A.I.R.A.S.
Corso Biennale di Fitoterapia Scientifica
Condirettori: F. Ceccherellli & M. Corradin
La Passiflora incarnata L. (o P. alata L.)
Autore:
Maria Lucia Semizzi
RIASSUNTO: In questa scheda
viene presentata la letteratura più recente e significativa riguardante la
Passiflora Incarnata.
Gli
studi con estratto di pianta dimostrano effetto sedativo e ansiolitico con
meccanismo non ancora certo, ma probabilmente agonista parziale del recettore
per le benzodiazepine: infatti un monoflavone estratto dalla pianta, la
Crisina, si è dimostrato essere un ligando per i recettori per le
benzodiazepine, sia a livello centrale (con meccanismo competitivo) che
periferico (con meccanismo di tipo misto). Segnalata anche azione ansiolitica,
antispastica viscerale.
Dalla
Passiflora è stato inoltre isolato un agente antibiotico (Passicol).
Svariate
azioni sono state attribuite al flavonoide Crisina: antinfiammatoria,
antitumorale, antispastica viscerale nelle crisi di astinenza da morfina,
protettrice verso i danni cutanei da radiazioni, antidiabetica. Tuttavia
secondo alcuni autori tale flavonoide non sarebbe reperibile nella pianta o
perlomeno non in quantità significative, pertanto gli effetti riscontrati con
l’uso di pianta intera non potrebbero essere attribuiti ad esso. Al momento
attuale delle conoscenze, le indicazioni all’uso della Passiflora restano
pertanto solo il trattamento dell’ansia e dell’insonnia e come coadiuvante
nelle neurodistonie viscerali.
PAROLE CHIAVE: Passiflora.
Fitoterapia. Ansiolitici. Sedativi. Crisina. Flavonoidi.
SUMMARY: In this
article the most recent and significant literature about Passiflora Incarnata
is shown. Research on the plant extract have demonstrated a sedative and
anxiolytic effect by a not well known mechanism. Probabily Passiflora has an
action as a partial agonist of the central BDZ receptors. The Chrysin, a
natural monoflavoid exctracted from the plant, is able to bind the
benzodiazepine receptor both at central level (by a competitive action) and
periferic (by a mixed action). An anxiolytic and a visceral antispastic actions
have been reported.
From
Passiflora plant species
was produced also an antibacterial and antifungal agent, Passicol.
A lot of actions are ascribed to the
chrysin flavonoid: antinflammatory, antitumoral, visceral antispastic effect
(in vitro) in morphine withdrawal, protective against cutaneous damages
produced by the radiations, antidiabetic effect. According to some authors that
flavonoid is not present in significant amounts in the plant, therefore the
effects observed using the wholw plant cannot be ascribed to it. Considering
the present data Passiflora Incarnata should be used only for the treatment of
anxiety and insomnia and as adjuvant in visceral neurodistonies.
KEY-WORDS:
Passion Flower. Phytotherapy. Anxiolytic.
Sedative. Chrysin. Flavonoids
INTRODUZIONE
Per lungo tempo la Passiflora ha fatto parte della medicina
popolare. In tutta Europa viene comunemente utilizzata come sedativo, mentre in
Francia e in Svizzera è utilizzata (in associazione con altre piante ad
attività sinergica, prevalentemente Crataegus) anche per i suoi supposti
effetti cardiotonici (Meier, 1995a). Nonostante già nel 1867 siano stati
segnalati effetti sedativi da parte di Phares (Benigni et al, 1962), solo negli
ultimi anni sembra aver attirato l’attenzione dei ricercatori (Oga et al, 1984;
Brasseur et al, 1984), per cui la letteratura recente disponibile è meno
corposa rispetto a quella relativa a molte altre piante. In più studi è stata
indagata in associazione con altre piante, specialmente il Crataegus, per cui
gli effetti riscontrati non sono sicuramente attribuibili alla Passiflora
(alcuni anzi sono stati poi documentati per Crataegus, come quelli sullo
scompenso cardiaco e sui livelli lipemici – Von Eif et al, 1994). Gli effetti
indagati e accertati al momento sembrano solo quelli a livello del Sistema
Nervoso Centrale, dove è ormai documentata un’azione sui recettori per le
benzodiazepine sia centrali che periferici, con meccanismo competitivo a
livello centrale e misto a livello periferico (identificato come ligando per i
recettori delle benzodiazepine il 5,7-di-OH-flavone Crisina, un flavonoide
isolato dalla P. coerulea)
(Wolfman et al. 1994). Peraltro sono segnalati svariati altri effetti,
attribuibili all’azione del flavonoide Crisina su cui sembrano concentrarsi gli
studi (effetti antinfiammatori, sedativi, antitumorali, antidiabetici e
detossificanti) (per esempio: Capasso et al, 1998; Stereenberg et al, 1999;
Wolfman et al, 1994; Medina et al, 1990). Tuttavia pare che la pianta intera
contenga tale flavonoide in quantità irrisoria rispetto a quella necessaria per
sortire l’effetto (o addirittura non lo contenga affatto), sicchè l’azione
della pianta in toto potrebbe avvenire piuttosto con meccanismo molecolare o
con meccanismi ancora sconosciuti (Speroni et al, 1996a). Gli estratti di
Passiflora sono stabili in condizioni asciutte, mentre si sono osservate alcune
trasformazioni dei C-glicosil-flavoni nelle soluzioni acquose (Meier, 1995b) e
nelle varie fasi di coltivazione della pianta (Menghini et al, 1988) pertanto
occorre considerare che non tutti i preparati a base di Passiflora contengono
gli stessi principi attivi, né in medesime quantità.
Nessuna rilevanza terapeutica, per la scarsa concentrazione in cui
sarebbero presenti, va attribuita agli alcaloidi contenuti nella pianta
(armani, armolo e armina) (Meier, 1995b) ai quali un tempo si attribuiva tutto
l’effetto (Benigni et al. 1962, Penso, 1993).
