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Indicazioni
Agopunturistiche di successo
in Patologia Ostetrica e nel Dolore Pelvico
Autore: Clementina Caruso[*]
Parole chiave: agopuntura, ostetricia, parto, dolore nel parto
Summary: The author highlights the most successfull obstetric treatments which
utilize acupuncture drawing from both the most recent literature and her own
medical practice.
Keywords: acupuncture, obstetrics, delivery, labour pain
Introduzione
L'agopuntura e le altre tecniche della medicina tradizionale cinese hanno
valide indicazioni in campo ostetrico ginecologico, rivelandosi efficaci ed
appropriate in numerose sindromi dolorose e non.
In ostetricia è importante considerare che numerosi farmaci spesso sono
chiaramente controindicati per gli effetti teratogeni o iatrogeni sull'embrione
e sul feto.[1]
D'altri farmaci invece non si conosce l'esatto impatto sul sistema
formativo e fisiologico del nascituro ed a volte, come nel caso della
Talidomide, si è dovuto costatare col senno di poi un chiaro impatto
malformativo.
Da questi precedenti è facile dedurre che l'agopuntura, quando si rivela
efficace nel corso di certa patologia ostetrica, è anche appropriata, dal
momento che non produce effetti secondari né sul feto né sulla madre [2]; in
letteratura non sono mai riportati effetti negativi[†].
L’agopuntura non fa ricorso a sostanze estranee all’organismo per ottenere
degli effetti terapeutici in quanto si limita a stimolare i naturali meccanismi
endogeni di ripristino dei sistemi fisiologici turbati, provocando la
produzione di sostanze ad effetto ormonale, di neuro e d'immunomodulatori, e di
quant’altro può essere attivato con una stimolazione puntiforme: che non è
¨nulla¨. [3]
L’agopuntura
consiste nell’infissione, in punti specifici del corpo ed a profondità variabili,
di un ago il quale, una volta ottenuta la ¨sensazione d'agopuntura¨, è
stimolato differentemente secondo l'effetto che si vuole ottenere. Le
modificazioni così indotte si realizzano attraverso un’azione locale ed una a
distanza. L'azione a distanza può seguire le vie nervose (modello inter e
sovra-segmentario) o la via ematica (modello umorale). L’azione locale può
essere efficace anche sulla parte controlaterale del corpo (modello
intrasegmentario) [4].
I fenomeni salienti indotti dall’agopuntura sono i seguenti:
a) uno stimolo immune: "Falso messaggio" che induce una risposta
da corpo estraneo "anomala"
b) una modulazione dell’effetto dipendente dal tipo di stimolazione attuata
c) un effetto
antinocicettvo.
a) Lo stimolo immune
In modo semplicistico si può affermare che l’ago, nel momento in cui
penetra nel derma vascolarizzato ed innervato, si comporta da corpo estraneo ed
in quanto tale determina un’attivazione, non solo locale, del sistema
immunitario. Cosa succede quando il sistema antiflogistico è attivato in loco
da questo corpo estraneo che ad un certo momento non c'è più? Le ricerche
sperimentali possono individuare quali sono i mediatori attivati , resta in
ogni modo il dato di fatto dell’azione antiflogistica locale, a volte anche
molto potente in caso di forme acute, che spiega certi brillanti risultati
nella patologia infiammatoria delle articolazioni, dei tendini, dei nervi et.
b) La modulazione dell’effetto
L’ago che
penetra nel derma vascolarizzato ed innervato, in zone particolari del corpo,
comunica un’informazione positiva o negativa nella zona d'introduzione,
determinando "variazioni di potenziale" nelle strutture con cui viene
a contatto (punti). Queste variazioni sono assimilabili alle variazioni di
potenziale della superficie cellulare della cellula nervosa o di quella
muscolare, esse si trasmettono a distanza lungo quelli che sono definiti
¨meridiani d'agopuntura¨. Questa «variazione di potenziale» viene a sua volta
modulata dall’azione congiunta dell’associazione d’agopunti.
