Libri da Leggere e Rileggere
 

 

“Chi mangia moltissimo non è più sano
di chi porta alla bocca lo stretto indispensabile.
Allo stesso modo non serve leggere molto, ma fare utili letture”
Italo Nostromo

 

“Essendo la vita assai breve, e le ore tranquille poche,
non dovremmo sprecarne nessuna per leggere libri senza valore”

John Ruskin

 

“Leggo anche dei libri, molti libri:ma ci imparo meno che dalla vita.
Un solo libro mi ha molto insegnato: il vocabolario.
Oh, il vocabolario, lo adoro.
Ma adoro anche la strada, ben più meraviglioso vocabolario”
Ettore Petrolini

 

 


Eberhard W.: Dizionario dei Simboli Cinesi, Ed. Ubaldini, Roma, 1999[1].

“Tutte le opere figurative orientali sono concepite per venire lette come simboli, e i loro temi portanti (rocce, acqua, nuvole, animali, alberi, erba) non rappresentano solo se stessi ma qualcosa oltre se stessi; essi significano qualcosa. In Oriente non c’è oggetto del mondo naturale, organico o inorganico, né manufatto umano, che non sia immediatamente dotato di senso simbolico, in quanto rappresentabile e interpretabile in un modo o nell’altro”. Le parole di Emil Preetorius, che raccolse una delle più belle collezioni d’arte dell’Estremo Oriente, ribadiscono come, per capire la Cina e la sua ricchissima eredità letteraria e artistica, occorra interpretare questo secondo livello semantico, simbolico, che compenetra non solo ogni manifestazione artistica cinese, ma anche la comunicazione quotidiana. Il linguaggio metaforico è favorito dalla lingua cinese e dalla sua altissima percentuale di omofoni che permettono infiniti giochi di parole. Ad esempio il pipistrello, fu, è simbolo della fortuna (anch’essa fu), e il cervo, lu, è omofono di guadagni (lu). Per il cinese l’espressione diretta è rozza e primitiva. Se vuole augurarvi ricchezze continue, preferirà donarvi l’immagine di un bambino con una carpa in mano accanto a un loto: la carpa, yu, è simbolo di abbondanza (yu) e il loto, lian, significa anche ‘senza interruzione’. Questo dizionario delinea un grande affresco della Cina: le usanze religiose e sociali, gli ordinamenti politici, i miti, le festività, le fiabe, gli usi delle tante minoranze etniche. Dagli oltre quattrocento simboli illustrati emergono i temi più significativi nella vita dei cinesi: la longevità, la ricchezza, la discendenza, il rango sociale elevato, la salute.


Rabitti G.: Cent’anni… si può, ed. Andromeda, Teramo, 2000.

Abbellita da disegni originali (e vivacissimi) di Marcello Ercole, questa agevole guida vuole essere un compendio (vergato con passione da un primario ospedaliero[2] con oltre 40 anni di esperienza attiva sul campo) di suggerimenti e norme che, se applicate, possono aiutarci a vivere a lungo e, soprattutto, bene. L’A illustra, in ogni capitolo, i modi migliori di rispettare il corpo e la mente, ma anche lo spirito e la sessualità. Grande importanza è riservata alla nutrizione ed alla attività fisica, con pratici ed arguti suggerimenti su come divenire “centenari sani”.


Ji L.: L’arte della scrittura (trad. a cura di A. Rusconi), Ed. Guanda, Parma, 2002[3].