NOME BOTANICO:
Passiflora Incarnata
L. o P. Alata L.
FAMIGLIA:
Passifloraceæ
NOME COMUNE DELLA
PIANTA (Benigni
et al, 1962; Suozzi, 1995):
Passiflora. Il nome si deve al fatto che l’aspetto della
pianta sembra rievocare gli strumenti della Passione di Gesù: il cerchio dei
filamenti fiorali ricorda la corona di spine, gli stili i tre chiodi, le foglie
lanceolate la lancia con cui fu trafitto il costato e i viticci lo staffile
della flagellazione. Gli Indios la chiamavano Mbrucuyà silvestre, i portoghesi
e spagnoli Granadilla (dal color granato; ma la chiamano anche Flor de la
Pasión o Pasiflor), mentre in Europa assunse prevalentemente il nome di “fiore
della Passione”: Passiflora appunto in Italiano; Passion flower in inglese;
Passiflore (rouge o purpurine) in francese (dove è nota anche come Grenadille);
Passionkraut o Passionblume in tedesco (dove è nota anche come Rangapfel).
TIPO DI PIANTA E DESCRIZIONE:
Pianta erbacea perenne e rampicante, ad
aspetto cespuglioso, con rizoma lungo e strisciante sul terreno da cui si
dipartono lunghi fusti alti anche alcuni metri, dotati di numerosi viticci
attraverso i quali la pianta si attacca ai sostegni. Le foglie sono alterne,
con due ghiandole nettarifere alla base del lungo picciolo, palmato-lobate (i
lobi vanno da due, come la Passiflora Rubra, a cinque come la Coerulea. La
Passiflora Incarnata ha foglie trilobate).
I fiori sono solitari, hanno lungo
peduncolo con tre brattee ovali a margine seghettato nella parte superiore,
cinque sepali verdi all’esterno e bianchi all’interno; i cinque petali sono
bianchi o porpora; all’interno è presente una corona di filamenti violacei (o
porpora, o azzurri); al centro ci sono cinque stami e l’ovario. I frutti sono
bacche ovali, gialle, grandi poco meno di un uovo, succose, commestibili (non
tutti). Non tutte le varietà di Passiflora hanno le stesse proprietà, quella
usualmente utilizzata è la P. Incarnata, che non va confusa con la P. Rubra di
Santo Domingo (ha le foglie a due lobi, mentre le foglie dell’Incarnata ne
hanno tre) e altre specie non medicamentose. I frutti commestibili della
Passiflora non sono dell’Incarnata, bensì di due sottospecie della Passiflora
Edulis SMS (Meier B. 1995a)
ORIGINE (Benigni et al. 1962; Suozzi, 1995):
originaria dell’America (Virginia). Dal Perù (dove fu descritta la
prima volta nel 1569) nel XVII secolo fu portata a Roma e regalata al papa
Paolo V, il quale ravvisò nel fiore un segno divino raffigurante la Passione
del Signore e la fece coltivare a Roma con devozione. Ora si ritrova coltivata
anche in Europa a scopo ornamentale e a scopo medicinale.
PARTI UTILIZZATE:
Parti aeree (rami fogliuti e rami fioriti) raccolte quando
iniziano a svilupparsi i frutti, private accuratamente delle parti sotterranee
e dei rizomi
COMPONENTI PRINCIPALI:
Alla luce della letteratura più recente (Menghini et al, 1988; Li
et al., 1991; Meier, 1995b; Pietta et al., 1986), per la droga sono importanti
i seguenti composti (C-flavonoidi): (crisina), vicenina-2,
isoorientina-2''-O-glucopiranoside, schaftoside, isoschaftoside, isoorientina,
isovitexina-2''-O-glucopiranoside, isovitexina, swertisina. L’orientina e la
vitexina in generale sono presenti in concentrazioni molto basse. La
saponarina, che risulta menzionata in letteratura (Rossi, 1992), non si ritrova
e si pensa sia stata erroneamente
confusa alla cromatografia con la isovitexina-2”-O-glucoside (Wolfman et al,
1994). Tra i molti flavoni (Poethke et al., 1970) particolare importanza sembra doversi attribuire
alla Crisina (5,7-di-OH-flavone) (Wolfman C et al. 1994), fatta oggetto di numerosi
studi, tuttavia alcuni autori non l’hanno ritrovata in Passiflora Coerulea
dalla quale era stata isolata (Speroni et al., 1996a). In realtà alcuni
ricercatori segnalano estrema variabilità qualitativa nell’isolamento di
C-flavoni da 18 campioni diversi di Passiflora Incarnata eseguito con metodo
elettroforetico capillare (Voirin et al, 2000). Gli estratti di Passiflora sono
stabili in condizioni asciutte, mentre si sono osservate alcune trasformazioni
dei C-glicosil-flavoni nelle soluzioni acquose (Meier, 1995b) e nelle varie
fasi di coltivazione della pianta (Menghini et al., 1988) pertanto occorre
considerare che non tutti i preparati a base di Passiflora contengono gli
stessi principi attivi, né in medesime quantità.
Molta importanza in passato era stata data agli alcaloidi (armani,
armolo, armina e altri – Benigni et al., 1962; Bennati, 1971; Lutomski et al,
1975; Penso, 1993; Soulimani, 1997), tuttavia sembra che essi siano contenuti
nella pianta in quantità irrisoria rispetto a quella necessaria per dare
effetti (Meier, 1995a e 1995b) e alcuni studiosi non li hanno neppure ritrovati
presenti nella Passiflora Incarnata (con limite di sensibilità di detezione di
0.1 ppm - Meier, 1995b, Rehwald et al, 1995).
La pianta contiene inoltre zuccheri (maltolo, etilmaltolo: Aoyagi
et al, 1974); cumarine; acidi polifenolici; steroli; tannini; alcaloidi;
glicosidi cianogenetici (non pericolosi, sembra dimostrato che il nostro
organismo sa neutralizzarli in modo efficiente a patto di ingerire dieta
adeguatamente proteica - Jones, 1998); olio essenziale (Boninfante et al. 1997;
Penso, 1993; Spignoli et al, 1999)
.
COMPONENTI CUI SI
ATTRIBUISCONO GLI EFFETTI:
C-glucosil-flavonoidi (Crisina, vitexina) (Glotzbach et al, 1968;
Meier, 1995b)
Un tempo si riteneva che l’azione fosse dovuta agli alcaloidi, ma
per la loro bassa o nulla concentrazione nella pianta si pensa che gli effetti
terapeutici non possano essere attribuiti ad essi (Meier, 1995a, 1995b).