L’esatto meccanismo attivato con l’atto della puntura dipende dal punto
selezionato e dal tipo di stimolazione: uno stesso punto se trattato
delicatamente (tonificazione) può risolvere i problemi d’incontinenza urinaria
o d’ipocontrattilità uterina in travaglio, se invece è stimolato fortemente
(dispersione) è atto a migliorare i problemi della ritenzione urinaria o
l'ipertono uterino.
Quest’aspetto particolare è importante in quanto, nella letteratura
dedicata, si possono notare non solo le discordanze tra risultati ottenuti
stimolando punti diversi, ma anche tra i risultati ottenuti trattando gli
stessi punti ma con un genere diverso di stimolazione.
Questa modulazione d’effetti è stata studiata valutando le modificazioni
indotte dall’agopuntura sul sistema simpatico; con la metodica
dell’elettroagopuntura a bassa frequenza (LFEa) o ad alta frequenza (HFEa) del punto HeGu: si è
costatato che il sistema simpatico e’ attivato in maniera tonica dalla LFEa ed
in maniera fasica dall’HFEa [5]. Risultati simili si sono ottenuti mettendo a
confronto gli effetti, sempre sul sistema simpatico, prodotti dalla
stimolazione manuale o elettrica di ZuSanLi [6].
c) L'effetto antinocicettivo
La stimolazione con ago è uno stimolo nocicettivo ed in quanto tale induce
l’attivazione del sistema endogeno di "difesa dal dolore". Questo
sistema e’ estremamente complesso nei suoi molteplici aspetti che coinvolgono
la trasmissione, la modulazione (amplificazione e controllo), i mediatori
chimici coinvolti, il vissuto psico-emozionale connesso con le esperienze del
dolore e del piacere [7,8].
Numerosi studi clinici e di laboratorio hanno offerto delle conferme circa
l’efficacia dell’agopuntura nel trattamento del dolore. In questi casi
l’effetto benefico si realizza mediante l’attivazione del sistema
antinocicettivo [9,10,11,12,13,14,15,16,17] che si traduce nell’innalzamento
della soglia del dolore [18,19, 20]. Non mancano peraltro nemmeno le ricerche
che valorizzano il ruolo dei
fattori umorali: come la
diminuzione con questo genere di trattamento della sostanza P negli episodi
dolorosi acuti [21].
È degno di nota che dopo un certo numero di trattamenti algologici con
agopuntura può intervenire una tolleranza al trattamento e quindi una
diminuzione della sua efficacia.
La responsabilità sarebbe da attribuirsi al sistema dell’orfanina fq
endogena (nuovo peptide oppioide) responsabile anche della modulazione della
percezione dolorosa (a livello spinale ha l’effetto di rilanciare l’analgesia
indotta dall’elettroagopuntura e dalla morfina mentre mostra un effetto
inibitorio a livello del SNC) [22,23].
Il dolore in ginecologia ed ostetricia
Dismenorrea
La dismenorrea primaria si presenta fin dall’adolescenza, ha una prevalenza
di circa il 90% ed ha implicazioni
socioeconomiche importanti essendo causa d’assenteismo da scuola e dal lavoro e/o di riduzione della capacita’ lavorativa
[24]. La sintomatologia è
rappresentata dal dolore pelvico, per lo più crampiforme, nei primi giorni del
ciclo mestruale e che può essere accompagnato da astenia, diarrea e vomito.
L’efficacia dell’agopuntura è stata dimostrata da numerosi autori anche con
studi prospettici che hanno confermato la netta riduzione della sintomatologia
dolorosa e dell’uso di farmaci, che si manteneva anche a distanza di sei e
dodici mesi dal termine del trattamento [25,26, 27, 28].
Anche l’auricoloterapia e la Tens si sono dimostrate efficaci nella
dismenorrea primaria [29,30]. L’efficacia nelle forme secondarie, sostenute da
patologie pelviche quali l’endometriosi invece si e’ rivelata essere minore
[31]. Bisogna comunque considerare che il dolore pelvico cronico è di non
facile gestione essendo refrattario anche alle terapie tradizionali. Tuttavia i
risultati dello studio di Rapkin indicano come l’approccio con terapie
multidisciplinari tra cui è compresa l’agopuntura, sia quello più' efficace nel
trattamento del dolore pelvico cronico [32]. Studi cinesi confermano queste
indicazioni [33].
