Scuola di
 Agopuntura Tradizionale
 della Città di Firenze

Direttore:
Franco Cracolici

 

Studio dei punti pelvici del Ren Mai
(parte prima: i punti pelvici)

Dott: Massimo Selmi


Riassunto: Visione originale dei primi sette punti del Ren Mai, alla luce della lettura offertane dai classici e dell’interpretazione datane dal dott. Kespì. Questi punti sono il fondamento del corpo e si analizzano ruolo e funzioni.

Parole Chiave: Ren Mai, punti di agopuntura.


Premessa

Attualmente in Italia, con il termine agopuntura, sono indicate pratiche mediche che hanno modalità teorico applicative differenti tra loro.

L’agopuntura può essere semplicemente una estensione terapeutica della medicina ufficiale o convenzionale: in questo caso le modalità diagnostiche e le valutazioni prognostiche attuate sono quelle tipiche della medicina convenzionale, solo che la pratica terapeutica utilizza gli aghi; si ha poi la tendenza ad adottare protocolli terapeutici uguali per tutti gli ammalati che presentano lo stesso disturbo. Questo tipo di agopuntura, in genere utilizzata nelle sindromi dolorose, sarebbe opportuno indicarla come riflessoterapia,

L’agopuntura è anche una branca della Medicina Tradizionale Cinese, di un altro tipo di medicina, definita oggi come non convenzionale. In questo caso si parla più di "agopuntura tradizionale", volendo specificare con questo termine che le metodiche diagnostiche, terapeutiche e prognostiche si ricollegano ai criteri della tradizione millenaria della medicina cinese.

A mio avviso, sarebbe opportuno fare una ulteriore distinzione: da un lato abbiamo quella che oserei chiamare la "riflessoterapia tradizionale" e dall’altro "l’agopuntura tradizionale". La differenza tra le due impostazione è notevole. Mentre da un lato si tende a filtrare i sintomi e segni presentati dal paziente attraverso una griglia offerta dalla codificazione di sindromi e si attuano come conseguenza protocolli terapeutici mirati alla cura delle sindromi stesse, nel secondo caso la tendenza e quella di curare l’individuo e non la malattia. Ritengo le due modalità terapeutiche tradizionali non in conflitto l’una con l’altra, ma penso che la seconda, ossia quello che ho definito come "agopuntura tradizionale", sia la naturale evoluzione della precedente.

Curare l’individuo significa considerarlo come un microcosmo, come un qualcosa di diverso da tutti gli altri individui, significa considerare il fatto che ognuno si ammala in un modo suo proprio, anche se presenta segni simili ad altri. Seguendo questa logica, non è possibile attuare ricette precostituite o protocolli, ma occorre individuare il meccanismo energetico alterato e regolarizzarlo, occorre cioè costruire una "ricetta individualizzata" e, nella migliore delle ipotesi, riuscire ad identificare il "punto che si è bloccato" determinando tutto il corteo dei sintomi. Per poter far ciò, è necessario possedere una conoscenza approfondita di tutti i punti di agopuntura.

Un punto di agopuntura lo possiamo considerare come il luogo privilegiato, ove risuona un certo tipo di energia, ove risuona un determinato meccanismo, funzione o struttura.

I punti possono essere divisi in due grandi gruppi, di comando, e specifici

I punti di comando sono i punti Shu Antichi, i punti Yuan, i punti Xi, i punti Lo, cioè quei punti che agiscono sull’attività dei Meridiani Principali e tramite essi su tutte le funzioni dell’organismo. Sono i punti più usati, quelli che ricorrono più frequentemente nelle ricette e nei protocolli.

Ci sono poi gli altri punti che potremo definire come specifici in quanto specificano questo o quel meccanismo, che può essere locale, regionale, generale. Tra questi abbiamo alcuni punti come i punti Mo, i punti Shu del dorso, i punti Hui ed Ho, che sono molto utilizzati, altri invece risultano abbastanza sconosciuti alla maggior parte degli agopuntori.

