Associazione Medica per lo Studio dell’Agopuntura
Presidente: Dr. Carlo Di Stanislao
Scuola Italo-Cinese di Agopuntura
Direttore: Dott. Dante De Berardinis
AUSL 04 L’Aquila
UO di Dermatologia-Dipartimento di Medicina
Direttore: Prof. Giovanni Bologna
Terapie non farmacologiche di tipo convenzionale e non nel prurito difficile.
Evidenze cliniche ed esperienze personali.
“Qualcosa giovò perchè correttamente somministrata, qualcosa nocque perchè mal somministrata. Ora dove l'esattezza e l'inesattezza abbiano confini stabiliti, sicuramente esiste un'arte.”
Ippocrate
Autori: C. Di Stanislao, D. Konopacki, G. Bologna
Il prurito (lat. prurire = prudere) è una sensazione sgradevole che provoca il desiderio di grattarsi. È un segno comune di molte dermatosi, che si manifesta anche in assenza di lesioni cutanee evidenti. In tal caso può essere sintomatico di malattie renali, malattie epatiche ed endocrine, neoplasie (morbo di Hodgkin), infestazioni, malattie neurologiche. È presente in gravidanza o come espressione di disturbi psichici (prurito psicogeno) (Degos, 1981; AAVV, 1987; Fitzpatrick et al 1987). Secondo le più recenti teorie il prurito è causato da una stimolazione chimico-fisica dei recettori dei nervi cutanei. Il prurito può rappresentare una reazione a stimoli provenienti dall’esterno dell’organismo (prurito esogeno) o può dipendere da condizioni interne (prurito endogeno). Ai fini diagnostici il prurito viene classificato in quattro vaste categorie (Gatti et al., 1985; Wahlgren, 1997):
Prurito associato a manifestazioni cutanee
Prurito Endogeno
Malattie dermatologiche acute e croniche:
- Allergie
- Dermatite seborroica
- Eczema
- Eritema multiforme
- Eritema solare
- Infezioni batteriche
- Infezioni virali
- Micosi
- Orticaria
- Pitiriasi Rosea
- Psoriasi
- Punture di insetti
- Reazioni da farmaci
Fattori ambientali:
- Lana
- Pollini
- Polveri industriali
- Ustioni solari
- Diabete
- Gavidanza
- Gotta
- Malattie della tiroide
- Malattie epatiche
- Neoplasie
- Parassiti intestinali
- Prurito legato a problemi circolatori e neurologici
- Prurito psicogeno
- Prurito senile
- Reazioni da farmaci
- Sindromi uremiche
Attualmente si ritiene che anche il reflusso gastro-esofageo e la malattia peptica da Helicobacter pylori si causa di prurito cronico persistente sia con manfestazioni cutanee (orticaria, ad esempio) che “sine materia” (Wolfe et al., 2000). Forme di prurito ribelle alla comune terapia si legano a neoplasie, cirrosi epatica e colestasi (Marchesini et al., 2001), e, in forme localizzate o turbe circolatorie (London et al., 2001) ovvero neurologiche dopo varicella o zoster (Gilden et al., 2000). Il dolore ed il prurito hanno meccanismi fisiopatologici comuni (alcuni punti cutanei sono contemporaneamente sensibili a stimoli algogeni e pruriginosi; la sezione dei fasci spino-talamici laterali sopprime sia la sensazione dolorosa che il prurito; negli individui con insensibilità al dolore è spesso assente il prurito; nella sindrome dell'arto fantasma è spesso presente sia dolore che prurito, definito "phantom itch", ma attualmente la tendenza è di considerare le due sensazioni come separate, con recettori dermici diversificati fra prurito e dolore (Panconesi, 1997; Brotzu et al., 2000). Sia i mediatori della flogosi che altri fattori umorali sono in grado di causare prurito e non si ritiene vi sia un mediatore finale comune, ma una costellazione di sostanze sia cutanee che sistemiche che possono causare il prurito. Si definisce "difficile" il prurito "sine materia", cioè non legato a cause conosciute, non connesso né a danni morfologici né funzionali e pertanto di imbarazzante ambiguità epistemiologica (Panconesi, 1997). Sia il prurito senile che quello psicogeno rientrano in questa specifica categoria. Nell'ambito dei pruriti difficili è sempre molto evidente una componente psicologica, più spesso di tipo ansioso-depressivo. Scopo di questo lavoro è precisare il ruolo pratico di terapie non farmacologiche di tipo convenzionale (attinoterapia) e non (agopuntura, fitoterapia, ozonoterapia, gemmoterapia, ecc.). Vogliamo sottolineare ab inizio che un prurito sine materia refrattario ad antistaminici o farmaci antipruriginosi, può rispondere alle terapie non convenzionali anche quando si leghi a condizioni gravi di interessamento psichico o sistemico (Panconesi, 1997; Di Stanislao et al., 1998).
Attinoterapia con Ultravioletti
Le radiazioni ultraviolette (RUV) sono onde elettromagnetiche eccitanti (cioè di potenza inferiore ai 10 EV), che si differenziano in A, B e C. . Di tutte le radiazioni emesse dal sole solo il 7% giunge fino a noi. La maggior parte di esse, infatti, sono trattenute dalla ionosfera ed atmosfera. Ecco quali sono le diverse radiazioni solari che giungono fino a terra (Di Pietro, 2001) .
Più propriamente le RUV sono radiazioni elettromagnetiche di lunghezza d'onda compresa tra circa 400 e 100 nanometri (nm), non rivelabili dall'occhio umano. Le radiazioni ultraviolette sono dannose per gli esseri viventi e vengono impiegate come mezzo fisico di sterilizzazione. Causano, tra l'altro, reazioni biologiche quali le scottature solari e la distruzione di microrganismi. Alla lunghezza d'onda di 240-300 nm possiedono un’efficace attività microbicida danneggiando rapidamente macromolecole come il DNA e le proteine; trovano perciò applicazione per la disinfezione ma il loro uso è in parte limitato dalla loro scarsa capacità di penetrazione. Trovano indicazione per la disinfezione e la sterilizzazione di oggetti, materiali monouso, ambienti di lavoro (sale chirurgiche, laboratori di microbiologia, reparti per prematuri, ecc.). Radiazioni ultraviolette della lunghezza d'onda di 254 nm sono prodotte da lampade germicide a vapori di mercurio rarefatti, costruite con vetri speciali (quarzo), che consentono il passaggio di tali radiazioni. I raggi ultravioletti esercitano azione lesiva sulle mucose e sulla pelle. Le radiazioni ultraviolette presenti nella luce solare vengono trattenute per la maggior parte dall'ozono presente negli strati più esterni dell'atmosfera terrestre; quelle che arrivano al suolo vengono assorbite, nell'uomo, soprattutto dai granuli di melanina presenti nelle cellule dell'epidermide. Vediamo le tre diverse classi:
UV-A
Sono i raggi ultravioletti che vanno più in profondità, cioè raggiungono il derma, ove possono alterare e distruggere le fibre elastiche e collagene. Sono quindi i responsabili di un invecchiamento precoce della pelle, pensiamo ai volti di marinai, contadini o anche VIP che hanno trascorso molte ore della loro vita sotto il sole. Gli UV-A infine sembrano essere i responsabili di macchie ed eritemi soprattutto per fenomeni di fotoreazione con profumi e altre sostanze chimiche eventualmente presenti sulla pelle.UV-B
Sono raggi ultravioletti che penetrano nell’epidermide ove determinano eritema, pigmentazione ed ispessimento dello strato corneo. Questi raggi possono essere molto pericolosi perché riescono a penetrare all’interno delle cellule danneggiando il nucleo. Le alterazioni del DNA che ne conseguono potrebbero essere le cause di alcuni tumori cutanei (Jerant et al. , 2001; Levi, 1999).UV-C
Sono raggi ultravioletti molto pericolosi, perché distruggono il nucleo cellulare e quindi uccidono le cellule. Questi vengono trattenuti dalla fascia di ozono dell’atmosfera, pertanto il fatto che la barriera di ozono si stia riducendo è motivo di allarme per la salute.Si ritiene che gli UVA siano molto efficaci (anche associati a psoralenici) in corso di prurito atopico o colestatico; invece gli UVB siano importanti nel prurito senile o da insufficienza renale (Santoianni, 1999). Le lunghe esposizioni in soggetti con fototipo chiaro nuclei i predisposizione familiare può indure neoplasie mligne epiteliali o melanomatose (Fitzpatrick et al., 1987; Santoianni, 1999)[*]. Le RUA e B trattano il prurito e l’espressione di forme seborroiche. Invece le forme di psoriasi follicolare detta anche irritativa, peggiorano e trattate sia con UVA che con UVB (Ribuffo, 1990).
