Associazione Medica Per Lo Studio Dell’agopuntura
Scuola  Italo-Cinese Di Agopuntura
Ambulatorio Di Agopuntura E Moxa
Divisione Dermatologica Asl 04 L’aquila


Considerazioni personali sulla secchezza cutanea

Carlo Di Stanislao

 

“Sovente la ragione dell’insuccesso risiede nell’incapacità di ragionare,

nella mancanza di armonia tra ciò che è dentro e ciò che è fuori”

Huangdi Neijing Sowen, cap. 79, trad. A. Husson, 1973.

 

 

 


 

Riassunto: L’articolo analizza la secchezza cutanea (pifuzao) alla luce del simbolismo e dell’energetica estremo-orientale, suddividendo l’affezione e le cause per grandi linee (5 movimenti e Sangue) e schematizzando le stesse attraverso le  differenti tipologie (wuren). L’articolo è solo descrittivo e non ha pretese di esaurire il complesso argomento.

 

 

Parole chiave: secchezza cutanea, costituzioni, 5 movimenti, Sangue.

 


L'elasticità, tonicità, luminosità e levigatezza della pelle (in altre parole lo stato di perfetta salute che si definisce "ortodermia") dipendono dal contenuto d’acqua che il tegumento riesce a trattenere. Numerosi sono i fattori che influenzano l'i­idratazazione cutanea, sia di origine esterna (umidità, temperatu­ra, grado di esposizione solare, inquinamento, ecc.) che interna (stato endocrino-metabolico individuale) che, infine, alimentare (livello qualitativo e quantitativo nell’introduzione di alimen­ti, condizione di ipo ed ipervitaminosi, sviluppo di "tossici" a causa di alcolici, alimenti nervini, ecc.). La pelle di un indi­viduo adulto normale contiene circa il 60% di acqua, con ampie variazioni fra zona e zona: 70% a livello del derma superficiale e 20-25% a carico dello strato corneo. Sotto il profilo cosmeto­logico l'acqua rappresenta un fondamentale costituente plastifi­cante, in effetti, una perdita eccessiva d’acqua non solo rende la pelle secca, ruvida, opaca, ma anche meno elastica e meno adattabile a varie sollecitazioni esterne ed interne (si dice, infatti, che la pelle secca è anche disreattiva, vale a dire in grado di reagire con arrossamento, prurito, desquamazione a stimoli fisici e chimici diversi). In definitiva gli attuali studi dermocosmetici hanno evidenziato che l’idratazione cutanea è fattore proporzionale a tre condizioni d’ordine generale:


 

1.   La velocità con cui l'acqua raggiunge lo strato corneo a par­tire dagli strati inferiori;

2.   La velocità con cui è liberata attraverso l'evaporazione;

3.   Il potere idrorententivo da parte dello strato corneo.

La velocità di idratazione dipende dall’integrità del micro­circolo capillare del derma e può subire influenze dirette ed indirette in varie condizioni dermatologiche e generali (diabete, panniculopatia cellulitica, varicopatie ed insufficienza venosa, geloni, ecc.). In questo caso (sotto il profilo cosmetologico) il massaggio riattivante il microcircolo (manuale e meccanico), la non esposizione al freddo, l'impiego di farmaci (soprattutto vege­tali) che normalizzano i capillari (flavoni, polifenolici, anti­cianosidi, derivati azulenici, ecc.) sono da impiegare congiunta­mente. Nel caso in cui l'evaporazione avviene troppo tumultuosa­mente (come ad esempio nei pazienti con "dermatiti allergiche") occorre impiegare principi locali definiti emollienti, capaci di idratare ed ammorbidire lo strato corneo e suddivisi, in rapporto all'origine, in animali (urea, lanolina, colesterolo, spermaceti, cera bianca, cera d'api, allantoina, ecc.), minerali (idrocarburi derivati dal petrolio come vaselina e paraffina) e vegetali (oli vegetali vari ed estratti d’Achillea millefolium, Calendula of­ficinalis, Malva sylvetris, ecc.).Infine per potenziare la capa­cità di trattenere l'acqua occorre esaltare la produzione di un fattore individuato alla fine degli anni settanta, definita so­stanza X o NMF (Natural Moistorizing Factor), dotato di gruppi igroscopici ad azione superficiale e con un’azione idratante sul contenuto dell'acqua intercelllare. Tale fattore (individuato sotto il profilo chimico all'inizio degli anni ottanta) è compo­sto da aminoacidi (almeno 16 con prevalenza di serina e citrulli­na e tracce espressive d’acido glutammico e prolina), urea, alcuni oligoelementi (sodio, calcio, magnesio, fosforo, cloro, potassio), lattati ed infine l'acido piridin-5-carbossilico (o pirogallolo) che sembra la sostanza principale come fattore d’idratazione. Si è inoltre potuto dimostrare (con attenti studi dermatologici) che tutte le detersioni eccessive (saponi alcali­ni, lozioni alcoliche, saponi con laurilsulfonati, schiume da barba, shampooing troppo schiumogeni) determinano secchezza cutanea a causa della riduzione del NMF in generale e del pirogallolo (come sale sodico) in particolare. Esaminando al microscopio elettronico (dopo strappo con materiale adesivo) lo strato corneo d’individui con secchezza da errori di detersione, le lamine ap­paiono non più sovrapposte, frammentate, con fissurazioni a for­me di V le quali, oltre tutto, costituisco un ricettacolo per va­ri microrganismi che ivi allogati diventano difficilmente aspor­tabili e funzionano da veri e propri focolai per manifestazioni locali e a distanza. La riduzione d’acqua poi (per fatti sia congeniti e costituzionali sia acquisiti) è il primum movens di quel processo spiacevole ed irreversibili che si definisce "sene­scenza della cute". La pelle appare opaca, citrina, anelastica, solcata da macchie ed asperità cheratosiche, in preda a fatti degenerativi sempre più antiestetici fino a sfociare il forme pa­tologiche più gravi (cheratosi, epiteliomi, ecc.). Quindi, per ricapitolare, la pelle secca non solo è un fastidioso inesteti­smo comune a milioni di persone, ma produce danni progressivi che possono essere potenziati, esaltati, accelerati da non corrette norme igienico-alimentari e di vita (eccessiva detersione, pasti irregolari per ritmo, qualità e quantità, trucco eccessivo, fu­mo, alcolici, eccesso di caffè, ecc.).La cute secca diviene precocemente vizza e senile e tende ad essere più reattiva del normale con situazioni infiammatorie molto spiacevoli e spes­so difficili da eradicare.