AZIONI:
Rispetto al sonno indotto da barbiturico (hexobarbital) in topi,
la Passiflora accorcia il tempo di sonno, inoltre aumenta l’attività
esplorativa delle topine e infine annulla gli effetti dell’alcool sul
comportamento (Weischer, 1994) Descritta attività ansiolitica (Della Loggia et
al, 1981)
ALTRE AZIONI:
A livello
cardiovascolare
incrementerebbe la resistenza allo sforzo in cardiopatici in scompenso cardiaco
lieve (classe II NYHA). Tuttavia gli studi disponibili sono stati eseguiti con
associazione di Passiflora e Crataegus e gli effetti non sono certamente
attribuibili a Passiflora (Von Eiff et al, 1994)
A livello
gastroenterico risulta citata azione antispastica
(Boninfante et al, 1997)
In uno studio sperimentale italiano sembrerebbe che la Crisina
abbia anche azioni di prevenzione sulla
contrazione spastica viscerale in corso di sindrome da astinenza da morfina:
è stato utilizzato come modello sperimentale in vitro ileo murino prelevato da
topi in dipendenza acuta da morfina, somministrando naloxone (che spiazza
rapidamente la morfina provocando contrazione della muscolatura liscia), e
verificando che pretrattamento con Crisina (e con altri flavonoidi come la
quercetina) inibisce la contrazione muscolare da naloxone (Capasso et al,
1998).
Descritte in altri studi svariate altre azioni (riscontrate in
generale per molte altre piante ricche in flavonoidi): attività antinfiammatoria (Borrelli et al, 1996), antiossidante e protettrice verso danni da
radiazioni (Steerenberg et al, 1998), preventiva
dei tumori estrogeno-sensibili per azione inibente sulle aromatasi
periferiche (Campbell et al, 1993), antimutagena
(Krizkova et al, 1998) e antibiotica
(azione di un agente estratto dalla Passiflora, chiamato Passicol, attivo su
svariati batteri e specie fungine: Birner et al, 1973; Nicolls et al, 1973)
MECCANISMI D’AZIONE:
A LIVELLO DEL S.N.C.:
La valutazione mediante
test comportamentali degli effetti ansiolitici e sedativi in topi somministrando
estratto idroalcolico liofilizzato e acquoso delle parti aeree della pianta
alla dose di 400 mg/kg, ha evidenziato effetti ansiolitici e potenziamento
dell’induzione del sonno da barbiturico (con dosi sub-ipnotiche di
pentobarbital l’estratto acquoso di Passiflora induceva il sonno) (Soulimani et
al, 1997), sia dopo somministrazione orale che intraperitoneale (Speroni et al,
1988). Analoghi risultati si sono ottenuti valutando gli effetti di una
particolare multifrazione della pianta sul test dell’antagonismo dell’attività
epilettogena del pentametilentetrazolo e sul prolungamento del tempo di sonno
da barbiturico (Speroni et al, 1996b).
In altri studi furono notate azioni sedative (su modelli
sperimentali di sonno indotto da barbiturico ed ipermotilità indotta da
anfetamine su topi) confrontando l’effetto di Passiflora con quello di
kava-kava: azione più marcata nella prima condizione per quanto riguarda
Passiflora, mentre azione più spiccata sull’ipermotilità da anfetamine per
quanto riguarda il kava (Capasso e Pinto, 1995)
In uno studio sono stati esaminati sui topi gli effetti
benzodiazepino-simili della Crisina (5,7-di-idrossiflavone), che è un
monoflavonoide contenuto in Passiflora e che spiazza il (3H)flunitrazepam dai
recettori centrali per le BDZ. Sia diazepam (alla dose di 0.3-0.6 mg/kg) che la
Crisina (alla dose di 1 mg/kg) inducono chiari effetti ansiolitici rispetto ai
parametri considerati. Il pretrattamento con il recettore specifico antagonista
delle BDZ (Ro 15-1788: in pratica si blocca il recettore e, se la molecola che
si vuole testare lo deve utilizzare per agire, si nota che non agisce più in
quanto lo trova bloccato) alla dose di 3 mg/kg annullava l’effetto della
Crisina (vuol dire che la Crisina avrebbe dovuto utilizzare il recettore Ro
15-1788, bloccato dal pretrattamento). La Crisina, rispetto al diazepam, non
dimostrò avere effetti miorilassanti né sedativi. Gli autori concludono che la
Crisina dimostra di avere effetti ansiolitici senza avere effetti sedativi né
miorilassanti e postulano che il flavonoide naturale Crisina sia un agonista
parziale dei recettori centrali delle BDZ (Wolfman et al. 1994).
Sono stati fatti anche altri studi sugli effetti della Crisina
(5,7-di-OH Flavone) isolata da Passiflora Coerulea, dimostrando azione agonista
parziale delle benzodiazepine (in definitiva la Crisina si è dimostrata essere
un ligando per i recettori per le benzodiazepine, sia a livello centrale (Ki=3
microM, con meccanismo competitivo) che periferico (Ki=13 microM, con meccanismo
di tipo misto). Così in questo studio si è confermata la presenza in Passiflora
Coerulea di composti benzodiazepino-simili (Medina et al. 1990).
Al contrario, Burkard e
collaboratori, in uno studio del 1997, affermano di aver ricercato l’effetto
dell’estratto di Passiflora a livello di tre tipi di recettori cerebrali (per
le benzodiazepine, per la dopamina e per l’istamina) senza riscontrarne.
Concludono dicendo che gli estratti di Passiflora incarnata non interagiscono
con questi tre siti di legame e pertanto potrebbe essere ipotizzato un effetto
di tipo molecolare (Burkard et al, 1997).
L’apparente contraddizione di questi studi potrebbe trovare
giustificazione in uno studio pubblicato su Phytotherapy Research nel 1996. In
questo studio, pur non negando l’azione sedativa della Crisina, si sottolinea
tuttavia che la sua concentrazione nella pianta è molto lontana da quella
necessaria per avere l’effetto. Inoltre gli autori affermano di non aver
riscontrato la presenza di Crisina né in Passiflora Coerulea (dalla quale la
crisina era stata isolata in altri studi) né in Passiflora incarnata (con
soglia di sensibilità del metodo di ricerca a 1 ppm): pertanto gli autori
concludono che il meccansimo d’azione delle note proprietà sedative della
Passiflora è ancora sconosciuto (Speroni et al. 1996a).
Questo giustificherebbe il fatto che gli studi eseguiti con
estratto di pianta anziché con Crisina isolata non mostrano interazioni coi
recettori per le BDZ. Tuttavia in uno studio svizzero viene citata potente
azione inibitrice sui recettori GABAA da parte di estratto di Passiflora
incarnata. (Simmen et al, 1998)
A LIVELLO
CARDIOVASCOLARE
Non è noto il meccanismo d’azione a livello cardiovascolare.
