virtù del proprio punto di vista), ma di
cui a nostro parere è bene prendere nota. Naturalmente il confine tra corretto approccio
scientifico e scorretta disinformazione a fini diversi dipende sempre dalla
correttezza dell’operatore.
Utilizzando la
visione funzionale espressa in Medicina Tradizionale Cinese ad esempio, oltre
alle afferenze trigeminali ed alle informazioni che gli anatomofisiologi ci
hanno fornito e continuano a fornirci con estrema precisione, non risulta più così strano che equilibri
muscolari di distretti lontani tra
loro siano collegati funzionalmente .
Premesso che la nostra proposta vuole
essere integrativa agli altri sistemi di valutazione funzionale e non esclusiva
e che siamo fermamente convinti che gli approcci “ funzionali “ vadano intrapresi solo dopo aver accuratamente
escluso ogni tipo di patologia organica attraverso la classica procedura di investigazione medico–scientifica,
vogliamo sottolineare quanto sia importante rivalutare in ambito diagnostico un
interrogatorio approfondito ed una altrettanto scrupolosa osservazione del
paziente, non limitando tutto ad una
sterile analisi di esami strumentali o analisi di laboratorio: in altre
parole una rivalutazione della semeiotica clinica per una più esatta
formulazione diagnostica e conseguentemente richiesta strumentale.
Negli
ambiti “ multidisciplinari” esiste una continua necessità di integrare elementi che permettano di “affinare”
l’esecuzione di una attenta diagnostica differenziata e di ampliare il proprio
punto di vista per tendere verso l’approccio “ olistico” così
ricercato.
Attraverso
un attento interrogatorio del paziente è intanto possibile avere un’idea abbastanza precisa sul tipo di problema
da approfondire: ad esempio sarà possibile
evidenziare patologie a prevalenza biomeccanica quali ad esempio laterodeviazioni funzionali mandibolari,
incoordinazioni condilo-disco temporali delle ATM (riducibili o non
riducibili), alterazioni della funzionalità articolare secondarie a traumi (
fratture, colpi di frusta) o ad interventi incongrui eseguiti in ambito occlusale (protesi incongrue,
terapie ortognatiche scorrette e causa di dislocamenti patologici
articolari), e patologie a
prevalenza muscolare, un tempo definite “sindromi miofasciali”,.
Indubbiamente
non esiste una differenziazione stretta tra le due categorie considerato che
una alterazione instauratasi in un ambito può successivamente
interessare anche l’altro ed altrettanto chiaramente (se si escludono i danni
iatrogeni o traumatici) ogni soggetto manifesterà il disequilibrio nel suo
distretto di minor resistenza e secondo le proprie caratteristiche tipologiche
individuali ( 3).
Generalmente, nel primo tipo di
paziente si tenderà ad approfondire con Rx o RMN in primis lo stato
intraarticolare e solo successivamente lo stato posturale impostando una terapia a prevalenza
biomeccanica; nel secondo invece si indagherà sul suo stato posturale (
attraverso tutto ciò di cui si può disporre: test clinici funzionali, elettromiografia, stabilometria,ecc.) e
la terapia verterà sulle probabili cause di disequilibrio muscolare e, nelle
valutazioni più attente, viscerale.
Soprattutto in quest’ultima categoria è
facile trovare soggetti che hanno già intrapreso interminabili cicli di terapie
“mirate” senza risultato ed a cui vari specialisti hanno proposto
approfondimenti circa “particolari”
quadri patologici. Sono spesso soggetti che migliorano poco e per poco
tempo o nei casi peggiori affatto, che lamentano algie varie e quadri
inspiegabili, discontinui ed in continua evoluzione; il classico quadro che
“anatomicamente e funzionalmente”, secondo gli esami strumentali, non rivela
alterazioni tali da giustificare la sintomatologia .