Il Dolore in Travaglio di Parto e la MTC
Il sintomo dolore è una costante del travaglio di parto. Con ciò non si afferma
che bisogna partorire nel dolore anche se esso ha una funzione psichica e
relazionale, sociale e personale estremamente importante. Una lunga strada deve
essere ancora percorsa dal mondo scientifico per la reale comprensione del
dolore nel travaglio.
L’agopuntura in travaglio di parto offre molte possibilità terapeutiche ed
una di queste è l’ipoalgesia e la riduzione dell’ansia[7, 8, 34, 35, 36].
L’ipoalgesia si attua attraverso un’innalzamento della soglia del dolore[2,
37], con un miglioramento della perfusione a livello uterino ed attraverso una
modificazione dell’attività contrattile. Questo ultimo aspetto è stato messo in
evidenza da ricerche effettuate sull'induzione di travaglio con agopuntura ed è
documentato dalla cardiotocografia esterna [38, 39]. Sotto l’influsso del
trattamento si vengono a determinare delle contrazioni di bassa frequenza, a
volte anche irregolari, percepite quindi come poco dolorose, ma nonostante ciò
la progressione del parto avviene regolarmente.
I tre punti suddetti: riduzione della percezione dolorosa, miglioramento
della perfusione placentare e diminuzione dell'attività uterina si traducono
positivamente sul benessere fetale, migliorando, in seguito alla riduzione
dell'ansia della partoriente, l’ossigenazione del sangue placentare e gli
indici di benessere fetale[38].
Parto
La sperimentazione clinica in occidente sugli effetti dell’agopuntura in
travaglio di parto risale alla prima meta’ degli anni ’70 con le pubblicazioni
di C. Vallette et al. [41], i cui risultati, soprattutto sul controllo del
dolore a proiezione lombare, hanno indotto gli autori ad incoraggiare ulteriori
ricerche. Negli stessi anni Tsue, Lai e Sharma hanno documentato la possibilità
d’induzione del travaglio ed hanno
descritto le tecniche di stimolazione con elettroagopuntura [42,43]; su di un
altro versante hanno dimostrato che era possibile, nel corso della gravidanza,
sopprimere le contrazioni uterine e in conseguenza che si potevano trattare le
minacce di parto pretermine [44].
Successivamente Foches Dupart ed altri autori [38,39], sia pure tramite una
casistica modesta, hanno contribuito a chiarire con l’analisi
cardiotocografica, la tipologia delle contrazioni artificialmente indotte con
l’agopuntura e a spiegare il meccanismo di quella parte dell’ipoalgesia
prodotta dall’agopuntura e di cui era responsabile l’ipocontrattilità uterina
che è tipica delle induzioni ottenute con questa tecnica.
Nel 1982 è stato pubblicato in lingua italiana il testo di Vallette,
Niboyet e Jarricot [45] che tratta analiticamente le patologie
ostetrico-ginecologiche in cui l’agopuntura si e’ dimostrata efficace; uno dei
pregi non secondari di questo testo è l’ampio corredo bibliografico.
Una comprensione di come
l’agopuntura possa inserirsi nella gestione del travaglio e nell’ambito più
generale dell’ostetricia e ginecologia è stata offerta successivamente da
Aureroche & Navailh [46] con la pubblicazione di un testo completo di
fisiopatologia e terapia in Ostetricia e Ginecologia secondo la Medicina Tradizionale
Cinese.
La sperimentazione scientifica
si è successivamente allargata prendendo in considerazione anche l’azione
dell’agopuntura su altri fattori del parto come ad esempio l’effetto sul collo
uterino.
Considerazioni sul travaglio di parto.
Il travaglio di parto è un evento fisiologico e dinamico di durata
variabile da due a 12 ore circa, od anche di giorni se si considera la fase
prodromica. In quanto evento fisiologico non necessita, fino a che non si
presentano anomalie del decorso o indici predittivi d'evoluzione verso un parto
distocico (indice di Bishop, quantità e qualità del liquido amniotico), di un
trattamento medico e quindi neanche dell’agopuntura.