In MTC i Liquidi Organici si definiscono Jin-Ye (i primi limpidi e chiari, destinati ad una circolazione in superficie i secondi torbidi e profondi) e sono considerati fonte di vita (riserva di energia e Sangue) e strutture in grado di irrigare l'organismo. Il capitolo della loro fisiologia è molto complesso (L.S. par. 36) e prevede il perfetto equilibrio della coppia detta Acqua-Fuoco (origine della vita e d’ogni manifestazione, costituzione e temperamento individuale).I cinesi ci affermano che i Liquidi Organici (l'acqua che imbibisce l'intero organismo) sono prodotti a livello della coppia Milza-Stomaco, trasportati dappertutto grasse ad una speciale funzione detta Triplice Riscaldatore, controllati (prevalentemente) da due Organi-Funzioni: il Polmone (Fei) che li scalda, li fa diffondere, li abbassa ed il Rene (Shen) che invece gli purifica, elimina le impurità, li trattiene e li manda in al­to. Inoltre i Liquidi sono in rapporto (secondo riflessioni cine­si moderne) con il Sangue (liquido profondo e strutturale della vera emotività dell'individuo) e con il sudore (chiamato han e definito "succo del cuore"). Queste relazioni già rilevano le diverse influenze fra secchezza, mancanza di liquidi e condizioni generali dell'organismo: turbe alimentari (Milza-Stomaco); turbe emotive con ripercussioni neuroormonali (collegamento con Sangue ed il Cuore); turbe metaboliche e microangiopatiche (relazioni col Triplice Riscaldatore), fattori costituzionali (interruzione dell'equilibrio fra Acqua e Fuoco). In altre parole in MTC sono presenti, ancora, gli embrioni delle conoscenze scientifiche che l'occidente avrebbe portato molto millenni dopo. Nel caso della "cute secca" possiamo avere:

1.   Difetto del microcircolo terminale per turbe neuro-endocrine o psichiche (turbe del Cuore e del Triplice Riscaldatore);

2.   Eccessiva vaporizzazione dell'acqua (per eccesso di Fuoco);

3.   Scarso potere ritentivo a livello del corneo (turbe del Polmone e/o del Rene

 Prima di presentare le diverse varietà in relazione allo studio costituzionalistico in medicina energetica, credo vada precisato un concetto: il significato di Triplice Riscaldatore.

Ci scusiamo per la semplicità didattica della spiegazione e co­munque vogliamo solo integrare il concetto al contenuto dell'ar­ticolo. Il pensiero medico cinese sull'argomento è così vasto che esistono antichissime scuole (ancora attive sia a Taiwan sia nella Cina Popolare) che affermano che tutte le malattie possono essere curate trattando il Triplice Riscaldatore. Inoltre una ricerca cinese degli anni ottanta (inserita nella bibliografia del GERA) dimostra ve i 23 punti del meridiano del Triplice Riscaldatore sviluppano (con puntura semplice su animali di laboratorio) un effetto endorfinico superiore a quello d’altri punti d’agopuntura. Inoltre un grande medico del passato (Wu Tang) ha scritto un trattato intitolato "Wen Bing Tiao Bian" in cui si dimostra che, a causa del fatto che il Triplice Riscaldatore protegge i vari organi dell'organismo, trattandolo adeguatamente è possibi­le curare le affezioni epidemiche (in cinese "shi re").