Considerato un classico della cultura cinese, quasi un’ideale prosecuzione del cammino indicato dal maestro Confucio sulla strada della conoscenza, L’arte della scrittura è il capolavoro di un poeta vissuto nel III secolo d.C., che fu anche funzionario di corte e valoroso condottiero di eserciti. Ma l’opera del poeta-soldato Lu Ji non è soltanto uno dei primissimi manuali di poetica appartenenti alla tradizione orientale: perché se è innegabile che i versi liberi del discepolo di Confucio riescono spesso a illuminare le segrete profondità da cui emerge una qualsiasi creazione letteraria, è anche vero che tutto il libro vibra di una sapienza che va ben oltre la semplice precettistica, e affronta la scrittura come una rigorosa disciplina spirituale e quasi ascetica, in cui la parola diviene forma privilegiata del viaggio interiore, della ricerca e di una più alta comprensione di sé e del mondo: «Il poeta sta al centro / di un universo, / contempla l’enigma // e trae nutrimento / dai capolavori del passato». La scrittura, per Lu Ji, è una forma del viaggio che ogni uomo, scrittore o lettore che sia, sta compiendo; e la scelta dei vocaboli, l’invenzione di immagini e metafore, la misura in cui ogni discorso poetico dischiude e rivela i suoi contenuti si caricano di una valenza assai più che estetica: cuore e ragione trovano un punto d’incontro; la sintassi, il ritmo, la musica diventano segno e veicolo di una coscienza più limpida e di un’esistenza più piena. «Dal non essere nasce l’essere; / dal silenzio, / lo scrittore genera una canzone»: questa è la meta cui aspira l’insegnamento di Lu Ji. E L’arte della scrittura, frutto del volgere di una breve e tormentata esistenza, si propone ancora oggi come un possibile viatico alla saggezza orientale, il distillato di una ricerca spirituale e interiore nutrita dalla millenaria tradizione culturale cinese.


Caldwell B.: Mio padre danzava a Shanghai, Ed. Neri Pozza, Vicenza, 2002[4].

A Shanghai, negli anni Trenta, i milionari amavano andare la sera al Cercle Sportif Français o al Cathay Hotel, al Venus Café, al Del Monte. Scendevano dalle loro lussuose macchine, guidata da giganteschi autisti sikh e, con le loro linde giacche bianche impregnate di Four Roses, Old Spice e fumo di sigari filippini, si riversavano nei night club, lieti di sperperare quattrini con irresistibili femmes exotiques in cheongsam verde smeraldo, con orecchini e tacchi a spillo in tinta, crème de menthe in mano e sigaretta verde tra le labbra. Il padre di Anna, Joseph Schoene – villa con sette acri di terreno a Hungjao, cavalli da polo e cuochi cinesi, ufficio a due passi dal quartiere finanziario – erano uno di questi milionari. Non era però uno sprezzante Shanghailander, uno di quegli stranieri (banchieri, operatori di borsa, mercanti di cotone per lo più, spediti in Cina dalle grandi Compagnie occidentali) che non mettevano mai il naso fuori l’International Settlement o la French Connection, le zone della città in cui non erano soggetti alle leggi cinesi. Joseph Schoene amava visceralmente Shanghai. Ne conosceva ogni via e ogni angolo: dal Bund, la grande arteria lungo il fiume dove si scaricavano merci di ogni tipo e i marciapiedi brulicavano di ogni sorta di ambulanti, ai vicoli più angusti dove i mendicanti se ne stavano rannicchiati nelle rientranze dei portoni a chiedere qualche spiccioli con il drago. L’odore acre del Bund, quel misto di pesce, rifiuti e fumo proveniente dai bruciatori a carbone delle navi, dai cotonifici e dalle centrali elettriche, apparteneva alla vita di Schoene esattamente come lo Chanel No. 5 di Geneviève, la sua bellissima moglie, o il profumo di gelsomino della piccola Anna… Storia che, attraverso la voce narrante di una figlia, ci restituisce l’avventura di un padre capace di sperperare «più denaro di quanto molti guadagnano in numerose vite», Mio padre danzava a Shanghai è un romanzo attraversato, come la metropoli che descrive, dai contrasti più inconciliabili. Lusso e miseria, grazia e indigenza, amore e tradimento, passione e risentimento alimentano le sue pagine, che scorrono lievi e avvincono inesorabilmente finché, com’è stato scritto, «quando meno uno se l’aspetta, spezzano il cuore». Bo Caldwell ha lavorato a lungo per il Washigton Post Magazine. Nata nel 1955 a Oklahoma City, ha insegnato scrittura cinese alla Stanford University e ora vive in California.


di Frenna E., Calisti M.: L’Agopuntura, Ed. Atanor, Milano, 2003[5].

Il libro tratta, innanzi tutto, il sistema energetico umano e le sue caratteristiche secondo le antiche tradizioni d'Oriente e d'Occidente, nonché secondo talune ultime scoperte scientifiche, quindi indica con precisione le aree d'intervento con gli aghi. Lo stile è scorrevole, i capitoli esaurienti. Sono ben indicati gli schemi pratici di trattamento. Una guida utile per chi voglia introdursi allo studio dell’agopuntura cinese.


