"Utrum vitium est,. et
omnibus credere et nulli,
sed alterum honestius dixerim vitium,
alterus titius"[*]
Seneca, Lettere a Lucillo
"Cessai di lagnarmi e di mormorare del destino"
Saadi
"Sono le opere e non i ricordi a caratterizzarci"
E. Van Dike, Total Recall
"Quando muoiono i sogni che fine fa' il sognatore?"
F. Cracolici
Viviamo
in un'epoca davvero strana, in un periodo in cui "l'abito fa il
monaco" e dove apparire ed essere esprimono la medesima cosa. I sentimenti
che ci dominano sono la "paura", la smania del divertimento, la
necessità di globalizzarci e di comunicare, ma in modo quasi asettico ed
impersonale[†]. Così
internet sembra essere la "grande soluzione", al riparo da veri
contatti, distante da reali "conoscenze". Collegarsi, navigare,
"chattare", sono divenute le nuove "dipendenze" e non meno pericolose, a volte, di quelle
vecchie, farmacologiche o comportamentali. Non voglio certo tirarmi la zappa
sui piedi[‡]
ma mi chiedo (con altri in questi ultimi mesi) se davvero occupare un sito ed
insistere su di esso sia la soluzione per divulgare e comunicare in modo
corretto[§].
Più in generale, a questo punto, sono portato a chiedermi se, nel campo delle
MNC, la divulgazione sia stata davvero utile e giovevole alla causa che ci
aveva ispirato. Certo ha richiamato l'attenzione su una questione emergente, ha
sottolineato la necessità di recuperare nuovi valori all'interno del pianeta
uomo e nel rapporto terapeuta-malato; ma alla fine non ho smosso molto nella
direzione di confronto fra biomedicina ed olismo tradizionale o più recente. E
questo anche perché i confronti sono stati organizzati in modo impersonale,
sviluppati in maniera "politicamente corretta", con interventi
"rispettosi delle altrui differenze" e che non hanno portato davvero
ad asserire nulla e a cambiare niente. Certo, meglio questo clima che la
rissosità di certe iniziative[**],
ma sempre più evidente è la volontà di apparire, di presenziare e non di
aprirsi, ascoltare, migliorare e confrontarsi. In alcuni ambiti (ad esempio la
Società Italiana di Agopuntura[††])
si è fatto molto, anzi moltissimo ed encomiabili sono stati gli sforzi di varie
associazioni italiane (AMSA., Scuola di Agopuntura della Città di Firenze,
Sowen[‡‡]),
ma sono ancora poca cosa, rapidamente digerita, tritata, dimenticata, dopo
brevi flash su riviste di scarsa, scarsissima diffusione[§§].
Non
credo che la soluzione sia quella
di andare incontro a chi sostiene che l'EBM sia la risposta, solida, accettata,
sicura, in grado di fornire documentati puntelli alla ricerca[***].
Ci
siamo così impegnati a trovare e promuovere motivi scientifici per l’agopuntura
e la MTC da impantanarci nella palude (a noi ostile) dell’EBM, tagliandoci al
contempo fuori, sempre più visibilmente, dall’alveo delle scienze sacre di tipo
olistico e tradizionale, che, al contrario, hanno proseguito nel cammino del
recupero della tradizione e della purezza della “diversità[†††],
analogica, individuale e, principalmente,
antiaccademica[‡‡‡].
Comincio
a sospettare che dovremmo, dopo inutili sforzi integrativi, ritornare a
sottolineare (anche fuori da internet) la nostra differenza, gridandola e
sbandierandolo in modo "poco civile e corretto"[§§§].
Così
come l'accondiscendenza amicale ha avvelenato, nella mia generazione, il
rapporto fra padri e figli[****],
il tentativo di non essere polemici, di non cercare o provocare lo scontro sta
appiattendo la nostra scienza e la nostra medicina. Si dice che internet è la
struttura verbale del "peir to peir" ma, in effetti, parità di
linguaggio e di forza di penetrazione (i siti "alternatici" sono
tanti quanti gli "ortodossi") non garantiscono (anzi annullano) una
visibile e concreta differenza.
Per
scegliere occorre conoscere e per conoscere occorre sottolineare le peculiarità
e le differenze.
Invece
(io ed altri) ci siamo preoccupati di smussare gli angoli, di levigare le
asperità e forse così facendo abbiamo ottenuto una confusa, indifferenziata
omologazione che non giova né a noi né all'utenza[††††].