Era stata supposta un’azione inibitoria a livello dei canali del calcio
(calcioantagonista), ma non è stata documentata (Rauwald et al., 1994).
In alcuni studi
sperimentali l’estratto di Passiflora ha dimostrato avere a livello della
muscolatura liscia viscerale (gastrointestinale e urinaria) azione
antispastica, paragonabile a quella ottenibile con la somministrazione di
papaverina, con meccanismo spasmolitico (Lutmoski et al, 1981; Ruzza et al,
1996)
Nell’ambito della ricerca
sulle capacità antiossidanti e proteggenti nei confronti di danno da radiazioni
ionizzanti da parte di molti flavonoidi, attenzione è stata rivolta anche alla
Crisina isolata da Passiflora. Come modello sprimentale su topi è stato preso
l’effetto di inibizione da parte di radiazione ultravioletta della reazione di
ipersensibilità cutanea da contatto con sostanza irritante come la
picrilcloride (tale effetto dimostra azione immunosoppressiva da parte di
radiazioni UV, scopo della ricerca è quello di verificare se i flavonoidi
vegetali sono in grado di contrastare tale effetto e proteggere così dal danno
da radiazione). La Crisina e altri flavonoidi (quercetina, tè verde) hanno
dimostrato di avere tale attività proteggente a livello cutaneo nei confronti
di danno da radiazione ultravioletta (Steerenberg et al, 1998)
Per quanto riguarda invece l’attività antinfiammatoria, essa è
stata dimostrata in un solo studio in cui l’estratto etanolico di Passiflora
Incarnata, alla dose di 125-500 mg/kg si è dimostrato efficace nell’inibire in
ratti reazioni infiammatorie sperimentali: edema indotto da carragenina,
pleurite da dextrano e granuloma da battuffolo di cotone. Tuttavia non vengono
descritti i possibili meccanismi d’azione (Borrelli et al, 1996).
AZIONE ANTITUMORALE
La letteratura disponibile
è ancora scarsa e contraddittoria (Habtemariam, 1997; Wang et al, 1998) e si
inserisce nel filone di ricerca sui supposti effetti proteggenti di flavonoidi
(da cui scaturirebbe l’indicazione all’integrazione alimentare con derivati
vegetali). Flavonoidi diversi avrebbero azioni diverse e talora opposte, e
comunque dose-dipendenti. In uno studio inglese in cui si valutava l’azione di
vari flavonoidi sulla citotossicità indotta da alfa-TNF su cellule tumorali
L-929, mentre vari flavonoidi dimostravano effetto proteggente o nullo, la
Crisina (assieme all’apigenina) ha dimostrato al contrario di aumentare
marcatamente la citotossicità dell’alfa-TNF, in modo concentrazione-dipendente
(Habtemariam, 1997). Anche per quanto riguarda la sintesi di DNA in cellule
estrogeno-dipendenti (MCF-7) in presenza di fattori di crescita, tamoxifene,
insulina ed estradiolo, diversi flavonoidi hanno azioni diverse e comunque
dose-dipendente: la Crisina (e l’apigenina) dimostra azione inibente la sintesi
di DNA indotta da E2 (estradiolo) (Wang et al, 1998).
E’ stata descritta anche
una azione inibente della Crisina sulle aromatasi dei preadipociti, ossia
sull’attività delle aromatasi periferiche (con meccanismo competitivo). Tale
azione è risultata essere paragonabile come intensità a quella esercitata dalla
Aminoglutetimide, un inibitore di sintesi delle aromatasi utilizzato nella
terapia dei carcinomi estrogeno-sensibili, ed è risultata maggiore rispetto a
quella di altri flavonoidi attivi in tal senso (Campbell et al, 1993).
Sempre nell’ambito degli
studi rivolti alla Crisina, in uno
studio coreano è stata descritta anche netta azione ipoglicemizzante in topi diabetici, nonostante la Crisina
stessa inibisca il rilascio di insulina del 40-60% (Shin et al, 1999).
In un altro studio coreano
è stata descritta (sempre per la Crisina) azione
antimutagena anche per azione sulla CYP1A2. Quale modello sperimentale è
stata considerata la capacità inibente sulla N3-demetilazione della caffeina
(considerata come un marker dell’attività della CYP1A2) su strutture
microsomiali epatiche umane : tra tutti i flavonoidi testati la Crisina ha
dimostrato l’effetto maggiore (Lee et al, 1998).
INDICAZIONI:
Insonnia. Ansia. Fu prescritta con successo
nell’insonnia da angoscia da guerra durante il Primo Conflitto Mondiale
(Benigni et al., 1962). L’indicazione popolare la consiglia nell’insonnia con
difficoltà di addormentamento per le sue attività ipnoinducenti senza
alterazioni dell’attività onirica e senza effetti al risveglio. Gli studi recenti
ne hanno confermato l’utilità negli stati ansiosi (Della Loggia, 1981, Bourin
et al, 1997).
Segnalata anche per dispepsie, spasmi addominali
(Boninfante et al, 1997).
Tutte le altre azioni descritte in molti studi
pubblicati negli ultimi anni e sopra riportati devono a nostro avviso essere
considerate ancora sperimentali e al momento attuale delle conoscenze non
crediamo possano allargare il campo d’applicazione della Passiflora ad altre
condizioni morbose o nella prevenzione di fattori di rischio metabolici o
tumorali.
MODALITÀ DI UTILIZZO:
In Tintura Madre, Infuso di foglie e
fiori secchi, Estratto Secco (titolato in Flavonoidi al 0.3% di iperoside:
titolo F.U.I. IX ed., circa 5% di flavonoidi totali), Estratto Fluido.
Tali preparati possono essere mescolati
ad altri eventualmente prescritti insieme.