Per quello che ci interessa ricorderemo che questa funzione (pri­va di qualsiasi substrato organico) è in grado di governare la diffusione e progressione dei Liquidi nell'organismo, separando ciò che è puro da ciò che non lo è e permettendo ai Liquidi di raggiungere gli spazi fra le varie cellule. In questa sua regola­zione coopera con il Polmone, il Rene, il Grosso Intestino, La Milza e la Vescica. Da questo punto di vista il Triplice Riscaldatore (da alcuni au­tori moderni) è stato paragonato al circolo linfatico.

·       FUOCO YIN (Deficit funzionale del Triplice Riscaldatore): Si tratta di soggetti con scarsa personalità e scarso temperamento, timidi, introver­si, impacciati. Per usare una frase di un grande agopunture del passato· "sono individui che occupano poco spazio". Presentano turbe del microcircolo terminale, ma anche gravi disfunzioni me­taboliche. Hanno sovente una notevole facilità alle affezioni gravi, in altre parole alle complicanze da malattie anche leggere. La sec­chezza si esprime soprattutto al viso. Presentano spesso turbe del sudore. Spesso si registrano disfunzioni simpatiche di tipo ipo­funzionale (ipotensione ortostatica, brachicardia riflessa, sin­cope) e della ipofisi 8sopratutto sfera genitale).

·       ACQUA (Rene/Vescica): soggetti anergici, astenici, poco adatta­bili in situazioni di stress. Indecisi, agitati, privi di determi­nazione e d’iniziativa. Si possono definire esseri "smidollati", privi di reale forza interiore. Ridotta è soprattutto la capaci­tà di trattenere i Liquidi, la secchezza è sovente generalizza­ta.

·       METALLO (POLMONE): soggetti linfatici, pallidi, disordinati, malaticci, chiusi in loro stessi, avidi ed aridi, terrorizzati per la morte e per il futuro. Il problema idratativo (che si esprime al volto, al dorso delle mani, alle spalle ed al collo-piede) si deve a perdita del potere di trattenimento idrico da parte del corneo (mancanza qualitativa o quantitativa dell'NMF).

·       TERRA (VUOTO DELLA MILZA): soggetti brevilinei e macrosplacnici, tozzi, tarchiati, obesi, paciosi. Lasciano vivere gli altri se questi non interferiscono con i loro ritmi e le loro abitudi1i. Ta­li individui (golosi e molto pigri) amano dormire, ma sono anche attratti dai giochi e dalle sfide intellettuali (sciarade, rebus, quiz, ecc.).  Sovente sono dei diabetici o prediabetici con turbe del colesterolo. La pelle (sempre giallognola, imbibita, polisar­cica) è sovente secca in superficie e grassa in profondità.

·       SANGUE: una turba del Sangue si ripercuote sui Liquidi e sullo stato della cute. Un Sangue debole induce: cute pallida, secca, con turbe degli annessi (peli, unghie, capelli). I soggetti sono di taglia piccola, ansiosi, emotivi, insonni, anoressici, se don­ne con turbe mestruali. Le preoccupazioni, le inquietudini, il surmenage intellettivo aggrava la condizione.

Sotto il profilo simbolico va detto che l'Acqua (in tutte le tra­dizioni occidentali ed orientali) è origine di vita, fonte di continua creazione e rigenerazione, messa in rapporto con il Fuo­co nell'eterno dualismo dinamico di palingenesi e rinascita (si pensi ai vari miti del diluvio, dell'araba fenice, da acqua e fuoco battesimale, ecc.). I simboli dell'Acqua e del Fuoco (ori­gine d’ogni manifestazione) non si ritrovano solo nel Tao Te King di Lao Tze, ma anche, ad esempio, nell'Apocalisse di S. Gio­vanni. Quinti sotto il profilo simbolico (e come metafora psi­coindividuale) la perdita d’acqua esprime un non desiderio di vi­ta, di nascita, di progressione o rinascita. Naturalmente il si­gnificato si atomizzerà e specificherà per ogni singolo caso, in rapporto ai diversi temperamenti.  

·     Fuoco: perdita dell'impulso vitale, della volontà di collegarsi agli altri. Tutte le strutture sono come congelate, quindi anche la pelle ha la sua acqua trasformata (e quindi ridotta) in ghiac­cio.

·     Acqua: perdita della voglia di vivere, di esistere, di affer­marsi. Invecchiamento precoce come volontà di superare la tenta­zione di lasciare una parte di sé sulla terra.

·     Metallo: individui che non hanno saputo prendere forma, seguire il progetto divino della loro vita. Disorientati non hanno pro­spettive né futuro e vivono, "aridamente", solo nel presente.

·     Terra: l'ossessione del non vivere con adeguatezza, di non ri­spettare le doti e i doni forniti dalla natura. Una rigenerazione appare, quindi, inopportuna, come non meritata e pertanto da aborrire.

·     Sangue: è la sede dello Shen, dell'intelligenza viva, della capaci­tà di resistere ed adattarsi. Sono soggetti deboli, ma che cer­cano di fare tutto con grande sforzo. In questo modo s’indeboli­scono sempre più con esaltazione del Fuoco e sviluppo (come su un tripode sacrificale) di una sorta di "fiamma" che li brucia

 

 

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· Il dott. A. Vincent del Gruppo “Lacretelle”