Compito di questo lavoro è di offrire degli spunti interpretativi dell’azione dei punti considerati, cercando cioè di identificare quella che oserei chiamare l’anima del punto, motivando ovviamente i perché.

Cominceremo studiando un gruppo di punti del Ren Mai che, a mio avviso hanno un filo conduttore comune che li rilega, sono i punti pelvici o sotto-ombelicali, quelli compresi tra il Qu Gu (2VC) e il Yin Jiao (7VC). Il filo conduttore che rilega questi punti è la definizione delle Regole, dei Princìpi generali che stanno alla base, a fondamento dell’esistenza dell’uomo.

Il Ren Mai

Il Ren Mai è un Meridiano Curioso, uno dei quattro meridiani curiosi definiti come "di prima generazione", volendo in questo modo specificare il fatto che hanno origine dalla zona del Ming Men e che ci rilegano all’ordine del Cielo Anteriore.

Questi 4 meridiani curiosi, che sono il Ren Mai, il Du Mai, il Chong Mai ed il Dae Mai e che possiamo considerarli come 3+1, intervengono nella strutturazione dell’individuo stabilendo i criteri di tale strutturazione in base a quelle che sono le regole e le disposizioni delle energie nel Cielo Anteriore. Essi stabiliscono gli equilibri necessari affinché si abbia la strutturazione della materia, e partecipano poi alla costante ricreazione dell’individuo stesso.

Il Ren Mai definisce i limiti e quindi colloca l’Uomo, al tempo stesso riassume tutte le funzioni, meccanismi ed attività di tipo yin dell’uomo stesso.

L’ideogramma Ren significa contenere, sostenere, "farsi carico di", il Ren Mai è quindi un supporto "femminile", in quanto è ciò che determina e facilita nell’Uomo l’accoglienza, sia che questa avvenga su un piano materiale, basta pensare allo sviluppo del feto, sia che avvenga anche su altri piani, più immateriali.

L’accoglienza è la capacità di permettere che arrivi in me ciò che da me è diverso. Ecco che il Ren Mai sostiene quella funzione che mi permette di capire, appunto di accogliere, ciò che arriva a me, che mi offre la capacità di ascoltare e decifrare ciò che ricevo in modo da poter stabilire un ponte con un altro microcosmo. Mi permette quindi il dialogo.

Per questo il punto che comanda il Ren Mai è Lie Que (7P), da qui parte il Lo longitudinale di Shou Tae Yin che va alla mano: Tae Yin è l’apertura all’esterno di uno Yin, Shou ci indica l’alto, lo Yang e ci dice che questa apertura avviene verso le zone esterne al nostro territorio, quindi rappresenta, simboleggia, la capacità di andare verso l’altro, di stringere la mano, di prendere contatto, è il simbolo della capacità che io ho di accogliere l’altro in me.

La tipologia del Ren Mai è dunque una persona che ha difficoltà ad andare verso l’altro o ad accogliere l’altro in sé: ha difficoltà a farsi carico della presa di contatto, ha difficoltà a dialogare. Spesso sono persone a cui parliamo, parliamo e abbiamo l’impressione che non ci ascoltino.

La sintomatologia del Ren Mai è prevalentemente, ma non solo, pelvica, perché questa è una zona di contatto, di fusione: fusione con l’altro, fusione che si ha in particolar modo a livello genitale, un esempio può essere la dispareunia. Vi sono poi turbe urinarie, specie cistalgie, dato che la vescica è Tae Yang ed il Tae Yang si apre all’esterno, dovremo poi aspettarci anche segni di irritabilità di tutto il Tae Yang, compresi i territori dell’Intestino Tenue, infatti alcune fibromialgie non sono altro che un modo per isolarsi dall’esterno, contraendo i muscoli, non sono altro che un modo per esprimere, a livello del corpo, la nostra incapacità ad andare verso il macrocosmo, ad aprirci ad esso, ad accettare la diversità.