Altre terapie con mezzi fisici
Sia la Stimolazione Elettrica Transcutanea (TENS) che la Terapia Vibratoria si sono dimostrate in grado di trattare forme persistenti di prurito endogeno, sine materia o legato a varie dermatosi (Beasley, 1987; Walghren, 1997; Tresoldi, 2000). La TENS è un procedimento con cui viene inviato uno stimolo elettrico intermittente mediante elettrodi applicati su una zona cutanea. Tale stimolazione, interferendo con gli stimoli nervosi, inibisce la percezione sia del prurito che del dolore (Acitelli 1995). Il metodo presenta vantaggi, svantaggi e controindicazioni:
Vantaggi
Svantaggi
Controindicazioni
- Assenza di effetti collaterali
- Trattamenti ambulatoriali o domiciliari
- Possibilità di combinazione con altre terapie
- Apparecchiature di basso costo
- Eccellente risposta a livello di arti superiori, inferiori, faccia e testa.
- Facile adattamento
- Risposta individuale ed imprevedibile
- Difficile da usare su aree estese
- Scarsa risposta a livello delle aree cutanee del tronco
- Non applicabilità in corso di gravidanza.
- Non applicabilità nelle aree prossime al nodo senoatriale
- Non applicabilità nei portatori di pace-maker
Sono stati condotti studi su forme di prurito endogeno e psicogeno (Wallegren et al., 2001; Monk, 1993) che in corso di dermatosi pruriginose (Tang et al., 1999).
Soprattutto i giovani con prurito a livello delle acrosedi o in zone segmentarie rispondono al trattamento. I vecchi sembrano, di solito, poco responsivi (Acitelli, 1995; Walghren, 1997). Molto spesso si nota una eccellente risposta iniziale con un adattamento con il prosieguo della terapia (Beasley, 1987; Monk, 1993; Wallegren, 2001). La terapia vibratoria con apparecchi in grado di emettere frequenze di 100 Hz si rivela efficace nel prurito cronico sia da sola che, soprattutto, con TENS extrasegmentale (Ekblom et al., 1985; Tresoldi, 2000). Questa metodica combinata con agopuntura si è dimostrata in grado di risolvere il prurito sperimentale da inoculazione di istamina (Lundberg et al., 1987). Ricerche di una decina di anni condotte con metodiche complesse mettono in evidenza il ruolo analogo di TENS e stimolazione vibratoria in corso di iperestesia cronica con dolore o prurito (Guieu et al., 1991). Un tipo affatto particolare di TENS con apparecchio transistorizzato e di minimo ingombro (Calmodermâ) si è recentemente dimostrata efficace in una casistica aperta di pazienti con prurito difficile (Di Stanislao et al., 2001). Il dispositivo, di produzione statunitense, sembra indurre azione antipruriginosa rapida, efficace e persistente nel tempo. L’apparecchio emette onde elettriche di tipo “quadro” ad alta frequenza, con effetto termico concentrato su una testina circola di 3 X 3 cm. L’intensità è variabile (da 1 a 4) al fine di collimarla con la capacità individuale di sopportazione del calore. Si tratta, di conseguenza, di una sorta di effetto termoterapeutico che può essere indirizzato sulle aree pruriginose ed impiegato anche più volte al dì e per lunghi periodi di tempo. Com’è noto la trasformazione di energia in calore induce, a livello tessutale, una serie di variazioni biologiche largamente studiate dalla fine degli anni ’50[i]. La termoterapia determina incisiva azione antalgica[ii] e, poiché il prurito è ritenuto una sorta di “dolore a bassa intensità”, si può ragionevolmente presumere che tale terapia possa risultare efficacemente antipruriginosa (Cisani, 1995). A differenza della TENS classica lo si può impiegare sui punti di agopuntura educando i pazienti. Questo modo d’impiego ne consente l’uso in caso di pruriti diffusi e riduce il rischio di adattamento descritto per la TENS classica. Secondo alcuni AA (Hulke, 2000; Ambrosi, 2000) è utile anche la magnetoterapia in campo stabile, cioè con piccole magneti a contatto con la pelle dell’area colpita. Questa tecnica, in ogni modo, è controindicata nei portatori di pace-maker o altri dispositivi elettrici e nei soggetti con diatesi emorragica.
Medicina Tradizionale Cinese (Corradin et al., 2001; Bensky et al., 2000; Brotzu et al., 2000; Di Stanislao, 2000; Bologna et al., 1999; Di Stanislao et al., 1998; De hui et al., 1997)
Il prurito si definisce "sao yang zheng" o semplicemente "yang". Un aforismo classico ci informa che "tutte le affezioni pruriginose appartengono al vento (feng) ed al vuoto (xu)".
Il Da Cheng precisa: "il prurito è causato dal vuoto; esso è yang. Quindi occorre pungere poco profondamente".
Lo Zhen Jiu Jia Yi Jing (di Huang Fu Mi) afferma che il prurito è affezione superficiale e yang e va trattato sui meridiani yang (citazione di G. Andres).
Sia alcuni AA francesi (Giullaume, Colin, Minh) che cinesi (Leung kwok-Po, Lu Kong, Li Lin, Liang Jian-Hui) affermano che, nella pratica, esistono due categorie di prurito:
* DA PIENO (legato al Vento Esterno che si presenta come una "pienezza apparente").
* DA VUOTO che si deve al Vento Interno, più spesso al Vuoto di Sangue (xuxue).