Reichstein G.: La danza dei cinque elementi. La medicina cinese nella vita quotidiana, Ed. Il Castello, Milano, 2003[6].

Forse il mal di schiena peggiora improvvisamente la sera? L'elemento acqua potrebbe essere debole. Allergie in primavera? Esplosioni emotive? Forse l'elemento legno è troppo forte. Usando come chiave il sistema dei cinque elementi della cosmologia cinese - legno, fuoco, terra, metallo, acqua - Gail Reichstein svela gli antichi misteri della medicina cinese e li rende disponibili per la salute e il benessere dei lettori moderni.


Masci W.: Omeopatia – Tradizione e attualità, Ed. Tecniche Nuove, Milano, 2003[7].

Nel panorama dei libri dedicati alle discipline omeopatiche questo testo ha una caratteristica unica. Si tratta infatti del primo libro che esamina in modo completo tutti gli aspetti teorici alla base dell’omeopatia e li propone in un’opera unica e costantemente aggiornata. Il testo tratta la dottrina dell’omeopatia (leggi fondamentali, teoria delle costituzioni e delle diatesi), descrive le tecniche di preparazione e le forme farmaceutiche dei rimedi omeopatici, propone una revisione critica della ricerca scientifica realizzata in campo omeopatico, affronta i problemi legislativi e medico-legali e avanza nuove ipotesi interpretative. L’opera, giunta adesso alla quarta edizione, deve gran parte del suo meritato successo a questa innovativa e particolare concezione che ha permesso di colmare uno spazio lasciato libero dalle pur numerose pubblicazioni sull’argomento. Il libro risponde in modo semplice, moderno e scientifico alle numerose domande di chi si avvicina per la prima volta all’omeopatia e di chi, pur conoscendola da tempo, vuole approfondire gli aspetti teorici di base.


Lipiello T.: La Cina sotto casa, Ed. Franco Angeli, Milano, 2003[8].

Questo volume nasce da un esperimento di mediazione sociale di quartiere avviato dall'Ufficio Stranieri del Comune per mediare le controversie sorte tra i residenti italiani e la popolazione cinese nel quartiere Canonica Sarpi. In tale occasione il Comune di Milano ha promosso un'indagine sociologica finalizzata a ricostruire un quadro il più possibile informato e obiettivo della questione. La ricerca è stata realizzata da Synergia-net, istituto di ricerca esperto nello studio dell'immigrazione nel contesto metropolitano milanese. L'indagine effettuata, di cui si presentano i risultati, prende in esame le dinamiche insediative e di sviluppo commerciale della popolazione cinese in città comparando due aree urbane a forte residenzialità cinese (Canonica Sarpi, tradizionale "quartiere cinese" e Monza Padova, importante polo residenziale e commerciale per tutta l'immigrazione straniera di Milano). Delinea ed interpreta i problemi urbanistici sorti nel quartiere Canonica-Sarpi e si propone come importante strumento di comprensione delle problematiche della convivenza tra autoctoni e stranieri per l'amministratore politico, l'operatore sociale e il cittadino. 


Di Stanislao C. (a cura di): Argomenti di Medicina. Il dialogo e l’integrazione fra culture e modelli, Ed. Fondazione Silone, L’Aquila-Roma, 2004.