Per
approfondire l’indagine su questo genere di paziente può essere utile conoscere
l’inquadramento diagnostico che la medicina tradizionale cinese propone;
spostando infatti l’attenzione dal piano biomeccanico (articolare o posturale)
a quello energetico–funzionale, si può indirizzare in maniera differente
l’interrogatorio ed approfondire problematiche eventualmente presenti ma sino
ad allora non considerate e così facendo si può frequentemente riscontrare, ad
esempio, concomitanza tra clima, emozione, alimentazione , attitudine
caratteriale, stagione e patologia.
D’altronde
se nella visione globale dell’individuo
siamo concordi nell’affermare che un problema articolare (biomeccanico
puro) possa creare patologie ed algie a distanza attraverso meccanismi riflessi
di integrazione, dobbiamo altrettanto concordemente sostenere che algie
dell’ATM o disequilibri posturali possano
comparire in quadri disfunzionali di altro genere.
Cenni Sulla MTC
Secondo
la medicina cinese l’universo è definito e spiegato attraverso due sistemi: uno
rappresentato dalla dicotomia opposta e complementare Yin / Yang, l’altro dalla
divisione di tutti i fenomeni della vita in cinque categorie o movimenti” (4).
E’ importante sottolineare che lo Yin e lo Yang sono complementari l’uno
all’altro e che si trasformano l’uno nell’altro (5) e che i cinque elementi
(legno, fuoco,terra, metallo, acqua) racchiudono “qualsiasi oggetto o fenomeno
, fisico o psichico, materiale o immateriale”. Ad ogni Elemento-Movimento è associata una
stagione, un viscere (cavo) ed un organo (pieno), un colore, un sapore, un
sentimento, particolari tessuti del corpo, secrezioni, ecc.. ed ogni individuo,
in base alle sue caratteristiche morfopsicobiotipologiche, si collocherà
prevalentemente all’interno di una di queste logge energetiche. I vari elementi
sono strettamente correlati funzionalmente tra loro da precisi cicli di
generazione, controllo e dominazione e la perturbazione di uno o più di essi
genera la patologia. Viceversa, il loro equilibrio consente il mantenimento di
un buono stato di salute psico-fisica.
Esame della lingua
La diagnosi attraverso l’esame della
lingua è ritenuta da molti autori estremamente attendibile, anche più di quella
pulsologica (8). Il colore del corpo della lingua riflette quasi sempre la
condizione reale del paziente, mentre ad esempio una frequenza pulsologica può
variare a seconda dello stato emozionale del paziente e/o del suo affaticamento
fisico anche solo momentaneo. L’osservazione del colore del corpo della lingua
risulta di estrema importanza nelle patologie croniche, mentre in quelle acute
assume grande rilievo l’esame dell’induito. Esiste una precisa corrispondenza
topografica tra aree della lingua ed organi, ed attraverso l’osservazione di
queste si può diagnosticare la funzione degli organi e delle rispettive logge
energetiche.
Materiali
e Metodi
Abbiamo formulato una semplice cartella
clinica di autovalutazione
integrando elementi diagnostici che permettessero un rapido e semplice
inquadramento secondo la MTC. La cartella,
formulata, perché risultasse estremamente semplice nella compilazione e nella
decodifica e nella speranza che possa essere utilizzata da altri operatori
anche per aumentare la casistica clinica, è stata distribuita ai soggetti che,
presentatisi a visita gnatologica–posturale non evidenziavano particolari
patologie di ordine biomeccanico articolare o posturale e che riferivano
sintomatologie diffuse. Dopo aver escluso, come di prassi, con eventuale
diagnostica per immagine o di laboratorio, la presenza di quadri patologici
importanti, è stata eseguita una foto alla loro lingua ed è stata fatta
compilare la scheda ( fig.1).
Attraverso la decodifica effettuata
secondo i criteri utilizzati in Medicina Cinese è stato possibile notare come
in tutti i soggetti presi in esame si evidenziasse un disequilibrio
energetico–funzionale che poteva giustificare non solo le problematiche
gnatologiche e posturali riferite, ma anche altre omesse dal paziente durante l’anamnesi perché
ritenute da lui probabilmente
non interessanti.