In considerazione degli studi di Giullaume (a partire da quelli di dermatologia tradizionale dell'Università di Nanchino) possiamo inoltre precisare che:
A) LE FORME ESTERNE: sono dovute all'ingresso di vento perverso nel Biao, non eliminato dalla traspirazione e dalla energia corretta antipatogena (wei e zhengqi). Il vento può risultare commisto al freddo, al calore, all'umidità, all'umidità ed al calore (forme con impetiginizzazione secondaria - chong feng - ), ovvero all'umidità ed al freddo (la commistione vento-freddo-umidità determina un bi della pelle con prurito, parestesie, alopecia, ecc.). Pertanto la clinica può prevedere almeno 6 differenti sindromi:
- a1: Vento: prurito che compare e scompare repentinamente, diffuso ed estensivo. Colpisce sopratutto la parte alta del corpo e le sedi yang (nucale, dorsale, ecc.). Il polso è superficiale e teso, la lingua rosssa con induido bianco e sottile. Le urine sono o chiare o più spesso normali.
- a2: Vento-Freddo: il prurito si aggrava con il freddo e si associazia o a sensazione di orripalazione o a vera piloerezione. Il paziente teme il freddo. Il prurito insiste di più nelle parti inferiori del corpo (gambe). Il polso è rapido e superficiale, la lingua rossa con induido bianco sottile, le urine abbondanti e chiare.
Il prurito "a frigore" della medicina accademina (sopratutto da paraproteine precipitanti a freddo e crioglobuline o l'essenziale noto come "prurigo hiemalis"corrisponde a questo quadro sindromico).
- a3: Vento-Calore: prurito con sensazione locale di calore e, talvolta, ipertermia. La forma si aggrava con il calore e si associa a bocca secca, sete, stipsi, urine scarse e cariche. Il polso è superficiale e rapido, la lingua rossa con induido sottile e giallastro. Questo tipo di prurito interessa o la faccia flessoria degli arti o la parte superiore del tronco.
- a4: Vento-Umidità: il grattamento aggrava e non allevia il prurito, le lesioni escoriate tendono a diventare umide e gonfiarsi (eczematizzazione secondaria). Il prurito riguarda, prevalentemente, i genitali esterni e la parte inferiore del corpo.
Nelle forme con maggiore infiltrazione o sviluppo di umidità compaiono anoressia, astenia, gonfiore addominale. il polso è molle e scivoloso, mentre la lingua è rosa con abbondante induido bianco e colloso.
- a5: Vento-Calore-Umidità: Il prurito si associa a lesioni erosive (ragadi) e si aggrava con il calore. La lingua è rosa o rossa, con induido abbondante, colloso, grigiastro o giallastra; il polso è rapido e scivoloso. Le urine sono di colore carico.
- a6: Vento-Freddo-Umidità: prurito tenace aggravato dal freddo, localizzato nella parte inferiore del corpo, parestesico. Urine chiare e abbondanti. Lingua con induido abbondante, chiaro, facile da scollare; polso scivoloso e superficiale. Possibilità di cronicizzazione (per grave deficienza di zhenqi) con "bi della pelle".
B) LE FORME INTERNE: sono croniche, più difficili da trattare, con più evidenti segni di vuoto. Alla base o un vuoto o una secchezza del sangue:
- b1: il vuoto di sangue determina eccesso interno di vento e di calore che possono trasformarsi in fuoco. Alla sua base o un deficit di produzione o perdite eccessive (emorragie, stati di convalescenza, turbe psichiche protratte, ecc.). La pelle appare facilmente lichenificata e secca. I segni generali comprendono: pallore diffuso, tinta smorta, anoressia, ansietà, insonnia, incubi, vertigini, lipotimie, sete. La lingua è rosa con induido leggero; i polsi fini e/o rapidi, a volte rugosi . Il vuoto di sangue spesso si combina con un vuoto di yin di fegato. Compaiono allorra sbalzi d'umore, dermografismo rosso ed orticaria factitia, cefalee intense e frequenti, sapore amaro in bocca, polso teso e rapido, lingua rossa e secca (o con sottile induido giallastro).
- b2: la secchezza del sangue si deve o a vuoto dei liquidi organici (jin/ye) a a vuoto molto spinto di sangue. La pelle è malnutrica, anelastica, ispessita, sia ha sete intensa. La lingua è rosa e secca, il polso fine e vuoto. Spesso sono associati segni di vuoto di jing renale e di carenza del Ming-men (lombalgie, disorientamento, sdordimento, difficoltà di concentrazione, polso profondo e vuoto, ecc.). Il prurito senile, di solito, si deve ad una secchezza interna con vuoto di jing e di sangue.
C) PRURITI DA CAUSE ALIMENTARI: sono legati a turbe sia quantitative che qualitative. Fra questi i pruriti da eccesso di alcool e quelli da parassiti intestinali.
Secondo la classificazione dialettica di J.M. Kespì occore ricordare quanto segue:
- pruriti che si debbono a turbe del movimento Metallo (xing jin): dermopatie pruriginose o pruriti essenziali che compaiono e scompaiono senza causa apparente (disincronizzazione) o si ricondono a turbe rtespiratorie e colonpatiche (colonpatia funzionale, rettocolite ulcerosa, Crhon, malassorbimento, celiachia, ecc.).
- pruriti da interessamento anatomico il più superficiale (secondo quanto ricordato dallo Jia Yi Jing e Da Cheng): pruriti da interessamento della libera circoazione nei meridiani più superficiali di tipo secondario (vasi Luo). È sovente lineare e ripete l'anatomia dei meridiani interessati.
- pruriti da attacco a livello Wei Fen: lo strato dell'energia difensiva che si oppone alla penetrazione di energia perversa. Molti pruriti in corso di malattie virali rientrano in questo gruppo. Compaiono segni di calore (cute rossa e calda, dermografismo rosso, triplice risposta di Lewis all'istamina).
- pruriti da attacco del livello Tai Yang: simili a quelli precedenti ma con evidenti segni di freddo (dermografismo bianco, paura ed avversione per il freddo, ecc.).
- pruriti di tipo Tai Yin: sono forme eliminative in cui la cute assolve a funzioni emuntoriali vicarianti (prurito dismetabolico, uremico, da sali biliari, tossico-medicantentoso, ecc.).
- pruriti da turba della pelle come funzione di scambio: la pelle si incarica degli scambi fisici, psichici ed enegetici col mondo esteriore. Questi pruriti rispondono o allo yang-ming (funzione di assorbimento) o allo tai-yang come funzione di apertura ed espressione attiva.
Per quanto concerne l'agopuntura i punti indicati nei diversi casi sono:
· Eliminazione di energie perverse:
- vento: i punti vento locali o, nelle forme generalizzate, i punti UB 12 e GB 31 più i punti che tonificano in alto ed in basso il sangue: UB 17, Sp 10;
- umidità: Sp 9 (in dispersione); UB 20 e Sp 6 (in tonificazione);
- calore: disperdere i punti Li4-11 o GV 14;
- freddo: o impiegare moxe (sui punti UB 23, CV4, CV6, ecc.) o "sudorificare" con i punti Lu 9-10 in dispersione e Sp 1-2 in tonificazione (ovvero con il Li 4 in tonificazione e K 7 in dispersione).
· Turbe del Sangue:
- vuoto di sangue: tonificare il sangue e nutrite lo yin del fegato: Lr 3-8 e Sp 10; cancellare il vento interno (UB 12) ed eliminare il calore (LI 11). Tutti i punti vanno trattati in dispersione; il punto Xuehai (Sp 10) in tonificazione;
- secchezza del sangue: produrre i liquidi e tonificare il sangue (Ub 20, K 17 e 7) e nutrire lo yin (Sp 6 e CV 4).