Un saggio di 400 pagine sul dialogo transculturale e l’integrazione fra Modelli Medici al fine di verificare se sia possibile (e dove e come) una “visione allargata” sul noumeno uomo. Diviso in tre parti il libro esplora analogie e differenze fra Medicina Scientifica e non Convenzionale e, successivamente, indaga in senso epistemico e filosofico le culture che hanno prodotto tali modi di vedere l’uomo, la sua salute e le sue malattie. Lavori originali sono dedicati alla visione biofisica dell’agopuntura e all’esperienza delle MnC nel S.S.N. nel periodo 1996-2001. La parte finale, fondata su verifiche pratiche e cliniche, indaga sull’uso di agopuntura, fitoterapia, omeopatia, massaggio, yoga, in vari campi: dermatologia, allergologia, medicina estetica, nutrizionismo, psichiatria, ginecologia ed ostetricia, patologia odontoiatrica, ecc. Considerevole anche la ricerca bibliografica. In definitiva un testo collettaneo[9] in cui si afferma (e si dimostra in linea sia pratiche che teorica) che, se  la Medicina intesa come scienza ed arte del curare è  una, è altrettanto innegabile che, nel corso della storia, si sono sviluppati molti diversi modelli medici.  I tempi sono ormai maturi perché finalmente cada, dopo quello di Berlino, anche il muro, altrettanto iniquo, che divide la Medicina Scientifica e non Convenzionale. L'atteggiamento di contrapposizione tenuto fin qui da ambo le parti è un freno allo sviluppo di una medicina più moderna e più vicina all'uomo, meno standardizzata e centrata sul malato e non sulla malattia; una medicina che si interessi del benessere globale, che creda nell'utopia dell'uomo sano e che sappia delineare i "domini" che possono essere appannaggio di questa o quella metodica, che stabilisca i limiti dei vari metodi, che tenga conto dei legittimi desideri e delle aspirazioni di chi fruisce dei servizi sanitari. Il primo, fra i molti obbiettivi da perseguire, sarà quello di trovare un linguaggio comune che renda produttiva la libera circolazione di idee, che eviti l'arrocamento su posizioni a volte indifendibili.


Bologna M.: Progettare una presentazione.Manuale per realizzare e proporre una presentazione efficace per lezioni, conferenze, tesi di laurea, relazioni in pubblico, ed. Franco Angeli, Milano, 2004.
Il libro affronta in modo completo il problema di progettare e realizzare una efficace presentazione. Concepito come manuale pratico tratta, con considerevole ampiezza, i diversi tipi di presentazione in pubblico, che si possono realizzare sia con personal computer o non disponendo di questo ausilio. Ogni presentazione si articola in tre fasi: la progettazione generale, la realizzazione ed il collaudo. Nel testo vengono proposte numerose idee e suggerimenti per impostare e realizzare presentazioni originali ed efficaci. L’A, Professore Ordinario di Patologia Generale, ha una vasta esperienza specifica, accumulato in un ventennio di esperienze didattiche ed attraverso la produzione di immagini scientifiche presso l’Accademia Internazionale per le Arti e le Scienze dell’Immagine.


Evola J.:  I testi de La Stampa, Ed. di Ar, Torino, 2004.
Il libro, che raccoglie diciassette scritti evoliani apparsi sul quotidiano torinese tra l'ottobre del 1942 e il dicembre del 1943, include uno scritto di Giovanni Damiano: 'Spiritualità aria e forma dorica', e uno scritto di Piero Di Vona: 'Guerra e liberazione'. Gli articoli evoliani de La Stampa sono importanti, perché pur essendo in numero esiguo, riescono comunque a rivelare la ricchezza di prospettive e di temi che innerva l'opera di Evola. Anzi a noi sembra che, in qualche modo, Evola abbia addirittura voluto offrire al lettore una sorta di sintetico 'vocabolario del suo pensiero. Pur nella loro brevità essi  offrono prospettive che non possono essere trascurate dallo studioso del pensiero di Evola e, più in generale, del pensiero tradizionale[10].


Romualdi A.: GLi Indoeuropei. Origini e migrazioni, Ed.  di Ar, Nuova Edizione, Torino, 2004.

Questa raccolta di saggi di Adriano Romualdi costituisce un’ampia introduzione di carattere divulgativo ai punti più controversi della ricerca sugli Indoeuropei: formazione, antropologia fisica, connotati spirituali, espansione geografica e destino di un popolo le cui origini si perdono nella più remota preistoria e in cui affondano le radici della nostra cultura. L'opera si distingue  per la complessità di idee, la perentorietà di analisi e l'efficacia di stile del giovane precocemente scomparso[11].


Ercoli A.: Correlazioni cliniche tra omeopatia e fiori di Bach, ed. Tecniche Nuove, Milano, 2003[12].

