EDITORIALE

 

Perché una lettera manoscritta di Lutero ad aprire questo numero?

Perché oggi, come 450 anni fa, viviamo un’epoca di vuoto storico e morale, di miseria compartecipata, di uno squallore ed una tristezza che lasciano amareggiati gli animi.

E questo stato di cose si riflette in tutti gli aspetti dello sviluppo umano, anche e soprattutto nel campo medico e biologico, nei quali si registra una crescente impotenza effettiva, proprio nel momento in cui le forze tecnologiche e scientifiche sembrano dare strumenti di capacità smisurate. Come nella riforma di Wyclif e Hus le smodate pretese dell’intelletto speculativo e sistematizzante, ha lasciato il posto a distruttive tendenze di svalutazione sulle capacità curative dell’uomo.

Tornano di moda (ahi noi) letture troppo "strette" e letterari dell’Elogio della Follia di Erasmo, del "contadinismo impremeditato" di Montaigne, "dell’onest’uomo sciocco ed istintivo" di Ralegh, di Rabelais o di Gabriel Harvey.

Intorno al mormorio, ormai non più velato, contro l’esaltazione indiscriminata della ragione, della logica e dell’argomentazione, si assiste al fiorire di "hybris" speculativi farneticanti, che teorizzano le cose più assurde ed impensate sull’uomo, la sua salute, il dominio delle sue malattie. E se la scienza si lascia cadere in un abisso di disperazione e si allontana da un recupero della dimensione "umanistica" del suo mandato, nell’ambito delle cosiddette "arti mediche non convenzionali" si ripiomba in un "alto medioevo" in cui si riodono (disordinate ed inquietanti) parole come "lume di natura" "retta ragione" "azione virtuosa" che non attengono all’uomo di scienza.

Non si possono chiamare in causa Paracelso o Agripppa o Samuel Dfaniel citati ed estrapolati per brani: lo sviluppo storico (attraverso riforma, controriforma, rinascimento, umanesimo, illuminismo, ecc.) impone dimensioni altre e più alte per quelle che sono le arti mediche tradizionali. In un momento in cui le istanze mistiche, morali e religiose fanno da supporto ad una preoccupante escalation di superstizione, gli spiriti più sensibili (ed aggiungeremo stabili) debbono lavorare per una seria "riforma" dei contenuti medici, creando una sorta di nuovo vocabolario infra ed intersemantico in cui conquiste scientifiche e dati tradizionali possano convivere e potenziarsi. Di guida debbono esserci i grandi pensatori che, dopo e grazie a Lutero, diedero vita al pensiero filosofico moderno (Kant, Hegel, Nitzche, Kirkegard, Rosmini, Gentile, Croce, Jaspers, Bergson, Blondel, ecc.). Ineluttabilmente nelle cose della scienza sono insiti errori ed asimmetrie, impotenze, scacchi e fallimenti.

Ma se sapremo far tesoro delle tradizioni millenarie e delle conquiste attuali, smetteremo questo esistere di medici e curatori come indigenti e mendicanti e sapremo recuperare la dimensione del nostro ruolo nel suo primigenio livello.

E’ per questo che il secondo numero de La Mandorla si apre con un lavoro sulla Bioetica, scienza moderna dalle radici antiche, scienza morale ma anche tecnica, che nella sua storia recente insegna come l’uomo medico abbia rincorso sempre le stesse domande, ma proposto soluzioni di volta in volta diverse.

A realizzarlo la Prof.ssa Maria Pia Cavalieri, docente di Didattica generale dell’Università dell’Aquila. La parte centrale è invece dedicata all’immunologia, conquista della scienza attuale che tuttavia trova richiami e rimandi nella millenaria tradizione cinese.

I lavori prodotti (agopuntura, farmacoterapia, ecc.) sono il frutto di una lenta e sweria ricerca ed hanno costituito il nucleo di un seminario presso L’Ordine dei Medici descorso, organizzato all’Aquila il 7 ed 8 Giugno dall’AMSA, a cui hanno preso parte, in veste di interlocutori critici ma anche formativi, esponenti del mondo medico ed accademico fra cui il prof. Mauro Bologna (Immunologia generale Università dell'Aquila), il dott. Ludovico Vaggi (presidente dell’Ordine dei Medici ed Aiuto coresponsabile ospedaliero), il Prof. Giovanni Bologna (primario della Divisione Dermatologica e Centro Allergologico della ASL 04 dell’Aquila) ed il dott. Nicola Incorvati (segretario regionale della Federazione Italiana di Medicina Generale). Alla conclusione dei lavori si sono costituite le basi per un futuro rapporto di collaborazione fra AMSA, Rivista La Mandorla ed organi costituzionali (Ordine dei Medici, FIMG, ASL 04, Comune dell’Aquila) al fine di istituire corsi di formazione e seminari formativi ed infirmativi di medicina bioenergetica ed olistica.

Di questo siamo molto soddisfatti e confidiamo che gli incontri programmati (vedi parte finale do questo numero, ad esempio) possano servire per quella maturazione culturale e semantica di cui accennavamo sopra.

Altro fatto nuovo non irrilevante è il nostro interesse (in collaborazione con il gruppo A.P.S.E.A. di Napoli) a sviluppare ricerche sinologiche e testuologiche classiche con esperti della materia.

In un recente incontro svoltosi ad Ischia (13 e 14 Giugno scorsi) abbiamo stabilito rapporti di collaborazione culturale con due illustri orientalisti: il Prof. Tamburello di Napoli ed il Prof. Lanciotti di Roma, quest’ultimo vicepresidente dell’Istituto Superiore di Medicina Africana ed Orientale.

A.M.S.A

Associazione Medica per lo Studio dell'Agopuntura

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