"Dopo
averci accettato ci ingloberanno", diceva il mio maestro Corrado
Sciarretta. Dopo il 1997 ed il documento dell'NIH[‡‡‡‡],
in effetti, più che di discussione si è trattato di lenta, amebica, omologante
fagocitosi. Nonostante i nostri tentativi di far comprendere che i gruppi di
pazienti trattati sono solo in apparenza omogenei, che il doppio cieco è
eticamente scorretto e, spesso, tecnicamente inapplicabile, che è rischioso e
difficile il raggruppamento per patologie se riguarda individui diversi[§§§§],
si sono levati scudi e muri di silenzio, quando non accese polemiche svilenti e
davvero poco produttive.
Ed
allora, anche se forse la trappola[*****]
internet non è il luogo ideale, ci impegneremo per mostrare, da questo numero
in poi, la nostra originalità di pensiero e di realizzazione, lontani dai
lucchetti creativi che ci eravamo imposti per tentare un dialogo che per molti
versi ci appare utopico e disatteso[†††††].
Scrivo questo di
getto e con foga, ma molto più soddisfatto di ieri e di quanti, ancora oggi,
per il riconoscimento, si sentono di barattare la loro specifica differenza.
Alcuni si sorprenderanno,
altri grideranno (strappandosi caifamente le vesti) all'incoerenza.
L'incoerenza non
voglio dire (con Goethe) che è frutto del genio, ma preferisco questa alla
dimostrazione di silenziosa imbecillità.
Avevo (con altri)
creduto nella integrazione ma, pur non rinnegandola, debbo dire che oggi
comporta una omologazione che rigetto e rifiuto.
Per coloro i quali
sosterranno che questo modo di vedere segna una battuta d'arresto nella
parabola storica delle MNC ricorderò, con Bergonzoni[‡‡‡‡‡],
che non sempre "chi si ferma è perduto, poiché, a volte, è semplicemente
arrivato".
Non so quanti mi
condivideranno, ma questi abbiano il mio sincero ringraziamento.
[*] "E' male fidarsi sia di tutti che di nessuno,
direi però che
il primo difetto è più onesto,
l'altro più sicuro"
[†] Trovo
perfetta e profetica l'analisi (riferita alla donna ma che si adatta benissimo
anche all'uomo) di C. Dowling: Perfect
Women, Ed. Summit Book, New York, 1988.
[‡] Noi su
Internet ci siamo e dal 1997 e con un successo crescente che si attesta, ad
oggi, su 5.000 accessi mensili di media.
[§] Il tenore di
molte richieste di lettori che pretendono consulti a distanza, senza alcun
contatto, senza comprendere l'importanza di una visita, di un esame fisico e
convinti che lunghissime lettere possono porre in condizioni di formulare una
strategia e per di più efficace, mi afferma che "la rete" può davvero
essere fuorviante e pericolosa.
[**] Mi riferisco
al già discusso incontro dell'ottobre 2000 sul confronto fra Medicina
Scientifica e Non Convenzionale presso l'Ordine dei Medici di Padova.
[††] Si legga per
maggiore chiarezza la mia prefazione alla Selezione dei Lavori del XX Congresso
SIA, su Riv. It. D'Agopunt., 2000, 99.
[‡‡] Si dia una
rapida occhiata alla rubrica Seminari, Corsi, Congressi de La Mandorla, nn
10-17, o si (ri)leggano i Siainform dal 10 al 16 (1998-2001).
[§§] Anche
interventi faticosamente costruiti e con svariati contributi tecnici, politici
e di settore, non hanno, in fondo, modificato un atteggiamento solo in
apparenza aperto ed invece tetragono e precluso ad ogni considerazione che non
fosse di tipo strettamente statistico e scientifico.
Si legga: Atti del Convengno Medicine non Convenzionali e politiche della salute,
Firenze, 5 dicembre 1998, Ed. Medicina e Salute/Verdi Gruppo Consiliare Regione
Toscana, Firenze, 1998.
[***] Dagli anni
ottanta psicologia e psicoanalisi hanno cavalcato l'evidenza scientifica,
uscendone non solo sconfitte, ma sovente del tutto snaturate. Si possono
leggere i vecchi ma sempre attuali:
-
Lazarus A.A.: Terapia Multimodale
del comportamento, Ed. Armando, Roma, 1982.
-
Debray Q.: Lo Psicopatico, Ed.
Armando, Roma, 1987.