Altri sintomi sono a livello addominale, altra zona di contatto ovviamente su un altro piano, quello alimentare, i sintomi in questo caso si presentano con irritabilità, dolore, cattiva digestione, i pazienti riferiscono spesso che qualunque cosa mangino hanno disturbi. Anche in questi casi la chiave o l’anima del Ren Mai sta nella capacità di accogliere.

Altri sintomi sono a livello toracico, qui possiamo avere, per esempio la dispnea come incapacità a dialogare, ad accogliere l’aria, ad accogliere il macrocosmo, ma non solo questo: anche l’incapacità di accogliere noi in noi stessi può provocare la dispnea.

Si dice che il Ren Mai ricapitola con i suoi 24 punti tutte le funzioni Yin dell’uomo, la conoscenza approfondita di questo sistema è quindi indispensabile per trattare qualunque disturbo.

I 24 punti del Ren Mai possono essere raggruppati in vari insiemi in base alla loro localizzazione, questi gruppi non sono solo anatomici, ma specialmente funzionali dal momento che i punti che appartengono allo stesso gruppo sono rilegati da un concetto comune.

i punti pelvici: le fondamenta

Il gruppo dei punti di cui ci occuperemo in questa sede è quello che comprende Qu Gu (2VC), Zhong Ji (3VC), Guan Yuan (4VC), Shi Men (5VC), Qi Hai (6VC) e Yin Jiao (7VC). Del significato simbolico degli altri punti del Ren Mai ce ne occuperemo in seguito.

Questi punti hanno in comune il fatto di rappresentare i Princìpi fondamentali che stanno alla base dell’organizzazione strutturale dell’Uomo e del suo divenire.

Sono sei punti e questo ci dice che hanno la capacità di coordinare un insieme, dato che il numero 6 esprime un sistema di coordinazione. Sono suddivisibili nella relazione 1 + 2 + 3, e questo ci dice che riassumono e codificano le Regole basilari a cui un microcosmo deve rispondere per poter partecipare all’esistenza, Regole riassunte da Lao Ze nel Dao De Jing quando affermava che "l’1 genera il 2, il 2 genera il 3, il 3 genera i diecimila esseri". Tali regole nell’uomo sono:

I sei punti in questione possono essere suddivisi secondo l’ottica CieloUomo - Terra :

2VC, la base d’appoggio: la Terra

Il suo nome principale viene dal Jia Yi Jing, ed è Qu Gu, Qu (R. 1347) significa curvato, ricurvo, sinuoso, significa anche carico pesante, Gu (R. 2727) è l’osso, la parte più dura del corpo, l’armatura, la struttura portante.

Nomi secondari:

Ciò che emerge dall’analisi dei nomi è il riferimento ad un qualcosa di solido, fondamentale e durevole nel tempo come l’osso (Gu), di qualcosa di forma arcuata che permette così il sostentamento del tutto (Qu), basta pensare alla funzione dell’arco in architettura. C’è poi un richiamo al concetto di "originario" di Principio (Duan), ed un richiamo alla vescica (Niao Bao), quest’ultimo aspetto al di là dei sintomi urinari, peraltro non unici di questo punto, può essere facilmente interpretato come la vescica in quanto territorio del rene, territorio di quel sistema detentore dell’energia originaria. La vescica quindi come base che, stando al di sotto, sostiene tutti gli altri visceri.

È quindi il punto che riepiloga, riassume e realizza il principio inerente il punto di appoggio originario indispensabile all’organizzazione materiale ed immateriale del sistema, indispensabile alla sua collocazione nello spazio e nel tempo

Il fatto di essere punto di riunione dei tre meridiani tendinomuscolari Yin degli arti inferiori ci riconduce ad un concetto di forza, di sostegno, di robustezza dal momento che i meridiani tendinomuscolari strutturano e mantengono la nostra corazza, i nostri sistemi di difesa rivolti verso l’esterno.