1. Turbe del Metallo (fugaci, autorisolitive, associate a patologie polmonari e/o del colon): regolarissare il polmone (UB 13 e Lu 9).
2. Attacco superficiale: SI 7 (Luo della pelle) e G 14 (distributore dell'energia antipatogena in superficie).
3. Interessamento Weifen: distribuire la weiqi che si opponga alla penetrazione di perversi (Lu 2 e Li 18).
4. Interessamento Tai Yang: utilizzare punti del meridiano zutaiyang (UB 40 che è attivo sulla pelle e UB 67 che si oppone al prurito ed alla secchezza).
5. Pelle/Eliminazionme/Tai Yin: il punto più incisivo è Taiyuan (Lu 9) (eventuale aggiunta di punti attivi sul TR-Inferiore: CV4-7, K 4).
6. Pelle organo di circolazione: agire su punti dello yangming (LI 11) e del sangue (Sp 10) ed usare, sempre, il punto Luo (SI 7).
Molto importante è rammendare le lineee quida dei trattamenti farmacoterapici:
- Forme Vento: occorre eliminare il vento e tonificare il sangue.
Si usa Gui Zhi Dang Gui Tang, spesso modificata, in caso di secchezza e desquamazione cutanea; Yu Ping Feng San nel caso di facile aggressione da parte del vento con forme subacute o croniche, ovvero, per aggressioni acute, Xiao Feng San.
- Forme con presenza di Freddo: È indicata la formula Dan Gui Si Ni Tang se vi sono parestesie, formicolio e vi è stata una lunga esposizione al freddo; invece Yang He Tang se vi sono segni evidenti di vuoto o deficit di Qi o di Yang, con penetrazione secondaria di freddo.
- Forme con presenza di Calore: se si tratta di calore esterno Qing Hao Yi Ren Tang; se invece si tratta di un calore tossico (ad esempio alimentare) Qing Shu Tang. Entrambe le formule si oppongono alla suppurazione.
- Forme con presenza di Umidità: La formula di partenza è Bi Xie Shen Shi Tang (utile anche per le situazioni di umidità e calore); ma se l'umidità si associa ad interessamento della milza si passa a Jian Pi Shen Shi Tang (utile nei pruriti cronici essudanti ed eczematizzati).
- Nei vuoti di sangue utile Si Wu Tang (sopratutto se concomitano turbe del fegato) o Dangui Buxue Tang; ma se vi sono segni di calore dare Shendi Yinhua Tang; se il calore raggiunge il suo massimo (re du) Wuwei Xiaodu Yin; se vi è secchezza Di Huang Yin (o Run Fu Tang se la secchezza è molto marcata).
Alcune volte sono utili le medicazioni a base di piante fresche macerate ed applicate topicamente (cao yao). Come principio antipruriginoso è usata la Ledebouriellae radix ma, in caso di impetiginizzazione, è utile anche l'herba Violae o l'herba Impatiantis. In caso di prurigine contaminata sono utili i bagni medicati (yao yu) con le formule (indicate nel testo "I misteri delle affezioni Wai-Ke") Kushen Tang e Yin Xie Bing Yu Ji (la prima antibatterica ed antimicotica, la seconda cheratolitica e lenitiva).
Naturalmente tutti gli olii vegetali (in strato sottile) sono utili in caso di lichenificazione o secchezza.
La dieta dovrà essere regolata caso per caso, in relazione alla natura, sapore, odore, quantità e ritmo dei pasti. In generale non vanno consigliati alimenti o ricchi di istamina o istaminoliberatori o ricchi in in triptofano (latte, latticini, banane, frutta secca, frutta esotica, mitili, crostacei, vino rosso, bevande alcoliche, gassate o fermentate, cibi convati o surgelati).
Il fumo, anche, è controindicato come l'eccesso di eccitanti e nervini (cafè, thè, cioccolato).
Anche la regolarità nell'orario dei pasti assume grande importanza.
Omeopatia ed altre Bioterapie (Barbencey, 2001; Tétau, 1999; Hodiomont, 1992-1999; AVVV, 1983)
In omeopatia classica occorre distinguere il prurito sine materia e le prurigini (con lesioni escoriate e papulo-nodulari da grattamento) dal prurito associato a dermopatie (orticaria, eczema, psoriasi o strofulodermia).
Nel caso di prurito sine materia e di prurigine i rimedi sono riassunti nella sottostante tabella, dati alla 9 CH, 3 granuli tre volte al dì per periodi di 2-4 settimane.
Prurito sine materia o prurigine
Rimedio
Caratteristiche cliniche
Arsenicum album
Cute fredda, desquamante. Prurito e bruciore migliorano col calore.
Chloralum
Prurito aggravato dalla assunzione di alcolici
Dolichos pruriens
Prurito di disepatici o soggetti con stipsi o persone anziane, peggiorato di notte e dal calore e migliorato dal sanguinamento. Prurito sine materia non legato a particolari stress emotivi (almeno in apparenza
Fagopyrum
Prurito che scompare applicando acqua fredda.
Hepar sulfur calcareum
Prurito causato o aggravato dal contatto con la lana.
Ignatia amara
Prurito, più spesso femminile, in personalità isteroidi. Prurito che insorge a seguito di una contrarietà.
Mezereum
Prurito molto violento con sensazione di freddo o aggravato dal freddo.
Rhus toxicodendron
Migliora grattando la parte
Rumex crispus
Migliora spogliandosi e all’aria aperta
Staphysagria
Prurito continuamente variabile: mentre si gratta una zona, compare improvvisamente in un’altra.
Sulfur
Cute malaticcia, seborroica. Prurito che migliora col freddo.
Urtica urens
Prurito con sensazione di puntura di spilli
Nel caso di eczema, invece, seguiremo il seguente schema (sempre 3 granuli alla 9 CH alle ore 10-12-17, per 1-2 mesi ed impiego locale di creme a base di Calendula officinalis, 2-3 volte al dì).
Prurito in corso di Eczema
Rimedio
Caratteristiche Cliniche
Antimonium crudum
Eczema pruriginoso in forte mangiatore con dismetabolie. Intenso eczema del piede.
Apis
Eczema arrossato, recente, con sensazione di gonfiore e puntura di spilli.
Arsenicum album
Eczema secca, furfuraceo, desquamante, aggravato dal freddo e migliorato dal calore.
Arsenicum iodatum
Secco con grosse squame
Belladonna
Eczema secco con intenso eritema.
Cantharis
Eczema vescicolare con prurito e sensazione urente di bruciore.
Graphites
Eczema fortemente edematoso.
Lycopodium
Eczema ragadizzato dei piedi o di mani e piedi.
Mezereum
Eczema fortemente pruriginoso dopo una vaccinazione (dermatite atopica post-vaccinica). Eczema crostoso, con croste adese.
Natrum muriaticum
Eczema del viso soprattutto fronte) che si aggrava al sole e al mare.
Nitricum acidum
Eczema ragadizzato e sanguinante (specie di mani e piedi)
Petroleum
Eczema disidrosico o ragadizzato delle estremità delle dita che si aggrava in inverno.