-
Gori E.C.: Costruzioni Freudiane:
La Mente, Ed. Armando, Roma, 1988.
Oltre al più recente:
-
Cassano G.B.: Depressione e
cronicità, Ed. Pacini Medicina, Pisa, 1998.
[†††] Si leggano:
-
Kastner R.: Comunicazione al
Convegno su “Chinoni e sostanze chinoidi. Loro uso nella patologia
cronico-degenerativa, nei tumori e nelle dipendenze, Roma 8-9 giugno 1991,
Atti, Ed. B.E.R.I.A.R., Roma, 1991.
-
Fischer P., Ward A.: Complementary Medicine in Europe, Br. Med. J.,
1994, 309:107-110.
- Poggioli C.: Nostalgia delle origini. La tassonomia gerarchizzata della medicina omeobioterapica di A.O. Julian nel periodo post-moderno, Omeopatia oggi, 2001, 24: 6-27.
[‡‡‡] Si leggano:
-
Scimeca D.: La rantrée s’annonce chaude, Chaiérs de Biotherapie, 1995,
Set-Ago.: IV.
- Traidou P.: Evaluation scientifique de la prise en charge de la douleur par l’Acupuncture. Bai Hui, 1999, 12:10-27.
[§§§] In fondo
Aristotele c'insegna che conviene procedere per shock, se davvero vogliamo
essere incisivi. Anche la rete, a volte, riesce ad essere decisamente scorretta
e vorremmo riprendere la "vis satirica" e l'autenticità di siti come www.clarence.com, riportandola nel campo
delle MNC (ma occorrerebbe il piglio di un Daniele Luttazzi in splendida
forma).
[****] Si rammentino
i recenti e drammatici accadimenti di Padova e Novi Ligure, ad esempio.
[††††] Il fatto è
che la mia generazione trova difficoltà a rinunciare agli insegnamenti di Liss
e Baudella e cade, nonostante tutto, spesso nella trappola di prendere per
costruttiva la critica (altrui) totalmente ed aprioristicamente negativa.
Si vedano:
-
Liss J.: Un Nuovo Approccio alla
comunicazione, Es-Sé Psicodinamica, 1988, 5-6:25-27.
-
Liss J., Baudella D.:
Psicoterapia del corpo, Ed. Astrolabio, Roma, 1986.
[‡‡‡‡] Vedi La
Mandorla/Documenti.
[§§§§] Baccetti S., Di Stanislao C.:
Considerazioni sulle Metodologie di Ricerca in Agopuntura e Medicina non
Convenzionale, Libro Bianco sull'Agopuntura e le altre terapie della tradizione
Estremo-Orientale, cp. 3.3, Ed. SIA/CEA, Milano, 2000.
[*****] Uso questo
termine poiché ci proietta in una realtà virtuale che non è, ed anzi ci separa,
dalla realtà vera e quotidiana.
[†††††] Così la
sezione Agopuntura della monografia sulle Cefalee coordinata dal prof. Virgilio
Gallei per la Società Italiana per la Studio delle Cefalee, vedrà sì il nostro
contributo, ma con una lunga dissertazioni sul nostro modo di vedere la
malattia, la sofferenza, il trattamento ed il rapporto medico-paziente che
esula, precede e supera i dati clinici e le cosiddette evidenze scientifiche.
Allo stesso modo la dott.ssa Rosa Brotzu, che sta curando per la Boringhieri la
sezione agopuntura di un volume di AAVV sulla Psichiatria, si perorerà di
mostrare le peculiarità del ragionamento cinese e non solo di fornire dati e
numeri funzionali a chi crede in una medicina statistica ed epidemiologica. Allo
stesso modo il capitolo sulle MNC da me curato sul testo della Vallardi (Roma,
2000) "Le leggi dell'Ospedale", è tutto proteso a sottolineare la
prioritaria necessità di guardare all'agopuntura ed alla MTC come un'occasione
per rivedere e ridiscutere il rapporto medico-paziente ed il binomio
salute-malattia. Per tale motivo accarezziamo un nuovo progetto editoriale (che
vedrà riunite forze dell'ASMA e della Scuola di Agopuntura della Città di
Firenze), sulle "Metafore del Corpo", sulla possibilità di fare del
simbolismo una chiave di lettura aperta, diacronica, olistica ed unitaria.
[‡‡‡‡‡] "Il fatto" di E. Biagi, Rai
I, trasmissione del 19/3/2001, dedicata alla "pubblicità negli
ospedali".