I sintomi riportati per questo punto sono:

Possiamo vedere che anche la sintomatologia di Qu Gu, ci riconduce al concetto di "base" e "sostentamento": è la base, è il punto che sostiene tutto il meridiano, ed in quanto tale è il punto che comanda la funzione di "farsi carico di", di "essere responsabile di" del Ren Mai. Quando questa funzione viene meno, l’Uomo ha difficoltà a "farsi carico di" su tutti i piani.

Una delle manifestazioni di tale fatto si ha sull’atteggiamento della colonna vertebrale, "sull’albero della vita", avremo infatti atteggiamenti scoliotici e o cifotici espressione della l’impossibilità di stare verticali, di avere un "albero della vita" forte. I disturbi della colonna vertebrale possono essere dati da Du Mai o Chong Mai, oppure possono essere anche dovuti ad una instabilità del pavimento su cui tale albero poggia, uno dei sintomi che accompagnano questo motivo è la sensazione di trovarsi sulle sabbie mobili e non riuscire a stare dritto. Per questo alcuni testi riportano che Qu Gu agisce sul Chong Mai.

La sintomatologia di questo punto è poi dominata dal vuoto, sempre espressione della "incapacità a farsi carico", per cui avremo tutto un corteo di sintomi che derivano da questo vuoto: freddo intenso, organi interni deboli e vuoti, perdita di virilità, perdite seminali, perdite bianche e rosse, utero che non si contrae dopo il parto.

Altri sintomi sono relativi alla funzione primaria del Ren Mai, quella dell’accoglienza: "incapacità a farsi carico" significa incapacità ad accogliere per cui avremo dolore e secchezza genitali, detesta l’unione yin yang, sterilità, paura delle relazioni sessuali.

Tra i nomi ritroviamo anche Niao Bao, che fa allusione alla vescia, dal So Wen sappiamo che la vescica è il "ministro responsabile dei territori", essa, tra tutti i territori, è il territorio collocato più in basso rispetto agli altri, è poi il territorio del rene, organo della forza e della volontà. La vescica è dunque il territorio che si fa carico di sostenere tutti gli altri, sia sul piano della disposizione anatomica, sia su quello più importante della distribuzione delle acque e quindi delle energie fondamentali per l’espletamento delle singole funzioni. Basta pensare al fatto che la vescica è l’inizio del ciclo di ricreazione che parte dalle acque, basta pensare ai punti Shu del dorso, a tutti i punti del dorso della vescica.

Possiamo quindi vedere come questo punto sostiene tutto il meridiano Ren Mai, sostiene il luogo ove la vita, l’albero della vita, deve prendere appoggio, dove deve strutturarsi sia sul piano somatico che su quello psicologico.

La parola chiave di questo punto è dunque il farsi carico, esso governa la funzione di appoggio del Ren Mai, limite yin dell’esistenza e la vita per costruirsi e ricostruirsi ad ogni istante, su tutti i piani, ha sempre bisogno di un appoggio, questo appoggio avviene sul Ren Mai. Il 2VC, Qu Gu è dunque indicato in quelle persone che hanno bisogno di consolidare la loro armatura e perfezionare la loro costruzione ad ogni livello. È quindi il fulcro, è la vescica fondamento dei territori.

3VC e 4VC, l’Acqua ed il Fuoco: l’Uomo

Questi punti, entrambi Mo del Tae Yang, esprimono la Regola Fondamentale (Tae Yang) dell’esistenza: il rapporto, l’asse verticale, che unisce Acqua e Fuoco nell’Uomo e che è la base della sua esistenza. Non siamo ancora, in questo caso, nei princìpi che regolano il divenire dell’uomo, infatti l’Acqua si situa sotto il Fuoco. Tale disposizione fa riferimento all’esagramma 64 dell’Yi Jing, "l’incompiuto", fa riferimento all’asse verticale, nord – sud della disposizione delle energie nel Cielo Posteriore secondo Wen Wang, ed indica i Princìpi che regolano e stabiliscono l’esistenza.

Nella dialettica Cielo, Uomo, Terra questi simboli appartengono all’Uomo in quanto strutturato in base all’Acqua e al Fuoco.