Rhus toxicodendron
Eczema con bolle; disidrosi (la sua azione è potenziata da Rhus vernix).
Sulfur
Eczema essudante e maleodorante aggravato dal calore e migliorato dal freddo.
Altre due tabelle riassumono i rimedi in corso di orticaria e psoriasi ed una terza i rimedi nelle forme di prurito regionale. Tutti i rimedi sono prescritti alla 9CH 2-3 granuli tre volte al dì, lontano dai pasti, per cicli di 1-3 mesi.
Prurito in Corso di Psoriasi
Rimedio
Caratteristiche
Arsenicum album
Squame piccole, bianche, sottili. Miglioramento con il caldo
Arsenicum iodatum
Squame larghe ed adese.
Calcarea carbonica
Psoriasi e prurito del cuoio capelluto
Graphites
La cute è ispessita, le squame abbondanti.
Kalium arsenicosum
Squame furfuracee e prurito che peggiora col caldo.
Natrum muriaticum
Localizzazione al centro del petto con aspetto eritamatoso ed umido
Petroleum
La psoriasi ed il prurito di aggravano in inverno.
Phosphorus
Psoriasi e sebiasi delle sopracciglia.
Sepia
Psoriasi di forma circolare (rupioide o di Lapierre) con eruzione e prurito che si aggravano in primavera. Più spesso insiste ai gomiti ed alle ginocchia, interessando viso ed unghie.
Localmente utili creme a base di Sylibum marianum, Triticum vulgaris o, anche, bioflavoinoide d’estrazione vegetale.
Prurito in corso di Orticaria
Rimedio
Caratteristiche Cliniche
Antimonium crudum
Orticaria acuta dopo cibi carnei
Apis
Con bruciore, edema di Quincke e che migliora con acqua fredda
Arsenicum album
Orticaria con agitazione ed ansia, che insorge al mare e migliora con acqua calda. Paziente scoraggiato, che teme di non poter guarire.
Astacus
Orticaria in disepatici. Orticaria da gamberi di mare o di fiume.
Belladonna
Orticaria molto congesta.
Chloralum
Orticaria indotta dal vino
Copaive
Orticaria in soggetti con stipsi cronica.
Dulcamara
Orticaria indotta dal freddo o da latte e latticini.
Fragaria
Orticaria da fragole
Homarus
Orticaria indotta da gamberi di mare o aragoste.
Kalium carbonicum
Orticaria durante le mestruazioni
Natrum muriaticum
Orticaria da carne di maiale in soggetti sensibili all’umidità, spesso con cute secca.
Pulsatilla
Orticaria migrante indotta da pasti grassi o carne di maiale.
Urtica urens
Orticaria che peggiora al tatto ed insorge dopo frutti di mare, dopo un bagno o dopo un intenso esercizio fisico. Speso orticaria e dolori articolari (da immunocmplessi).
Nella dermatite atopica si debbono usare i rimedi in rapporto ai sintomi. Tuttavia esistono alcuni rimedi di base che vanno considerati in modo preliminare. Nei soggetti di costituzione carbonica si impiegherà, come base, Calcarea carbonica 30 CH. Nei soggetti chiaramente psorisici (desquamazioni diffuse del cc, del tronco, ecc.) Psorinum sempre 30 CH. Nei portatori di folacità streptococcica (e solo in questo caso), Sulfur 30 CH. Nei lattanti, invece, o Sepia (lesioni umide ed essudanti) o Arsenicum album (lesioni secche) 9-15 CH. Quanto ai rimedi sintomatici analizziamo la sottostante tabella[†].
Rimedio
Caratteristiche
Antimonium crudum
Lesioni crostose mieliceriche del viso e del cuoio capelluto. Dispepsia. Soggetti forti mangiatori. Più attivo nei bambini. Nell’adulto tratta le ipercheratosi atopiche di del palmo delle mani e dei talloni. Se le lesioni si associaziano a ragadi e fessurazioni delle labbra, bocca, solchi retroauricolari, aggiungere Nitricum acidum.
Cistus canadensis
Eczema del dorso delle mani e delle dita con acropulpide ragadizzata e sanguinante. Interessamento dei polsi e delle guance. Cute secca e lichenificata, con fessurazioni. Grande sensibilità al freddo.
Euphorbia lathyris
Etuzioni vesciucolose con sensazione di bruciore e poco prurito. Colpisce le parti scoperte del corpo. Migliora con calore e applicazioni grasse. E’ potenziata da Arsenicum album
Kali arsenicosum
Eczema squamoso e molto pruriginoso, aggravato dal calore, dal letto e spogliandosi. Si localizza di più al gomito e alle ginocchia. Il soggetto è astenico, debole e molto freddoloso
Manganum
Eczema secco, squamoso e molto pruriginoso, localizzato alle pieghe flessorie egli arti. Il prurito si aggrava di notte e spogliandosi.
Natrum muriaticum
Eczema del bordo del capillizio e retronucale. Interessamento vivo dell’area retroauricolare. Il prurito è bruciante e aggravato dall’aria fredda. Miglioramento dopo grattamento. Si sinergizza con Sulfur.
Oleander
Eczema con secrezione visciosa. Si aggiunga Graphites.
Petroleum
Pelle rugosa, secca, cheratosica. Interessamento delle dita (con ragadi), delle pieghe e nelle aree di passaggio cutaneo-mucoso. Peggiora d’inverno e col clima freddo.
Pix liquida
Simile al precdente ma maggio numero di fessurazioni e ragadi. Facile sanguinamento dopo grattamento.
Scelta dei rimedi in rapporto alle sedi anatomiche
Sedi
Rimedi
Ano
Berberis vulgaris
Bocca (angoli, commessure)
Sepia
Cuoio capelluto
Oleander
Dita (estremità)
Petroleum
Fronte
Ntrum muriaticum
Genitali
Croton tiglium
Ginocchio (cavo del poplite)
Cereus bomplandii
Gomito (piega)
Berberis vulgaris
Mano (dorso)
Pix liquida
Mento
Primula obconica
Orecchie (condotto auditivo)
Psorimum
Orecchie (regione retroauricolare)
Graphites
Piede
Antimonium crudum
Polso
Primula obconica
In caso di prurigo-strofulo (eruzioni papulose centrate da macchia emorragica, dovute a punture di insetti spesso in atopici) utile Pulex irritans 5 CH, 3 granuli 3 volte al dì per 8-10 giorni, più creme a base di Calendula.
Il termine di Bioterapie è stato coniato alla fine degli anni settanta dai dott. Jeannes e Julian per indicare omeopatia, fitoterpia con TM, gemmoterapia alla 1D, organoterapia, litoterapia, Attualmente lo si usa per organo e litoterapia. Nel caso di prurito cronico useremo Peau 7CH 1 fiala al dì al mattino da alternare, in caso di soggetti con diatesi allergica o insufficienza epatobiliare, con Hepatine 4 CH. In caso di prurito senile consiglieremo invece Peau 4CH e Orchitinum 4CH o Ovarinum 7CH a seconda se si tratta di individui di sesso maschile o femminile. Nelle condizioni di eczema cronico utile, il litoterapia, il Conglomerato D8, una ampolla ogni mattina per re mesi o, nei casi più gravi, 2 ampolle (l’alra prima di coricarsi) per 2-4 mesi. Nelle situazioni di prurito protratto con neurodistonia Lepidolide D8, una ampolla ogni mattina prima i colazione, a mesi alterni, per 4-8 mesi.