L’ansia e l’eccessiva percezione dolorosa sono invece da considerarsi
patologiche anche perché favoriscono l'instaurarsi di quadri distocici [47].
Il travaglio è un fenomeno dinamico perché caratterizzato da una serie di
modificazioni fisiologiche e ben codificate di parametri fisici e biologici
(corpo uterino, collo uterino, feto e annessi fetali) in un tempo determinato
(fasi del travaglio: prodromica, dilatante, pelvico-perineale, secondamento e
postpartum).
L’agopuntura interviene come metodica che tende a riequilibrare le anomalie
funzionali del travaglio comunemente indicate come distocie dinamiche e gli
eventuali vantaggi prodotti variano secondo la fase del travaglio e dei
parametri funzionali su cui si vuole agire.
Allo stato attuale delle conoscenze i dati certi sull’effetto dell’agopuntura
in travaglio si possono riassumere in quattro punti:
Azione sul dolore,
Azione sui tempi (fasi) e modalità del travaglio (induzioni),
Azione sulla contrattilità uterina e sul collo uterino (indiche di
Bishop).
Azione sul benessere materno-fetale .
Questi punti sono schematizzati separatamente per semplicità espositiva,
nella pratica clinica essi sono in realtà interdipendenti
Per quanto concerne il controllo del dolore si deve aggiungere a quanto
descritto in precedenza un effetto positivo anche sul dolore posteriore, nel
cosiddetto parto di schiena che rappresenta il tipo di parto più doloroso
[46,48].
L'azione sul collo uterino si attua a due livelli:
antepartum favorendo la maturazione del collo e migliorando l'indice di
Bishop[49,50,51,52,54,]
intrapartum facilitando la normale progressione della dilatazione
nonostante l'ipocinesi di frequenza e la discinesia contrattile del corpo
uterino[38, 39,].
Da alcune ricerche sull'agopuntura nelle gravidanze protratte miranti a
valutare l'effetto sulla maturazione del collo uterino emerge come nei casi
trattati, rispetto a controlli senza trattamento, vi sia un minor numero di
parti distocici; ed è interessante constatare che la "non risposta"
al trattamento con agopuntura può avere un valore predittivo sull'evoluzione
del parto in senso distocico [51].
Svariate ricerche documentano l'efficacia dell'agopuntura nell’induzione.
Questa è attuata prevalentemente con l’Elettroagopuntura [38,39,42,45,46 ].
Tuttavia la documentazione relativa al confronto tra il travaglio in
agopuntura versus controlli è difficile da ottenere in quanto la raccolta dei
dati sul partogramma e sugli indici del dolore non è mai oggettiva: dipende
fortemente dal soggetto che compila il partogramma.
Quando l’agopuntura sia ben accettata dalla paziente essa si rivela essere
un ausilio valido in travaglio ed in pretravaglio in quanto ne favorisce lo
svolgimento fisiologico, riducendo l’uso d’ossitocina e le eventuali patologie
anche gravi del neonato per sofferenza fetale o il numero di T.C. che in ogni
caso rappresentano un onere economico per il sistema sanitario [52].
In gravidanza, post-partum e puerperio, l'agopuntura trova le analoghe
indicazioni nelle coliche renali, nelle lombosciatalgie, nell'involuzione
uterina postpartum e nel trattamento dei problemi vescicali del postpartum [45,46], nelle coccigodinie [54] e
nell'ipogalattia [45,46,55,56,57].
Anche la nostra esperienza personale ci conferma che si possono ottenere
dei risultati particolarmente brillanti.
In particolare l'auricoloterapia si è dimostra efficace nel controllo della
coccigodinia senza l'ulteriore
ausilio di farmaci antidolorifici e nel trattamento delle coliche renali, a
volte anche in forme resistenti ai comuni antidolorifici (nostra esperienza, in
corso di pubblicazione).
Considerazioni sulla formazione del
personale ausiliario:
Vi è una recente pubblicazione dell'anno 2000, effettuata nel Nord Carolina
[60], rivolta alle ostetriche sulle indicazioni in gravidanza dell'agopuntura e
delle tecniche complementari ad essa correlata.