3VC, il simbolo dell’Acqua

Il suo nome viene dal So Wen, cap. 58, ed è Zhong Ji, Zhong (R.1266) ha il significato di centro, mezzo, interno, mediatore, Ji (R. 392) ha significato di luogo più elevato, il più alto in grado, ciò che non può più ricevere accrescimento.

Nomi secondari:

Il filo conduttore che lega questi nomi è legato al centro origine della vita (Tae Yang), all’Acqua della dialettica AcquaFuoco, ai meccanismi dell’Acqua sostenuti dalla vescica. Infatti Zhong Ji controlla il movimento dal meno Yin al più Yin, il ripiegamento in profondità, la riunione nello Yin. Occorre quindi usarlo in quelli individui che hanno difficoltà a ripiegarsi in profondità. Zhong Ji indica poi l’origine reale dello Yang che si ha a mezzanotte, al solstizio d’inverno, quando la sua origine apparente si manifesterà all’alba, all’equinozio di primavera.

I sintomi riportati per questo punto sono:

Sul piano fisiopatologico, se il movimento di ripiegamento non avviene, avremo che il Qi non discende dal meno Yin al più Yin. La sintomatologia ci parla di questo cattivo ripiegamento del meno Yin verso il più Yin: avremo che le gambe sono affaticate e con sensazione di calore, avremo turbe pelviche, genitali, urinarie, intestinali da vuoto di Yin, le femmine non possono custodire il bambino, nell’uomo avremo sterilità per mancanza di sperma e di virilità. Anche i sintomi generali esprimo questo cattivo ripiegamento: non si addormenta, si aggrava la notte a letto, ecc. Occorre poi notare che quando il ripiegamento dell’energia non avviene risulterà deficitaria la formazione dello yang, dato che lo yang, il Fuoco, ha origine reale, è collocato, nel più profondo dello yin.

Bisogna quindi pungere questo punto nelle persone che non si ripiegano in profondità, nello Yin (basso, davanti, destra, interno), in quelle persone che non riescono a guardarsi dentro e presentano sintomi di vuoto interno.

4VC, il simbolo del Fuoco

Il suo nome viene dal Ling Shu, è Guan Yuan, Guan (R. 2788) ha il significato di barriera è l’asse di legno che viene fissato alla porta e che serve a tenerla bloccata, è la "nottola", la chiave, significa ostruire ed al tempo stesso significa via di comunicazione, è la frontiera di uno stato; Yuan (R. 5971) è l’ideogramma della Yuan Qi.

Nomi secondari:

L’energia Yuan, che risiede nel Rene, è in relazione con le Origini e con i Princìpi ed ha a che fare con il Fuoco. È quella energia che, sovvertendo l’eterna pace del Tai Qi del Cielo Anteriore, determina la separazione dei Soffi leggeri dai Soffi pesanti e il conseguente passaggio al Cielo Posteriore con la formazione del Cielo e della Terra. È quindi una energia che determina le separazioni, le divisioni, che mette in moto i successivi meccanismi di ritorno che sono le vie del Dao.

Come suggeriscono il nome principale ed i nomi secondari, questo punto è in relazione con la Yuan Qi, l’energia originaria responsabile di quei meccanismi di competenza del Fuoco: il Fuoco è simbolo di luce, di attività, di movimento, esso distingue, attiva, separa, è simbolo di vita. Il Fuoco possiede quindi in sé i Princìpi della Yuan Qi che possono essere riassunti in un termine: le separazioni.

Si dice che di Yuan Qi ne possediamo un certo quantitativo datoci alla nascita e che, con il passare del tempo, viene consumata, tale consumo non è costante, ma aumenta se ci allontaniamo dalle Regole. La diminuzione della Yuan Qi determina la diminuzione della capacità in noi a separare, a distinguere e quindi ad esistere, a stare nell’esistenza, a stare al di fuori del tutto. E l’esistenza è luce (distinzione), calore, movimento, Soffio. Ecco che la Yuan Qi è il Soffio Originario, è il Fuoco Originario.