A
scopo dimostrativo riportiamo un caso clinico di
cui alleghiamo la cartella e la foto della lingua ( fig. 2).
Fig.1: CARTELLA DI VALUTAZIONE
SIG. B.D.. Età: 26 anni
DATA
RICHIESTA DI VISITA PER: Algie e tensioni emicorpo sx: ATM,
collo, braccio, dorso,tremore all’occhio sx
N.B.:
croci con una x la risposta o la scriva vicino alla domanda
Quale è la sua stagione preferita?:
estate e la stagione che le piace
meno?: Inverno
Quale tra queste condizioni climatiche preferisce?: CALDO, UMIDO, VENTO, PIOGGIA,
SECCHEZZA
E quale la infastidisce di più? :
Umido
Ha più frequentemente bisogno di : CALDO
/ FREDDO
Ha una grande sudorazione?
SI / NO
Durante la giornata ha bisogno di bere MOLTO /
POCO Preferisce
bevande : FREDDE/ CALDE
Naturali
Più frequentemente ha la bocca SECCA / UMIDA
Quale è il suo colore preferito: ROSSO / ARANCIO/ NERO/ GIALLO/ BLU / VERDE / BIANCO
Qual’è tra questi il sapore che preferisce: DOLCE, PICCANTE,SALATO,
ACIDO, AMARO
Ha frequentemente mani: FREDDE / CALDE piedi: FREDDI / CALDI Viso:
FREDDO / CALDO
Soffre od ha sofferto nell’infanzia di
: problemi respiratori: SI / NO allergie SI / NO
Soffre di problemi digestivi? SI / NO Se sì, quali? Es: coliti, gastriti,…
Generalmente le sue feci sono: SOLIDE / MORBIDE le sue urine : CHIARE
/ SCURE ( CARICHE)
Orinazione:
FREQUENTE
/ SCARSA
Sonno : REGOLARE/
IRREGOLARE /SUPERFICIALE/PROFONDO
Addormentamento:
FACILE / DIFFICILE
Sonno : RISVEGLI
FREQUENTI DURANTE LA NOTTE / RISVEGLI PERIODICI SEMPRE
APPROSSIMATIVAMENTE ALLO STESSO ORARIO ( in primavera frequente dall’1 alle
3)
Ha difficoltà
ad alzarsi al mattino?
SI/NO Ha
stanchezza serale? SI/ NO
Le sue unghie tendono a spezzarsi con facilità? SI / NO particolarmente quelle di: MANI / PIEDI
La sua cute è SECCA
/ GRASSA
Soffre di Cefalea:
SI / NO Localizzata dove? tempie
,nuca
Es: nuca, fronte, tempie,vertice della testa
La sua cefalea è scatenata da agenti
atmosferici? SI Es. vento,
freddo, caldo, umido…
Presenta RIGIDITA’ NUCALE SI / NO sporadicamente
Carattere: Solitamente
è : GIOIOSO/A, RIMUGINATIVO/A, TRISTE, TESTARDO/A, COLLERICO/A
Fig. 2.: Foto della Lingua
Fig 3: Occlusione Frontale
Fig 4: Occlusione Laterale Sx
Fig. 5 : Occlusione Laterale Dx
L’esame dell’occlusione evidenzia la
perdita in età precoce del primo molare permanente inferiore Dx con chiusura
dello spazio per inclinazione mesiale della corona del 4.7 ed una situazione di
seconda classe dentaria. Il distretto più compromesso occlusalmente
risulterebbe quello Dx, mentre la sintomatologia è più marcata a Sx ( dove
occlusalmente si nota solo la rotazione del secondo premolare inferiore).
All’esame posturale si evidenzia un leggerissimo ipertono della muscolatura
rotatoria esterna dell’arto inferiore Dx che addirittura si normalizza portando
le arcate in occlusione. Gli altri test posturali eseguiti risultano nella norma.