Molto interessante é l’osservazione che tecniche complementari
all’agopuntura hanno effetti positivi in molte delle problematiche di cui si é
discusso come anche nell’emesi gravidica e nella correzione della presentazione
podalica (vedi in seguito).
L'uso della moxibustione, della stimolazione auricolare, della
digitopressione e della Tens sui
punti d'agopuntura da parte delle ostetriche, che rappresentano il personale
che segue più da vicino e con continuità il travaglio, e' particolarmente
interessante. Si possono istituire
nell'ambito dei corsi di formazione per ostetriche degli insegnamenti
specifici, arricchendo il bagaglio culturale del personale e favorendo l'uso di
metodiche semplici e utili come già in atto negli Stati Uniti
[58,59,60,61,62,63].
L’agopuntura nella patologia ostetrica
al di fuori del travaglio (in gravidanza)
1) Iperemesi gravidica.
Nel 1996 Vickers [64] ha pubblicato un
articolo in cui ha preso in esame la letteratura internazionale degli anni
precedenti circa l'uso del punto P6 (Nei Guan) per ottenere un effetto antiemetico.
Tra le altre cose, l'A. considera giustamente questo tipo di lavori, basati
sulla stimolazione di un punto unico per ottenere un effetto specifico, un
ottimo modello per studiare l'efficacia dell'agopuntura. Un modello analogo e'
quello dell'uso del punto 67V (Zhi Yin) per favorire il rivolgimento delle
presentazioni podaliche.
Ben 33 studi controllati sono
stati pubblicati in cui è stato stimolato il punto P6 per il trattamento della nausea e/o del vomito associato
a chemioterapia, gravidanza o chirurgia. In questo studio Vickers riferisce che in quattro casi
in cui P6 e' stato stimolato sotto anestesia l'efficacia dell'agopuntura è
stata uguale od inferiore a quella dei controlli. In 27 dei rimanenti 29 trials
l'efficacia dell'agopuntura è risultata più efficace.
Una seconda analisi e' stata ristretta a 12 ricerche controllate,
randomizate in cui P6 non è stato stimolato sotto anestesia. Undici di questi
trials, interessando circa 2000 pazienti, dimostrano che la stimolazione di Nei
Guan (P6) ha un effettiva azione antiemetica.
E' necessario, come abbiamo già detto, tenere presente che le differenti
tecniche di stimolazione del punto inducono effetti diversi. Infatti, il
semplice massaggio del punto P6
mono o bilateralmente si è dimostrato efficace per migliorare in maniera
significativa la nausea in gravidanza ma non per modificare la severità o la
frequenza del vomito [65,66].
Come osserva Dundee [67] i moderni antiemetici possono controllare il
vomito, ma i migliori risultati si hanno nell'associazione degli antiemetici
standard con la stimolazione di P6 che produce tra l'altro un prolungamento
dell'effetto farmacologico per 24 ore [68]. Inoltre, come giustamente
sottolinea l'A., se i moderni antiemetici possono controllare il vomito essi sono
relativamente inefficaci nei
confronti della nausea che può essere controllata anche dalla semplice
stimolazione manuale del punto Nei Guan. Questi dati sono confermati anche da
studi sull'animale[69] e da lavori più recenti [70,71].
Presentazione podalica
La frequenza globale della presentazione podalica a termine di gravidanza è
di circa il 4% sul totale dei parti. Dato il maggior rischio di distocie del
corpo mobile, la tendenza terapeutica attuale è il taglio cesareo elettivo per
proteggere il feto dai pericoli di lesioni, che possono comportare la morte o
l'invalidità permanente. Quindi quattro parti su cento sono d'elezione tagli
cesari per presentazione podalica. Questo rappresenta un discreto costo sociale
ed in termini di salute per la donna e per il bambino.
Intorno alla 32° settimana nella primigravida e la 34° nella multigravida,
il feto si posiziona in presentazione cefalica. Dopo questo periodo la versione
spontanea diviene sempre più improbabile a furia e a misura che le dimensioni
fetali aumentano e la parte presentata (podice) s'impegna nello scavo pelvico.