Dosaggio:
Ø Tintura
Madre: 20-30
gtt due-tre volte al dì, oppure 40-50 gtt alla sera (Rossi, 1992)
Ø
Estratto secco: 300 mg due tre volte al dì (corrispondenti circa a 15 mg di
flavonoidi totali per dose) (Benigni et al, 1962, Spignoli et al, 1999)
Ø
Estratto Fluido: 5 gtt 3 volte al dì (Penso, 1993)
Ø
Infuso: 15 grammi di foglie e fiori in 200 cc di acqua bollente per
dieci minuti (Penso, 1993)
ASSOCIAZIONI:
Spesso associata utilmente al Crataegus: quest’ultimo ha
documentati effetti sedativi, mentre la Passiflora agirebbe prevalentemente
come ansiolitico (Soulimani et al, 1997). In vari preparati indicati per la
cura dei disturbi del sonno o dell’umore si ritrova associata a Crataegus e
Iperico, oppure a Escholzia, Leonurus, Coridalis cava (Weischer et al, 1994) oppure a Melissa (Duraffourd et al,
1990) ed altre piante sedative ed antispastiche sul tratto digestivo. In
Francia sono stati condotti vari studi con un’associazione erboristica che
utilizzava sei estratti: Crataegus, Ballota, Passiflora, Valeriana, Cola e
Paullinia (Bourin, 1994; Bourin et al, 1997)
In Italia esistono varie associazioni oltre a quelle citate, con
associazione di Passiflora e Valeriana, Kawa-kawa, Melissa ed Escholzia, per
esempio. Nel prontuario farmaceutico del Servizio Sanitario italiano sono inseriti vari farmaci a base di Passiflora e
Valeriana; Passiflora, Biancospino e Salice; Passiflora, Biancospino e
Valeriana indicati per l’insonnia e l’ansia e a base di Passiflora, Biancopsino,
Piscidia indicato per le neurodistonie.
Sono possibili varie altre associazioni (Rossi, 1992)
In USA sono utilizzate
molte associazioni contenenti molte piante diverse (Schisandra, Valeriana,
Kawa-kawa, Ginseng et al.)
AVVERTENZE E ANNOTAZIONI:
·
Si riteneva che la Passiflora dovesse essere controindicata
durante l’allattamento, causa le presenza di alcaloidi in grado di passare nel
latte materno; tuttavia tale controindicazione si deve ritenere inopportuna,
poiché la percentuale di alcaloidi eventualmente contenuti è tale da non potersene reperire nel
latte materno (Meier 1995b).
·
Unica precauzione potrebbe essere nell’uso cronico in soggetti
ipotiroidei o con tendenza all’ipotiroidismo (Gaitan et al., 1995), anche se
non vi sono segnalazioni in vivo in tal senso.
·
Lo studio delle interazioni farmacologiche tra fitopreparati e
farmaci di sintesi è ancora da sviluppare e in generale non risultano allestiti
studi né osservazionali né sperimentali in tale direzione. Tuttavia l’evidenza
di azione da parte di flavonoidi (di cui Passiflora è particolarmente ricca)
sui citocromi epatici non può fare escludere in modo assoluto possibile
interferenza con farmaci a metabolizzazione o attivazione epatica. Nel caso
della Passiflora finora è stata identificata azione della Crisina (che, lo
ricordiamo, per alcuni autori non è reperibile nella pianta in toto, o comunque
non è presente in quantità
significative) sulla CYP1A2 epatica (Lee et al, 1998).
TOSSICITA’ E REAZIONI
AVVERSE:
DL50, TEST di
TERATOGENICITA’, TEST DI TOSSICITA’ ACUTA E CRONICA: non risultano studi in cui
siano stati valutati questi parametri, ad eccezione di uno studio cubano
condotto da un gruppo del Centro de Investigacion y Desarollo de Medicamentos
de La Habana, in cui si cercarono effetti mutageni (attraverso la ricerca di
induzione di attività di segregazione somatica su colonie di Aspergillus) di
varie piante usate nella folk-medicina, tra cui estratto acquoso e idroalcolico
di Passiflora . Non furono trovati effetti in tal senso per Passiflora (Ramos
Ruiz et al., 1996). In uno studio italiano su topi, peraltro ci pare non di
ottima qualità scientifica, alcuni
parametri scelti per valutare effetti di trattamento long-term in topi non
hanno mostrato modificazioni dopo tre settimane di trattamento con Passiflora
(Sopranzi et al., 1991). Uno studio coreano ha somministrato a topi 18 derivati
della Crisina isolata da Passiflora e modificata artificialmente mediante
alchilazione e condensazione (con gruppi butile, octile, propile e tolile): alla dose di 500
mg/kg risultarono non tossici e nessuno degli animali morì (Shin et al, 1999).
Per quanto riguarda
le reazioni avverse, nel ricordare
che la mancanza di segnalazioni non significa necessariamente assenza di
possibili reazioni avverse, riteniamo di poter dire che la Passiflora risulta
una pianta piuttosto “sicura” e priva di gravi reazioni avverse. Dalla
letteratura disponibile e consultando il sito web della FDA, si evidenziano le
seguenti reazioni avverse durante assunzione di preparati contenenti Passiflora:
- cutipositività con
Skin Prick Test e positività sierica con metodo Western Blot per Passiflora
alle prove allergiche di un lavoratore erborista che maneggiava la pianta
(unica segnalazione) (Giavina-Bianchi et al. 1997).
- Segnalazione norvegese
di ricovero con alterazione dello stato di coscienza e obnubilamento del
sensorio di cinque persone che assumevano un fitopreparato per l’insonnia
preparato principalmente col frutto
di Passiflora Incarnata (mentre la droga normalmente utilizzata è rappresentata
da foglie e fronde). In tale studio si ricorda che il preparato in questione
(Relaxir) può interagire con altri farmaci eventualmente assunti in
contemporanea dal paziente (Solbakken et al, 1997).
- Segnalazione di un
caso relativo a una donna che in corso di assunzione di passiflora a dose
terapeutica ebbe nausea, vomito severo, obnubilamento del sensorio e riscontro
elettrocardiografico di allungamento del QT e tachicardia ventricolare (Fisher
et al, 2000).
- Nel 1993, sul
British Journal of Reumathology, venne segnalato un caso di vasculite correlata
ad assunzione di un fitopreparato contenente Passiflora (Smith, 1993).
- Infine esiste uno
studio sul riscontro in modelli sperimentali sia in vitro che in vivo (su
ratti) di azione gozzigena per inibizione dell’attività della perossidasi
tiroidea (senza alterazione della capatazione di Iodio marcato da parte della
tiroide ma con inibizione significativa del meccanismo di accoppiamento e
conseguente basso livello della concentrazione degli ormoni T3 e T4) con
ipotiroidismo indotto da un glucosil-flavone isolato dalla Passiflora, la
vitexina (Gaitan et al, 1995).