Alla palpazione muscolare ed articolare
del distretto cranio-cervicale si rileva dolore a tutti i distretti articolari
dell’ATM Sx (sinovie, legamenti, zona bilaminare, tessuto retrodiscale) e
soltanto alla sinovia supero-anteriore Dx,; inoltre dolore molto marcato a Sx
ai seguenti muscoli: pterigoideo laterale, mediale, massetere superficiale e
profondo, temporale anteriore e posteriore, trapezio, sternocleidomastoideo,
fasci retronucali mentre a Dx si rileva un leggerissimo fastidio allo
pterigoideo laterale e mediale.
L’esame
della lingua evidenzia calore al
centro (stomaco), che, considerata la stagione dell’esame (primavera) potrebbe
dipendere da calore nello stomaco
(per vuoto di sangue del fegato ed invasione da parte di questo).
La cartella clinica compilata
conferma quello che poi si evidenzierà anche anamnesticamente e clinicamente: i
problemi prevalenti nell’emicorpo Sx, il tremore all’occhio sx, la cefalea
primaverile a localizzazione temporale, i fastidi con il vento, il bisogno di
dolce (per riequilibrare la
“terra”). Peraltro, con estremo stupore da parte del paziente, prima che
fosse compilata la cartella , a seguito dell’ispezione della lingua si potevano presumere i problemi relativi
alla presenza di calore nel rene (cistiti, bruciori alla minzione) e del fegato
con deficit di sangue (mestruo con stillicidio e doloroso) effettivamente poi
confermati. Nei periodi di
particolare sovraccarico, sono riferite parafunzioni a carattere serratorio
(clenching), non manifeste invece quando il sistema risulta in equilibrio. Allo
stesso modo, dispositivi occlusali ( bite, ecc.. ) sono mal tollerati durante i
periodi “più a rischio” non perché non funzionino o siano scorrettamente
progettati, ma solamente perché in quel momento
il vento interno agita il soggetto che diviene più intollerante alle
sollecitazioni (ad ogni sollecitazione estena!) ed i dispositivi finiscono per
essere riposti o per generare sfiducia nell’operatore.
A
nostro avviso nella valutazione di questo soggetto si deve tener ben presente
che il punto fondamentale è che in quel momento, quel particolare sistema ha
bisogno di attenzione su un altro distretto, la cui ottimizzazione potrà abbassare il livello di soglia e
permettere il riequilibrio funzionale biomeccanico con maggiore collaborazione
da parte dell’individuo.
Un
approccio terapeutico più completo comprenderebbe pertanto (oltre alla
focalizzazione dell’attenzione sull’assenza del primo molare inferiore Dx.,
sull’eventuale ipertono dei muscoli elevatori mandibolari ed eventualmente sui
possibili danni da compressone intraarticolare con approfondimento del nesso causa–effetto su eventuali
problemi posturali (cervicalgie con eventuali brachialgie, dorsalgie,
lombalgie), nonché una serie di
indicazioni dietetiche, comportamentali ed eventualmente un riequilibrio
energetico individuale funzionale nei periodi
stagionali a maggior rischio di
patologia. Non intendiamo assolutamente indicare “tecnicamente” preferenza su
alcune metodiche terapeutiche (agopuntura, massaggio…) piuttosto che altre
(omeopatia, fitoterapia..), ma esclusivamente
evidenziare come esistano frequentemente risposte esaudenti a fenomeni e
problematiche che, ad uno sguardo superficiale, sembrerebbero irrisolvibili o
non relazionabili tra di loro.
Risultati
e Considerazioni
Nello studio che abbiamo avviato con
queste modalità ed a cui appartiene il caso riportato sembra evidente che, ad
esempio, i dolori localizzati nell’emisoma Sx , le cervicalgie , la rigidità
nucale e le lombalgie corrisponderebbero frequentemente ad un eccesso di Yang
per deficit dello Yin del rene o del sangue e questo dato concorderebbe con
quanto riportato in letteratura (6), considerato il fatto che i meridiani Yang
circolano sulla superficie dorsale del corpo.Viceversa dolori nell’emiparte Dx
o nel distretto ventrale del corpo (es. dolori sovra e sottoioidei o dolori di
tipo sternale) possono evidenziare un aumento dello Yin per deficit di Yang.