Fitoterapia e Gemmoterapia (Silvestri et al., 1983; Di Stanislao et al., 1990; Di Stanislao et al., 1991; Tétau, 1993; Di Stanislao et al., 2001; Gazzolo, 2001; Konopacki, 2002. )
Molte piante sono dotate di azione antipruriginosa. In tutti i casi è molto utile una combinazione in Estratto Fluido di Cupressus e Aesculus, 20-30 gocce di ciascuno dopo pranzo e cena per 2-4 settimane. Un infuso di sommità fiorite di Verbena assunto tre volte al dì tratta il prurito con azione antistaminica senza indurre sonnolenza. Utili anche in TM la Bardana, la Plantago ed il Gingko biloba. Una combinazione di 20 gocce di ciascun principio dopo pranzo e cena per un mese può essere impiegata in corso di prurito senile. Nei giorni l’EF di Ribes nigrum (20 gocce tre volte al dì dopo i pasti) si rivela di grande efficacia. In caso di eczema suggeririmemo un infuso così composto da prendere mattina e sera:
- Arctium lappa 10%
- Elicrisio 10%
- Lavanda officinalis 10%
- Liquirizia 20%
- Plantaggine 10%
- Raphanus sativus niger 10%
- Ribes nigrum 10%
- Salvia officinalis 10%
- Viola tricolor 10%
Invece in caso di psoriasi una combinazione in EF di Fumaria e Viola oCynara e Valeriana (20 gocce di ciascuno 2 volte al dì dopo i pasti a mwesi alterni e per 4-8 mesi).
La gemmoterapia con Macerati Glicerinati (o Glicerici) alla 1° Decimale (MC 1D o DH) prevede l’impiego di (da 50 a 100 gocce di ciascun principio, lontano dai pasti, 2-3 volte al dì):
- Ribes nigrum: forme allergiche.
- Rosmarinus officinalis: forme dispeptiche o disepatiche
- Cedrus libani: Pruriti essenziali
- Tilia tomentosa: Pruriti su base psicosomatica.
In Fitoterapia Energetico-Costituzionale seguiremo la seguente tabella[‡]
Fitoterapia Energetica con Rimedi Occidentali
Costituzione
Rimedio
Legno
Tarassaco
Fuoco
Gingko, Valeriana rossa
Terra
Bardana, Fumaria, Viola tricolor
Metallo
Mentha piperita
Acqua
Ribes nigrum
Ozonoterapia
L’ozonoterapia è attualmente una delle oltre sessanta medicine “non convenzionali”, definite anche come “alternative” o “complementare”. Come indicato nel suo nome questo terapia fa uso di ozono che può essere rappresentato come O=O-O. Questa molecola ha un numero pari di elettroni nell’orbita più esterna e per questo motivo non è considerato una molecola radicalica. L’ozono, pur non essendo una molecola radicalica, è un potente ossidante, molto instabile, che reagisce istantaneamente con altre molecole in soluzione acquosa (Bocci, 2000).
Nei liquidi biologici i substrati con i quali l’ozono di preferenza reagisce sono 1) gli acidi grassi insaturi (PUFA = Poly-Unsaturated Fatty Acids), 2) i composti riducenti (cioè donatori di elettroni) come glutatione ridotto (GSH) e 3) proteine ricche di cisterna. La chimica di queste reazioni è molto complessa ed è stata definita dal chimico tedesco Criegee (1975) e da Pryor (1992; 1993; 1994; Pryor et al., 1995) negli USA. Il plasma e il liquido extracellulare contengono sia PUFA legati all’albumina o presenti nelle lipoproteine sia GSH. Se questa reazione avviene in ambiente lipofilo, l’ozono può reagire con un doppio legame C=C di un acido grasso insaturo e da il via alla produzione ai diversi prodotti quali gli ozonuri e gli ozonidi di Criegee (1975). Se invece la reazione avviene in ambiente acquoso si può generare il perossido di idrogeno (H2O2) e le aldeidi (Pryor 1994). I meccanismi attraverso cui questi prodotti generati dall’applicazione dell’ozono portano a vari benefici attribuiti a questa modalità di terapia sono molto complesse e sono ancora la base di molto ricerca in questo campo. (Bocci et al 1990; 1993a; 1993b; 1994).
L’applicazione dell’ozonoterapia può essere praticata con i seguenti mezzi:
1. applicazione d’acqua od olio ozonizzato
2. applicazione del gas ozonizzato alla zona coinvolto.
3. ozonizzazione del sangue
a. GAET grande autoemotrasfusione (200-250ml di sangue)
b. PAET piccolo autoemotrasfusione (5-10cc) somministrato per via intramuscolo
4. iniezione dell’ozono per via intramuscolo
5. somministrazione di O2-O3 per via rettale
6. somministrazione endocavitarie
Per il trattamento del prurito i primi 3 modalità sembrano più adatte e facile di applicare.
Applicazione d’acqua od olio ozonizzato
La preparazione di un liquido, sia acqua bidistillato che olio può essere effetuato con aerazione con la miscella di O2-O3 con il mezzo dimostrato sopra. L’acqua può essere utilizzata sia per OS che per uso topico. L’emivita dell’O3 in acqua bidistillato è di circa 10ore.
Applicazione del gas ozonizzato nella zona coinvolta
In questo caso l’ozono può essere utilizzato in forma gassosa. Si fa uso di buste di varie grandezze che vengono applicate agli arti e poi sigillati con laccio emostatico per evitare la fuoruscita del gas. Alla fine del trattamento il gas O2-O3 viene aspirato all’apparecchio che lo ha generato per passare il gas nocivo a un catalizzatore per l’eliminazione.
Grande Auto Emo Trasfusione (GAET)
Nella preparazione della GAET la quantità di sangue che si dovrebbe trattare non è stato ancora standardizzato. Il volume può variare da 100 fino a 250ml. L’unico regola che si deve rispettare è di aggiungere l’ozono in parte uguale (rapporto 1: 1). Le concentrazioni di ozono possono oscillare da un minimo di 20 ad un massimo di 80 mg/ml. Il periodo di reinfusione è di 20min.
La PAET (piccolo autoemotrasfusione) consiste nel prelevare da 5-10ml di sangue e miscelare il sangue con un’altra siringa con una quantità pari di ozono. Questo sangue ozonizzato viene poi somministrato come una puntura intramuscolare.
Visto che l’ozonizzazione può avere un impatto su numerosi fattori biochimici e nell’eziopatogenesi del prurito, ci potrebbero essere implicati fattori diversi, l’applicazione dell’ozonoterapia potrebbe offrire risultati fino ad ora non previste.
Ipnosi (Amagliani, 2001; Svoboda, 1994; Granone, 1974).