Oltre a queste
pubblicazioni, sono stati riportati alcuni altri effetti anche gravi (aumento
dell’ansietà, astenia, cefalea, emorragia intracerebrale e subaracnoidea con
coma, aritmie cardiache, angor, dolore toracico, embolia polmonare multipla,
epatite, un caso di morte), ma occorre sottolineare che in tutti i casi erano
stati utilizzati preparati contenenti moltissimi componenti (noce di cola,
ginseng, Ma huang - efedra, Schisandra, sali minerali, vitamine, eccetera) tra
i quali anche Passiflora (sito della FDA per la segnalazione degli effetti
avversi con fitopreparati). Pertanto non riteniamo di poter dare particolare
significato a tali segnalazioni, pur sottolineando che qualsiasi sostanza venga
introdotta in un organismo a dosi ponderali può indurre reazioni impreviste.
PRODOTTI PRESENTI IN
COMMERCIO IN ITALIA CONTENENTI PASSIFLORA INCARNATA
Qui di seguito verranno forniti i nomi di alcuni dei prodotti
commerciali reperibili in Italia (con relative case produttrici) e il contenuto
in principi attivi riguardanti Passiflora Incarnata.
Si ricorda che la Passiflora ha principi attivi che risultano
variabili a seconda delle condizioni di coltivazione e dei metodi di
conservazione ed estrazione dei principi. Infatti, come già detto, gli estratti
di Passiflora sono stabili in condizioni asciutte, mentre si sono osservate
alcune trasformazioni dei C-glicosil-flavoni nelle soluzioni acquose (Meier,
1995b) e nelle varie fasi di coltivazione della pianta (Menghini et al, 1988)
pertanto occorre considerare che non tutti i preparati a base di Passiflora
contengono gli stessi principi attivi, né in medesime quantità.
Si ricorda anche che, secondo i criteri stabiliti dalla F.U. IX,
la titolazione richiesta della droga, identificata con tre prove di cui una
TLC, è di 0.3% di flavonoidi calcolati in iperoside con metodo di
determinazione spettrofotometrico (con misura a 422 nm), corrispondente circa al
5% di flavonoidi totali; inoltre la droga non deve contenere più del 17% di
ceneri totali per grammo e non più del 3% di parti estranee (Nicoletti e
Salvatore, 1998).
Tuttavia i vari prodotti presenti in commercio non sempre sono
titolati, e quelli che lo sono contengono titolazioni diverse, la maggior parte
esprime la titolazione in flavonoidi in isovitexina, e la fornisce come non
inferiore al 2.6%. Qualche prodotto ne contiene un titolo inferiore
(isovitexina 1.5-1.6%). Un solo prodotto titola passiflora in alcaloidi
(armina, 0.003%), titolazione inopportuna secondo le più recenti vedute (Meier.
1995b).
Un prodotto (Neurobiol, della Teofarma), inserito nel prontuario
farmaceutico italiano, conteneva anche fenobarbitale (500 mg/100ml) e bromuro:
ne veniva consigliata l’assunzione a cucchiai, quindi con dosaggio impreciso,
ed è stato tolto dal commercio appena nel dicembre 1999, per cui non è più
disponibile.
Tra i tantissimi prodotti erboristici contenenti Passiflora
Incarnata, abbiamo scelto di elencare tutti i prodotti presenti nel prontuario
farmaceutico del Sistema Sanitario Nazionale italiano, mentre tra gli altri
prodotti riportiamo solo quelli venduti in farmacia e che forniscano, se non il
titolo, almeno il contenuto ponderale della pianta e la specificazione della
parte di pianta utilizzata, omettendo quelli con indicazione della composizione
vaga o imprecisa. Data la variabilità dei componenti cui sono attualmente
attribuiti gli effetti terapeutici, si ritiene tuttavia che Passiflora sia una
pianta in cui la titolazione è particolarmente utile.
*Nome commerciale *
Presentazione *SSN=Inserimento
nel prontuario farmaceutico |
Ditta |
Ingredienti e Formulazione1 |
Quantità per dose |
Titolazione minima |
Dispensazione2 |
|||||
ANEVRASI 30
capsule 300 mg SSN |
Donini |
Passiflora
ES Biancospino
ES Valeriana
ES |
80 mg 50 mg 100 mg |
Prodotto
dichiarato “standardizzato
e titolato” ma non specificato il titolo |
OTC |
|||||
ANEVRASI Sciroppo
200 g SSN |
Donini |
Passiflora
EF Biancopsino
EF Valeriana
EF |
2.5 g/100ml 2.5 g/100ml 10 g/100ml |
no |
OTC |
|||||
ARMOVITA Opercoli
da 400 mg |
Aboca |
Iperico
Passiflora
(Liofilizzato Multifrazione: Passiflò 2-LMF®3) Melissa |
240 mg 60 mg 100mg |
0.1%ipericina
(0.24 mg/cp) 8%
flavonoidi (4.8 mg/cp) 3.5%ac.rosmarinico(3.5
mg/cp) |
-- |
|||||
ARMOVITA Soluzione
75 mL |
Aboca |
Iperico
EL Passiflò
2-LMF®3 Melissa
EI Miele