Ancora
più specificatamente, a dolori e tensioni dell’emiparte Sx della testa si può
associare un disequilibrio del fegato
( frequentemente vuoto o stasi del sangue) e della vescica biliare per i problemi dell’emiparte Dx ( 5).
Nahmani, illustre kinesiologo e posturologo francese,
definisce l’apparato masticatorio come il tratto di unione tra le catene
muscolari anteriori e posteriori, con mandibola e lingua direttamente connesse
alle catene muscolari anteriori e con
il mascellare superiore
direttamente legato, attraverso il cranio, alle catene muscolari
posteriori.( 7)
E’
possibile tracciare una correlazione tra quanto sopra esposto (che, come ogni schematizzazione, non
deve mai essere assolutizzata!): disturbi delle catene posturali
posteriori potrebbero essere correlati a disequilibri dello Yang, problemi di
mandibola, lingua, e quelli delle catene
posturali anteriori a disequilibri
dello Yin. Basti pensare, d’altronde, al decorso dei meridiani Du Mai ( “ Mare
dei meridiani Yang”) e Ren Mai ( “Mare dei meridiani Yin”): il primo corre
lungo il dorso giungendo sino al Du 26 ( sulla linea mediana del viso lungo il
solco naso-labiale) ed influenza schiena, spina dorsale, parte posteriore del
collo e della testa e si utilizza per lombalgie croniche, per rafforzare la
schiena, per la cefalea, il collo rigido, le vertigini, gli acufeni,ecc..; il
secondo corre lungo il ventre ( ed ha come ultimo punto il Ren 24, situato nel
solco labio-mentoniero) e può essere usato per nutrire l’energia Yin del corpo,
tonificare il sangue e lo Yin e ridurre i sintomi di calore – vuoto (vampate
di calore, sudorazione notturna, ansia, irritabilità) ( 5)
Lo studio è
ancora in corso, ma i risultati sino ad oggi ottenuti sembrano essere
estremamente interessanti e
sicuramente meritevoli di approfondimento.
Indirizzo dell’autore:
Francesco
Deodato, via Tripoli 61- 58100- Grosseto
Tel e fax 0564
417719
E-mail francescodeo@tiscalinet.it
BIBLIOGRAFIA:
F.DEODATO, C. DI STANISLAO, B.PATANE’:Correlazioni tra Occlusione, Respirazione e Postura: letteratura, considerazioni e proposte, Riv. It. D'Agopunt., in press.
NANNELLI P., TRUSENDI R., DEODATO F., PANTI M., MALPASSI C., CERRETTI A., LANDINI S., DE LUCA S., ANTONIANI R., CATTANEO C., TEDESCO P.: “ Approccio Multidisciplinare nell’esame dei rapporti tra disfunzioni delle articolazioni temporomandibolari e problematiche posturali”. Ortognatodonzia Italiana n°4 / 1999 511-517
F.
DEODATO, L. PAOLUZZI, R. GIORGETTI: “Gnatologia E Morfopsicobiotipologia:
Y.MOLLARD BRUSINI,C.J.BRUSINI : “La dietetica Cinese secondo la tradizione” RED edizioni1990.
G. MACIOCIA: “I fondamenti della Medicina Cinese” Casa Editrice Ambrosiana 2000
AAVV: “Libro Bianco Sull'Agopuntura e le altre terapie della Tradizione Estremo-Orientale”, Ed. SIA/CEA, Milano, 2.000
NAHMANI L. : " Kinésiologie: théorie e pratique . Tome 1 Paris: Comedent, 1990
G.
MACIOCIA : La diagnosi attraverso l’esame della lingua in Medicina
Tradizionale Cinese .Casa Editrice Ambrosiana 2001