La versione manuale per
manovre esterne può essere attuata intorno alla 36° settimana (tenendo conto
della maturità fetale, delle dimensioni del feto e dell'adattamento della parte
presentata nello scavo pelvico). La manovra, non scevra da rischi e la cui
percentuale di successo non e' chiaramente documentata, richiede una buona esperienza ed opportune precauzioni (miorilassanti
ev, ecografia in tempo reale durante le manovre di versione, preparazione della sala chirurgica per
un eventuale parto cesareo d'urgenza). Tutte queste precauzioni, che
sottintendono il rischio fetale, sono molto costose in termini economici per il
SSN.
La MTC ci viene in aiuto con una tecnica estremamente semplice, efficace ed
appropriata: la stimolazione del punto Zhiyin 67V con moxa, con ago caldo, con elettrostimolazione o con
auricoloterapia.
Nell'agosto del 1984 la "Cooperative research group of moxibustion
version" di Jian Xi [46] espone al 2° Simposio d’Agopuntura, Moxibustione
ed Analgesia di Pechino l'osservazione clinica relativa all'effetto della
moxibustione sulla versione fetale. Lo studio è eseguito su 505 donne tra le
28° e la 34° settimana con feto in presentazione podalica. Delle 241 donne
trattate con moxibustione del punto ZhiYin per sette giorni in 195 (cioè l'80,91%) la presentazione
risulta corretta. Nel gruppo di controllo (264 donne) la versione si verifica
solo nel 49,24% dei casi con una differenza statisticamente significativa.
Nel 1989, in un trial randomizzato e controllato, Qin GF [72], con
l'applicazione d’ago cerotto auricolare, ha ottenuto la correzione della
presentazione podalica in 413
gravide, corrispondenti all'83,3% dei casi trattati.
Nel 1990 Chen T.Y.C. con la sola applicazione di pasta di zenzero sul punto
ZhiYin ha ottenuto la versione della presentazione podalica nel 77,4% delle 133
gravide trattate [73].
Nel gruppo di controllo di 238 soggetti la versione spontanea si e'
verificata soltanto nel 51,6% con una differenza statisticamente significativa
tra i due gruppi (< 0,01)
Nel 1996, Li Q ha valutato l’efficacia della stimolazione elettrica sul
punto Zhi Yin versus moxibustione e blank. Gli autori hanno ottenuto la versione in 39 su 48 casi trattati con
elettrostimolazione, cioé nell’81,3%; l’analisi statistica rispetto al
controllo (blank) ha mostrato una differenza significativa in favore del gruppo
trattato, inoltre il numero di sedute necessarie ad ottenere l’effetto
desiderato e’ stato minore nei soggetti trattati con EA. rispetto a quello
trattati con moxibustione, anche se la percentuale di versione ottenuta con le
due metodiche e’ stata fondamentalmente sovrapponibile [74].
Nel 1998 Cardini F. ha pubblicato un lavoro randomizzato e controllato
sull'uso della moxisbustione per la correzione della presentazione podalica. La
ricerca fu condotta su 260 donne gravide alla 33° settimana, con gravidanza
fisiologica e diagnosi ecografica di presentazione podalica. Di queste 130 sono
state trattate per una o due settimane con moxibustione indiretta del punto
zhijin mediante bastoncino d’artemisia, le altre 130 del gruppo di controllo
non hanno effettuato nessuna terapia. E' stato valutata anche la variazione
della motilità fetale nel periodo di trattamento. Alla 35°, dopo due settimane
di trattamento ed osservazione si sono ottenuti i seguenti dati: nel gruppo
trattato la versione si e' verificata nel 75,4% dei casi, vale a dire in 98
soggetti, nel gruppo di controllo la versione si e verificata nel 47,7% con una
differenza statisticamente significativa [75]. Si e' inoltre verificato, nel
gruppo trattato un incremento della mobilita' fetale maggiore rispetto ai
controlli.
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Specialista in Ostetricia e Ginecologia. Via San Vito di sopra,3- 50020 San
Pancrazio V.P. (Fi). Tel:0558248160, e-mail [email protected]
[†] Intendosi
come negativi, in questo caso, effetti malformativi e teratogeni.