Comunemente il termine è utilizzato per definire uno speciale stato psicologico con determinate caratteristiche fisiologiche, simile al sonno solo superficialmente, caratterizzato dal funzionamento dell'individuo ad un livello di consapevolezza differente da quello dello stato di coscienza ordinario. Nella maggioranza dei soggetti si osserva in tale stato un acuirsi di recettività e responsività che vengono orientate verso percezioni interne, alle quali viene data tanta importanza quanta normalmente si da soltanto alla realtà esterna. Ipnosi definisce anche un’interazione in cui il soggetto ipnotizzato sembra prestare attenzione soltanto alla comunicazione con l'ipnotizzatore, rispondendo in modo acritico ed automatico, ed ignorando gli stimoli ambientali ad eccezione di quelli su cui ricade l'attenzione dell'ipnotista. L'ipnotizzatore a sua volta descrive ed amplifica le risposte del soggetto per creare uno stato in cui la percezione di quest'ultimo viene alterata in accordo con le suggestioni dell'ipnotista, anche se in contraddizione con gli stimoli realmente presenti. La storia moderna dell'ipnosi inizia nel 1773 con Franz Mesmer (1734-1815), un medico viennese che pensava vi fosse una forza occulta chiamata ''magnetismo animalè' capace di fluire attraverso l'ipnotista verso il soggetto ipnotizzato; la teoria venne presto screditata ma Mesmer godette di una notevole popolarità ed ottenne numerose guarigioni definite ''miracolosè' dai contemporanei. Il termine Ipnosi è un neologismo coniato da James Braid (1795-1860) nel suo testo ''Neurhypnology'' del 1843. Braid rifiutò le teorie del magnetismo animale e fu il primo ad utilizzare un approccio scientifico per l’analisi di manifestazioni ipnotiche. Egli riteneva che il fenomeno fosse parte della fisiologia dell'essere umano: un particolare tipo di ''sonno nervosò' provocato dall'affaticamento indotto dalla concentrazione intensa necessaria per fissare a lungo oggetti inanimati; per questo scelse il termine ipnosi come derivato dal termine greco per sonno, hypnos. Successivamente, riconobbe tali differenze tra lo stato di sonno vero e proprio e quello da lui studiato, da cambiarne il nome in monoeidismo, ovvero concentrazione su di una idea; il termine ipnosi comunque persiste fino ai nostri giorni. Al termine del diciannovesimo secolo in Francia, il medico Anbrose-Auguste Liebeault lesse gli scritti di Braid e si interessò ai fenomeni ipnotici. Le sue ricerche risvegliarono l'interesse del famoso neurologo Hippolyte Bernheim (1837-1919), professore di medicina all'università di Strasburgo. Insieme Liebeault e Bernheim trattarono oltre diecimila pazienti. Bernheim scrisse anche un trattato sull'ipnosi, nel 1886, in cui sostenne che lo stato ipnotico fosse un puro stato di suggestione psicologica nel quale non erano coinvolte forze fisiche o processi fisiologici. Anche Sigmund Freud (1856-1939) venne a sapere dei risultati ottenuti dai due medici francesi e si interessò al fenomeno; tanto che nel 1890 si recò in Francia per studiare la tecnica di Liebeault che si era dimostrata così efficace nel trattamento dei disturbi nevrotici. Tornato a Vienna utilizzò l'ipnosi per alcuni anni insieme a Josef Breuer; successivamente però, considerazioni teoriche e difficoltà incontrate nell'ipnotizzare alcuni pazienti lo portarono ad abbandonare l'uso dell'ipnosi in favore della tecnica delle libere associazioni da lui creata. La scelta di Freud in favore delle libere associazioni e l'enorme interesse suscitato dalle nuove teorie psicanalitiche limitarono notevolmente l'utilizzo dell'ipnosi per oltre cinquanta anni. Durante la seconda guerra mondiale comunque uno psicoanalista tedesco di nome Ernst Simmel sviluppò una tecnica chiamata ipnoanalisi (una combinazione di ipnosi e psicoanalisi) con la quale trattò soldati affetti da nevrosi traumatiche.
Milton H. Erickson rappresenta senza dubbio il più grande innovatore ed utilizzatore dell'ipnosi. Prima di Erickson l'approccio adottato era di tipo autoritario: l'ipnotista proponeva una serie di suggestioni dirette, ovvero ''comandì' dettati al soggetto che li riceveva passivamente in stato di trance. Il modello ericksoniano si basa su un principio differente: suggestioni indirette vengono utilizzate per favorire, nel soggetto, l’attivazione di risorse interne nella generazione di nuove soluzioni al problema trattato.
L'approccio ipnotico classico si basava su suggestioni dirette in forma di comando, partendo dalla convinzione che tutto quello che si sviluppava in stato di trance derivasse dalle suggestioni proposte (quindi dalla volontà dell'ipnotista). Di fatto è dimostrato che una suggestione diretta può provocare la modificazione del comportamento del paziente e sfociare in una temporanea eliminazione del sintomo; tuttavia tale modificazione comportamentale corrisponde ad una risposta alla suggestione e non implica alcuna riorganizzazione di idee, convinzioni o ricordi all'interno del paziente. Secondo l'approccio ericksoniano l'induzione ed il mantenimento della trance forniscono uno speciale stato psicologico in cui i pazienti possono riassociare e riorganizzare le rispettive realtà psicologiche ed utilizzare capacità e risorse in accordo con le loro esigenze (Erickson, 1948/1980). Tali risultati vengono raggiunti attraverso l'utilizzazione di suggestioni relative al mantenimento dello stato di trance ed a processi generali di apprendimento, mai legate a specifici contenuti e presentate sotto forma di suggestioni indirette, metafore, presupposizioni o affermazioni ambigue. Ascoltando tali suggestioni ''generalizzatè' e senza legame diretto con il problema trattato, il paziente non risponde più a dei comandi ma viene messo nella condizione di generare soluzioni nel tentativo di dare significato alle suggestioni. Il soggetto è così libero di utilizzare le sue risorse interne per generare le soluzioni più adeguate, operando una riorganizzazione della sua realtà psicologica che va oltre una semplice e temporanea eliminazione della sintomatologia. Le tecniche utilizzate per permettere l'insorgere dello stato di trance vengono comunemente chiamate induzioni ipnotiche. Le induzioni variano per direzione (dirette, indirette), mezzo utilizzato (verbali, non verbali) e tipo di relazione definito tra ipnotizzatore e soggetto: a questo riguardo Gilligan (1987) definisce tre approcci concettuali per la definizione della relazione ipnotica: L'approccio autoritario classico, che enfatizza il ''potere ipnoticò' del terapeuta nei confronti del paziente ''debolè'. L'approccio standardizzato, secondo cui la capacità di sviluppare uno stato ipnotico corrisponde ad una capacità naturale di ogni individuo. L'approccio cooperativo, che considera lo stato ipnotico come una proprietà emergente dalla relazione tra terapista e paziente. Ciascun approccio ha sviluppato specifiche modalità di induzione ipnotica, la considerazione più importante è che il soggetto sia disponibile a collaborare ed abbia fiducia nell'ipnotizzatore. Il soggetto viene, ad esempio, invitato ad assumere una posizione in cui può rilassarsi mentre l'ipnotista inizia a suggerire , in tono basso e ritmato, un senso di rilassamento sempre maggiore. Presto gli occhi del soggetto inizieranno a dare segni di affaticamento e l'ipnotista chiederà di chiuderli e rilassarsi sempre più. Le suggestioni inizialmente proposte vengono formulate in modo da poter essere accettate da tutti i soggetti; tanto che in un primo momento è impossibile affermare con certezza se le reazioni del soggetto corrispondano a risposte ipnotiche o siano soltanto dovute a cooperazione. Successivamente, in modo graduale, le suggestioni date richiedono maggiore capacità di distorsione della realtà percettiva circostante. Dopo un certo tempo si osserveranno i primi segni di rilassamento (modificazione del ritmo respiratorio, flaccidità dei muscoli facciali, ecc.), ciò indica che lo stato di trance è iniziato ed il soggetto è estremamente recettivo alle parole dell'ipnotista. Secondo la definizione classica di ipnosi si ritiene che attraverso l'uso di induzioni ipnotiche si possa sviluppare nel soggetto uno stato particolare in cui il suo comportamento ed il livello di coscienza risultino alterati rispetto alla norma: tale stato è appunto definito stato di trance.
