In ricordo del Maestro
Nguyen Van Ngi

"Possedeva un'economia straordinaria nella presentazione degli eventi"
Gustav Hasford, The Short-Times
"excellenti omini si di cuore e di grazia dotati che l'altri si sforzan d'adherirsi"
Dante Alighieri

Si è spento nella notte di venerdì 17 dicembre, dopo strenua lotta contro una malattia inesorabile, il Maestro Nguyen Van Nghi.

E' vissuto quasi un secolo e con la sua vita e gli insegnamenti ha occupato un posto centrale nel panorama culturale della MTC. Estroverso ma in fondo solitario, con centinaia d'allievi in tutto il mondo, ha portato avanti un suo percorso geniale nel rileggere i classici e scovarne contenuti inediti ed attualità. Per primo ci ha insegnato il senso della combinazione dei punti ed ancora quello dei microsistemi; ancora da pioniere si è occupato di farmacoterapia cinese e di dietetica, tenendo fede costantemente ad una genialità che è tipica dei grandi. Definito a ragione maestro dei maestri, mai un memento si è fermato, pago dei consensi ottenuti in tutto il mondo. Dopo la collaborazione con Chamfrault, la fondazione della Scuola di Marsiglia, l'animazione del Gruppo Lacretelle e l'esperienza del GERA, dopo aver diretto per quasi trenta anni "Le Mensuel" (oggi Revue Francaise de Mèdicine Traditionnelle Chinoise), ha voluto con caparbietà un'associazione mondiale di medici agopuntori (World Medical Acupuncture Association, fondata a Parigi nell'Ottobre del 1997), in grado di svolgere ricerche testuologiche e cliniche, per l'integrazione fra medicina convenzionale e MTC. Ha tradotto il Sowen (in Italiano nel 1974 e 1977), il Lingshu (gli ultimi due libri in francese quest'anno), il monumentale Da Cheng (fra il 1981 ed il 1990).Non pago ci raccontava (lo scorso giugno e con l'entusiasmo di un ragazzo) che si accingeva a pubblicare alcuni inediti "classici di guerra" vietnamiti, che avrebbero fatto chiarezza all'interno di concetti complessi come la Weiqi e la Yuanqi.

Aveva ancora tanti progetti Nguyen Van Nghi e li portava avanti con paziente determinazione, controllandone ogni tappa. Dopo il Seminario Internazionale di Trapani (il 18 e 19 giugno 1999), il Congresso Mondiale di Sau Paolo (dal 4 al 7 ottobre 1999), voleva realizzare un altro Congresso Internazionale in Italia per il duemila. Mentre illustrava il progetto, i temi, la costituzione dei gruppi di lavoro, ho pensato ai Maestri di cui ci parla lo Zhuanzi: uomini eletti capaci di tramutare i progetti in realtà grazie al loro genio ed al loro entusiasmo. Ho riletto (nella traduzione del '91 di Francois Jullien) il cap. 8 di questo classico, intitolato Qiwulun. In esso si parla della vita e della morte, facce opposte e complementari dell'unità primordiale che è assieme "avvento e perdita". Ho riflettuto sulla lunga prolusione del Maestro in apertura al Seminario Internazionale del W.M.M.A. di Trapani. Ci ha detto, in definitiva: raccogliete ciò che ho seminato, ma soprattutto tenete sempre presente che "n'è domande né risposte possono essere sospese"· e tutta la nostra esistenza deve essere "un canto ed una danza che durano oltre la vita· "

Carlo Di Stanislao

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