Per tale motivo questo punto è detto Mo dell’intestino tenue, viscere e quindi territorio espressione del Fuoco nell’uomo. Questo Fuoco è dialetticamente legato all’Acqua del punto precedente, esso rappresenta l’origine reale dello yin che si ha a mezzogiorno, al solstizio d’estate, quando l’origine apparente avviene al tramonto, all’equinozio d’autunno.

I sintomi riportati per questo punto sono:

Come possiamo vedere i segni di questo punto sono estremamente variegati, essi sono in relazione con il vuoto, il freddo e l’invecchiamento. Abbiamo segni di vuoto del Qi dei reni, segni di freddo in profondità, nelle ossa, nella pelvi e segni di invecchiamento precoce: sono questi soggetti che ci danno una impressione di fragilità, hanno la pelle bianca e sottile. Il freddo è una manifestazione, non un’origine, è il modo di manifestarsi del vuoto, reale o relativo del Fuoco, della Yuan Qi. Che questo freddo e questo vuoto si localizzi poi in profondità, nel sangue, nella pelvi, nei reni, ecc., è perché l’elemento Fuoco non è in grado di dare origine allo yin, di attuare la distinzione.

Ci è detto che questo punto è un punto di Chong Mai: il Chong Mai è il "vaso dell’assalto", è ciò che determina e codifica l’aggressività, funzione indispensabile per la sopravvivenza dell’individuo e della specie alla quale l’individuo appartiene. L’assalto, l’aggressività sono espressioni di una distinzione, di una separazione: assalire significa individuare e quindi distinguere un obiettivo, assalire significa separarci da una origine ed andare verso un macrocosmo.

Kespi dice che quando ci troviamo di fronte a disturbi tipo vuoto e freddo e ci orientiamo nel trattare questo punto dobbiamo sempre chiederci se siamo realmente di fronte a disturbi della energia Yuan del Rene oppure a disturbi del Chong Mai: entrambi danno sintomi molto simili. La risposta a tale quesito, afferma, ci viene dalla terapia, infatti in entrambi i casi occorre tonificare con ago e moxa Guan Yuan: quando effettuiamo la tonificazione dobbiamo osservare il percorso della sensazione offerta dal calore della moxa, se questa sensazione di calore si propaga verso i piedi i sintomi sono di competenza del Chong Mai, se invece si diffonde ai reni siamo nel vuoto dell’energia Yuan del Rene.

Guan Yuan è quindi uno dei punti più importanti per tonificare il Qi e il sangue, lo yin e lo yang, il corpo e la mente. Si usa per dare nascita allo yin: la regola dice che lo yin viene dallo yang e lo yang viene dallo yin.

5VC, 6VC, 7VC, l’Uomo tra Cielo e Terra: il Cielo

Questi tre punti appartengono al Cielo, in quanto codificano quelle che sono le Regole fondamentali del divenire dell’uomo, cioè le continue ricreazioni, stabilendo i compiti dell’Uomo compreso tra la Terra ed il Cielo, che sono la fusione ed il fare mio. Definiscono poi i compiti del Cielo, cioè il governo e la difesa con la formulazione di strategie appropriate ed i compiti della Terra cioè il sostentamento ed il completamento.

Nel loro insieme possiamo definire questi tre punti come "dell’ordine del Cielo" in quanto codificano a questo livello, cioè a livello delle fondamenta dell’uomo, le regole del divenire, ed il divenire, le mutazioni nel tempo, appartengono alle intenzioni del Cielo, al nostro Mandato.

Ogni singolo punto specifica poi competenze proprie, che possiamo ulteriormente scomporre in Cielo, Uomo, Terra:

5VC, il suolo e la trama: la Terra

Nome principale è Shi Men, che proviene dal Jia Ji Jing. Shi (R. 4384) significa pietra, pietra sonora, stele, ago di pietra, ciò che ha le qualità o le funzioni della pietra. Men (R. 3426) porta esterna ecc.