Il testo vuole essere un ponte tra chi utilizza i fiori di Bach e chi l’omeopatia. Quanti sono gli omeopati che non conoscono la floriterapia? E quanti sono gli psicologi, gli psichiatri e i naturopati che viceversa utilizzano i fiori di Bach ma ignorano l’omeopatia? E lo stesso Edward Bach non è stato forse un omeopata? A chi omeopata o naturopata si accosta alla terapia con i fiori di Bach risulta evidente la similitudine esistente tra lo stato d’animo legato a ciascuno dei 38 fiori e le diverse tipologie omeopatiche. Perché non realizzare allora un legame tra questi due metodi che hanno molti aspetti medici e metodologici in comune, a cominciare dal concetto di diluizione? Dopo le basilari correlazioni tra i segnali naturali dei fiori con i rimedi omeopatici, il testo tratta una specifica diagnosi differenziale avvalendosi anche della ricerca repertoriale del dottor Giorgio Gentili e termina con una dettagliata appendice psicologica redatta dallo psicologo Raffaele Cavaliere. Associare nella pratica clinica il rimedio omeopatico ai fiori di Bach risulta molto vantaggioso. Così come del resto utilizzare i prodotti fitogemmoterapici, l’organoterapia, l’oligoterapia e la litoterapia. Il naturopata olistico del terzo millennio deve fare tesoro di tutti questi metodi terapeutici al fine di curare in modo dolce, efficace e senza effetti iatrogeni.


Kriyananda S.: Io amo meditare. Guida pratica alla pace interiore, Ed. Ananda, Roma, 2004[13].

In questo libro Swami Kriyananda guida passo passo il lettore nella pratica della meditazione. "La guida di Swami Kriyananda è amorevole, gentile e incisiva. La sua arte sta nello stimolare il nostro entusiasmo, nel risvegliare le nostre capacità e nel darci la fiducia necessaria per camminare rapidi e sicuri alla scoperta del nostro sentiero, unico e personale" (dall'Introduzione). Il libro dimostra che la meditazione non è una pratica esotica o settaria, ma un modo, semplice e alla portata di tutti, per apportare cambiamenti positivi alla propria vita. Passo dopo passo, l'autore ci guida alla scoperta e alla pratica di questa disciplina. In ogni capitolo, accanto alla spiegazione delle tecniche, c'è una parte dedicata alle domande più frequenti relative al tema trattato e un appropriato esercizio di visualizzazione.


Sears B.: La zona. La nuova alimentazione, Ed. Sperling & Kupfer, Milano, 2004[14].

La Zona è un piano alimentare che attraverso un uso bilanciato di grassi, proteine e carboidrati fa perdere il peso in eccesso, ritardare l'invecchiamento, aumentare le difese immunitarie, avere sempre la massima efficienza fisica e mentale. Entrare in Zona vuoi dire ricordarsi delle esigenze del nostro corpo nella sua totalità, mente compresa, rimediando ai gravi danni derivanti da un'esistenza affannata fatta di stress e sedentarietà. In questo libro, il dottor Sears spiega come sperimentare sull'organismo, e sulla psiche, gli effetti di una dieta pro Zona.


Kircher F.: Il Libro dei 36 stratagemmi, Ed. Luni, Milano, 2004.

L’origine di questo trattato rimane oscura e quasi certamente fu elaborato dalla società segreta Hongmen[15], attiva a partire dalla seconda metà del XVIII secolo, partendo da modelli più antichi, probabilmente del periodo Ming (1368-1340). Si può comunque ritenere che il nucleo originale sia stato redatto nel periodo Tang (618-907), con rimaneggiamenti successivi. Miracolosamente rinvenuto, in forma di piccolo e modestissimo opuscolo di appena 28 pagine, nel 1938, in un mercatino dello Shaanxi da un letterato cinese di nome Shu He, fu dapprima pubblicato per “uso interno” dell’Esercito Popolare di Liberazione e, nel 1961, inserito in un numero monotematico del quotidiano Chiarezza. Ripubblicato nel 1979, durane la Rivoluzione Culturale, ebbe larga diffusione ad Hong Kong, Taiwan ed in Giappone e, successivamente, anche negli USA, venendo considerato non inferiore per originalità al celebre “L’arte della guerra” di Sunzi. Non è un caso che l’edizione originale del 1938 fosse composta dai 36 stratagemmi e da una seconda parte di formule mediche per la conservazione della salute. In effetti, nella tradizione cinese, i cosiddetti “libri magici” (cioè donati dagli dei agli uomini per rinascenza), sono di due tipi: strategie militari per raggiungere il potere e ricette mediche per goderne a lungo. Sebbene nella Cina Antica i classici di arte strategico-militare non fossero meno di 1300 (secondo un elenco del dotto Li uTajie, redatto negli anni ’40 del secolo scorso), pochi (288), sono giunti integri fino a noi, testimonianza di un pensiero politico affatto curioso e particolare e di indubbio interesse pratico, oltre che speculativo. Questa edizione contiene, oltre ai 36 stratagemmi, la relazione fra questi ed altrettanti esagrammi dell Yijing, commenti molto interessanti e notazioni, per ciascun stratagemma, di fatti storici dell’antica Cina, relativa agli ammonimenti contenuti nel testo. Opera meritoria e piacevolissima, molto documentata e rigorosa sotto il profilo storico-sinologico, risulta anche di piacevolissima lettura.