d’acacia |
5.7 g 2.2 g 44 g 28.3 g |
0.4%ipericina 8%
flavonoidi 2.5
mg/ml ac.rosmarinico |
-- |
|||||
BIO-STRATH BLANDO SEDATIVO Soluz. idroalcolica 100ml SSN |
Lizofarm |
Passiflora EI Valeriana EI Menta piperita EI |
22.5
g/100g 22.5
g/100g 5
g/100g |
no |
OTC |
|||||
BLANDONAL 30 cf 50 mg SSN |
Falqui |
Passiflora ES Biancospino ES + Tiglio ES |
50
mg 50
mg 100
mg |
no |
OTC |
|||||
BLANDONAL 20 cf «100» SSN |
Falqui |
Passiflora ES Biancospino ES + Tiglio ES |
100
mg 50
mg 100
mg |
no |
OTC |
|||||
FITOSONNO 40 cp 350 mg |
Ulrich |
Passiflora ES Escolzia ES Valeriana ES |
50
mg 100
mg 50
mg |
Isovitexina 0.5 mg Protopina 0.2 mg Acidi valerenici totali 0.05 mg |
OTC |
|||||
MENOVAMP Opercoli |
Aboca |
Passiflò 2-LMF® 3 Cimicifuga racemosa radice
EL Agnocasto frutti f.t. Biancospino fiori e foglie c.t. Cardiaca sommità c.t. Salvia foglie c.t. |
40.4
mg 68.7
mg 1212
mg 113.1
mg 40.4 mg 20.2 mg |
8% flavonoidi totali 1.5% acteina + 27-deoxiacteina (=1 mg/opercolo) 0.1% agnuside 1% iperoside 1.6% ac. rosmarinico |
-- |
|||||
NOCTIS 30
CF SSN |
Nova Argentia |
Valeriana ES Passiflora EM Biancospino fiori ES |
50
mg 20
mg 30
mg |
1.3% valtrato 2.6% flavonoidi (isovitexina) 1.8% vitexina-4’-ramnoside |
OTC |
|||||
OMNIS-RELAX 60
capsule |
Specchiasol |
Valeriana ES Passiflora sommità ES Manganese gluconato Calcio glicerofosfato Magnesio aspartato Cobalto gluconato Arancio OEP Camomilla OEP Melissa OEP |
60 mg 30 mg 10
mg 10
mg 12.16
mg 0.6
mg 1 mg 1.3
mg 1 mg |
0.42% ac. valerianici 0.50% flavonoidi tot. (dati forniti dalla ditta) |
-- |
|||||
PARVISEDIL Sciroppo 200 mL SSN |
SIT |
Passiflora EF Valeriana EF Biancospino EF Camomilla EF Buxamina (ac.Gamma-amino-beta-idrossibutirrico) |
3g/100ml 5
g/100ml 4
g/100ml 5.5
g/100ml 5
g/100ml |
no |
SP |
|||||
PASSIFLORA capsule |
Body
Spring |
Passiflora
c.t. |
300
mg |
no |
-- |
|||||
PASSIFLORA Herbal
actives 60
capsule |
Nature’s
Plus |
Passiflora fiori ES |
250 mg |
3.5-4% isovitexina (8.7-10 mg) |
-- |
|||||
PASSIFLORA Estratto Idroalcolico |
Aboca |
Passiflora sommità EI |
1:1 30 mL |
|
-- |
|||||
PASSIFLORA opercoli |
Aboca |
Passiflora concentrato totale |
|
5% flavonoidi totali |
-- |
|||||
PASSIFLORA Tintura Madre |
Aboca |
Passiflora sommità TM |
|
Secondo la farmacopea francese |
-- |
|||||
PASSIFLORA I. Tintura Madre |
Boiron IMO Dolisos Specchiasol |
Passiflora TM secondo Farmacopea Francese |
Tintura alcolica da rami fioriti ottenuta per macerazione in
alcool (in proporzione Droga/ solvente 1:10) |
-- |
-- |
|||||
PASSIFLORA Tintura Madre |
HDU |
Passiflora TM secondo Farmacopea Tedesca |
Tintura alcolica di rami fioriti ottenuta per estrazione in
alcool |
-- |
-- |
|||||
PASSIFLORA Taglio tisana |
Specchiasol |
Passilfora fiori e rami seccati |
-- |
no |
-- |
|||||
PASSIFLORA Taglio tisana |
Aboca |
Passiflora Incarnata Ponticello, sommità |
-- |
no |
-- |
|||||
PASSIFLORINE Sciroppo 160 gr SSN |
Teofarma |
Passiflora EM Biancospino fiori ES Salice bianco EM |
1g/100g 0.35
g/100g 5 g/100g |
2.6%flavonoidi (vitexina) 1.8% vitexina 4’-ramnoside 2% salicina |
OTC |
|||||
QUIETAN 25 cf SSN |
Roche |
Valeriana ES Passiflora ES Biancospino ES |
100
mg 100
mg 70
mg |
0.2% ac. Valerenici 1.5% flavonoidi (isovitexina) 1.5% vitexina-2-ramnoside |
OTC |
|||||
RÊVE 30 confetti SSN |
Vaillant- IMO |
Valeriana E.S. Passiflora E.M. |
80
mg 80
mg |
no |
RR |
|||||
SANIQUIET compresse |
Sanitalia |
Passiflora ES Tiglio ES Betulla ES Magnesio pidolato Litio pidolato Manganese pidolato |
200
mg 200
mg 50
mg 150
mg 25
mg 5
mg |
no |
-- |
|||||
SANIQUIET soluzione |
Sanitalia |
Passiflora EF Tiglio EF Betulla EF Magnesio pidolato Litio pidolato Manganese pidolato |
9 g 9 g 3 g 6 g 1
g 0.2
g |
no |
-- |
|||||
SEDATOL Capsule 265 mg SSN |
Bonomelli |
Passiflora ES Camomilla ES Biancospino ES Piscidia ES Valeriana
ES |
50
mg 60
mg 55
mg 12
mg 60
mg |
no |
OTC |
|||||
SEDATOL Sciroppo 150 gr SSN |
Bonomelli |
Passiflora EF Camomilla EF Biancospino EF Piscidia EF + alcolato di Melissa |
2,0
g/100 g 2,0
g/100 g 2,5
g/100 g 0,8
g/100 g 5,0
g/100 g |
no |
OTC |
|||||
SEDIBIMBI Sciroppo pediatrico Flacone 135 g |
Aboca |
Liguflos® (estratto liofilizzato fiori femm. Camomilla) Passiflò 2-LMF® 3 Melissa foglie EL Arancio amaro fiori EL Tiglio fiori e brattee EL Tilia tom. GD Miele d’acacia |
270
mg 675
mg 270
mg 270
mg 270
mg 1080
mg q.b.