Nomi secondari:

Dall’analisi dei nomi, sia il principale che i secondari, emerge il concetto fondamentale di Terra: la Terra significa il suolo che sostiene, la Terra significa anche la trama che rilega, che unisce ed alimenta.

Ritroviamo infatti l’ideogramma Shi che ci riporta al concetto di suolo, di base di appoggio, cioè il rene, la "radice dell’Uomo nel Cielo Anteriore". C’è infatti da notare il richiamo al Ming Men, alla Porta del Mandato. È quindi un punto della Terra dialetticamente legata al Cielo, della Terra come base, come fondamenta, come suolo, funzione questa esercitata dal rene, base e fondamenta dell’Uomo.

Ritroviamo poi l’ideogramma Shu che ha come significato la funzione della Terra Centro, cioè della milza, che è quella di trasmettere, di trasportare. Inoltre è questo il punto Mo del San Jiao, di tutto il Triplice Riscaldatore, la cui funzione principale è quella del sostentamento dell’individuo, è quella della organizzazione della struttura di mantenimento della vita nel Cielo Posteriore, competenza questa della milza, considerata infatti come la "radice dell’Uomo nel Cielo Posteriore".

Per questo S. de Morant dice che Shi Men è "l’inizio e la fine del Qi", come il "Centro luogo della vita", dove tutto inizia e tutto termina e come il Centro riunisce tutte le energie per distribuirle, come la milza centro. Per questo un suo nome secondario è Shu Men, ove si mette in evidenza la funzione di trasporto competenza specifica della milza, della Terra.

Questo punto riassume quindi tutte le funzioni Terra dell’uomo, per questo i segni a lui legati ci riportano a disturbi della milza e del rene:

Come possiamo vedere sono questi segni in parte di milza ed in parte di rene e la chiave che riunisce queste due funzioni è la Terra. La Terra come Madre, con i disturbi genitali, addominali e quelli della formazione del Qi, la Terra Femmina, con il piacere femminile, la Terra Suolo con i disturbi urinari e genitali, la Terra Centro, con astenia e freddo agli arti.

Kespi afferma che Shi Men deve essere usato quando "crolla il pavimento". È questo un pavimento diverso da quello visto per Qu Gu: mentre per Qu Gu la simbologia è più statica, trattandosi del punto d’appoggio dell’esistenza in quanto tale, in questo caso si tratta del "pavimento del divenire". Abbiamo quindi una visione più dinamica, più proiettata nel tempo. I crolli delle fondamenta possono essere dovuti ad eventi traumatici esterni che superano la capacità di assorbimento e compensazione di un individuo, come per esempio la separazione da una persona cara e al tempo stesso fondamentale nella vita dell’individuo, come la morte di un figlio. I riflessi di questo crollo si hanno a livello di tutte le risonanze Terra come Suolo, per esempio la pelvi, i piedi, la base cranica, la base del viso ecc., questi individui hanno l’impressione di non avere stabili punti di appoggio, di non avere più futuro, di non avere più "divenire". In questi casi entrambi i polsi di piede sono molto profondi oppure vuoti. Questo punto sembra quindi prolungare l’azione di Yin Qiao che radica la vita in terra, sembra essere punto di radicamento della vita nella pelvi a qualunque livello.

6VC, il fare mio: l’Uomo

Il nome principale Qi Hai viene dal Mo Jing, Qi (R. 485) vapore, soffio, energia, la vita che anima il corpo umano. Hai (R. 1674) mare ecc.

Nomi secondari

Questo punto, considerato come Mo dei punti Huang, è il mare di tutti i sistemi Huang; è mare dei meccanismi inerenti alla nutrizione che portano, nell’uomo, alla formazione del Qi e del sangue, sia che questa nutrizione avvenga tramite la madre durante la gravidanza o dopo il parto con l’allattamento, sia che avvenga nell’adulto autonomo. Si deve usare in tutti i casi gravi di malnutrizione, di incapacità ad alimentarsi con ciò che il macrocosmo offre, in questo concetto rientrano quindi non solo problemi di ordine dietetico, ma tutte le forme di "intolleranza", sia alimentari, che psicologiche.