Sanfo V.: Enciclopedia delle Discipline Bionaturali e Medicine Complementari, Voll I-II, Ed. AE.ME.TRA., Torino, 2004.

Testo in due volumi che si compone di esaurienti ed equilibrate monografie sulle Medicine Naturali esaminate sotto il profilo storico ed i contenuti (e presupposti) essenziali. Un’opera non solo originale, ma che riesce ad educare e consigliare coloro i quali intendono percorrere la via delle Medicine Tradizionali e delle Terapie Complementari. Le scienze Bionaturali, fuori da artificiosi costrutti, sono proposte in modo critico e nella loro autenticità salutistica. Molto chiara, inoltre, la differenziazione fra atti medici e couseling professionale indirizzato verso la conservazione dello stato di salute. Avvalendosi di vari cultori delle diverse materie, Sanfo descrive in modo esemplare tecniche più note (shatzu, tuina, moxa, coppettazione, qigong, oligoterapia, ecc.) ed altre davvero poco conosciute (armatomassaggio, cura Mayr, medicina alchemica, vinoterapia, yipai, zilgrei, ecc.).


Maciocia G.: La Diagnosi in Medicina Cinese, Ed. CEA, Milano, 2004.

Monumentale testo sulle quattro fasi della diagnosi (si ting) in Medicina Cinese, scritto con profonda dottrina ed ispirato taglio didattico. L’obiettivo di tale ricerca è differenziare il percorso di diagnosi funzionale, finalizzata alla definizione di specifiche e individualizzate procedure di terapia, basate su una corretta acquisizione semeiologica di ordine fisiopatologico ed etiopatogenetico. La metodologia impiegata è chiara, scorrevole, completa, originalissima. Con tale metodologia si rende  possibile definire anche i limiti di adattabilità individuale, in modo da favore una corretta prognosi. Dal testo viene fuori, in modo cristallino, una definizione più articolata del concetto di diagnosi: un processo continuo di autoapprendimento nel quale l'approccio clinico per i propri pazienti crea nel medico il bisogno di informazioni sulle cause, lo sviluppo, la terapia, la prognosi. A differenza di quanto accade in alcuni libri recenti, inoltre, lo sforzo di mantenersi methodologically correct non si traduce in una scarsa praticità: il libro, in ogni sua parte, è piacevole, suggestivo, praticissimo.  L’edizione italiana (curata dal Dr. Massimo Muccioli) rispetta in pieno lo spirito del  testo inglese e l’Editore mostra una cura, ancora più pignola del solito,  nella redazione e stesura “organizzata e logica” degli indici e dei diversi capitoli.


[1]

[2] Libero docente in Semeiotica Medica e Fondatore della Accademia Medica Aquilana.

[3]

[4]

[5]

[6]

[7] Omeopatia - Tradizione e attualità

[8]

[9] Fra gli altri AA ricordiamo: Rosa Brotzu, Maurizio Corradin, Dante De Berardinis, Luigi De Franco, ecc.

[10] Il volume è stato curato dallo studioso evoliano Giovanni Damiano.

[11] Questa nuova edizione è stata curata da Fabrizio Sandrelli.

[12] Correlazioni cliniche tra omeopatia e fiori di Bach

[13]

 

 

[14]

 

 

 

[15] Che contribuì, nel 1911, alla caduta dei Mancia.