a 135 g |
4.5% flavonoidi apigenino simili 8% flavonoidi totali 14% acido rosmarinico 9% esperidina 1.5% isoquercitrina gemmoderivato (1:20) |
-- |
|||||
SEDIVITAX 70 opercoli 400 mg |
Aboca |
Passiflò 2- LMF® 3 Valeriana c.t. Kawa-kawa c.t. Melissa c.t. Escholzia
c.t. + Lavanda vera OE Maggiorana OE |
120
mg 80
mg 80
mg 60
mg 56
mg 2 mg 2 mg |
8% flavonoidi totali 0.25% acidi valerenici 10% kawapironi 6.5% acido rosmarinico 0.045% protopina |
-- |
|||||
SEDIVITAX Soluzione idroalcolica in alcool di grano 75 mL (68.5 g) |
Aboca |
Passiflora sommità EI Passiflò 2-LMF®3 Valeriana EI Kawa-kawa EI Melissa EI Escholzia EI + Maggiorana OE Lavanda vera
OE |
13 g 3 g 13 g 13 g 13 g 13 g 0.18
g 0.16
g |
1.5 mg/ml flavonoidi totali 8% flavonoidi totali 0.1 mg/ml acidi valerenici 6.5 mg/ml kawapironi 2.5 mg/ml acido rosmarinico 0.025 mg/ml protopina |
-- |
|||||
SEDIVITAX Bustine-filtro da 2g per infuso |
Aboca |
Passiflora foglie Melissa foglie Liquirizia radice Camomilla fiori Tiglio fiori Anice stellato frutti Arancio amaro fiori Arancio dolce scorze |
250 mg di ciascuna per filtro da 2 g |
-- |
-- |
|||||
SEDOPUER F Sciroppo 100 gr SSN |
SIT |
Passiflora EF Valeriana EF Biancospino EF Calcio-glicerofosfato acido al 50% |
2.25
g/100ml 4.5
g/100ml 2.25g/100ml 6.75
g/100ml |
0.003% armina 0.001% ac. Valerenici 0.05% vitexina-4’-D-ramnoside |
SP |
|||||
TAUMA Sciroppo 130 g SSN |
Vaillant |
Passiflora
EM Biancospino fiori ES Salice bianco cort EM |
1g/100g 0.35
g/100g 5
g/100g |
no |
OTC |
|||||
VAL-PLUS 30
cps SSN |
Edmond Pharma |
Valeriana ES Passiflora EM |
80 mg 80 mg |
0.2% ac. Valerenici totali 2.6% flavonoidi (isovitexina) |
OTC |
|||||
1: ES=estratto secco;
EF=estratto fluido; EM=estratto molle; EI=estratto idroalcolico; EL=estratto
liofilizzato; TM=Tintura madre; GD= Gemmoderivato; OE=Olio Essenziale; OEP=
olio essenziale purificato f.t.=fitocomplesso totale; c.t.=concentrato totale
2: RR: ricetta medica; OTC: prodotto per automedicazione; SP: non
soggetto a prescrizione medica; --: non inserito nel prontuario
3: Passiflora
Liofilizzato Multifrazione (Passiflò 2-LMF): è un metodo di estrazione e
concentrazione brevettato dalla ditta Aboca (BREVETTO N. 96830038.4) per
ottenere un prodotto ad alto titolo di flavonoidi (8%) che sarebbe risultato
fino a quattro volte più attivo del normale estratto di pianta standardizzato e
titolato in studi sperimentali: Speroni E; Billi R; Mercati V; Boncompagni E;
Toja E: Sedative effects of crude extract of Passiflora incarnata after oral
administration. Phytotherapy Research 1996; 10/SUPPL. 1 (S92-S94)
Caratteristiche ed
impiego alla luce della Energetica Estremo-Orientale[*]
In Cina viene impiegata la varietà coerulea chiamata Xi Fan Lian ed inserita fra i rimedi
psicoattivi (An Shen Yao) in grado di
"calmare lo Shen" (Roi,
1955, Zhao-xiang e Ning-han, 1978-80; Giullaume-Chieu, 1987). Al principio si
attribuisce un sapore Amaro ed una natura Tiepida. Inoltre si precisa che esso
è privo di tossici e quindi impiegabile con grande facilità anche per lunghi
periodi di tempo (con Ziziphus jujuba semen e Biota orientalis semen in caso di
ansia, con petali di Lilium e radice di Valeriana officinalis in caso di
insonnia) (Keys, 1976, Nguyen Van Nghi-Mai Van Dong, 1981). Non è descritto un Meridiano
Destinatario (Giullaume-Chieu, 1987) e si afferma che l'azione si esplica
nell'elimare il Vento-Calore, trasformare i Catarri e calmare la tosse (Zhao-xiang
e Ning-han, 1978-80). Le malattie in cui Xi
Fan Lian è maggiormente
impiegato sono: insonnia, nevralgie, dismenorrea, diarrea dissenteriforme ed
alcune forme di rinite vasomotoria con evidente componente emotiva
(Bensy-Barolet, 2000).La dose giornaliera consigliata oscilla, in decotto, fra
i 3 e gli 11,5 g. Non vi sono specifiche controindicazioni ed è assumibile
anche in gravidanza (Hyatt, 1978).Ricerche francesi (Requena 1985 e
Requena-Iderne, 1987), italiane (Di Stanislao-Paoluzzi,1990, A.I.F. 2000) e
spagnole (Bueno-Cortes, 1991) pongono la varietà incarnata fra le piante della "Loggia del Fuoco", in
grado di ridurre l'iperattività del Fuoco del Cuore (De Berardinis et al.,
1992) e, pertanto, da usare in caso di estrema ansia o agitazione anche con
forte impronta depressiva. Nelle insonnie con incubi, ovvero nelle
somatizzazioni d'ansia con compenente dolorosa intrattabile (cefalea,
nevralgia, algomenrrea) il principio si rivela di grande efficacia. Viene
preferibilmente dato in Tintura Madre (50 gtt tre volte al dì) o in Estratto
Fluido (15-30 gtt 3 volte al dì), sempre dopo i pasti (Di Stanislao C.,
Paoluzzi L., 1991). Recenti
ricerche sulla "fitoterapia d drenaggio", ovvero sull'uso
detossicante di piante medicinali prima di atri specifici trattamenti
"alternativi" (omeopatia, omotossicologia, agopuntura, massaggio,
ecc.), fanno ritenere il principio utile in situazioni psichiche protratte[†]
con ansia estrema e mal controllata (Di Stanislao, 2000).
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Indirizzo per
chiarimenti
Marialucia Semizzi
E-mail: semizzi@tin.it
[*] A cura di: Carlo Di Stanislao,
Maurizio Corradin, Ottavio ommelli & Guglielmo Lauro
[†] Le emozioni represse possono funzionare la
fattori tossici che, non eliminati dai visceri comunicanti con l'esterno
(grosso intestino e vescica, soprattutto), si accumulano intossicando
l'individuo. La Passiflora incarnata
si rileva utile nel non trattenere ansia o altre forti emozioni, soprattutto in
soggetti femminili molto sensibili, generosi, altruisti e privi di
"schermi" protettivi.