Queste intolleranze derivano da una incapacità dei meccanismi di accoglienza, da una incapacità nel "fare mio" e si possono manifestare su tutte le zone di contatto con il macrocosmo, ciò che ne deriva è la incapacità ad alimentarsi, da cui ha origine il vuoto di Qi e di Xue. Infatti i sintomi elencati come indicazione per Qi Hai sono di vario tipo, ciò che li riunisce è il concetto di vuoto e quello di freddo

Come possiamo vedere, i sintomi si riferiscono a situazioni di vuoto del Qi, come se la sorgente, il centro non fosse in grado di ricostituire il Qi a causa di un deficit dei meccanismi Huang, deficit di quei meccanismi che, attuando una scelta, permettono il sostentamento dell’individuo.

7VC, la pianificazione di strategie: il Cielo

Il nome principale viene dal Jia Ji Jing, ed è Yin Jiao, Yin della coppia Yin Yang, Jiao (R. 585) significa liberare, scambiare, reciproco, entrare in contatto, allacciare relazioni, incontrarsi, incrociarsi, insieme.

I nomi secondari:

Ciò che si può evidenziare dall’analisi dei nomi è il fatto che si attua una riunione di tipo Jiao, un incontro di soffi che hanno qualcosa che li accomuna, questi soffi non concorrono assieme allo stesso scopo, come nei casi di riunioni di tipo Hui, ma nella loro individualità si sostengono a vicenda. I soffi che qui si riuniscono sono di tipo yin, e sono i soffi del Ren Mai e del Chong Mai, i due soffi yin originari, il primo votato al sostentamento, il secondo incaricato dell’aggressività, della conquista di nuovi territori. Questa riunione è necessaria per pianificare strategie: andare all’assalto significa avere alle spalle un sistema logistico che mi permetta di sostenere l’assalto e poi di sostenere la gestione dei territori conquistati.

Pianificare strategie significa promuovere intenzioni, individuare obiettivi, significa cioè svolgere mansioni e competenze del Cielo nel contesto del divenire dell’esistenza (Heng), cioè nel contesto di quella linea orizzontale che unisce un inizio ed una fine.

È poi punto Mo del Riscaldatore Inferiore. Il Riscaldatore Inferiore è responsabile della selezione tra puro e impuro, esercita questa funzione attraverso la separazione, attuata dalla Yuan Qi, e la eliminazione. L’eliminazione avviene sia all’esterno, cioè tramite l’escrezione, meccanismo di competenza del fegato, che all’interno, cioè tramite la tesaurizzazione, la chiusura in cassaforte di ciò che è prezioso, meccanismo di competenza del rene. Il Riscaldatore Inferiore è quindi legato al rene e al fegato, cioè alla forza ed alla aggressività, elementi indispensabili per la sopravvivenza individuale e della specie, caratteristiche queste specificate dal Chong Mai.

Questo punto sembra quindi sorreggere, alimentare ed al tempo stesso delimitare le funzioni del Chong Mai.

La tipologia di coloro che presentano disturbi di questo punto sarà caratterizzata da una mancanza di fiducia in se stessi, sostenuta da una carenza di aggressività associata ad incertezza sui propri limiti. È il punto "supply" del Chong Mai.

I sintomi riportati nei testi evidenziano disturbi del sangue (Chong Mai), dolori a localizzazione profonda (Chong Mai), disturbi delle estremità (i limiti: Ren Mai):

Come possiamo vedere vi è mescolanza di sintomi del Chong Mai e del Ren Mai.

La relazione con il Riscaldatore Inferiore, cioè con la Yuan Qi, la pianificazione di progetti, l’appartenenza al Dan Tian, al divenire, indicano questo punto come appartenente "all’ordine del Cielo".

Bibliografia

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  12. M. Selmi: I Numeri dell’Agopuntura, Dispensa della Scuola Agopuntura di Firenze. (http://www.agopuntura.org/rivista/cineserie/numerologia)

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