Classicamente si è soliti distinguere tra trance lieve, media e profonda, con una estrema variabilità a livello individuale nello sviluppo di fenomeni ipnotici. Riportiamo di seguito una delle tabelle classiche di descrizione di fenomeni ipnotici:
Tavola di Hershman per la valutazione degli stati ipnotici
(Erickson, Hershman, Secter, 1989)
TRANCE LIEVE
- Rilassamento
- Catalessi delle palpebre
- Chiusura degli occhi
- Stadio iniziale di catalessi di un arto
- Rallentamento del ritmo respiratorio
- Immobilizzazione dei muscoli facciali
- Stadio iniziale di catalessi degli arti
- Sensazione di pesantezza in varie parti del corpo
- Anestesia della mano
- Capacità di compiere semplici induzioni post-ipnotiche
TRANCE MEDIA
- Anestesia parziale (solo alcuni soggetti)
- Evidente rallentamento dell'attività muscolare
- Capacità di produrre semplici fenomeni allucinatori
- Sensazione progressiva di distacco
- Evidente catalessi degli arti
- Capacità di compiere induzioni post-ipnotiche più complesse
TRANCE PROFONDA
- Capacità di mantenere la trance anche ad occhi aperti
- Amnesia totale (nella maggior parte dei soggetti)
- Capacità di controllare funzioni organiche (battito cardiaco, pressione, ecc.)
- Anestesia chirurgica
- Capacità di sviluppare regressione in età
- Allucinazioni visive ed uditive positive e negative
- Capacità di ''sognarè' contenuti significativi
- Capacità di compiere la maggior parte dei fenomeni sopra descritti in stato post ipnotico.
Numerose ricerche hanno tentato di identificare variabili psico-fisiologiche tipiche dello stato di trance, non si è tuttavia riusciti ad individuarne alcuna che permettesse di identificare oggettivamente lo stato di trance, una variabile ovvero che non fosse semplicemente collegabile ad uno stato di rilassamento o ad un ovvio stato di suggestione. A tale proposito si vedano: Morse, Martin, Furst & Dubin 1977, Spiebel, Cutcomb, Ren & Pribram 1985, Aladzhalova, Rozhnov & Kameteskii 1976. Si può così concludere che il concetto di ''stato di trancè' definisca l'esperienza soggettiva dell’individuo ipnotizzato, esperienza che non può essere definita oggettivamente attraverso nessun parametro psicofisiologico, nè tantomeno spiegata in modo esauriente dalle teorie neurologiche o psicologiche proposte fino ad oggi. Il fenomeno comunque rimane, tanto che in soggetti ipnotizzati è possibile produrre fenomeni non comuni e difficili da spiegare dal punto di vista medico tradizionale (vedi tabella).
Un numero considerevole di ricerche ha permesso di iniziare ad indagare le complesse interrelazioni psico-fisiologiche implicate nello stato ipnotico, portando nuova luce sulle teorie correnti sul rapporto tra mente e corpo; specificamente riguardo alle possibilità che la mente ha di provocare modificazioni fisiologiche comunemente considerate non possibili (Barber 1961, Barber 1965). Proponiamo ora una breve rassegna relativa ai principali fenomeni osservabili in stato di trance. Per quanto riguarda fenomeni di ipermnesia (capacità di richiamare informazioni memorizzate non accessibili nel comune stato di veglia), distorsioni percettive ed allucinazioni si vedano: Hilgard 1965, Hilgard 1975 e Kihlstrom 1985. Fenomeni di amnesia (intesa come dimenticanza selettiva di particolari avvenuti durante lo stato di trance) possono verificarsi spontaneamente in soggetti ipnotizzati o essere il risultato di specifiche suggestioni. Strettamente collegate ai fenomeni amnesici sono le suggestioni post-ipnotiche, che descrivono la capacità di un soggetto in stato cosciente di eseguire, senza averne consapevolezza e successivamente nel tempo, istruzioni che gli sono state date in stato di trance. A questo proposito citiamo: Wells 1940, Edwards 1963 e Dixon 1981.
Uno degli ambiti in cui l’ipnosi viene comunemente utilizzata è quello relativo alla terapia del dolore: per quanto riguarda fenomeni di anestesia ed analgesia in ipnosi: Hilgard ed altri 1978, Hilgard ed altri 1983, Stern ed altri 1977, Van Gorp ed altri 1985.
Relativamente alla possibilità di produrre, in stato di trance, risposte a livello dermatologico quali reazioni allergiche, pseudo-bruciature e vesciche: Ulman e altri 1960, Rulison 1942 e Mason 1955. L'ipnosi è riconosciuta come metodo di indubbia validità terapeutica da associazioni mediche, psichiatriche, dentistiche e psicologiche di tutto il mondo. In psicoterapia, l'ipnosi va principalmente considerata come un mezzo particolarmente efficace per creare un contatto positivo con il paziente, centrarne l'attenzione ed aumentarne la confidenza e la fiducia nel terapeuta. Lo stato di trance si rivela utile come stato di attivazione di tutte le risorse interne al paziente e come catalizzatore di cambiamento. Importante anche per far rivivere senza rischi eventi traumatici e produrre risposte emozionali catartiche in pazienti nevrotici.
In campo medico si utilizza come coadiuvante nella preparazione di soggetti all'anestesia, aumentando la risposta agli effetti dell'anestetico permettendone la somministrazione in dosaggi ridotti. Particolarmente in ostetricia per alleviare i dolori della madre limitando i rischi di infezioni (nella madre e nel bambino). L'ipnosi viene utilizzata anche nella terapia del dolore. Nel prurito psicogeno o nel prurito con evidente componente nevrotica l’ipnosi più risultare di notevole efficacia. L’associazione fra ipnosi ed agopuntura si èdimostrata molto efficace nel dolore cronico (Lu et al., 2001) e potrebbe essere utile in varie forme di prurito difficile.
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[*] L’esposizione ai raggi solari e ultravioletti in generale. Infatti il 90% di questi tumori si sviluppa in aree esposte alla luce solare. Inoltre, questi tumori sono più comuni negli individui di razza bianca che nelle persone di razza africana, e sono particolarmente predisposti gli individui con carnagione chiara, capelli biondi o rossi, e che si “scottano” facilmente al sole.
[†] Vedi:
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[‡] I rimedi saranno dati in TM (25-50ggt 2-3 volte al dì) o EF (10-30 gocce, 2-3 volte al dì).